domenica 9 maggio 2010

Nulla è perduto.





Scorro con il tempo
scendendo
lungo i leggeri declivi,
seguo
le anse della terra
gli spazi
a me riservati,
offro
tutto me stesso
come tempera
per il pittore.
Nei ricordi
mi è testimone il cielo
le battaglie
gli amori
il lavoro di mille generazioni
nulla
è andato perduto.
In me si specchia
il mondo intero
lasciandosi andare…
(Confidenza)

Tanti auguri a tutte le mamme della Terra, Madre Terra compresa :)

 

sabato 8 maggio 2010

Amare scioglie la paura di apparire.





Il mondo si regge sulla menzogna. Le sorti del mondo sono appese al senso di responsabilità di una classe “governativa” che non riesce ad “aprire gli occhi” al nuovo che giunge dal Cosmo aperto; il cambiamento è annunciato dalle “crepe” che si propagano ed allargano nelle falle del mondo. Dai terremoti fisici a quelli economici, assistiamo ai modelli frattali del cambio d’era “scritto” nelle carte astronomiche dei cieli.

Un operatore si distrae e Wall Street crolla.
Venerdì, 7 maggio 2010
Il panico a Wall Street si è scatenato tra le 20.40 e le 21 ore italiane. Un operatore (secondo alcuni di Citigroup) avrebbe commesso un errore nell'immettere un ordine (secondo la Cnbc avrebbe digitato la b di billion anziché la m di million), scatenando il panico tra gli operatori, resi ipersensibili dalle notizie in arrivo dall'Europa.
Fonte: Yahoo

Vi chiedo: “È plausibile una motivazione del genere?”. Stiamo parlando dei mercati economici più all’avanguardia in fatto di automazione ed efficienza a livello globale. È possibile che un uomo solo possa abbattere gli indici americani e, a catena quelli internazionali se non fosse che gran parte in Europa fossero già chiusi? Non esistono “meccanismi” di controllo e “sicurezza”? 

Può essere che un operatore digiti un “tasto sbagliato” e inneschi la fine dei mercati mondiali

Se fosse così, ecco il modo per far finire questo abominio che procede indisturbato da tempo immemorabile. Altro che guerre, bombe “intelligenti”, testate nucleari, etc. Ma no! Mettete me davanti alla “tastiera” di una sala operativa di Borsa e ci penso io. Non mi limiterei a digitare la “b” ma la “t” di Tera. Scherzi a parte, non ci si burla della tecnologia a questo livello, in cui nulla è lasciato al caso. 

Pensiamo solo al “trading ad alta frequenza” che è emerso alla luce pubblica solo da qualche mese a questa parte. Meccanismi tanto perfetti e veloci che intervengono nelle situazioni di mercato più propizie, che “scrivono”, a fine giornata, grafici rasenti la perfezione dell’analisi tecnica; che scambiano milioni di contratti in contemporanea su indici, valute, materie prime, cowered warrant, futures, indici obbligazionari, etc. in poche frazioni di secondo, incamerando milioni di dollari e mantenendo “tutto” livellato secondo pesi e misure

La perfezione pura applicata alla tecnologia; tecnologia che, dunque, non può poi comportarsi in maniera tanto “misera”, quando un operatore digita cifre secondo logiche inarrivabili. Ci sono sicuramente blocchi!
E dunque cosa è invece successo? È successo il frattale di quello che è successo al mondo intero, da migliaia di anni a questa parte: la continuazione dell’illusione, dell’abbaglio, dell’ipnosi, dell’inganno, della menzogna.

“Solo” questo.

Sono stufo di passare per un idiota senza intuito! Sinceramente provo addirittura compassione per queste persone; non odio o rabbia. Preferirei che venissero allo scoperto, un giorno di questi, e ci dicessero che hanno perso il controllo. Perché stiamo andando verso quella situazione. Perché in questo modo, tutti noi insieme, potremmo dire: “Bene. Adesso deve cambiare tutto e subito”. Queste persone hanno anche le competenze per fare molto bene, visto quello che hanno saputo progettare e portare avanti. Il loro know how è basilare per mutare il mondo. Abbiamo bisogno di loro. Non sarà un nuovo piazzale Loreto a cambiare la situazione. 

Non serve vedere cadaveri che penzolano dagli amici alberi. 

Se uno di voi fosse un abile Hacker, che ha appena violato gli archivi segreti del Pentagono, beh… avreste appena trovato “lavoro” e anche ben pagato; infatti verreste immediatamente rintracciati dalla perfezione tecnologica in loro possesso e “assunti” alle loro dipendenze, perché riconoscono in voi un “asso”, un grande potenziale utile per i loro scopi. Essi si avvalgono delle migliori menti e, voi, non potreste mancare. 

Ecco come si dovrebbe fare, come dovremmo fare anche noi, se non fossimo "persi" nelle pieghe dell'ego.

Ecco perché “loro” non mollano anche se il “soffitto” inizia a crollargli in testa. Perché hanno paura! Paura del popolo, di noi. Essi ci temono per il gran numero e per il gran potere che è nella logica dei numeri e nella nostra "origine". Essi si difendono da noi da sempre, con gli eserciti, i corpi di “sicurezza”, etc. Hanno preparato intere città sotterranee per scappare, bunker segreti, scorte di ogni ben di Dio anche in termini di sementi e bio diversità varie. Ed in questo, stanno facendo un gran favore al mondo intero, alla Madre Terra stessa.

Stanno preservando la diversità mentre la distruggono pubblicamente in “superficie”.

Li dobbiamo amare. Li dobbiamo perdonare, perché siamo ancora in tempo per non sprofondare nelle crisi internazionali in cui le “cose” potrebbero veramente sfociare in un dramma di vecchio stampo. Benediciamoli. Illuminiamoli della nostra luce, perché sono nostri fratelli che hanno smarrito più di noi la “rotta” e la “retta” via. 

Leggete queste parole con una buona musica, tipo Climbing up iknimaya – the path to heaven, dalla colonna sonora di Avatar; le note che hanno ispirato queste parole… o  quello che volete voi, nel pieno rispetto della vostra divina presenza. A cosa porterebbe una marea di pubblico odio? A rafforzare quello che si odierebbe. No, cerchiamo di fare bene questa volta. Noi siamo eterni, noi siamo scintille del Creatore…

“Ama il prossimo tuo come te stesso”.
 

venerdì 7 maggio 2010

Primavera.





Primavera –si sa (anche se quest’anno tarda ad arrivare)- è tempo di risveglio e in me si è risvegliata quella voglia/bisogno interiore di fare DECRESCITA che solitamente mi prendeva nel periodo delle vacanze estive, al rientro dalla villeggiatura, quando so di avere ancora davanti un mese e mezzo da passare a casa (noi, insegnanti privilegiate…). E non solo per un fatto puramente economico, ma anche per un sentimento di orgoglio per tutto ciò che riesco ad autoprodurre: il pane, i miei detersivi, il taglio di capelli di mio marito e mio figlio…

Quest’anno la nostra decrescita famigliare  si è ampliata, un po’ (questa volta sì) per necessità, un po’ per una sorta di “preparazione” alla nostra quasi totale vita da vegani nella casa nel bosco.

Durante le mie vacanze pasquali, ho prodotto il mio primo seitan, il mio primo latte di avena e la pasta madre (che avevo già prodotto l’anno scorso).  Ma andiamo con ordine…

Il seitan.
Credo di aver trovato la mia ricetta ideale per quello di kamut. Questa è la mia terza produzione e il risultato è molto positivo: oltre alla soddisfazione, c’è un risparmio di circa 8 €, perché la produzione è tale da bastarci per tutta la settimana!
Consiglio di leggere il post  riassuntivo sul seitan che ho trovato nel blog Semplicementevera, soprattutto per ciò che riguarda la modalità di lavorazione e di cottura.
Personalmente ho preso spunti molto interessanti che hanno migliorato il mio prodotto.
Riguardo la farina da usare e gli aromi per il brodo di cottura, io preferisco usare la farina di kamut (bio, naturalmente) e basta, per il brodo uso: 2 carote, 1 porro, 2 coste di sedano, 1 cipolla, 3-4 cucchiai di salsa shoyu, 1 striscia di alga kombu, 3-4 pezzi di funghi secchi, 1 cucchiaino di sale grosso, in quasi 2 lt di acqua.
Con 700 gr di farina, ho ottenuto (a fine cottura, una volta raffreddata) circa 500 gr di seitan pronto da tagliare e saltare in padella (seguiranno ricette nei prox post !!!).

Il  latte di avena.
Con 100 gr. di fiocchi di avena, frullati nel frullatore con circa ½ lt d’acqua, filtrato il tutto tre volte con un colino a maglie fitte, aggiunti 2 cucchiai di miele d’acacia, un pizzico di sale fino e ½ cucc.no di olio di semi di girasole, allungato con altri 700 ml d’acqua, ottengo ogni settimana 1 lt di latte d’avena per la colazione, per il caffè d’orzo e per eventuali ricette (in questo caso poi ne devo fare altro).
Anche in questo caso il risparmio è netto: meno di 1€ a settimana contro i 2,85 del negozio. Senza contare che il “residuo” (mi piacerebbe saper se si chiama okara solo quello della produzione del latte di soja o anche quello degli altri latti vegetali!) non viene buttato perché ho inventato una ricetta per una torta semplice e gustosa.
Informazioni interessanti nel blog Cottoalvapore.

La pasta madre.
Ah, questo vale un post a parte!

Insomma,  una primavera produttiva e producente.