“Essendo l’infelicità frutto dell’ignoranza e poiché questa genera errore, si può affermare che il dolore è frutto dell’ignoranza e di contro, che la felicità è frutto della Saggezza. Tutto questo può venire ulteriormente ridotto nei due opposti elementi di “squilibrio ed equilibrio”, da rendere complementari attraverso la realizzazione, in noi, della Via di mezzo o detta anche il Sentiero di mezzo. Questa Via, può essere dimostrata ad una mente occidentale anche in termini “occidentali” e questo, con il Criterio del Ritmo. Questo Criterio è l’elemento attraverso cui prende corpo e si manifesta ogni Legge, senza questo Criterio, legato alla Legge d’Equilibrio, ad es., non potrebbero manifestarsi coerentemente leggi come quella d’Economia, la Legge di Distribuzione, la Legge di Emanazione e Riassorbimento dei Cicli sistemici e cosmici dell’universo. Per l’Iniziato, il Criterio del Ritmo vela la Legge di Sincronicità che opera,tra l’altro, in presenza dei piani multidimensionali e pluritemporali. Il Criterio del Ritmo nella Filosofia ermetica afferma: «Ogni cosa fluisce e rifluisce, ogni cosa ha fasi diverse; tutto s’alza e cade, in ogni cosa è manifesto il criterio del pendolo ; l’oscillazione di destra è pari a quella di sinistra e tutto si compensa nel ritmo (Cicli, Cadenze, Ritmi, VII Aspetto cosmico, detto anche l’Aspetto Cerimoniale dell’Universo). Ciò vale per ogni cosa: per i pianeti, le stelle, l’energia e la materia, così come per gli uomini e gli animali e la mente.....Questo è l’arte degli ermetisti: compreso il criterio, imparare ad usarlo invece che subirlo. Quindi se l’ermetista si polarizza su un certo punto, neutralizza la forza ritmica del pendolo che, oscillando tenderebbe a condurlo all’altro polo.» I metodi d’uso, contrazione e neutralizzazione del criterio del Ritmo, formano una delle parti più importanti dell’Alchimia mentale”.
Fonte: Viaggio-attraverso-la-Grande-Opera
Nella naturale ciclicità di tutte le “cose”, è ormai chiaro che occorre padroneggiare il semiciclo negativo, al fine di non toccare l’estremità dell'altro polo. Cioè l’uomo deve prendere atto della propria natura mediante una ferma consapevolezza di essere parte del tutto e, per questo, essere soggetto alle leggi naturali legate all’alternanza luce/ombra. Una volta sostenuta una tale visione d’insieme, l’uomo potrà comprendersi inserito in un più ampio “bacino” energetico e, dunque, potrà colmare il primo step relativo all’ignoranza di sé. Successivamente si vedrà altalenante nell’oceano d’energia costituente il creato e tale ciclicità, verrà compresa e risolta tramite la focalizzazione del proprio intento. Attraverso lo sviluppo di consapevolezza e volontà d’essere riuscirà a "correggere" l’onda ritmica che caratterizza questo piano della creazione…
“Nel ritmo distinguiamo due momenti fondamentali: il momento di slancio, detto arsi (dal greco Arsis = elevazione) ed il momento di riposo, detto tesi (da Thesis= pongo)”.
“Qualsiasi movimento che non si ripeta regolarmente può essere detto come "aritmico".
Fonte: Wikipedia
È aritmica la nostra vita che non si ferma o non riposa in inverno, mentre la Natura pressochè interamente lo fa. La disarmonia si insinua nelle regole più consuete per la società moderna. E nel rincorrere un profitto tutto l’anno, l’uomo perde il proprio ritmo e se stesso…
"E prossimi e lontani univan sonnolenti
al ritmo dei torrenti un ritmo di campani".
“Le due strade” di G.Gozzano