giovedì 24 dicembre 2009

Un limpido augurio.






“Oggi ho avuto numerosi sogni. La cosa strana è che me li ricordo ancora; come se fossero porzioni d’altre vite che ho staccato, raschiato via, dalla memoria di chissà chi. La cosa più strana è che, questi sogni, li ho fatti ad occhi aperti; forse è per questo che li ricordo così bene. Non riuscivo più a chiudere le palpebre. Li ricordo anche perché li ho scritti sulla parete bianca. Anche se in realtà ho solo apparentemente scritto, in quanto i caratteri erano già impressi nell’intonaco; li ho solo liberati da uno strato di vernice di troppo. Infine li ho solo letti…”
(Prospettiva Vita)

Ciò che liberiamo dal registro della “Vita” è una nostra scelta…
     Possa il 2010 aiutarci a sciogliere i nodi che ancora ci vincolano…
          E che la serenità illumini la via per il nostro cuore…

          Tanti Cari Auguri all’Umanità Intera…


          Buone feste e Buon Natale Vero...





mercoledì 23 dicembre 2009

Una "lucida" ed ammortizzata realtà.








Vorrei soffermarmi su un aspetto che sempre con maggiore intensità, si sta facendo largo in me; una vera e propria forza che dall’interno spinge verso il cambiamento, persino nell’aspetto della “realtà” che percepisco, fuori di me, come solida ma inequivocabilmente legata al mondo dei sensi, delle percezioni soggettive. Sembra che osservando ciò che ci sta intorno, ognuno di noi veda la stessa manifestazione densa dell’energia costituente il “tutto”. Invece ognuno di noi, essendo un vero e proprio centro di “potere”, ognuno un Re a "casa" propria, “vede” le cose alla propria maniera. Ognuno di noi infatti pensa sempre di avere “ragione”. Ma come è possibile conciliare due aspetti tanto diversi? Come è possibile essere tutti d’accordo sul fatto che davanti a noi c’è il Duomo di Milano eppure intendere questa “costruzione” in maniere talmente differenti da risultare anche diametralmente opposte? Questo è un esempio che descrive una più ampia struttura del pensiero e dell’impero dei sensi. L’uomo “colora” ciò che gli sta attorno con le proprie tonalità, tuttavia la propria capacità “decorativa” è, nel tempo, stata molto limitata dall’abitudine. I modelli abitudinari legati soprattutto alla vita cittadina, hanno impoverito la mano artistica dell’uomo, la sua capacità di leggere tra le trame, tra le "righe" della manifestazione fisica. E ciò che ha preso il sopravvento è stata l’immagine subliminale che l’Antisistema ha trasferito dal proprio campo energetico a quello della famiglia umana. Ecco che dunque hanno iniziato, nel tempo, ad emergere delle linee guida, delle figure concrete, ben visibili a tutti, certe, uniche, vere. Le istituzioni, gli Stati, la famiglia, il dottore, le automobili, i supermercati, etc. Chi non crede in queste “cose”? E con il termine “credo” non intendo il fatto di “essere convinti o essere rappresentati da questi “valori””, bensì intendo sostenere che queste “cose” esistono a prescindere dal nostro “volere”. Insomma un potere, una energia sovrastante li ha resi manifesti grazie all’opera “ammaliante” alla quale ci hanno sottoposti nel tempo. Non esistono molti fenomeni storici che sono sfuggiti a questo controllo epocale, a questo “antisistema adattivo”, ossia capace di auto regolarsi in funzione anche degli “imprevisti”. So di essere, come dire, un po’ fumoso, ma vi prego di “piegare” il vostro punto di osservazione, anche momentaneamente, al fine di cambiare prospettiva. E allora pensiamo per un attimo a questo aspetto: e se la “città” nella quale vivo, avesse degli interessi a nascondermi un certo "aspetto" di quello che considero invece normale? Se invece di vivere sempre meglio e tutelati dagli organi di polizia, vivessi sempre peggio e la vigilanza fosse presente solo per controllare me? Se iniziassi a notare che le forze dell’ordine esistono per difendere il “potere” dalla massa e non la massa dal sopruso? Se scoprissi che tutto il cibo è adulterato al fine di trasformarlo in una droga capace di tenermi in uno stato “ipnotico”? Che tutto intorno a me esiste una fitta trama di fili invisibili, come una ragnatela, che mi tiene all’oscuro di quale sia l’entità del mio “ruolo” in questa vita? Provate a farlo anche solo come un gioco o come se foste degli attori professionisti. Ebbene, tutto cambierebbe improvvisamente ai vostri “occhi”… e quando dico tutto intendo dire tutto, tutto, tutto, tutto, tutto…nessun particolare escluso. La “prova” è costituita dal fatto che la gran parte della massa vede le “cose” allo stesso modo (e non mi riferisco in questo caso alla prossima formazione della nazionale di calcio). Il globo intero sembra convergere verso lo stesso paradigma “radioattivo” e ciò non è normale, non sta nelle “statistiche” relative alla bio diversità. Siamo immersi nella finzione e, la cosa fantastica o drammatica, è che alcuni aspetti della “finzione” sono veramente paradossali come, ad esempio, l’attentato al Pentagono del 11 settembre 2001 (non voglio parlare delle Torri), infatti mi chiedo “dove sono i resti del Boing”? Un mostro del genere non può sparire nel nulla. Eppure è passata questa versione della realtà. Perché chi l’ha proposta è alla “regia” e può disporre della conoscenza “perduta”. Vedo troppi complotti? Allora mi spiegate perché gran parte della gente percepisce questa forma di “regime” a livello sensitivo? Senza spiegarselo lo “sente”. Come quando qualcosa vi avverte della presenza di un’altra persona alle spalle (quello che per Ben Parker è il “senso di ragno”). La gente non si fida di chi la comanda, anche se il voto politico lo esprime la gente stessa. Io credo che questo modello di vita sia destinato a mutare in fretta, perché altrimenti lo scopo educativo di questo teatro o scuola non avrebbero senso. I tempi li decidiamo noi, ma il cosmo, tramite una energia di risveglio, sta dandoci una mano a smuovere le acque stantie della palude nella quale versiamo da troppo tempo.
Ecco il pensiero illuminato di Gurdjieff a tal proposito:

“G. cominciò un'altra riunione parlando del fatto che dimentichiamo costantemente le difficoltà della nostra situazione. "Voi pensate sovente in un modo molto ingenuo, diceva. Voi già credete di poter 'fare'. È vero che sbarazzarsi di questa convinzione è la cosa più difficile per un uomo; ma non comprendete tutta la complessità della vostra struttura interiore, e non vi rendete conto che ogni sforzo, oltre ai risultati desiderati, supposto che ve ne siano, produce migliaia di risultati inattesi, sovente indesiderabili. Infine, dimenticate costantemente (ed è questo l'errore più grave), che non cominciate dal principio, con una bella macchina pulita e nuova. Dietro ognuno di voi vi sono anni di vita falsa o stupida. Avete sempre ceduto alle vostre debolezze, avete sempre chiuso gli occhi sui vostri errori, cercando di evitare tutte le verità sgradevoli, mentendo costantemente a voi stessi, giustificandovi, biasimando gli altri, e così di seguito. Tutto ciò non ha potuto che nuocere alla vostra macchina. La macchina è sporca, arrugginita in molti punti e il suo cattivo  funzionamento ha fatto sorgere dei dispositivi artificiali. "Questi dispositivi artificiali interferiscono ad ogni istante con le vostre buone intenzioni. "Essi vengono detti 'ammortizzatori'. " 'Ammortizzatori' è un termine che richiede una spiegazione speciale. Ognuno sa che cosa sono i respingenti dei vagoni ferroviari: degli apparecchi che ammortizzano gli urti. Nell'assenza di questi ammortizzatori, i minimi urti di un vagone contro un altro potrebbero essere molto sgradevoli e pericolosi. Gli ammortizzatori attenuano gli effetti di questi urti e li rendono impercettibili. "Dispositivi esattamente analoghi esistono nell'uomo. Essi non sono creati dalla natura, ma dall'uomo stesso, benché in modo involontario. La causa della loro apparizione è l'esistenza nell'uomo di molteplici contraddizioni; contraddizioni nelle sue opinioni, nei suoi sentimenti, nelle sue simpatie, in ciò che dice, in ciò che fa. Se un uomo dovesse sentire, durante la sua intera vita tutte le contraddizioni che sono in lui, non potrebbe agire né vivere così tranquillamente. Continuamente si produrrebbero degli attriti in lui, e le sue inquietudini non gli darebbero pace. Noi non sappiamo vedere quanto i differenti 'io' che compongono la nostra personalità sono contraddittori e ostili gli uni agli altri. Se un uomo potesse sentire tutte queste contraddizioni, sentirebbe ciò che è realmente. Sentirebbe che è pazzo. E non è gradevole per nessuno sentirsi pazzo. In più, un tale pensiero priva l'uomo della fiducia in sé stesso e indebolisce la sua energia, esso lo frustra nel 'rispetto di sé stesso'. In un modo o in un altro, bisogna dunque che egli controlli questo pensiero o lo bandisca. Egli deve, o distruggere le sue contraddizioni, o cessare di vederle e di sentirle. L'uomo non può distruggere le sue contraddizioni. Ma se gli 'ammortizzatori' si formano in lui, può smettere di sentirle; non sentirà più gli urti che risultano da punti di vista contraddittori, da emozioni e parole contraddittorie. "Gli 'ammortizzatori' si formano per gradi, lentamente. Un gran numero di essi sono creati artificialmente dall'educazione. Altri devono la loro esistenza all'influenza ipnotica dell'ambiente. L'uomo è circondato da persone che parlano, pensano, sentono, vivono tramite i loro 'ammortizzatori'. Imitandoli nelle loro opinioni, nelle loro azioni e nelle loro parole, crea involontariamente in sé stesso degli "ammortizzatori" analoghi, che gli rendono la vita più facile. Perché è molto duro vivere senza 'ammortizzatori'. Ma essi gli impediscono ogni possibilità di sviluppo interiore, sono fatti per smorzare i colpi, ma i colpi, e solo i colpi, possono tirar fuori un uomo dallo stato nel quale vive, cioè svegliarlo; gli  'ammortizzatori' cullano il sonno dell'uomo, e gli danno la gradevole e pacifica sensazione che tutto va bene, che le contraddizioni non esistono, e che può dormire in pace. Gli 'ammortizzatori' sono dei dispositivi che permettono all’uomo di avere sempre ragione; essi gli impediscono di sentire la sua coscienza”.
Da: “Frammenti di un insegnamento sconosciuto” di P.D.Ouspensky 

martedì 22 dicembre 2009

Caro Babbo Natale ho lasciato i cani liberi.






Caro Babbo Natale ti scrivo questa letterina,  anzi questa e-mail, per chiederti di non portarmi niente quest’anno, anzi di non portarmi più doni per il resto della vita. Perché? Ti chiederai. Te lo spiego. Mi sono accorto che tu non sei il vero Babbo Natale. Il mio angelo custode me lo ha detto. Per la verità me lo dice da un bel po’ di tempo, ma… non gli volevo credere. Come potevo rinunciare all’ultimo modello di PSP? Quest’anno compio 42 anni, ormai sono grande. Si dice che da grandi perdiamo l’innocenza di quando si è bambini. Perdiamo il candore e lo spirito di essere felici. Perdiamo la visibile, per noi, compagnia dei nostri amici immaginari. Ed è vero. La solitudine cala senza remore da grandi. Semplicemente barattiamo queste sincere caratteristiche per la gioia effimera di un dono e, progressivamente, perdiamo noi stessi confondendo le emozioni. Il desiderio che ci anima e ci spinge verso la ricerca della felicità, in realtà ce la toglie, perché già la possediamo; nasciamo con la felicità già dentro di noi. E persino la felicità viene scambiata per altro nel regime delle abitudini. Caro Babbo Natale finto tu sei grasso e vestito di rosso e porti regali a tutti i “bimbi” del mondo. Sinceramente non ne fai una giusta. Ora lo comprendo. Non mi piace giudicare ma, lo devo a te, questo desiderio insano del “possedere”; tu mi hai dato talmente tanto che mi è entrato nel sangue. Tu mi hai fatto male. E io te l’ho permesso. Anzi ti ho aperto le porte del mio cuore, fidandomi di te. Babbo Natale vero non fa questo, non è questo. Tu sei solo un robot sempre più perfetto che incarna le mie debolezze. Per te non c’è più posto in casa mia. Stanne lontano e non ti azzardare a scaricare dolci “droghe” nella mia vita già troppo dolce di schifezze. E già che ci sei estendi il mio invito anche alla tua amica Befana. Da questo Natale, anzi da oggi, pregherò che il vero Spirito di Natale venga liberato dal luogo dove tutti noi lo abbiamo emarginato. Il vero Natale è verde perché è una creatura superiore del popolo della Natura, è uno Spirito buono che non porta veleno nella mente e nel cuore dei bambini, come fai invece tu. Esistono molte forme di dipendenza a questo mondo, ma la tua è forse la più subdola che possa esistere (oddio, è meglio non stilare una lista), perché agisce sulla morbida essenza spensierata dei bimbi che, con grandi occhioni speranzosi e pieni di gioia e curiosità, ti attendono dormendo il sonno del giusto. Il sovraccarico di doni comporta un eccesso biologico di felicità molto simile all’oblio procurato dalla droga dei grandi. Ed a questo stato magnifico e temporaneo non si riesce più a resistere e, dunque, lo si cercherà per sempre anche nella vita da grandi. Ma la connessione inconscia che si insatura è che la felicità dipenda da un regalo, anzi da una quantità sempre maggiore di regali. Ma i regali quando cresci non te li fa nessuno o quasi. Dunque dentro di te pensi di essere non meritevole e di non contare molto. Ti senti solo ed abbandonato perché non hai ricevuto nessun regalo o pochi regali. La nostra felicità, in questo modo, dipende da qualcosa che viene da fuori di noi. Babbo Natale finto, ti prego lasciami senza regali. Ora che sto capendo, che mi sto disintossicando, non tentarmi ancora con qualche diavoleria moderna alla quale, come ben sai, tengo molto. Sto tentando di liberarmi dallo zucchero che ci fanno assumere in tutti i modi possibili e che mi rovina in tutti i modi possibili. Intendo trasformarmi in una centrale di auto produzione zuccherina, del tutto auto sufficiente. Non mi servono forniture esterne. Non mi servono regali esterni. Trattieni le tue renne meccaniche, anzi vendile perché il "tagliando" costerà sempre di più. Ed il tagliando delle tue renne non è giusto che lo paghiamo tutti noi. Una volta chiedevi una firma con il sangue, ora con il dolce sapore dello zucchero. Hai cambiato aspetto ma ti riconosco ancora, ora che ho gli occhi un po’ più liberi di scorgere la tua ombra. Vorrei tanto che questa visione potesse essere ben visibile e pubblicizzata sul grande schermo della coscienza globale. Ma dipende solo dalla nostra forza di volontà. Quanto è dolce il Natale nei ricordi del passato, ma la vita dal 7 gennaio è sempre la solita, anzi… ancora amara. Per questo chiediamo dolcezza in abbondanza. Peccato che non è questa la dolcezza che farà cambiare il mondo, non è di questa “cosa” che abbiamo bisogno. Di cosa abbiamo bisogno non lo capisco nemmeno io, perché quando mi fermo a “sentire” in me: “cosa significa essere felici?” non lo capisco. Non mi sovviene nulla dal mio cuore. Non riesco nemmeno ad immaginarlo. Mi vengono solo in mente “rumori” confusi legati alla tua venuta, al fatto di avere o possedere qualcosa. Capisci? Non riesco più nemmeno ad immaginare, a sentire, cosa voglia dire essere felici, essere completi, presenti, bypassando il senso del possesso. La dolce droga che è entrata dentro di me da piccolo si è fissata anche nella biologia e richiede di essere continuamente rinnovata, pena una crisi esistenziale sempre più forte. Lo Spirito del Natale è uno stato proprio e naturale dell’essere, già insito in noi e solo “otturato”. La novità che ti annuncio per il prossimo anno nuovo è che ho deciso di correre il rischio di interrompere l’assunzione di dolce droga. Se starò male saprò che il motivo è solo quello e saprò che mi sto disintossicando. Ma in cuor mio so che non starò male più di come sto male adesso. Caro Babbo Natale finto anche tu, in fondo, mi hai fatto del bene schiacciandomi contro il pavimento con tutto il tuo dolce peso. E per questo ti ringrazio e ti voglio bene, ma… ti prego, non farti più vedere perché ho lasciato i cani liberi! 
P.S. Ah, scusa; metti meno zucchero bianco nel caffè! Ti fa male. Anzi non metterne proprio. Anzi non bere nemmeno caffè! Insomma cerca di dimagrire perché sono preoccupato per te…
P.P.S. Ora ho capito! Sono tutti quei biscotti ed il latte che la gente ti mette a disposizione nelle loro case… Fai una cosa Babbo Natale finto: stai a casa che ne va della tua salute. Staremmo tutti meglio, sai?