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giovedì 14 dicembre 2023

Du domande.


“Is mei che uan”.

C’ho queste due “domande” che mi frullano per la testa:

la guerra è “sostenibile” solo se finanziabile-finanziata?
il Governo e gli altri due poteri dello Stato; quando è tradimento?

Non male come rompicapo, così... tanto per rovinarsi un po’ le giornate se non la vita. Il “patriota” è scomparso con la fine della II Guerra Mondiale, in occidente. Altra “domanda”: allora “in quel tempo” serviva tale figura, mentre al giorno d’oggi, in clima alterato di “Ue”, no. ? Il “cambiamento climatico” è allora nella testa dell’essere a massa: trasferito wireless in quanto ad “aggiornamento” del SO “personale”. Nella sostanza è nella testa di chi decide per tutti, belli e brutti. È stata celeberrima la celebrazione del centenario sia dell’inizio che della fine della I Guerra Mondiale: 1915-18. 2015-18. Laddove in epoca già di consolidamento “Ue”, crisi by crisi, la figura incarnata un secolo prima da coloro che morirono sui campi di battaglia, “poiché la Patria chiamava”, fu ricordata in una maniera alquanto grigia, fumosa, anonima, quasi ignota (come il relativo milite). Ovvero, si omaggiò qualcuno per qualcosa che oramai non coincideva più coi programmi illustrati per i ragazzi delle non solo scuole europee. 

Il patriota: chi? Chiedere alla Russia,  per intenderci.

Domanda: perché continuare a cascarci, allora?