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lunedì 23 luglio 2012

In un 'centro' ci siamo sempre.




L'allungamento di un corpo elastico è direttamente proporzionale alla forza di trazione applicata. Allo stesso modo la contrazione è proporzionale alla forza di compressione. Legge di Hooke... 
 
Questo vale entro il limite di deformazione elastica, definito come il limite di forza massima applicata entro il quale il corpo elastico, rilasciato, ritorna alle sue dimensioni precedenti all'applicazione della forza; oltre questo limite i legami atomici si rompono e riarrangiano, e la molla si deforma permanentemente
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Ieri giocavo con una grossa molla, trovata all’interno di un soffietto a piede per canotti (un pessimo acquisto), e facendola girare sul tavolo sono stato colpito da alcune osservazioni:
  • imprimendo una forza alla molla, la stessa si muove lungo la superficie, dando luogo ad un meccanismo illusorio di 'movimento nel movimento'
  • le sue ‘spire’ sembrano spostarsi lateralmente, rispetto alla rotazione dell’intero corpo, ma il 'vero movimento' è quello dell’intero corpo al quale è stata impressa una forza esterna
  • la luce o i punti di luce che vengono riflessi dalle spire della molla contribuiscono a rendere questo effetto illusorio, ancora più ‘reale’
  • il movimento autentico spinge la molla in avanti, mentre il movimento illusorio crea un effetto di movimento secondario laterale, seguendo lo spostamento ottico delle spire verso destra (effetto ottico della vite continua).
Ora, se l’Universo o la sua energia compositiva della forma, fosse simile ad un meccanismo spiraloide, come la molla, potremmo assumere la sensazione ottica e fisica del movimento, come una triangolazione di stati sensoriali legati proprio al movimento illusorio della molla precedentemente descritto.

Ossia, la nostra sensazione di 'muoverci' potrebbe essere solo il frutto dell’illusione fisico/sensoriale dell’altro movimento, quello ‘reale’, che la spinge in avanti. Questo spostamento in avanti potrebbe non essere registrabile dai nostri sensi, proprio perché gli stiamo ‘dentro o sopra’, mentre registreremmo solo quello illusorio ‘laterale’, dove per ‘laterale’ noi scambieremmo la direzione con la sensazione della direzione

Quello che intendo dire è che in termini 3d, la ‘lateralità’ non è vissuta in quanto tale, perché trattasi in realtà comunque di un movimento intercettato dalla ‘consuetudine’ e mappato secondo un codice interpretativo dalla Scienza e dal vivere comune

Seguiamo queste particelle di energia magnetica luminosa nel loro viaggio verso la Terra. Esse attraversano la Luna, che ne rallenta in parte la loro velocità, e giungono sulla Terra, esercitando su di essa una notevole forza e pressione. Esse scendono verso la Terra con movimento a spirale e si introducono in essa come farebbe una grossa vite, che stringa senza far conoscere la pressione esterna

È appunto grazie a questo movimento a spirale che gli esseri umani ed ogni altra forma di vita terrestre non risentono la potente pressione esercitata dall'energia magnetica luminosa se non indirettamente come peso o forza di gravità
 
Le due spirali di energia magnetica solare e terrestre con il loro movimento contrario uno all'altro in cui si introducono le ombre prodotte dalle macchie terrestri e degli altri pianeti, producono effetti stroboscopici che danno l'illusione che tutto attorno al nostro pianeta si muove, mentre in realtà tutto è fermo

Da tale conoscenza si è arrivati alla constatazione che il tempo e lo spazio sono una conseguenza dell'effetto stroboscopico…
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Questo pensiero di Ighina è piuttosto difficile da capire, soprattutto quando afferma che ‘tutto è fermo’. Tuttavia, osservando bene taluni effetti illusori legati al movimento o al pseudo movimento di forme a spirale, come appunto certi tipi di molle, è possibile fare uno sforzo immaginifico e cercare di capire in questo modo cosa voleva dire il nostro scienziato scomparso. 

Ripeto sempre che l’unico astro direttamente osservabile con relativa tranquillità, ad occhio nudo dalla Terra, è la Luna e, questa, come risulta al nostro sguardo?
 
Assolutamente 'ferma'... se non per la sua posizione rispetto al nostro punto di osservazione terrestre, giorno dopo giorno. La sua ‘faccia’ rivolta al ‘pubblico’ è sempre la stessa.

La scienza ha ‘spiegato ‘ i motivi di questa apparente contraddizione, tuttavia quei motivi sono sempre, secondo SPS, non sufficienti per spiegare questa monotonia monocromatica che abbiamo permesso di installarsi nel nostro campo di coscienza. 

Quello che voglio dire è che esiste un movimento ‘vero’ ed uno ‘illusorio’. La terminologia si applica sempre nei confronti del punto di vista terrestre, ma utilizzando una prospettiva che non è solo terrestre.

Due considerazioni 'veloci', da approfondire prossimamente:
  1. la molla, la vite, la spirale, sono degli ammortizzatori naturali, frattale evidente dalla 'discesa ed ascesa' vibrazionale dell'esperienza umana rispetto alle 3d
  2. occorre introdurre un 'fattore d'incognita' (X) in ogni ambito 3d da cui l'umano tende a 'misurare il tutto'. Questo fattore riassume in sè quelle forze che ancora non conosciamo, ma che sono tuttavia alla base di quello che andiamo a misurare. Questa 'misura' dipende e risente di determinate forze originali, che perlomeno devono essere introdotte nelle formule anche al solo scopo di mantenere sempre coerente il nostro punto prospettico rispetto agli altri punti prospettici, in attesa di decodifiche a maggiore valenza spirituale. Il punto di vista della Fisica e delle scienze umane, tiene in considerazione nelle proprie funzioni esperienziali questa verità e lo mette sempre in evidenza, tuttavia non è sufficiente ai fini dell'ancoraggio di una maggiore consapevolezza di essere ricompresi in un qualcosa di 'superiore'. Occorre fissare quel 'delta', quel 'fattore' di non spiegazione ma di libero intuire, che nel tempo fissa dei paletti di non troppo allontanamento dal percorso originale della verità (libero arbitrio, inteso come vortici di una grande spirale esperienziale).
Se il movimento di spinta autentica alla molla, fosse impartito ad un corpo a spirale fissato su ‘paletti di scorrimento statici’, avremmo solo la presenza del movimento illusorio, legato alla luce, e del movimento ‘su se stessi’. 

Tutto ciò riporta alla mente la rotazione della sfera terrestre e la presenza delle stagioni.

La combinazione tra i nostri sensi e la decodifica dell’irraggiamento solare, la luce, favorisce la visione di effetti sensoriali illusori, a cui per abitudine si tenderà a dare un nome e, dunque, la possibilità di riconoscere ed interagire attraverso la cortina della realtà 3d. Questa mappatura di quello che ci circonda, descrive quel fenomeno esperienziale, che ci vede coinvolti attraverso l’intera struttura mente/corpo/altro, nella quale la parte ‘altra’ è ancora in fase latente o relegata ancora in una sorta di 'limbo'.

Accecati dalla componente fascinosa dell’apparenza, siamo rimasti come imbrigliati nel tentativo di decodificare quello che ‘vediamo’, come se fosse ‘vero ed unico’ e di conseguenza come se noi soli fossimo ‘veri ed unici’. Questa visione delle ‘cose’ è tradotta dal nostro campo del sapere in un codice. Tale codice è divenuto un dogma, che persino i satelliti o le macchine generatee programmate dall’umanità, tendono a vedere come i relativi costruttori. 

Abbiamo molto chiaro il frattale del moderno cinema 3d; è difficile credere che lo spettacolo a cui stiamo assistendo sia ‘illusorio’, infatti i nostri centri sensoriali vengono ‘imbrogliati’ dalla visione prospettica a cui il Regista ha dato Vita. Noi, infatti, partecipiamo attivamente, pur rimanendo statici, a quella visione proiettata con tanta efficacia. 

Le illusioni possono essere molto concrete… 

È questo che dobbiamo capire. L’illusione è uno scenario esperimentabile e non un campo immateriale fine a se stesso. L’illusione può ‘rapire’ e permettere il radicamento di cambiamenti molto ma molto concreti.

La luce genera tutto. Per cui genera persino le illusioni.

Abitare una illusione è possibile: basta abituarsi. A quel punto l'illusione o possibilità, diverrà una 'realtà' per coloro che l'hanno assunta ad un simile livello dell'esperienza.

Le convenzioni, le consuetudini, i codici, il comportamento, gli usi e costumi, le leggi umane e non umane… tutto si basa sulla propria facoltà di vedere e interpretare secondo il dato momento storico/evolutivo personale e di massa, più o meno imposto da altri osservatori, resi possibili nel nome della biodiversità della Vita all’interno dell’Universo…

La molla è un frattale prospettico, che non sfugge all’attualità del Mondo 3d in cui crediamo di vivere in maniera che non ammette dubbi o fraintendimenti, scambiata per unica. Esistono movimenti diversi che sfuggono alla nostra osservazione limitata e basata sull’osservazione diretta degli ‘effetti’ piuttosto che delle ‘cause’. 

Un grande esempio a tal riguardo è il ‘colore’ dato alla free energy dall’attuale modello di Controllo, definita come ‘impossibile’ perché il ‘Moto Perpetuo’ è stato dichiarato sulla Terra 3d inammissibile per via di attriti ed altri fenomeni di arresto progressivo del moto impresso all’origine.

Ebbene, se solo aprissimo un po’ di più gli occhi, potremmo intuire che esistono movimenti così grandi i cui effetti secondari sarebbero sufficienti per essere classificati come ‘free energy’ dal punto di vista dell’umanità. È solo un ‘volere imposto da un modello di Controllo’ che ha allontanato da noi questa assoluta verità. È così semplice da ‘vedere e capire’…

Illusione e concretezza vanno a braccetto. L’osservatore decide come tradurre la loro interrelazione. Questa traduzione si riflette sul manto di ‘realtà’ scoperta ed illuminata e, in definitiva, sul modello di Vita scelto per essere esperimentato. È questo lo ‘scenario 3d’ in cui ci si auto installa attraverso l’intenzione della nascita. 

Una intenzione di auto completamento e di auto conoscenza.

Dipende anche da me, questa illusione di concretezza a cui, tuttavia non sento di appartenere completamente. Questo ‘attrito’ è responsabile di una certa ‘ruvidezza’ dell’esperienza 3d, come se un viaggio in aereo fosse un po’ movimentato a causa dei numerosi vuoti d’aria a cui si va incontro.

Questa ‘non appartenenza’ è allo stesso Tempo una profonda ‘intuizione’ e una ‘immaturità’.

Occorre aumentare la propria ‘presenza’ in termini di focus e centratura, perché ‘nulla è per caso’. Perchè, comunque, in un 'centro', ci siamo sempre. La 'coerenza' dell'anello di contenimento fa la differenza in termini di 'libertà' vissuta a livello 3d: maturità sprituale.

Osservando la Vita con ‘occhi diversi’, più liberi da asservimenti all’abitudine, esattamente come fanno tutti i bambini sino a qualche anno di esperienza nelle 3d.

Con responsabilità e coscienza, altrimenti ogni ‘potere’ acquisito si rivelerà solo ed esclusivamente una ‘leva’ da utilizzare sugli altri al fine di obbligarli alla nostra visione: come da sempre si è mossa la storia umana. 

Una 'serpe a spirale', che ricorda tanto lo spiedo sul fuoco lento che cuoce nel Tempo…

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com