Visualizzazione post con etichetta Le nostre orme.. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Le nostre orme.. Mostra tutti i post

lunedì 27 agosto 2012

Capire è capirli e capirci.




È ‘curioso e registrabile’ quel fatto che attira la nostra attenzione

Nel fine settimana, infatti, abbiamo saputo della contemporanea ‘fine’ di due uomini accomunati dallo stesso cognome: 
  • Neil Armstrong - l’astronauta
  • Lance Armstrong – il ciclista.
Addio comandante Armstrong, la tua impronta resterà per sempre.
Si è spento a 82 anni a Cincinnati Neil Armstrong. Il 20 luglio del 1969 era a capo della missione Apollo 11, che per prima allunò sul mare della Tranquillità. Le sue parole un attimo prima di poggiare il piede sul suolo lunare 'Un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l'umanità', sono rimaste nella storia e hanno ispirato un'intera generazione...
Link 
 
Fahey: ‘Scelta Armstrong ammissione di colpa’.
‘Armstrong aveva il diritto di rispondere alle accuse e ha scelto di non farlo. Il semplice fatto che si sia rifiutato di esaminare le prove significa che le accuse non erano campate in aria’. 

Duro commento quello di John Fahey, presidente della Wada, in merito alla decisione dell'ex corridore texano di non difendersi dalle accuse dell'agenzia antidoping statunitense

‘Non può esserci altra interpretazione - sottolinea alla ABC Radio - Il suo rifiuto di ribattere alle accuse autorizza l'Usada a considerare questa scelta come un'ammissione di colpa e a procedere con le sanzioni. Mi sarebbe però piaciuto vedere le accuse, le insinuazioni, le voci che si sono rincorse per anni essere messe alla prova in un tribunale e in un processo, a prescindere dall'esito finale, perché il mondo intero potesse conoscere quali fossero stati i fatti’…
Link 
 
Un altro fatto che mette in correlazione i due uomini ‘famosi’, dallo stesso cognome, è questo:

esiste un nesso tra 'modelli protettivi' cinti attorno alla loro esistenza. Una sorta di ‘cupola’ inerente al ‘segreto’, all’appartenenza di un sistema infrastrutturale legato all’interesse ed alla comunicazione che, una volta venuto meno per l’uno è scomparso anche per l’altro.

Ecco come Armstrong evitava i controlli.
Lo rivela un consulente dell'agenzia antidoping francese, Michel Rieu, il quale precisa che il ciclista texano ‘era avvertito prima dei controlli’ e ‘aveva una ventina di minuti per coprire le tracce’.
 
Lance Armstrong ha deciso di non difendersi, l'Usada lo ha già squalificato a vita e privato di tutti i risultati ottenuti dall'1 agosto '98 in poi, comprese le sette vittorie al Tour, ma nuove accuse piovono sul suo capo.
 
Michel Rieu, consulente dell'Afld, l'agenzia antidoping francese, racconta che l'ormai ex corridore texano ‘era avvertito prima dei controlli. Gli ispettori incontravano parecchie difficoltà nell'effettuare test a sorpresa, Armstrong era sempre avvisato in anticipo e aveva una ventina di minuti per coprire le tracce’.
 
In questo modo, secondo Rieu, il ciclista di Austin ‘poteva diluire il sangue o sostituire l'urina. Usava l'Epo solo in piccole quantità, così non poteva più essere rintracciata. Eravamo impotenti davanti a questi metodi’, racconta a Le Monde. A detta del consulente dell'Afld, Armstrong sfruttava una larga rete di contatti che lo aiutavano a nascondere l'uso di doping ‘e si diceva anche che il suo jet privato portasse direttamente il sangue dagli Stati Uniti’…
Link
  • tecnologia
  • comunicazione
  • copertura delle tracce
  • larga rete di contatti che lo aiutavano
  • era avvertito prima dei controlli.
È davvero molto curiosa l’analogia inversa tra la traccia ‘indelebile’ sulla Luna, dell’impronta dell’astronauta, e le tracce artificiosamente ‘coperte’ dal ciclista. Che cosa può significare in termini di Analogia Frattale?

Un legame sottile che univa i due uomini in un ambito relativo al ‘lasciare tracce’ del proprio cammino. Ossia, che ogni atto che compiamo lascia inesorabilmente un ‘segno’ del nostro passaggio. Attraverso il Metodo Indiretto è possibile desumere verità non espressamente pronunciate, così come hanno dedotto gli uomini della Wada a proposito della rinuncia del ciclista a difendersi:

Non può esserci altra interpretazione’…

Il fatto, poi, che si tratti di un caso caratterizzato da ‘artificiosità del proprio sforzo’, può far tranquillamente desumere che anche le impronte dell’astronauta sulla Luna possano essere frutto di una simulazione e che una intera struttura abbia lavorato e collaborato al fine di mantenere un segreto, sino a quando aveva senso proteggere e conservare una certa versione dei fatti:

'Armstrong era sempre avvisato in anticipo e aveva una ventina di minuti per coprire le tracce'

Questo fatto 'dimostra' come l’intera Massa viva in una differita della realtà. Esiste, infatti, un certo lasso di Tempo che permette alla ‘Regia’ di mettere in atto delle rappresentazioni sceniche, da riportare in seguito come diretta modifica del flusso esistenziale comune (si veda a tal proposito l'11 settembre 2011 e la 'differita' di circa 18 secondi del segnale audio/tv globale).

Durante quel momento – offline – la Massa risulta come in una stasi della propria capacità di ascolto, osservazione e decodifica del segnale, allo stesso modo di un gregge di pecore lasciate tranquillamente a brucare erba all’aria aperta:

in attesa del prossimo evento comune.

In questo senso, la presunzione di libertà acquisita e l’agio del cibo a portata di ‘bocca’, sono solo delle profonde illusioni, ‘concesse’ al fine di contenere e controllare il flusso d’eventi a cui non si riesce più ad accedere in prima persona. Il frattale è dimostrato dall’esistenza e proliferazione del sistema di distribuzione delle merci (grande distribuzione, logistica e catena dei Supermercati), che accumula beni assolutamente necessari per la Massa dipendente in costante attesa.

Il sistema di potere (cupola) che difende un certo status, può essere interrotto in qualsiasi momento

Nel caso dell’astronauta è accaduto solo in seguito alla propria morte fisica; atto che ha levato energia anche alla ‘protezione’ del ciclista, connesso attraverso il ‘suono’ del proprio cognome al destino dell’astronauta.

Ripeto: è semplice ‘curiosità’ che mi ha attirato e che, adesso, devo affrontare in maniera ‘quantica’, perché ‘nulla è per caso’

Questa forma di neo sciamanesimo è ‘scienza’ non ancora riconosciuta/pienamente compresa. Se, poi, al posto di ‘scienza’ volessimo utilizzare il termine ‘magia’, il senso della frase non cambierebbe affatto, ma certamente cambierebbe il nostro punto prospettico osservante e soprattutto, ancora di più, giudicante.

Vero?

L’articolo di oggi è del tipo ‘ma pensa te cosa scrive questo’. 

È davvero insolito leggere di queste cose, eppure il 'canale' veicola informazioni di questo tipo e non posso esimermi dal pubblicarle, perché esiste sempre un filo conduttore sottile tra eventi d’ogni tipo, anche quelli più inconciliabili all’apparenza. In questo caso, l’esistenza dello stesso cognome, ha facilitato l’osservazione/catalizzazione di tipo diverso. Senza un cognome identico difficilmente si sarebbe riusciti a notare l’analogia sottintesa.

Monito veicolato:

la Nasa non afferma tutta la verità.

Ecco, allora, il solito complottista di turno?

Ognuno è libero di pensare come meglio crede (almeno questo)... Ma vediamo da cosa sono animate mediamente le persone, allorquando decidono di emanare nuova informativa nel tessuto connettivo della società:

Cinque corridori sarebbero pronti a testimoniare contro Lance Armstrong in cambio di uno sconto di pena’…
Link 
 
È ‘libertà’ questa? O induzione preventiva influenzante il proprio livello di presunta libertà?

C’è sempre un interesse di base personale (a volte derivante da un 'debito') e un interesse altrui a spingere, di fronte alla serie di ‘bivi’, che richiedono decisioni al fine di percorrere nuovo spazio. La libertà è una serie di apparenze ben progettate.

La Nasa 'avvolge' la Terra, e l’umanità contenuta, con una rete d’informazioni velanti la visuale del ‘cielo’ non direttamente osservabile. Ella esiste in quanto incaricata di scrutare l’orizzonte degli eventi non direttamente raggiungibile attraversi i consueti sensi umani rimasti nelle 3d. 

Al 'posto nostro' e attraverso strumentazione esclusiva e non direttamente disponibile.

Tutti insieme abbiamo ‘firmato una delega nei suoi confronti’? No. La Nasa è comparsa dal 'nulla'. Organizzata da qualcuno in un certo periodo temporale. È come inforcare un paio di occhiali invece che decidere di recuperare la vista ‘perduta’. È come ‘lasciarsi  andare al giudizio altrui senza battere ciglio’.

Proprio quello che frattalmente dimostra Lance Armstrong quando decide di ‘non difendersi più’.

Questo atto permette ai propri accusatori di uscire allo scoperto ufficialmente, di ‘trionfare’… ma dobbiamo sempre ricordare che in ambito spirituale il ‘lasciarsi andare’ ha tutt’altra spiegazione ed effetti, quando un simile atto viene dal Cuore e dalla ‘Fede in se stessi’:

oltre al velo d’apparenza esiste un luogo nel quale ognuno di noi potrà ritrovarsi rinnovato, come se stesse osservando il firmamento attraverso il proprio essere, senz’alcun effetto riportato.
  • è la propria esperienza diretta che permette di esistere senza ‘contraffazione’
  • è la propria responsabilità e consapevolezza che permettono di’ andare oltre’.
‘Arriva un momento nella vita di ogni uomo in cui si deve dire: quando è troppo è troppo’.
Lance Armstrong

Celebre e significativa è l’affermazione (di Jiddu Krishnamurti) ‘la Verità è una terra senza sentieri’, che può ben rappresentare il nocciolo del suo insegnamento che ha spronato l'uomo a liberarsi da ogni strada già tracciata, dal passato, dai dogmi, dalle ideologie, guardando la realtà senza alcun condizionamento.
Link

I due Armstrong hanno sancito ‘insieme’ la fine di una certa fase temporale della propria esistenza; un pesante fardello è stato ‘lasciato andare’. Il ‘nuovo’ può finalmente fare capolino, ovviamente in maniera biodiversa.

Qual’era la ‘macchia’ nel passato dell’astronauta, capace di alimentare certe deduzioni frattali? Ecco l’articolo che indirettamente emana un po‘ di luce a tal proposito:

È morto Neil Armstrong.
Neil Armstrong, il primo uomo ad aver messo piede sulla Luna, è morto il 25 agosto a 82 anni. La notizia è stata data intorno alle 21 ora italiana dall'emittente statunitense NBC News. Armstrong era stato il comandante della missione Apollo 11, che era arrivata sul suolo lunare il 20 luglio 1969. 
 
Poche settimane fa, il 7 agosto - due giorni dopo il suo 82esimo compleanno - aveva subito un'operazione chirurgica al cuore, un bypass a causa di un'ostruzione coronarica. La sua famiglia ha detto in un comunicato che Armstrong è morto per le conseguenze di quell'operazione, senza specificare inizialmente il luogo preciso della sua morte. Nel comunicato, i familiari dicono ‘Neil Armstrong è stato, con riluttanza, un eroe americano, che ha sempre creduto di star facendo solo il suo lavoro’.
 
Fu il primo uomo a mettere piede (il sinistro, per la precisione) sulla Luna, alle 2.56 ora di Greenwich del 21 luglio 1969, pronunciando la famosa frase ‘Questo è un piccolo passo per un uomo, un grande salto per l'umanità’. Aveva 38 anni. Quel giorno lui e Edwin ‘Buzz’ Aldrin passarono circa tre ore sul suolo lunare. Armstrong e Aldrin sono due delle uniche dodici persone che abbiano messo piede sulla Luna (e su qualsiasi altro oggetto celeste diverso dalla Terra, se è per questo), tutte americane e tutte tra il 1969 e il 1972.
 
Armstrong abitava da una decina d'anni a Indian Hill, un sobborgo di Cincinnati, nello stato americano dell'Ohio. Negli anni successivi alla missione lunare aveva fatto relativamente poche apparizioni pubbliche, preferendo una vita riservata: 
 
non ebbe un ruolo di primo piano, certamente anche per suo volere, nelle celebrazioni del 25esimo anniversario dello sbarco, e sembrava avere una relazione conflittuale con la stessa impresa che aveva compiuto
 
Durante un'intervista al celebre programma di CBS News 60 Seconds, messo davanti alla possibilità che le impronte degli astronauti dell'Apollo 11 rimanessero impresse sulla superficie lunare per migliaia di anni, disse: 
 
Spero che qualcuno vada lassù uno di questi giorni e le pulisca’. 
 
Un'altra sua frase celebre fu ‘Immagino che tutti noi vogliamo essere riconosciuti non per un breve fuoco d'artificio, ma per il bilancio del nostro lavoro quotidiano’…
Link

Attraverso l’esperienza di Vita si ripulisce il proprio spettro esistenziale

Ad una certa età i ‘fantasmi’ diventano troppo ossessivi e pesanti per continuare a resistergli. Tanto vale prenderne atto e inondarli di luce, lasciando andare il più possibile, rimettendo ‘debito’.

A 82 anni non si ha più nulla da ‘difendere’ e si diventa pericolosi per il sistema di ‘protezione’, che preme affinché la propria verità rimanga inalterata a prescindere dal Tempo che passa

Verità che ormai è ‘fuori dal Tempo’, che non accetta il significato profondo del cambiamento innescato, almeno in parte, dalla propria esistenza apparente. Come una forma pensiero che intende solo sopravvivere. Come la vecchiaia che giunge per tutti e che non tutti accettano, perdendo di fatto il proprio senso temporale d’esistenza e rimanendo come intrappolati nell’illusione.

Responsabilità:

c’è una calamità in arrivo. E ci colpirà tutti: Dei e uomini. Gli uomini hanno smesso di pregare per noi… ma ciò comporta conseguenze… Senza preghiere noi Dei perdiamo il potere. Quando il potere ci abbandona, ciò che abbiamo fatto si sfalda: ogni ‘cosa’.
Zeus in ‘La furia dei Titani’

Ci sarebbe parecchio da scrivere in tal senso. Lo farò quando maggiormente ispirato, cioè, quando sarà più opportuno farlo.

Ci sono sempre delle conseguenze come ‘frutto’ di ogni nostra decisione.

Tutto quello che sappiamo su di voi è sbagliato.
Dragon Trainer

Questo monito rappresenta un grande esempio di saggezza e lungimiranza da applicare frattalmente in ogni situazione. Rappresenta la piena comprensione di sé attraverso gli altri e degli altri attraverso di sè. 

Allo stesso Tempo mette in relazione la ‘mancanza di conoscenza diretta’ con l’apparente livello di realtà, che crediamo di avere compreso ma che, invece, ci manipola attraverso la mancanza, che ci portiamo dietro come palla al piede.

Dicono che nel crio sonno la maggior parte del cervello cessi l’attività. Ma non la parte primitiva. La parte animale… Per questo io sono ancora sveglio.
Pitch Black

C'è un 'movimento' che non dorme mai, attorno a noi. Ecco il livello di verità che vela il cammino umano:

seminare le nuvole per raffreddare il pianeta.
L'idea di creare nuvole artificiali sopra gli oceani per schermare la Terra dalla luce e dal calore solare non è del tutto nuova, ma finora nessuno ci ha mai provato sul serio(see, come no!)
 
La comunità scientifica è piuttosto scettica, in primo luogo perché le simulazioni condotte in passato sulla creazione di nuvole artificiali per raffreddare il pianeta hanno dato risultati sconfortanti (anche a livello militare?)

E poi c'è la questione etica, che riguarda questo progetto e più in generale tutta la geo ingegneria: 

fino a che punto l'uomo ha il diritto di intervenire in maniera così profonda sui fenomeni atmosferici? Quali potrebbero essere le conseguenze? Ma soprattutto, cosa accadrebbe se una nazione utilizzasse le tecnologie di controllo climatico a fini politici o militari? (chiediamolo a coloro che già lo fanno, no?)...
 
Secondo Wood queste domande, pur lecite e legittime, non devono fermare la scienza e la sperimentazione (appunto)
Link

In questa sezione d’articolo c’è sia la domanda che la risposta. È un vero e proprio articolo ‘auto impollinante’…

Di Beatrice, a 'casa mia', nenache l'ombra ma solo 'due gocce e del vento'. Tuttavia le temperature sono scese di dieci gradi, come previsto e, soprattutto, come se qualcuno avesse impostato la temperatura sul pannello di controllo di un impianto di 'condizionamento'.

La scienza ci ha già dimostrato che esistono materiali in grado di rendere gli oggetti invisibili. Sulle pagine di Nature scopriamo che è possibile anche nasconderli a metà, dipende da dove arriva la luce
Link

Dipende anche da noi 'capire'.

240812 S 33,1 + 237 S. Bartolomeo, apostolo (Natanaele - Vieni e vedi) - +
250812 S 33,4 0 238 S. Giuseppe Calasanzio (1597: la prima scuola pubblica e gratuita d’Europa) - 0
260812 S 30,1 0 239 S. Alessandro di Bergamo (come non scampare al proprio destino = debito) - 0

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com


giovedì 22 luglio 2010

Le nostre "orme" ci rappresentano.




Cosa significa “vibrare”? Cioè, quando leggiamo, sempre più spesso mi sembra, la parola “vibrazione”, in ambito spirituale cosa si intende? Ebbene questa mattina, sostando per meditare un po’ e prendere “respiro” nel mio giro consueto in bicicletta, ho notato le orme delle scarpe che, sulla terra battuta, si erano impresse in maniera evidentissima sul terreno. Non c’erano solo le mie, ma anche orme di altre persone che erano passate, probabilmente, ieri. Oltre ai  segni degli pneumatici delle auto e dei trattori di passaggio.

La nostra vibrazione personale, senza entrare in ambito di descrizioni scientifiche o pseudo scientifiche, è la nostra “caratteristica” di base, o media. Essa racchiude e descrive la nostra “orma” dimensionale, dal carattere a ciò che più ci appassiona e molto di più ancora. È insomma la nostra consapevolezza media generale che noi imprimiamo nella realtà manifesta mentre viviamo ogni istante della nostra Vita. Le orme delle scarpe che ho visto erano perfettamente impresse sul terreno “accogliente”; il peso del corpo e le fattezze del suolo hanno permesso di “stampare” perfettamente ciò che era “disegnato” sotto la suola della scarpa.

Ecco il punto; ciò che è disegnato sotto la suola della scarpa è la nostra “caratteristica” media e, mentre ci muoviamo, ossia viviamo, lasciamo dietro di noi la nostra “orma” vibrazionale, ossia “ciò che siamo”, o meglio, ciò che in quel momento ci “rappresenta” in termini di consapevolezza, ossia del “dove siamo” nel percorso evolutivo. Ad ogni passo decisionale ci lasciamo dietro queste impronte energetiche, le quali si dissolvono nel tempo proprio come si dissolvono le orme delle scarpe sul terreno che viene calpestato da altre persone, auto o dalle intemperie del clima. Le nostre "impronte" ci rappresentano e identificano in ogni senso: non solo permettendo di risalire al nostro peso e ad alcune fattezze fisiche, ma anche energeticamente. Coloro che hanno gli strumenti o le capacità chiaroveggenti per “percepire”, possono leggere le nostre impronte d’energia, le quali si legano con l’ambiente nel quale sono state impresse, interagendo persino con l’energia delle persone.

Esse esprimono un frattale della nostra essenza quotidiana, ed esprimono il concetto solido di “vibrazione”, ossia di caratterizzazione del nostro essere.

La frase veementemente espressa da Massimo, nel film “Il Gladiatore”: “Fratelli! Ciò che facciamo in Vita riecheggia nell’eternità!” è significativa proprio di questa “verità” ed esprime la nostra caratteristica vibratoria, o impronta energetica, che ci accompagna come una nuvola, mutando ogni qualvolta noi “cambiamo” qualcosa della nostra essenza. Da qua anche il concetto di Karma è più comprensibile. Persino la scienza ufficiale, tramite Einstein è giunta al punto di dimostrare che tutto è energia, tramite la nota formula E=MC al quadrato che “suggerisce che quando un corpo è a riposo ha ancora dell'energia sotto forma di massa” (da Wikipedia).

In questi termini è più semplice afferrare il concetto di “vibrazione”, dal momento in cui è chiaro che non vibriamo letteralmente alla luce del Sole, ma vibriamo nei piani invisibili subatomici delle nostre molecole costituenti la nostra essenza; il “resto”, quello che percepiamo chiaramente alla luce del Sole, è solo illusione di stabilità! Denso miraggio sensoriale.

Ci muoviamo lasciando una scia energetica, come dei “timbri”; cosa ci lasciamo dietro? Ciò che mediamente “siamo”, proprio come il “disegno” che c’è sotto alla suola di una scarpa viene impresso sul terreno. Quanto “pesiamo” energeticamente, ossia quanto è alta la nostra capacità di imprimere la nostra energia vibratoria nell’ambiente? Dipende da molti fattori, non da ultimo anche dalla “durezza” o accoglienza del suolo che “calpestiamo”, metafora per fare comprendere che la Madre Terra potrebbe cancellare ogni nostra traccia se solo lo volesse!

Meditiamoci sopra.