Sì, “e brioches”.
“Ti si magnato la banana con 2 salsicce e o parmiggiano. E mo ti sienti male…”.
Leone di Lernia
Infame: dal latino “infamem” = senza fama. Di mala faccia, macchiato gravemente e notoriamente nell’onore…
Uhm. E cosa “è”… fama, allora? Di cosa manca, l’infame?
Fama: cosa resa palese, manifestazione, notizia, voce universalmente diffusa in bene o in male, rinomanza…
In-somma: eco. Ancora, la verità.
Ma, senza “segno”: in bene o in male. Cioè, come per la pubblicità, laddove “l’importante è che se ne parli”. Qualcosa di insito e d’accompagnamento al “gli affari sono affari”.
Quando si dice, “la sua fama lo precede”. Ok?
Essere “senza fama” di conseguenza è non lineare (ovvio), la sostanza del non solo termine. Ciò implica un “codice da e-seguire”, come quello cavalleresco (quello recitato ad esempio in Dragonheart) Vs un comportamento opposto, a cui si può opporre una “facciata pubblica” di certo… rilevante seppure rivelante (che cela, vela, nasconde, oscura, etc.).
Ossia, il “politico perfetto”, dalle… promesse da marinaio.
Una sorta di “metro da muratore”, snodabile come serpe, a compartimenti stagni, perfetto per illudere qualsiasi tipo di “platea”:
dai fedeli, ai clienti, ai credenti, ai paganti, etc. etc. etc.
Or dunque, essere “senza” fama, inquadra soprattutto la compresenza ombra eco-dominante, al che è ancora una volta la verità “incarnata” che (ti) indica sempre la “direzione”, anche quando non lo sembra affatto e non sembra esserci alcun orientamento né pista da seguire, oltre al trito e ritrito “ovvio” (qua, così).
Cosa “precede” la ragione fondamentale AntiSistemica?