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lunedì 6 luglio 2015

In cosa c(r)edi.


Perdita della "memoria".

O, meglio, “dove sei… sospinto/a”?
Se non siamo più cristiani che cosa siamo? Perché in qualche modo bisognerà pure definirci”.
Corriere della Sera (4 luglio 2015) pagina 29.
Hai proprio bisogno di una “definizione di te stesso/a”? A quanto pare “sì”, perché sei (con)vinto/a che serva per (ri)tagliarti nel reale manifesto (tutto quello che, ti dicono, esiste).
Fa caldo! E durerà ancora per molto, a quanto pare – nel (di)pendere dal tutto quotidiano (e, dunque, anche dalle “previsioni del tempo”). SPS (ri)"prende", oggi, su questa frequenza ad “importunarti”.
È ovvio, sei tu ad avere il “(tele)comando” nelle mani, tutta(via)… chieditelo:
“perché agisco in una determinata maniera?”.
Sei (con)vinto/a di essere proprio e dav(vero) tu, ad e(seguire) un simile gesto? Oppure, il gesto è tuo… come lo può essere quello di una macchina programmata a muoversi in una (pre)determinata maniera?
Il “tuo” gesto è solo l’ultimo ingranaggio/anello di una catena non lineare, non (de)scritta manual(mente) da quello che “vedi”. E lo puoi capire anche solo per la semplice constat(azione) evidente, che il processo decisionale si (di)parte da una zona “di te” non proprio alla luce del Sole:
l’interno della mente.
Input – output…
L’output è il “tuo” gesto (fare, eseguire).
L’input, in(vece), che cosa è?
Ispirazione. Idea. Pensiero (logica, interesse, credo)…
L’input, quando lo prendi in considerazione, ti rende simile ad una intelligenza artificiale.