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domenica 13 dicembre 2009

L'Antico Codice.






...dentro il cerchio della tavola,
sotto la sacra spada,
un cavaliere deve giurare di obbedire
al codice che è senza fine,
senza fine come la tavola,
un anello legato all'onore.

Un cavaliere è votato al coraggio,
il suo cuore conosce solo la virtù,
la sua spada difende gli inermi,
la sua forza sostiene i deboli,
la sue parole dicono solo la verità,
la sua ira abbatte i malvagi.

Il giusto non può morire,
se un uomo ancora ricorda,
le parole non sono dimenticate,
se una voce le pronuncia chiare,
il codice per sempre riluce,
se un cuore lo conserva splendemente...


Secondo me questo “Antico Codice” è un frammento di un mondo passato, nel quale regnava un ordine altamente morale. È un frattale di una antica forma di intendere la vita in maniera profondamente nobile e onorevole. Sono fiero di quello che leggo, che ricevo da queste espressioni. Vere o finte che siano mi fanno comprendere che la loro “presenza” trascende l’illusione corrente.

se un uomo ancora ricorda - io intendo ricordare…

Per me “esse” manifestano le origini di un tempo in cui equilibrio e giustizia regnavano incontrastati; in cui la manifestazione del pensiero umano era evidente a tutti nella ferma convinzione che il “vivere dal cuore” permettesse di scorgere e rimanere nella “luce”…

“E quando le cose diventavano più difficili la stella di Draco brillava più forte, per noi che sapevamo dove guardare...