lunedì 8 ottobre 2018

Pubblico in città = pubblicità.



Pubblicità “è”:
insieme di notizie, più o meno veritiere, volte a divulgare un prodotto, a far conoscere una persona…
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Interessante. Vero? Un “insieme di notizie, più o meno veritiere…”:
e, poi, rischi che qualcun3 venga ad accusare, te, di pubblicare fake news, in Rete.
Se vieni - in pratica, attraverso lo status quo - educat3 in tal modo, di conseguenza, poi, ti comporterai analogamente e, cosa alquanto meschina, continuando a farl3 anche, nel “caso”, negando ogni evidenza.
Ad immagine e somiglianza.
Tali “notizie” sono “volte a divulgare un prodotto, a far conoscere una persona”:
quindi c’è una strategia, dietro
o, meglio, “a monte”
persino di te/“te”
poiché “qua (così)” sei sempre (in) una conseguenza.

venerdì 5 ottobre 2018

Il sapere.



La censura impedisce che qualcosa venga letto, ascoltato o visto… Censurare significa rivedere una cosa e scegliere di rimuovere o nascondere parti di essa poiché sono, per una qualche ragione, ritenute inaccettabili.
Esiste anche una forma di auto-censura, che avviene ogni volta in cui eviti di dire alcune cose, oppure scegli di parafrasarle, a seconda delle persone che ti stanno ascoltando…
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Poni “caso” che… tu sia in un regime assolut3 planetario, tale - però - da poterl3 riconoscere sempre attraverso il proprio (relativ3) “stile”, nonostante la strategia dell’immanifestazione (attraverso l’abitudine, che è un vuoto di memoria, il depistaggio della ragione, l’offuscamento della coscienza, la sovrastruttura alla tua logica, il motivo della mancanza del buon senso, etc.). 
Che cosa faresti, potendoti regolarmente accorgere
Se avessi sempre come un certo “mal di testa, di stomaco, senso di nausea, vertigini, etc.”, come potresti far finta di niente, stando (rimanendo) comunque “male”? 
Ecco (allora) la malattia, lo stress, tutt3 ciò che credi essere “naturale”, in tal senso di normalità acquisit3 nel cosiddett3 “tempo” che, di fatto, è l’auto stanziamento (nel) “qua (così)”.

giovedì 4 ottobre 2018

Black flag


“Qua (così)” - nel mondo dell’industria - ognun3 compie un “lavoro”:
in fisica, il lavoro è l'energia scambiata tra due sistemi attraverso l'azione di una forza o una risultante di forze quando l'oggetto subisce uno spostamento e la forza ha una componente non nulla nella direzione dello spostamento.
Il lavoro complessivo esercitato su un corpo è pari dunque alla variazione della sua energia cinetica. In particolare il lavoro compiuto da una forza è nullo se questa non ha componenti lungo la direzione dello spostamento o se lo spostamento è nullo. Nel caso di un campo di forza conservativa (cioè in assenza di effetti dissipativi), il lavoro svolto è pari alla variazione di energia potenziale tra gli estremi del percorso.
Nel sistema S.I. l'unità di misura del lavoro è il Joule, che corrisponde al Newton per metro (N*m), dunque ad una forza applicata in una determinata distanza.
Il termine lavoro è stato introdotto nel 1826 dal matematico francese Gaspard Gustave de Coriolis…
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Se (se) rimani “ferm3”, non compi alcun “lavoro”.