lunedì 8 febbraio 2016

Il labirintico status quo (3)


"Nascere (manifestarsi)"...
Segui il “filo logico”, ovverosia… gli effetti della frattalità espansa, nel momento in cui, consegui o ti accorgi:
la traccia mnemonica frattale espansa, "cambia", in funzione di te.
Se:
  • consegui, (non ti accorgi), le informazioni ci sono sempre ma… non te ne fai nulla
  • ti accorgi, le informazioni vengono “come a galla (ebollizione frattale espansa)”, si evidenziano ai tuoi occhi. Poi, tocca te, la decodifica d’insieme, il “trarne un senso, nella tua più autentica direzione”.
Il labirintico status quo è un “luogo parziale scambiato per totale”, per via monotematica e unilaterale, indiretta e dominante/dominata. Qualcosa che rimanda sempre ad altro (anima, Dio, spirito, al di là, etc.), procrastinando lo scioglimento di ogni dubbio, in un “secondo tempo”... che non avviene mai (loop).
Nel “qua, così”, ci nasci già dentro, per cui:
  • non esiste un ingresso fisico, una porta da aprire e/o chiudere
  • non esiste, per come ti abitui, né l’ingresso, né l’uscita
  • la “prigione perfetta”.
Nel “qua, così”, ci muori dentro, per cui:
  • anche se rinasci
  • non riesci mai a…
In cosa consiste il “filo di Arianna”?
  

venerdì 5 febbraio 2016

Il labirintico status quo (2)


 
Immagina:
un labirinto senza uscita e 1) con un solo ingresso o, addirittura 2) senza ingresso
nel quale “non entri ma ti ritrovi (ci nasci dentro)”, senza memoria alternativa sostanziale, rispetto allo status quo albergante
modello “prendere o lasciare (ossia: prendere)”.
Una dimensione fisica che deriva, come conseguenza, da una dimensione mentale "tecnologica" dominante, non manifesta ma “solo” compresente; una direzione massiva acquisita a mo’ di “comando post ipnotico”.
Qualcosa di respirato, mangiato, bevuto, aspirato, ingoiato, creduto; seducente come la tentazione continua e la relativa dipendenza…
Qualcosa del/nel quale “se non ti accorgi, non cambia mai nulla”. E se te ne accorgi, “è più dura di prima”.
Più “ritorni sensibile” e più “diventi insofferente”, motivo per il quale “ciò che esce dalla porta, rientra dalla finestra”.
Qualcosa che disinneschi attraverso il tuo "campo, più autentico, di presenza centrale, coerente", in te lato tuo (terzo stato).
Qualcosa che “ora, qua, così”, ti sembra assolutamente impossibile, perché “non è alla moda, rinunciare a tutto quello che 'si ha' (rischio), a favore di una vera e propria utopia/pazzia”.


Il rischiare non sembra proprio far parte di te, ormai.
Eppure, il "rischio ti piace" perché lo prendi sempre quando vai a scommettere o quando, ad esempio, metti al mondo dei figli (quali rischi corrono?).
Anche se in questo caso, “a rischiare sono loro”.
  

giovedì 4 febbraio 2016

Il labirintico status quo (1)


   
“Qua, così”, ogni forma di “idea, dogma, pensiero” è sempre orfana della “sua” ispirazione. Perché la ragione fondamentale della “forma” non è manifesta, seppure è compresente, ubiqua, predisposta ed intenzionata a…
Quindi, la conseguenza è un reale manifesto “senza testa (ogni esempio, si spreca)”.
Un labirintico modo di procedere, che il “metodo scientifico” ordina in maniera tale, da “conferire direzione logica” auto rafforzantesi, via via, per mezzo della “tua” adesione, per mancanza di alternativa sostanziale manifesta.
Il reale potenziale passa, dunque, in secondo piano… andando progressivamente a scemare, ordinatamente dimenticato; agganciato, com’è, al passo generazionale in continua “aspersione AntiSistemica by Dominio” (la ragione fondamentale della forma).
L'aspersione è un atto tipico di cerimoniali religiosi, probabilmente fin dalla preistoria, mediante il quale un ministro di culto addetto al sacrificio asperge la vittima prescelta (o eventualmente sé stesso) con acqua lustrale (ovvero acqua benedetta o santificata).
Nella religione romana antica, come in quella moderna, l'aspersione avviene tramite un rametto di alloro o olivo, detto appunto aspergillum, immerso nell'acqua lustrale e spruzzato su ciò che deve essere asperso (di solito è la purificazione da compiersi prima di un sacrificio agli dèi inferi).
Per la religione cristiana, l'aspersione ricorda il battesimo e la Pasqua. Il significato rituale sta nella purificazione ottenuta attraverso la purezza dell'acqua
Link
  • probabilmente fin dalla preistoria (da “sempre, qua, così”)
  • mediante il quale un ministro di culto addetto al sacrificio asperge la vittima prescelta (“ministro di culto, sacrificio, vittima prescelta”)
  • nella religione romana antica, come in quella moderna (da “sempre, qua, così”)
  • di solito è la purificazione da compiersi prima di un sacrificio agli dèi inferi (“un sacrificio agli dèi inferi”)
  • il significato rituale sta nella purificazione ottenuta attraverso la purezza dell'acqua (“attraverso la purezza dell’acqua”. L’acqua è “benedetta”. Certo, ma… “prima ancora l’acqua è inquinata”. A livello frattale espanso, l’inquinamento è uno stato esistente e, molto spesso, al di sotto del livello della “tua” osservazione, capacità, diretta. Se “attraverso l’acqua” acquisisci un certo “stato preparatorio”, allora pensa anche al di fuori del cerimoniale, che cosa ti accade ogni volta che bevi o ti esponi all’acqua inquinata e non... "benedetta". Che cosa “assorbi”?).