La vita vissuta senza “chiedersi nulla sostanzialmente” è mera sopravvivenza (lista della spesa):
in attesa di morire, sei già morto.
E vai, allora, di almeno un po’ di “fantasia”. Apri finestre e porte. Ventilati. Cambia aria. Fai entrare quel frizzantino che fa tanto bene. Ionizzati. Sii Te. Abbi fede e soprattutto coraggio.
Osa.
Lascia la paura dove ha senso:
nel potenziale, da cui puoi estrapolare dell’altro.
“Fai…”.
“E se non è vero?”. Bè, chissenefrega.
Sostanza = laddove, tutto è verità (sempre).
Campania: derivato dal latino campus che vuol dire campagna e, per commistione linguistica, dal termine osco Kampanom, con il quale s'indicava l'area nei pressi di Capua…
Servio Onorato (IV sec. d. C. commentatore dell’Eneide) afferma che Virgilio “dice che la Campania è così chiamata da Capy. Ma Livio la vuole così detta dai luoghi campestri. È noto che fu fondata dagli Etruschi, dopo aver osservato l’auspicio di un falcone che in lingua etrusca si dice capis, da cui prese il nome anche la Campania…”…
Gli Osci nella Campania antica – Sosio Capasso
Il termine “Campania” è onomatopeico, alias, è… fonosimbolico, come nei fumetti allorquando al fine di identificare un suono lo si rende “leggibile”, ovvero, lo si di-segna.
Il classico “din don dan”, ad esempio, per indicare l’eco delle campanelle.
Ergo, Campania = terra delle campane o dove si odono ovunque campane? Come al solito, qua nell’AntiSistema, gli “esperti” dettano ogni politica, indirizzamento, situazione, luogo comune, storia, tradizione, convinzione o convenzione, etc. etc. etc. Perché, invece, non maturare ben altre… idee?
Perché no.