Sembra un proverbio, il “titolo”. Vero? E buon sangue non mente.
Sì, insomma… a Me sembra così. E quando “giochi in casa” hai sempre ragione, anche se hai “ragione”. Del resto, tutto è relativo. Trovi? Relativo a cosa o a chi, però? Infatti, sei in gerarchia, qua. Meglio:
qua, si è in gerarchia (mal comune mezzo gaudio). Bah.
Ci si gira sempre attorno. Motivo per cui “ti girano” sempre. Anche se, “uhm… ma de che?”. Ecco. E adesso sembra un testo teatrale. Bello. Certo, quando di bello non c’è niente, ad eccezione del finale che, allo stesso modo dell’essere “già successo” relativo all’inizio (o, quantomeno, a quanto si c®ede essere l’inizio, seppure un inizio in effetti deve pur esserci), “è già successo” anch’esso (il finale o “finale”).
Ergo, si è ora in una miscela come in sospensione, tra gli effetti dell’iniziale punto di sospensione e la sua naturale conclusione (prova a gettare un sasso in una pozza d’acqua e lo “vedrai” molto bene, anche se comunica soprattutto in codice non lineare e se Tu sei “tu” allora… notte).
Come si dice: “due indizi fanno una prova”. O… tre?