martedì 6 ottobre 2020

Ecco la notte.


Moby Dick era l'utopia di sempre. Riprendere l'icona della balena bianca di Melville significava non ammainare mai il sogno... perché un uomo senza sogni non ha futuro…”.

Eugenio Melandri Link

Ma la balena rappresenta anche l'Assoluto che l'uomo insegue e non può conoscere mai

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In una lettera a Hawthorne, Melville definiva il suo romanzo come illibro malvagio”… poiché il protagonista del racconto era il male, della natura e degli uomini, che egli però voleva descrivere senza rimanerne sentimentalmente o moralmente coinvolto

L'animale è il punto di riferimento per ogni personaggio; la sua insolita bianchezza - ovvero assenza di connotazioni etiche - simboleggia l'inaccettabile indifferenza della natura nei confronti dell'uomo…

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God is a Dj…”.

Faithless

C’è, in tutto questo “narrare”, come un certo non so che dall’aroma di Colonne d’Ercole. Come a dire “non si sanno queste cose”. Come a sostenere, dunque, una p-arte. Qualcosa di cui non si ricorda nulla o, meglio, che si ricorda solo ciò che “serve”, di certo, non all’individuo “a Massa”. 

Il Dj “mette la musica”. 

La “natura” è come IA o come Genio della Lampada, che funziona sempre (anche quando non lo sembra affatto). Allora, “descrivere” tutto questo “senza rimanerne... coinvolto”, che cosa significa? 

Significa che ci sei “dentro” e che è im-possibile accorgersene e prendere le opportune contromisure. Mai dire mai, poiché il presente è serpente, facendo non solo anagrammi. 

Laddove, “presente” contiene la figura strisciante per antonomasia. Ovvero per te, laddove sei anzitempo “te”.

lunedì 5 ottobre 2020

Born slippy.


Sei, forse, “nato stanco”? Tutto il contrario. Infatti, si dice - a proposito dei più “piccoli” - “ha l’argento vivo addosso”. Vero? Dunque, che cosa succede nel durante? Succede una parametrizzazione del tutto, nei confronti del luogo comune (dima) “lavoro”, da cui il nesso il-logico. 

Eppure, un “politico”, ad esempio, non è che brilli per intensità lavorativa derivante dal concetto di “scavare in miniera” ovvero “farsi il mazzo”. Però, si dirà sempre che “l’attività cerebrale di chi non svolge attività fisica usurante, è pari a tale sforzo”. È ancora lavoro, con l’intero carico che ne consegue, ossia, l’auto convincimento globale inerente ed assolutamente causale, poiché “serveche sia così. 

A chi serve? 

Bè… è sufficiente risalire la “catena di distribuzione”, sino a raggiungere il livello portante più evidente (prima che scompaia nel cosiddetto “nulla” strategico o non esiste; c’è).

Esattamente in quel punto (di sospensione) c’è il motivo fondante dell’oggetto o protocollo “lavoro”: chi ne ha l’interesse = il datore di lavoro, ex schiavista ed “ora” fornitore di un “servizio” ad hoc per il proprio tornaconto o attività.

venerdì 2 ottobre 2020

Se capovolgi tutto sembra che nevica, ogni volta.

 


Chi, gioca in prima base…”, non è una domanda, è la risposta.

Quando c’è eco, sei “dentro” a qualcosa, anche se ti consideri all’aperto, come… gallina felice (fa sempre buon brodo). Sì, l’eco è memoria e agisce o funziona sempre all’interno della relativa giurisdizione, che non termina mai attraverso ciò che odi, in quanto a risposta ambientale. 

Ecco perché la considerazione dentro o fuori lascia tutto sostanzialmente così come già è, continuando a funzionare e ad insistere. 

Allora, sei sempredentro” a qualcosa che persino l’eco ti dimostra, seppure rivelando, poiché tu sei “tu”. Dove? Nell’Anti-Sistema. O, “dentro” all’Anti-Sistema. Ecco dove ti trovi, anche se vai sempre ri-cercando “risposte”, mentre la risposta “è” ambientale, poiché significato, verità, memoria (esperienza).

Insomma, in questo caleidoscopio... nel durante ed alfine ti ci auto smarrisci in profondità, affondandovi… che è ancora un altro modo di esprimere la sostanza che ti ha = l’eco-dominante Anti-Sistema.