martedì 22 marzo 2011

Trasformazione in movimento: Kundalini e sesso.





In questi giorni di mutamento marcato in me e nel Mondo, l’atto della trasformazione si riflette dal Mondo in me e da me nel Mondo. È come un dialogo innescato dall’energia in movimento. Avendo fatto il punto ieri dei motivi d’innesco trasformazionali attuali, per oggi vorrei soffermarmi sul processo Kundalini, o meglio, vorrei continuare un ‘vecchio’ discorso relativo all’energia ‘Serpente’ che avevo iniziato tempo fa

Ecco allora la nuova tappa, la sesta, sempre tratta dal libro di Genevieve Lewis PaulsonKundalini e Chakras’, che ringrazio di cuore. Questa volta vedremo il capitolo relativo al ‘Sesso e la Kundalini’:

L’energia sessuale è un’ottava inferiore dell’energia divina. Chi accentua la propria crescita spirituale noterà con piacere che anche i suoi impulsi sessuali risultano accentuati. Secondo alcuni, Dio sta ‘mettendo alla prova’ la loro sincerità nel desiderare la crescita spirituale. Si tratta di un fenomeno normale: l’apertura dell’energia di un’ottava coinvolge, per effetto di risonanza, tutte le altre ottave. Peraltro, invece di mettersi alla disperata ricerca di un partner qualsiasi, sarebbe più saggio trasformare parte dell’energia sessuale in una forma elevata di energia attraverso la meditazione, oppure, diffondendola in tutto il corpo, convertirla in energia curativa, forza emotiva, creatività, gioia, beatitudine, devozione o illuminazione.

Talvolta si aspira al celibato, nel corso dell’Ascensione o della purificazione di Kundalini, quale metodo per elevare l’energia sesuale a livelli superiori; tuttavia ritengo che ognuno sia libero di fare le sue scelte che spesso cambiano con grande facilità. L’Età dell’Acquario è accompagnata da energie abbastanza intense da permettere di vivere contemporaneamente sia il sesso sia la crescita individuale. Nel caso non ci si trovi a proprio agio con la decisione presa, si ricerchino alternative.

Nel corso di una notevole crescita spirituale o di un processo di purificazione è probabile che affiorino alla superificie ricordi delle Vite precedenti, a causa dei quali ci si sente attratti da persone a cui, in una esistenza passata, si era sessualmente legati. È opinione di alcuni che i rapporti sessuali delle Vite trascorse vadano continuati nella Vita attuale. Non è necessariamente così! È necessario invece gestire le proprie energie con discrezione e responsabilità, per evitare di esaurirle e di rimanere coinvolti in relazioni difficili. Se ciò accade a noi o al nostro consorte, non c’è motivo di spaventarsi!  Si prenda piena coscienza dei nuovi influssi e si lasci passare qualche tempo prima di promuovere cambiamenti radicali, in modo tale da valutare la direzione imboccata dall’energia. 
 
Spesso le relazioni iniziate durante un processo accelerato di crescita sono di breve durata. Certo possono essere molto intense, ma, come dice la canzone, ‘fa troppo caldo per non fare una doccia fredda’ (dal testo della canzone ‘Just one of those things’ di Cole Porter). In senso positivo, il riequilibrio delle polarità di tali relazioni (sessuali o meno) può accelerare il processo evolutivo. Non è necessario che un matrimonio abbia fine perché una persona sta crescendo e l’altra, apparentemente, no; forse lo sviluppo del compagno è più lento o va in una direzione diversa. In un buon matrimonio o una buona relazione si è liberi di evolvere e di imparare, per raggiungere il percorso del partner. Non possono mancare il rispetto e l’affetto reciproci; certo, anche la comprensione è utile, ma è anche vero che talvolta non si riesce nemmeno a comprendere se stessi.

La tensione che accompagna un’esperienza Kundalini spesso affretta la fine di un matrimonio o di una relazione che non avevano ragione d’essere. In tal caso, la coppia dovrebbe trascorrere un periodo di analisi prima del divorzio, analogo al corteggiamento che precede il matrimonio: il divorzio deve essere preparato con amore. È sempre meglio terminare bene una relazione, poiché è probabile che ci si incontri nuovamente in una Vita futura.
 
Kundalini esercita vari influssi sulla Vita sessuale. Possono verificarsi periodi brevi o prolungati caratterizzati da apatia e da apparente inettitudine, oppure addirittura da frigidità, impotenza, o dalla completa assenza di piacere. Tuttavia, quando l’intera sessualità è stata purificata, l’energia sessuale può essere trasformata e riutilizzata per favorire l’ulteriore purificazione e la guarigione del sistema

Infatti l’energia sessuale può servire a scopi diversi dall’atto sessuale: la creatività, le accentuate facoltà mentali, l’illuminazione, la forza emotiva e la gioia di vivere. Libero dalle necessità sessuali e dai blocchi, l’individuo riscopre il sesso quale espressione di Vita, una delle tante in cui ci manifestiamo.  Nel corso della purificazione Kundalini bisogna accettarsi in qualità di essere sessuato e ammettere l’importanza dell’energia sessuale per la propria evoluzione spirituale.
 
Talvolta, a seguito dello stato androgino provocato dall’energia Kundalini, compaiono l’omosessualità o il lesbismo. Infatti, Kundalini costringe l’individuo ad affrontare entrambe le sue polarità, quella maschile, individuabile nel lato destro del corpo e collegata alle funzioni logiche e mentali, e quella femminile, che coincide col lato sinistro del corpo ed è riconducibile all’emotività e all’intuitività. L’androginismo, ovvero l’unione delle due polarità (lo sviluppo di entrambi i lati), favorisce il flusso nell’organismo di energie molto creative e spirituali; ne consegue che talvolta la persona in questione tende, per brevi periodi, all’omosessualità o al lesbismo: si tratta di pensieri, sensazioni e tendenze che non trovano realizzazione nella pratica. Questo stato può durare mesi, anni, addirittura per tutta la Vita. Va ricordato, comunque, che l’omosessualità sia maschile che femminile può derivare anche da cause indipendenti da Kundalini.
 
Il processo Kundalini scatena numerosi fenomeni alquanto strani e apparentemente inspiegabili. Talvolta può essere utile descriverli in un diario e non pensarci più; talaltra, ovvero nel caso dovessero essere una fonte di preoccupazioni, è meglio parlarne con un assistente spirituale o con una persona qualificata in materia. In casi estremi, può capitare che l’individuo creda di perdere la ragione, anche se di solito si tratta di una reazione esagerata. In fondo, ci sono momenti nei quali non ha importanza sapere se si è in grado di ragionare o meno. Se la tensione è insopportabile, occorre assolutamente abbandonare il lavoro e la routine quotidiana, dedicandosi piuttosto alla lettura, alle passeggiate all’aperto, a qualsiasi attività possa essere d’aiuto. Si possono chiarire le proprie difficoltà con l’aiuto di un assistente disponibile, tenendo presente, comunque, che una volta risolto un problema se ne scopriranno molti altri, e che questo processo può durare molto a lungo. Può essere utile considerarlo quale un corso di umanità di base

Durante questo periodo, bisogna sapersi incoraggiare. 

Chiunque attraversi un’intensa purificazione Kundalini cambia completamente la propria filosofia di Vita e il modo di affrontare l’esistenza.

Talvolta capita che, dopo essere stati attraversati da numerose ondate di Kundalini e avere subito un processo di purificazione, si verifichi una nuova liberazione che riinnesca l’intero processo. La purificazione iniziale è la più ardua, mentre quelle successive sono più facilmente superabili, sebbene Kundalini penetri a livello più profondo".
 
Possiamo osservare come l’Antisistema ‘tratti’ i cosiddetti ‘diversi’ e come abbia trasformato il sesso, in una vera e propria industria e motivo di ossessione. Di pari passo anche il concetto di matrimonio è stato 'estremizzato' anche tramite la pratica sempre più ‘soft’ del divorzio, all’insegna della praticità e della propria libertà personale. Non che il ‘lasciarsi’ sia sbagliato, anzi a volte è necessario per il bene comune, però l’uso che l’umanità fa di queste pratiche ‘unenti e disunenti’ è quantomeno superficiale

Sfuggono sempre le vere cause, le cause eteriche, esoteriche, invisibili, che dai piani superiori si riversano a cascata sulle individualità incarnate e senza ‘memoria’. È sempre la solita storia.
Le cose ci accadono e noi ci difendiamo dal riflesso delle azioni superiori attraverso l’uso della strumentazione logica di cui siamo forniti: armi spuntate dall’esito incerto.

Invecchiando, la saggezza acquisita ci suggerisce qualcosa di nuovo: una nuova prospettiva grazie alla quale ‘misurare’ il passato con occhi nuovi e comprendere, per questo motivo, il presente e scoprire la tendenza del futuro.

Il comportamento diventa l’interpretazione del motto: ‘cosa posso fare per gli altri?'.

La persona anziana che ancora persevera nelle pratiche di divisione, rimanda tutto alla propria Vita successiva; Vita che la vedrà nuovamente ripartire da basi arretrate per tornare a calcare ancora gli stessi scenari del passato, per cercare di consolidare una visuale diversa e sostenibile sia spiritualmente che evolutivamente. 

È il ‘complesso’ nella sua interezza che deve superare l’ostacolo…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com 

lunedì 21 marzo 2011

Una primavera convergente: onde e musica.





È iniziata la primavera. Quest’anno è dal 20 marzo per questioni ‘astronomiche’. Cosa è successo in questo scorcio di marzo, in realtà? Abbiamo la concatenazione di molti fenomeni convergenti, come:
  • Luna piena al suo perigeo, ossia 50000 km più vicina alla Terra rispetto al suo apogeo
  • cambio stagionale
  • terremoto Giappone
Non metto in relazione il terremoto con gli altri fattori, per carità; voglio fare notare la concomitanza degli eventi. E poi? Dovremmo osservare il Sole e gli allineamenti planetari, etc. E poi? 

E poi c’è la mia situazione personale, da almeno quattro giorni è in estremo ‘ribasso’. Dunque? Dunque, per ‘caso’, ho letto un mio articolo di un anno fa in cui, guarda caso, versavo in una situazione molto simile a quella di oggi. Eccolo: Ballando alla luce della Vita.
 
A questo articolo ne fece seguito un altro, nel quale avevo compreso cosa era successo a me in qualità di individualità inserita in un contesto unitario a livello planetario. Eccolo: Ley lines, post terremoto, come causa di crollo energetico.

Leggendolo tutto d’un fiato mi sono reso conto della mia ciclicità inserita nella ciclicità degli eventi che accadono sulla Terra, infatti proprio qualche giorno prima della mia crisi individuale del marzo 2010, era accaduto il fortissimo sisma del Cile. Guarda caso. 

Stesse modalità, stessa crisi

In quell’articolo ebbi l’intuizione di approfondire il discorso relativo alle Ley Lines ed alla loro veicolazione emozionale degli accaduti umani planetari. Non importa dove succede un evento significativo, saremo ugualmente raggiunti dall’onda di propagazione energetica lungo gli assi energetici della Terra. Proprio in Vigevano, o nelle sue immediate vicinanze, passa una importante ‘linea’ energetica planetaria, per cui le emozioni di paura e morte relative al Giappone transitano lungo questo canale coinvolgendo nella loro corsa le individualità umane impegnate a vivere

Certamente esistono individualità più o meno ‘sensibili’, per cui le crisi personali possono essere di differente intensità. Ma stiamone certi che, mediamente, questo periodo non è stato dei migliori in fatto di serenità. Questo è un fatto importantissimo al fine di aumentare la nostra consapevolezza. Quando stiamo male non bisogna fermarsi ad una sterile analisi ‘locale’ delle ritenute ‘cause’, ma occorre allargare il proprio raggio d’azione all’intero pianeta. La sofferenza altrui e la sofferenza ritenuta ad estrema distanza, non deve mai lasciare indifferenti, perché è come una marea che si sposta tramite i vincoli energetici naturali, come le nuvole, l’acqua, un palloncino che sembra disperso nell’aria… ma che si muove in maniera del tutto 'sensata'. 

Se non siamo in grado di provare compassione per la situazione in cui versa una parte del Pianeta, è la dinamica stessa della Natura della Vita che ce lo ricorda in continuazione. In che modo? Coinvolgendoci in mondo ‘sottile’, in termini di malessere, dolore, angoscia, ansia, etc. Emozioni che sembrano immotivate, quando ci assalgono, eppure evidentemente motivate se analizzate e percepite su una più vasta scala ‘panoramica’. Siamo tutti Uno.

La cosa pazzesca è che me ne ero scordato anche io. La mia attuale crisi che ha toccato punti davvero ‘amari’, a prima vista 'senza senso', irraggiata da questa luce cambia aspetto e rientra in un piano diverso della concezione degli eventi. Caspita. A livello globale la massa è veramente mantenuta estranea a questo tipo di conoscenza. Esistono libri ed informazioni valide?

Io penso che tutto sia valido se ‘chi cerca’ lo fa con cuore e passione, perché a quel punto la legge d’attrazione ‘deve rispondere’. 

Il sapere ufficiale è tenuto nascosto perché la massa non è ancora pronta e la massa non è ancora pronta perché il sapere ufficiale è ancora nascosto. Come a dire classicamente, è nato prima l’uovo o la gallina? Quando e come cambia una tendenza? Certamente nel tempo, per cui è nel tempo che avvengono i cambiamenti o i balzi quantici. Un occhio al tempo permette di poter meglio comprendere. 

Ma a quale tempo dobbiamo prestare attenzione? Diciamo che il ‘caos’ che confonde il genere umano, l’Antisistema, ha operato davvero efficaciamente al fine di ‘schiacciare’ l’umanità in maniera propedeutica al suo risveglio: è un mastino davvero ostinato e fedele alla sua programmazione.  Quale tempo o che tempo va allora monitorato? Non certo il nostro tempo artificiale fatto di ore e minuti e secondi. 

Forse è meglio osservare cosa facevano gli Antichi. Cosa facevano? Scrutavano il cielo, gli astri vicini e lontani. In che modo? Non intendo il modo tecnologico che usavano, ma il modo ‘mentale’. La loro mentalità era diversa da quella attuale. Tramite i modelli mentali attuali, il loro status è paragonabile a quello del bimbo che crede di poter scoprire i segreti dell’Universo esclusivamente su un rapporto basato sulla ‘fiducia’, su quello che sente e che crede. In parte è vero e in parte è oscurante il processo di comprensione di quello che ‘erano’ in realtà gli Antichi.

In quel tempo la tecnologia era di diversa 'fattura'.
 
Basti dire questo. Non aspettiamoci di vedere apparati tecnologici simili ai nostri. Quella tecnologia era l’ombra di un’altra tecnologia giunta sulla Terra in qualche modo. Un’ombra che permetteva di utilizzare le facoltà umane al fine di trasformazione diretta nelle apparecchiature tecnologiche stesse, come a dire che l’umano diveniva osservatore e strumentazione nello stesso tempo. Dei macigni accumulati e squadrati erano come degli accumulatori d’energia e un appoggio concreto all’atto dell’osservazione: meccanica e dinamica allo stesso tempo, quantistica e fisica agganciate ad autosostegno in maniera ‘uni-ficante’.

Il tempo da osservare era quello scritto nelle stelle, nei loro movimenti, nelle loro congiunzioni e separazioni, nei  movimenti in fase ed in quelli contrari, nei cicli del Sole e della Luna, etc. Era un tempo ciclico a cui si poteva direttamente accedere per leggere ciò che sarebbe accaduto nel futuro. Il termine probabilistico della ‘lettura’ non deve lasciare stupefatti o limitati, come succede ad una mente logica odierna, la quale pretende di elaborare l’equazione uni-versale che spiega ogni fenomeno. La probabilità è una legge quantica: è una legge

Nella scatola il gatto è vivo o è morto? Dipende!

Sino a che non ci avvicineremo agli Antichi con una mentalità simile a quella di cui erano ‘avvolti’, non sarà possibile uscire dai labirinti della logica infranta ed il loro mondo rimarrà per sempre confinato nei limiti della faciloneria in cui li abbiamo relegati attraverso la stesura di libri di storia deviata

Nel portico dell'Accademia di Atene, dove Platone impartiva le sue lezioni, si trovava scritto un avvertimento: "Non entri chi non conosca la Geometria". Il significato originario del termine geometria - come indica il suo prefisso 'Geo' - si riferiva allo studio delle misure della Terra, soltanto in seguito passò a designare la parte delle Scienze Matematiche che attualmente conosciamo”.
www.expianetadidio.blogspot.com 

Geo - lo studio delle misure della Terra. Il conoscere la Terra, inteso come un corpo fisico e vivente caratterizzato da un reticolo energetico molto simile alla mappa dei meridiani energetici dell'uomo svelata dalla medicina tradizionale cinese. La rete Ley Lines, la rete Curry, la rete Hartmann, etc. Lo starci sopra o il non starci sopra fa una grossa differenza in termini di salute. equilibrio, consapevolezza.
 
Osserviamo cosa aveva da dire l’oracolo Tremonti durante il fine settimana:

Crisi: Tremonti, Per 2-3 Anni Applicare 10 Comandamenti e Non i Codici.
Cernobbio, 19 mar - ''Nei prossimi 2-3 anni si dovrebbero applicare i 10 comandamenti e disapplicare tutti i codici''. Cosi ' il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, parlando al workshop Confcommercio a Cernobbio. ''Purtroppo non dipende solo da me'', aggiunge…
Da Yahoo 

Tremonti parla di Comandamenti, come per fare comprendere che è necessario fare un passo indietro, rivedere il tempo trascorso con occhi nuovi. Parla di 'codici' come se il 'tutto' fosse stato programmato: gran frattale inerente il controllo dell'inconscio umano ad opera dell'Antisistema.
 
Leggiamo l’articolo seguente: 5 modi per non lasciare sempre tutto a metà. Per scrivere questo titolo, significa che ‘il problema sussiste’, no?

5 modi per non lasciare sempre tutto a metà.
Come non gettare la spugna prima di raggiungere un obiettivo. E liberarsi per sempre dell’etichetta di inconcludenti.
La scena è sempre la stessa. L’entusiasmo iniziale non manca, si gettano in una nuova impresa con lo spirito necessario, per un bel po’ di tempo quasi non fanno altro e non parlano di altro. Poi, a un certo punto, mollano tutto per dedicarsi ad altro. E quello che fino a quel momento sembrava la principale fonte di interesse finisce nel dimenticatoio. Destino che avrà anche la "nuova" passione e quella successiva, e quella dopo ancora. Sono quelli che lasciano sempre tutto a metà, gli inconcludenti. Vi riconoscete in questo profilo? Sappiate che un modo per contrastare questa cattiva abitudine, sbagliata e infruttuosa, esiste.

Le regole per non perdere lo stimolo iniziale.
Ecco allora cinque modi per liberarsi della scomoda etichetta di inconcludenti.

1) Segui dei modelli. Se il vicino di casa, la domenica, riesce a fare sport, lavare l’auto, giocare con i figli, andare al cinema con la moglie e tanto altro ancora, evidentemente sa come gestire bene il tempo. Osservatelo e studiatene il comportamento: se vi impadronirete dei suoi "trucchi", avrete qualche chance in più di cavarvela anche voi.

2) Chiarisciti le idee. Prima di cominciare una nuova attività (lavoro, hobby o altro), cercate bene di capire quali sono i tuoi obiettivi. Una volta individuati, procedete per gradi, fissando piccole tappe intermedie. Stabilite priorità, partendo dagli impegni più facili.

3) Impara a delegare. Non pretendete di fare tutto da soli: alla prima difficoltà, cederete.

4) Valuta le chance di riuscita. Se non volete restare delusi, e lasciare quindi tutto a metà, cercate di capire prima se il compito che state per intraprendere è realisticamente alla vostra portata.

5) Fatti un regalo. Ogni volta che riuscirete a conquistare qualche "tappa" intermedia, verso l’obiettivo finale, premiatevi con qualche piccolo regalo. Il piacere della gratificazione vi aiuterà a essere meno inconcludenti.
Da Yahoo 

Nessuno che parla di legge d’ottava. Gurdjieff potrebbe dire molto a tal proposito. Ecco una serie di articoli inerenti al grande sapiente:
  1. Una sinfonica influenza
  2. L’autunno che vediamo 
  3. La preghiera: una tecnologia molto costosa
  4. Ecco perchè è tutto girato al contrario
  5. 2012, upgrade del sistema operativo umano
Voglio terminare, per oggi, evidenziando il pensiero di Giovanni Allevi, relativo alla sua ultima opera intitolata ‘Alien’. Osserviamo come la sua mente sia espansa oltre all'evidenza, come sia aperta e consapevole:

Alien è il disco più dolce, impetuoso e passionale che sia mai uscito dalle mie dita. Ho lasciato che la musica fluisse senza alcuna limitazione, verso una costruzione complessa, dove la tecnica compositiva è sempre a servizio dell'espressività. La creazione musicale mi porta in luoghi talmente lontani dalla quotidianità, astratti e al tempo stesso emotivi, che ogni volta mi ritrovo a guardare il mondo con occhi nuovi, tanto da sentirmi un alieno circondato da alieni

Alien è un lavoro sperimentale, dove la ricerca musicale è tesa verso la dilatazione delle forme e il raggiungimento di una purezza maniacale del suono, volti ad esaltare le sonorità e i ritmi della contemporaneità. Le composizioni del mio nuovo album sono nate nell'arco di diversi anni da idee ritmiche o melodiche che circolavano nella mia testa senza darmi pace

Avevo bisogno di dare una forma a questa musica che aleggiava in ogni momento della mia vita, dalla quotidiana routine dei pochi giorni a casa alla movimentata e alterata condizione emotiva vissuta durante le performance nelle lunghe tournèe. Ogni frammento aveva però una sua identità precisa che mi ha richiesto di confrontarmi con la sua natura per poter essere strutturato nel tempo

Ne è derivato forse il mio disco più complesso... In particolare ho sentito il bisogno di usare la forma sonata, una forma musicale storicizzata ma assolutamente attuale, in grado di organizzare in maniera più estesa contenuti ritmici e melodici mutuati però dalla contemporaneità.

Ho voluto chiamarlo Alien questo nuovo progetto musicale, nato lontano dalle richieste del mercato, lontano dalle esigenze discografiche, ma vicino a tutte quelle persone che vogliono vedere oltre la realtà che ci raccontano, oltre quell’universo sconsiderato e infelice che sembra crollarci addosso ad ogni istante

Solo con gli occhi della Musica si riesce a svelare la realtà, a 'vedere oltre'. E così Alien è un disco carico di energia, di appassionata vitalità, denso e impetuoso come è la vita che dobbiamo andarci a prendere, e che possiamo afferrare se solo riusciamo a spogliarci dei nostri pregiudizi e di quelli che gli altri ci impongono; se guardiamo all’essenza delle cose, se impariamo a ri-conoscere chi ci è intorno come qualcuno di speciale, se impariamo ad osservare il mondo che ci circonda senza dare nulla di scontato.

Alien è un gesto d’amore nei confronti del reale, non la ricerca di un mondo parallelo, non la volontà di fuggire dalle difficoltà del presente, ma la convinzione che qui e ora è l’unico e il migliore dei mondi possibili e che gran parte di quello che viviamo nella nostra vita dipende da noi e dalle nostre scelte.

Alien mi rappresenta in questo momento più di ogni altro aggettivo, nel descrivere l’assoluta esigenza di voler rimanere uguale a me stesso. Paradossalmente, essere se stessi e volere con tutte le proprie forze continuare ad esserlo può sembrare un gesto "alieno", in questo mondo pieno di presupposti e pregiudizi, sovraccarico di definizioni e informazioni. Per questo ho sentito l’esigenza di ribadire che, a volte, sentirsi inadeguato, deriso da una realtà performante e potente, può rappresentare un’irrinunciabile desiderio di rimanere legati alla propria essenza: fragile, delicata, leggera ma coerente a sé stessa e per questo inattaccabile."
Da www.giovanniallevi.com 
 
Gli Alieni siamo noi che con la nostra sensibilità, cerchiamo lampi di poesia tra le pieghe dell’esistenza quotidiana. Rifiutando l’omologazione, affermiamo con delicatezza la nostra unicità, facendo della vita un’opera d’arte. E’ la musica che ci permette di guardare il mondo con occhi nuovi, tanto da riscoprire l’incanto in ciò che ci circonda, fino a sentirci alieni circondati da alieni.

La musica è un linguaggio universale, tocca tutti e tutto, tocca dentro, tocca i cuori, tocca il tempo e l’intenzione, l’immaginazione, il sentire ed il sentirsi… e molto è lasciato al nostro libero arbitrio, proprio come la lettura di questo articolo lascia al lettore il ‘tempo che trova’.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com 

 

venerdì 18 marzo 2011

Greenpeace, petizione antinucleare.







Facciamo sentire la nostra 'voce'

Ciò che è successo in Giappone è un chiaro segnale premonitore di quello che potrebbe succedere in un prossimo futuro potenzialmente in ogni luogo. Indica inoltre che la strada del nucleare non è la 'strada'! Facciamo emergere, piuttosto, le invenzioni che da 100 anni giacciono secretate nei 'cassetti' dell'Antisistema. Intanto ribadiamo la volontà italica di non volere il 'nucleare'. Accogliamo il richiamo di Greenpeace!

Diamo voce alla nostra energia... 

Nebuloni Davide / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com