domenica 20 giugno 2010

Lettera dal proprio sè.





Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te...

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza…
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
Ti salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te.

La cura (Franco Battiato)

 

sabato 19 giugno 2010

Vivere d'acqua.





Scrivevo ieri  che in un "profondo" documentario russo presente in internet, si dimostra come sia possibile separare l’acqua dal petrolio, applicando direttamente la frequenza del campo elettromagnetico del cuore. Teniamo a mente questo risultato pratico raggiunto dai ricercatori russi. Che altro? È risultato evidente che l’acqua, se analizzata chimicamente, ha sempre una composizione identica, ossia il “classico” H2O

Le differenti “capacità” dimostrate dall’acqua sono invece dovute alle diverse combinazioni “climatiche” a cui è sottoposta nel suo “cammino”.  

Cioè? È la struttura molecolare dell’acqua che subisce dei cambiamenti senza, per questo, alterare la sua formula chimica. L’acqua è in poche parole “viva”; percepisce tutto ciò che la circonda e, in un certo senso, la “ospita”. Osservare il suo scorrere naturale, ad esempio dando luogo ad un ruscello di montagna, equivale ad interagire con lei. L’uomo può, dunque, variare la sua struttura vibrazionale, la sua “memoria”, semplicemente osservandola e caricandola di uno specifico stato d’animo e viceversa. Chiediamoci perché, in questa ottica, essa sia stata intubata e costretta a girare in pazzeschi ingorghi senza luce. Certo, sarà facile pensare, per portarla ai nostri rubinetti nelle nostre case nel segno di una evidente civilizzazione. È anche per questo, ma non solo per questo.

In questo modo, semplicemente, la rendiamo “moribonda”, senza più capacità vivificanti.

La modernizzazione ha raccolto le persone in città sempre più ammorbate da energie congeste, che ci vengono portate in casa attraverso le reti artificiali di gas, acqua, corrente elettrica, ecc. L’acqua che esce dai nostri rubinetti è “morta”: chimicamente sempre H2O e magari anche pura e con sali minerali e poco sodio e leggera, ma senza “Vita” dentro.

“Se non lo sapete già, i radiatori sono tra le cose più sporche ( energeticamente sporche ) della casa. I tubi del riscaldamento, soprattutto se è centralizzato, mettono in comunicazione sottile tutto il palazzo. I tubi dell’acqua assorbono tutto ciò che incontrano: geopatie, congestioni biologiche di persone malate, quelle del televisore e del forno a microonde del vicino. Se il riscaldamento è a gas, peggio, perché il metano, il gas “pulito”, è energeticamente sporchissimo. I tubi del gas, attraversando la città, incontrano e assorbono geopatie e congestioni biologiche presenti sotto tutti gli edifici…

L’acqua è in grado di assorbire le energie sottili congeste, fino al punto di diventare essa stessa più congesta della causa che ha generato la congestione”.
Fonte: Terapia della casa di R.Zamperini

L’acqua forma per almeno il 60% il nostro organismo e per il 75% il nostro cervello. Meditiamoci sopra!

La memoria dell’acqua è ormai stata provata dalla scienza, ma non “certificata” dalla scienza dell’Antisistema, per cui si continua a fare finta di nulla. Il fatto di vivere in case di proprietà, ha contribuito a limitare di molto il nostro raggio di movimento e libertà. Se la casa che abbiamo acquistato, dopo anni di sacrifici, è in una posizione “sottilmente” infausta, probabilmente saremo costretti a conviverci per tutta la Vita. I malanni che emergeranno con il tempo saranno "scambiati e rivestiti" di ogni possibilità e creatività concepite dalla scienza medica. Non c’è nulla di “ufficiale” che abbia una coscienza, una consapevolezza, una sensibilità, di questo tipo. Ogni alternativa è tacciata di “blasfemia”, non tanto dalla scienza ufficiale, quanto dalla gente stessa, precipitata in un pozzo verticale di sottile ignoranza e pessimismo. Solo davanti alla malattia più cupa, l’uomo si apre a vagliare ogni altra possibilità non di “regime”.

Viviamo sul pianeta blu. C’è così tanta acqua a dimostrazione che tutto è costituito da acqua; è semplicemente un frattale della creazione. L’acqua lega a sé le informazioni, ha capacità di comunicazione multidimensionale. Riceve i messaggi provenienti dal Cosmo e riflessi dal Sole. Li veicola sull’intero pianeta. Essa costituisce una rete comunicativa e una memoria di massa, proprio come un enorme computer naturale.

Oggi piove sopra la mia testa e, questa pioggia mi ha rasserenato l’animo. Non so quale vibrazione veicoli, ma l’esperimento di separazione del petrolio dall’acqua, mi fa pensare che, questa pioggia, abbia vibrazione in risonanza con il cuore; infatti è riuscita a separare il mio “petrolio” dalla mia “acqua”.

Tutto scorre; non a caso Eraclito ha utilizzato il termine “scorrere” proprio relativo all’acqua. L’energia che è alla base di ogni “cosa”, scorre anch’essa secondo polarizzazioni acquisite lungo il cammino, proprio come l’acqua.

Ogni volta che piove, si riversa sulla Terra acqua potenzialmente vivificata dalla differenza di potenziale, dall’altezza che la separa da Terra e dai processi di trasformazione legati alle nuvole e dagli effetti della precipitazione stessa. In pratica l’effetto del piovere è un “filtro” naturale, un livellamento del “rumore” che avvolge la società moderna. Dunque, quando piove, c’è una distensione vibrazionale degli organismi beneficianti. Per l’uomo però non sempre è così, infatti provate ad essere in giro in una grande città quando piove: si scatena una sorta di pazzia collettiva. Come se essere colpiti da una goccia d’acqua sia considerato allo stesso modo dell’essere colpiti da una “fredda” pallottola.

Tra i palazzi o i grattaceli, l’uomo ha perso la capacità di vedere "oltre" ed ha guadagnato l’illusoria sensazione di guardare verso il basso e davanti a sé, ma non oltre un palmo dal proprio naso.

Per i tempi futuri sarà un buonissimo proposito il munirsi di acqua diamante o di meccanismi di pulizia sottile dell’acqua o di, semplicemente, rivolgersi all’acqua ringraziandola, parlandole e chiedendole di tornare “viva”; perché noi possiamo farlo!

Comprendo maggiormente l'uso di "ringraziare" prima di accingersi a cenare o a pranzare; oltre al significato religioso, intrufolatosi con il tempo, le origini del senso di un tale "atto" erano quelle di mettersi in risonanza, in coerenza, in armonia, con i principi virtuosi portati dalle molecole d'acqua contenute praticamente in ogni cibo e bevanda.

Aiutiamola a scorrere nel suo percorso vibrazionale; essa è ambasciatrice di un messaggio di Vita e corre lo stesso pericolo che abbiamo corso tutti quanti noi, quando abbiamo deciso di fare esperienza nella densa dimensione che, ancora oggi, ci trattiene.

È nell’unione la forza immanente dell’evoluzione della Vita e della spiritualità: del “senso” del nostro essere qua, adesso.

 

venerdì 18 giugno 2010

Separare l'acqua dal petrolio.





Esiste libera in Natura ogni risposta, ogni rimedio, ogni “cura”, ogni “cosa” ed il suo contrario. Esistono sia il ghiaccio che il fuoco, gli estremi che si “toccano”. Cosa significa ciò? Che è sufficiente “cercare”. Questa è una delle chiavi di accesso ad un mondo molto diverso da quello che riteniamo di conoscere attraverso l’uso dei sensi “maggiori”. La verità è nascosta dentro di noi, ma anche sparpagliata fuori di noi: appunto in ogni “cosa”. Il modo migliore di nascondere qualcosa è di dividerlo e metterlo alla luce del Sole. Dunque la ricerca assume un significato basilare.

Ma questa ricerca come deve essere condotta al fine di non evidenziare una “mancanza”? 

Sappiamo che la legge d’attrazione attira a noi ciò a cui maggiormente pensiamo, come dei magneti attirano a sé la limatura di ferro. Questa limatura di ferro che “desideriamo” oppure che “cerchiamo” può corrispondere anche ad altro, rispetto all’oggetto del nostro desiderio. Perché? Dipende dalla frequenza dei pensieri che supportano la nostra ricerca. Se prevale la frequenza di mancanza vivremo l’esperienza della mancanza, in altro modo vivremo l’esperienza della ricerca. Ma anche questa vibrazione può farci vivere per molto tempo alla “ricerca”: ossia in ricerca perenne senza avere ragione della ricerca stessa. Esiste un’altra modalità vibrazionale che, invece, può portare come risultato pratico la risoluzione della ricerca: l’immaginarsi chiaramente già giunti a “destinazione”, sviluppando fiducia e grazia. Così come è riuscito a coronare gli sforzi di una intera Vita Howard Carter, quando il 4 novembre 1922 scoprì la tomba del faraone Tutankhamon:

“Dal 1907 al 1914 gli scavi, tra successi e sconfitte, consentirono alla coppia Carter-Carnavon di scoprire alcune tombe, ma il sodalizio venne interrotto dallo scoppio della prima guerra mondiale. Nel 1917 Carter riprese gli scavi nella Valle che, però, non fornirono i risultati sperati dal magnate inglese; cionondimeno gli scavi continuarono. In previsione del rinnovo della concessione di scavo, il direttore del Servizio delle antichità egiziano, Pierre Lacau, preavvertì Lord Carnarvon dell'impossibilità di rinnovare la concessione che sarebbe perciò scaduta nell'aprile del 1923, annullando così gli accordi già intervenuti tra lo stesso Carnarvon ed il precedente direttore del servizio, il francese Gaston Maspero. Fu così che Carnarvon decise di non rinnovare la concessione e rientrò in Gran Bretagna. Carter, perciò, abbandonò momentaneamente gli scavi, e lo raggiunse ottenendo un'ultima campagna di scavo e giungendo, addirittura, a dichiarare di essere disposto a sostenerne personalmente le spese. Rientrato in Egitto il 1º novembre 1922, Carter fece spostare il campo di scavo proprio dinanzi all'ingresso della tomba KV9 di Ramses VI, faraone della XX dinastia, (in un triangolo ove aveva già lavorato parecchi anni prima, ma che aveva incomprensibilmente abbandonato). Qui erano precedentemente stati rinvenuti i resti (ritenuti archeologicamente privi di importanza) di alcune capanne costruite proprio dagli operai che avevano lavorato alla tomba KV9 e proprio in questo punto, tre giorni dopo, il 4 novembre 1922, venne scoperto il primo gradino di una scala di accesso ad un ipogeo”.
Fonte: Wikipedia

Carter, mosso da una forza inesauribile, ha la meglio su “tutto” ciò che gli sbarra il cammino; la scoperta avviene tornando sui propri passi e scavando in un punto dove era già passato. È come se Carter fosse tornato indietro nel tempo e avesse modificato la propria frequenza cerebrale. Questa vicenda dimostra come, a volte, sia meglio “tornare indietro sui propri passi”, ossia riflettere, ricalibrare le spinte, le motivazioni che si è seguite sino ad un determinato momento privo di evidente successo. Pertanto le tappe sembrano essere:
  • evitare di manifestare l’evidenza di una mancanza
  • evitare di manifestare l’evidenza di una ricerca continua
  • sintonizzarsi, immaginare il vero ed unico risultato che si desidera come se già lo si “avesse”
La frequenza migliore è dunque quella che porta l’acqua a divenire “viva”: quella che esprime l’Amore e la gratitudine.

Ogni altra componente vibrazionale appesantirà la forma d’onda emanata dal nostro essere. In elettronica sono stati sviluppati dei “filtri” che limano le armoniche della corrente; un esempio su tutti è la trasformazione della corrente alternata in corrente continua. Ognuno di noi dovrebbe raddrizzare o stabilizzare la propria funzione d’onda emanata, perché la “qualità” di ciò che emaniamo, in questo senso, è foriera o anticipatrice del risultato ottenuto. È come dire “il buongiorno si vede dal mattino” o “chi ben inizia è già a metà dell’opera”.

Un esempio? L’amico Danilo di www.liberamenteservo.it ha inviato una mail in cui si afferma ciò:

A causa della pubblicazione/diffusione di questo documento Facebook ha disattivato coercitivamente e senza preavviso il mio account, che contava oltre 4.100 amici/contatti, 3 gruppi e una pagina da me fondati, e decine di gruppi e pagine con le quali collaboravo. Questo increscioso episodio potrebbe confermare l'esistenza di un "manovratore" dietro le quinte che controlla e censura? In tal caso, visto che fino a ora avevo già pubblicato centinaia di documenti senza mai venire disattivato, la mia esplusione da facebook potrebbe significare che il documentario proposto è davvero di enorme importanza e qualcuno non gradisce la sua divulgazione? Valuta tu stesso/a e, se lo ritieni utile, ti prego di aiutarmi nella sua diffusione attraverso tutti i canali e i contatti di cui disponi. Grazie.
P.s.: è possibile scaricare gratuitamente per la divulgazione il documento con il testo e i collegamenti, cliccando sul seguente link:       
  
Ebbene, il documentario sull’acqua è notevole e dimostra come la stessa sia praticamente “uccisa” dai moderni metodi di intubazione che la conducono nelle nostre case e dalla nostra totale inconsapevolezza.

È un documentario russo che "colpisce" sotto vari aspetti e che consiglio vivamente di vedere o di leggere, visto che è presente nel sito anche la trascrizione di ciò che viene detto.

Ecco l’esempio a cui mi riferivo: la falla nella tubazione dell’impianto BP che sta ammorbando le acque planetarie da un mese circa ha molti significati “sottili”. Intendo evidenziarne uno, ossia quello relativo alla volontà di ripulire le acque. Volontà che maschera probabilmente la vera origine del “guasto” o incidente, cosa che non voglio approfondire in questo articolo. Però partendo dal presupposto che tutto è, alfine, opportuno e che non esiste il caso, nel documentario ad un certo punto si vede questo:

applicando all’acqua una frequenza particolare, certamente positiva, si riesce a dividerla dal petrolio!

Ecco la trascrizione dell’esperimento visibile a partire dal minuto 1:10 del video4 del documentario:

Abbiamo preso due contenitori con una emulsione di petrolio. Il prodotto di scarto del petrolio è un composto stabile d'acqua e petrolio che in stato normale dura per anni. In questo esperimento a titolo di esempio, viene applicato un irraggiatore lasciandolo agire sul contenitore per la durata di 7 giorni. Questo stimola le molecole dell'acqua a spezzare il legame molecolare col petrolio. Confrontiamo i due contenitori dopo 4 giorni l'acqua si è già divisa dal petrolio, il confine tra l'acqua e il petrolio ha una costituzione a cratere, e ciò significa che il processo di divisione continua.
(Alexander Solodilof, dottore in scienze associato RAEN, Russia): "Il campo che usiamo sull'acqua è comparabile con il campo elettromagnetico del cuore".
7° giorno sotto effetto, l'esperimento è concluso, l'acqua è completamente separata dal petrolio.

Ciò che deve colpire con grande intensità la nostra attenzione è questa frase:

“Il campo che usiamo sull’acqua è comparabile con il campo elettromagnetico del cuore”.

A cosa stanno pensando i soci della BP maggiormente in questo periodo? Certamente vivono nell’angoscia di perdere tutto, di fallire: hanno paura! Per cui vivono la paura applicata alla realtà.

Hanno quello a cui maggiormente, ora, stanno pensando.

La loro ricerca è una “non ricerca” ma un lento ed inesorabile affondare in quelle stesse acque ammorbate che, sia fuori  che dentro, li caratterizzano.

Se veramente fossero intenzionati a porre rimedio al danno ambientale attirerebbero “qualcuno” che porterebbe loro questa soluzione “naturale”. La soluzione già presente in Natura che attende solo di essere immaginata e, per questo, richiamata allo stato di manifestazione visibile.

Vivendo dal cuore sarebbe tutto più facile, anzi naturale… 

Allo stesso modo la falla dovrebbe essere chiusa definitivamente in maniera naturale. Comprendo che in questo esperimento si parla di prodotto di scarto del petrolio da dividere in acqua e petrolio, però lo stesso principio è direttamente applicabile. Solitamente il petrolio galleggia sull'acqua, ma in questo caso, mi sembra di capire, che la situazione sia diversa dal solito, con "macchie" enormi sotto la superficie d'acqua.