giovedì 13 maggio 2010

Quando il vulcano crea la pioggia.





Le piogge che stanno martellando il nord Italia insistono ormai da quasi tre settimane. In maniera pressoché continua, anche in termini di continua diffusione nuvolosa; il clima è molto strano. Io abito nella provincia pavese e, dunque, scrivo per quello che posso osservare sopra a casa mia. La primavera dovrebbe essere un risveglio della Natura in generale, e portare altalenanza di Sole e piogge, per cui può non sembrare molto strana questa continua diffusione nuvolosa. Però, se pensiamo al vulcano islandese che, dalla metà di aprile, ha iniziato ad eruttare polveri nell’atmosfera, sorge qualche riflessione spontanea. Il pensiero va a due dati di fatto che considero attendibili:
  • nella mia zona, nell’ultimo decennio, le diffusioni piovose sono state molto scarse, con la "punta" della grande siccità dell’anno 2003
  • la formazione degli oceani sulla Terra è messa anche in relazione alla copertura del cielo e relative piogge, ad opera del vulcanesimo iperattivo
Quindi la correlazione tra piogge e attività vulcanica non mi sembra molto campata per aria. I media ovviamente non ci aiutano a fare chiarezza. Ho trovato in “rete” una curiosa vicenda che, nel 1815, colpì il globo e anche le operazioni belliche Napoleoniche in corso a Waterloo. Si tratta dell’esplosione del vulcano Tambora, in Indonesia:

"Il 10 Aprile 1815, il mondo intero venne sconvolto da quella che viene considerata la più potente esplosione vulcanica mai registrata nella storia. Ecco a voi il vulcano Tambora, che fa sembrare il Krakatoa un mortaretto.
Il monte Tambora è uno stratovulcano (come lo sono Etna, Vesuvio e Stromboli) che si trova sulle isole Sumbawa, in Indonesia, dove si innalza per 2700 metri. Il vulcano non è solo di interesse per i sismologi ed i vulcanologi, ma sembra essere una fonte importante anche per l'archeologia e la biologia, oltre che attrarre turisti e scalatori da tutto il mondo.
Ma pochi sanno che sotto il vulcano Tambora, che dovrebbe essere vecchio di circa 50.000 anni, c'è una camera magmatica spaventosamente grande, che nel 1815 ha portato ad un'esplosione che ha pochi eguali nella storia delle eruzioni vulcaniche".
A questo link è possibile leggere di cosa si tratta.

Curioso quello che successe nel mondo in seguito a questa tremenda attività vulcanica; la temperatura globale si abbassò di oltre un grado, in Europa ci fu una grave carestia che influì anche sulle campagne Napoleoniche. Si ricorda che cadde circa un centimetro di ceneri in Francia  e si registrò una temperatura estiva di 15 gradi con ripercussioni climatiche prolungate per almeno un anno. 

Ma cosa successe in quel tempo, che ha destato in maniera lampante la mia curiosità?

Che a Waterloo ci furono piogge torrenziali intensissime che durarono giorni e giorni, impaludando le truppe francesi con le loro armi e logistica varia. Le campagne attorno a Waterloo erano delle vere e proprie paludi di fango. Piogge mai viste prima si abbatterono modificando lo scenario della battaglia finale tra francesi ed inglesi. Il grosso delle truppe Napoleoniche non arrivò mai, perché rimase impantanato a pochi chilometri dallo scontro. 

Le piogge furono generate dal cambiamento climatico avviato dal vulcano Tambora.

È solo una mia riflessione, ma guarda caso, non sembra tanto stralunata


 

Quando la tristezza lascia il posto alla creatività.






Ho una montagna di panni da lavare, 1000 altri pensieri eppure… mi regalo qualche minuto per vedere qualche nuovo post nei miei blogs preferiti e… vengo catapultata in un altro multiverso della/dalla “rete”!!! Non saprei neppure dire il viaggio a ritroso per capire come ho fatto ad arrivarci, ma è fantastico: www.leborsedipoppy.blogspot.com
 
Questa ragazza sarda si occupa di cucito e altro, molto eco e molto creativo, e dà indicazioni semplici, precise e dettagliate su come tingere in modo naturale, ad esempio, o su come cucirsi una borsa per la spesa.
Da qui sono entrata in altri blogs – alcuni anche in inglese, per cucirmi un paio di ciabattine, tipo giapponesi infradito di stoffa  per casa - e tra questi www.ilcantucciodiyersinia.blogspot.com: fai-da-te, bricolage, lavoretti, spunti, idee piene di fantasia.

Questa am sono uscita di casa triste (depressa, direi!) per qualcuno di quei 1000 pensieri che affollano le menti della donne o delle ragazze che inconsciamente non riescono a superare alcuni “blocchi karmici”, che periodicamente tornano e attaccano in tutta la loro profondità. Ma questa sera, tornando in macchina, una musica mi ha reso l’anima più leggera e poi …la scoperta di questi blogs pieni di creatività… Allora ho capito!  
 
Spesso la creatività crea l’humus per le motivazioni più consone al tuo modo di esprimerti e la creatività femminile è senz’altro tra le più strabilianti.

Ho aperto il frigorifero e ho trovato delle cose autoprodotte; ho aperto la borsa di scuola e ho trovato i lavoretti che ho fatto fare ai miei bimbi per la festa della mamma (ho portato a casa da ultimare quelli degli assenti!); ho aperto l’armadio ed ho trovato lo scamiciato di velluto verde che ho cucito e lo scaldacuore di lana che mi son fatta a maglia per Natale 2009; ho pensato alle 100.000 cose che voglio fare e che farò, perché quando la tristezza lascia il posto alla creatività, la voglia di fare e la gioia di creare per sé e per gli altri son la motivazione che ti rende orgogliosa di te stessa e capace di superare le difficoltà della vita.

Creare è gioire dei propri talenti…

Saluto le Trilly di tutto il mondo.
 
 
 

mercoledì 12 maggio 2010

Onorare la passione medica.





Riflettevo. E mi è venuta alla mente, affiorata in superficie, l’immagine di me che giudica. Che giudica ogni “cosa”, persona o situazione. E giudica pur dicendo e scrivendo che “giudicare non va bene”. È presente, vivo in me, un qualche registro che si occupa di fare paragoni tra quello che vedo e quello che è campionato lì dentro. Solo che questo registro non so chi l’ha scritto. E anche se sono stato io, probabilmente ho scritto delle “cose” in momenti sbagliati delle mie esistenze. Di sicuro è così, perché in realtà questo registro dovrebbe avere un altro scopo, diverso da quello di fungere da “tomo” delle verità presunte. Il paragone, con quello che vi è scritto, dà sempre come risultato… un pessimo risultato, perché induce ad esprimere un giudizio di parte. Non tiene conto degli altri lucidamente.

Vorrei scusarmi con la classe medica. Non ho compreso la grande funzione di base che molti di loro hanno all’interno della società moderna. Esistono professionisti medici che sfiorano il contatto con il Creatore ogni santo giorno. È il potere che si nutre di loro e che li getta in pasto all’umore della massa che li differenzia, in termini di consapevolezza sociale. È facile criticare. È facile giudicare

È facile confonderli con gli interessi delle multinazionali del farmaco. Strumentalizzarli.

Ma essi esulano da un simile contesto e salvano ogni anno migliaia di Vite umane. Vorrei rendere onore a questi uomini e donne, che ancora rendono vivo il ricordo di quello che era il concetto reggente i principi della medicina di Ippocrate. Ovviamente non tutti i medici sono così. Però ne basta anche solo uno, al fine di onorare il senso dell’esistenza di questa professione. I medici chirurghi, ad esempio, svolgono un’opera che trae ispirazione, anche, dalla musica classica, dall’arte in generale, ossia instaurano una comunicazione con quella parte “creativa” più vicina alla nostra divinità. 

Certi medici percepiscono il cambiamento dei tempi che stiamo vivendo e, comprendono, che quanto le Università hanno loro insegnato, necessità non solo di ulteriore e continuo aggiornamento, ma anche di apertura verso quella parte di sé nemmeno minimamente accennata nei tomi di testo ufficiale. L’uomo di medicina antico vive ancora nelle pieghe quantiche della nostra essenza e non smette mai di rendersi disponibile al fine di agganciare quella intuizione, quel colpo di genio, che logicamente porterà poi l’uomo medico,  non a diagnosticare un malessere ma ad operare coloro che da soli “non ce la fanno”. 

Cause e conseguenze, vittime e carnefici: chi giudica chi? Nessuno può permettersi un simile punto prospettico, perchè ogni "direzione" assunta come vera, inevitabilmente porta ad uno smarrimento personale, frutto delle mancanze che, ad ogni livello, ci impediscono di discernere il "perchè" una certa persona si comporta in una certa maniera. Molto meglio "osservare" se stessi e/o il nostro riflesso nel mondo. 

Cercherò di non confondere il potere che muove questa categoria di persone, con le persone stesse che praticano con passione sopraffina l’arte della medicina. Onore a loro e grazie per quello che rappresentano a livello sociale ed umano; nell’attesa che ognuno di noi torni medico di se stesso.

Un film che rende bene l’idea: Gifted Hands - Il Dono.