martedì 30 marzo 2010

L'arte del dare del tu a Sorella Death.





Si legge oggi in “rete” la notizia che narra “dell'attore Dennis Hopper, provato dalla sua malattia incurabile, sulla Walk of Fame con parenti e amici”; quando ad ammalarsi è qualche persona “famosa” l’opinione pubblica si sofferma, un attimo di più del consueto, perché? Perché la notizia è particolare. Vedere personaggi così famosi che vivono la loro fase umana calante, li mette sullo stesso piano di ogni altro essere vivente. Ed ogni altro umano vivente comprende che davanti alla morte siamo tutti uguali. Tralascio le cattiverie che si possono giungere persino a pensare, perché mi interesso di altre dimensioni dell’essenza e non di “rumore di fondo”.

Da questo discorso si comprende meglio perché, questo piano esistenziale è “regolato” dalla morte. Qua, nulla è per sempre. E, data la nostra vera natura eterna, ad averne consapevolezza, dovremmo solo cercare di vivere una Vita ricca di esperienze edificanti. Ma, ad averne consapevolezza, rischieremmo solo di vivere una Vita di eccessi, data la nostra immaturità spirituale. È come se adesso qualcuno capisse di essere immortale: come si comporterebbe da questo momento in poi? È ancora troppo presto per essere liberati dalla ruota delle reincarnazioni, proprio per il fatto di non essere ancora all’altezza della situazione. La frase “da un grande potere derivano grandi responsabilità” è una verità che regola la lunghezza o il diametro del libero arbitrio. Queste persone “famose” che dimostrano a tutti di avere una “data di scadenza” sono come i Faraoni che, prima o poi, lasciavano il proprio regno esattamente come ogni altro loro suddito. 
L’attività regolatrice di sorella Morte è preziosa quanto l’attività innalzante di sorella Vita. 
Ogni aspetto che regola il Creato è una benedizione. Inutile cercare di contrastarlo perché “egli” è sicuramente opportuno. Gli sforzi della scienza per prolungare il più possibile la Vita umana sono solo dei riflessi illusori, perché noi siamo già eterni. Questo “sforzo” è solo uno specchietto per le “allodole”, il quale allontana la massa dalla comprensione di essere già quello che la scienza persegue. Quegli sforzi sono energia gettata al vento, in luogo di un suo utilizzo molto più edificante. È sempre l’Antisistema che incontriamo in queste pieghe melliflue del tessuto spazio temporale. Sempre gli stessi attori, anche impersonali, che regolano i flussi educativi di questa nave scuola terrestre. La grande cospirazione, che David Icke e molti altri mettono in risalto, è solo un detrito rimasto impigliato nelle maglie dell’evoluzione, il quale descrive solo una strada più lunga intrapresa e più difficoltosa che permette di comprendere frattalmente il livello dal quale siamo ripartiti dopo la “caduta”; un livello molto basso che indica probabilmente un buon “punto” di inversione. Diciamo che sotto ad un certo livello non si dovrebbe andare perché saremmo a rischio di estinzione. Proprio come in un grafico azionario, sembra che l’umanità abbia invertito il proprio trend secolare, infatti le divergenze negli “oscillatori” indicano il cambio di direzione pur in presenza di una parvenza illusoria di continuare a “scendere”. Esistono delle strade nel mondo che sembrano essere in salita ed invece si "corre" sempre più velocemente; andate a leggere in questo interessantissimo link cosa si dice a tal proposito.

Siamo immersi in un Universo ricco di meraviglie senza tempo, nel quale l’abbondanza è una caratteristica costante. È solo sulla Terra che vige l’illusione della scarsità totale. Quando scopriremo la nostra vera essenza, allora comprenderemo che il serpente tentatore ed Eva siamo sempre e solo noi. Abbiamo rinunciato solo temporaneamente al Paradiso, trasformandolo nel suo opposto. E ciò corrisponde ad “un altro giro di giostra” per dirla alla Tiziano Terzani.

Tornando al discorso iniziale, i mass media approfittano di questi annunci di personaggi famosi ammalati gravemente, per ricordare al mondo la propria ritenuta natura fallace; se anche uomini di questo “calibro” muoiono di “mali incurabili” allora siamo “fritti”, pensa la “massa”. Invece dovremmo interrogarci sulla totale inconsapevolezza che hanno certi uomini famosi che hanno vissuto, senza vivere, una intera Vita di superficiale bellezza, patinata e lucida come una strada illusoria. Io spero piuttosto che questi personaggi famosi siano dei coraggiosi che annunciano al mondo intero, con fierezza e naturalezza, il compimento della propria ora, secondo Natura. Ciò farebbe loro onore. Come diceva Cavallo Pazzo "oggi è un buon giorno per morire", ma solo se ci siamo preparati per tempo, allontanando la paura.

Un buon libro a tal proposito è "La prossima Vita" di Giorgio Cerquetti.

 

lunedì 29 marzo 2010

Le responsabilità per questo mondo alla rovescia, di chi sono?





Tra la “testa” che guida le aziende ed il “braccio” che esegue i “comandi” ci sono le persone. Le macchine non hanno ancora capacità alla Matrix, per cui sono ancora le persone che uniscono un input ricevuto dal loro “responsabile” all’azione, magari anche programmando una macchina. Gli uomini e le donne di “buona volontà” come si intende descriverli in termini persino religiosi. Già da queste poche righe si presentano i soliti “attori” che calcano le platee della società da secoli. Religione, business, controllo, tecnologia, uomini. Se alziamo lo sguardo ampliando il concetto di azienda, giungiamo ad abbracciare le multinazionali; veri e propri transatlantici dell’organizzazione umana del lavoro. Lavorare per una di esse è motivo di vanto, perché ci si sente internazionali, importanti o alla moda, soprattutto per persone abituate a vivere in piccoli centri, Milano compresa. 
 
In questi casi la “buona volontà” porta ad adempiere alla propria mansione in maniera impeccabile. 
 
Ma sino a che punto possono giungere le persone nell’adempimento degli incarichi assegnati? Il mondo è pieno di comparse umane, di tanti “attori in cerca di personaggio”. Sino a quale punto sono disposte a spingersi al fine di perseguire la propria “tranquillità” o “sicurezza” economica? Pensando al futuro come ad un buco nero, le persone cosa possono riuscire a fare, a sacrificare della propria integrità morale ed etica? Possiamo tranquillamente inorridire di fronte all’evidenza che ogni attimo della storia conosciuta o non conosciuta, sia stato “registrato” da esseri umani. Le più grandi guerre, stragi, soprusi, violenze, abomini, genocidi, etc. sono stati compiuti da esseri umani. Come potrebbe essere altrimenti! No? Dunque; le organizzazioni segrete di ogni tipo sono costituite da esseri umani, i centri di potere, la materia grigia che si annida nell’oscurità, i militari, i pirati, le orde barbariche, i politici corrotti, gli uomini al comando delle grandi aziende, ogni “parte” del copione è ricoperta da esseri umani. 
 
Da ciò si evince che l’uomo è l’artefice del proprio destino, perché è solo l’uomo che ha il potere di “fare” ad un certo livello. Mantenendo fuori da questo discorso le “interferenze” aliene che, comunque, agiscono ancora e sempre sull’umanità, è l’umanità stessa che deve commutare la propria polarità esistenziale. Gli uomini delle SS di Hitler uccidevano a sangue freddo degli innocenti, come se si trattasse di eliminare un pelo superfluo. Uomini che uccidevano altri uomini. Attori che interpretavano una parte a loro assegnata da un serie di variabili ponderate. Cosa sarebbe successo se quegli uomini delle SS si fossero rifiutati di eseguire gli ordini? Sarebbero stati uccisi a loro volta, ma da chi? Da altri uomini pronti a farlo. Perché? 
 
Per paura e lucida follia. 
 
E probabilmente anche per una programmazione ricevuta in tanti anni di addestramento folle. Quello che mi preme evidenziare è che si tratta sempre di uomini. Uomini che sono stati bambini. Bambini che sono cresciuti in ambienti, dove i loro genitori hanno permesso che certe cose accadessero. La popolazione tedesca che visse a cavallo delle due guerre mondiali, permise ad altri uomini di indottrinarli come docili automi. Perché la storia deve sempre incolpare qualcuno, lasciando fuori da ogni responsabilità la popolazione? La innocente popolazione che subisce da millenni un potere sempre più imperante. Quella popolazione che oggi vive nella massima illusione possibile, convinta di essere libera
 
L’umanità è responsabile quanto Hitler, ad esempio, dello scempio di un teatro da sempre addobbato con fondali da guerra. 
 
Siamo tutti responsabili di ciò che è accaduto e che accade. L’Antisistema ci ha persino convinti che le “colpe” sono sempre di pochi individui, capri espiatori, o di società segrete che possono fare tutto quello che vogliono. Col piffero! Senza la nostra “autorizzazione” nulla potrebbero. Noi, tutti insieme, esprimiamo un potere senza eguali. Noi siamo i veri responsabili di un mondo maciullato dalle nostre paure. Paure che hanno creato i mostri esterni che possiamo vedere ed incolpare. Come al solito si punta al sintomo. Come al solito il cane si morde la coda.
 
Chi si sente responsabile per lo scempio umano? E chi si sente responsabile cosa fa concretamente?
 
Le “piccole cose” hanno valenza esponenziale: perché non partiamo da quelle piccole cose? Come ad esempio modificando le nostre abitudini alimentari. Troppo poco? Sicuri? Pensiamo a questi nomi: Coca Cola, Nestlè, Mc Donald’s, solo per fare i primi 3 che mi vengono in mente. Aziende globali che contribuiscono a “drogare” miliardi di individui che accettano di interpretare la parte dei dediti al sapore, al gusto, al profumo di invitanti prodotti immondizia
 
Ormai lo sappiamo tutti. 
 
Eppure non ce la facciamo ad eliminarli dalle nostre tavole. Partiamo da qua! E non dal pretendere di fermare le guerre o la fame nel terzo mondo. Partiamo dalle piccole grandi cose. Le aziende sono fatte di uomini e donne, sono fatte da noi. Perché maledire l’amministratore delegato della Coca Cola, quando egli è uno e i dipendenti che lo assecondano sono decine di migliaia? Non si fa nulla perché quelle persone perderebbero il posto di lavoro? Ma andiamo! 
 
Ogni scusa è buona per non rinunciare ad una barretta di cioccolato, un hamburger, una bibita gassata. 
 
Non nascondiamoci dietro all’evidenza. Siamo tutti noi che facciamo “tendenza”. In un mondo di astemi non si venderebbe vino. In un mondo di drogati la droga sarebbe non drogarsi. Ricordiamoci che siamo stati riprogrammati ad una funzione di inversione delle “cose”. È tutto alla rovescia. Capendo questo sappiamo quale è la nostra originale “tendenza”: quella di vivere nella “Luce”.
Siamo qua, appunto, per capirlo…    
 
 

domenica 28 marzo 2010

Invertire il flusso della "Luce".





Il nostro funzionamento “logico”, in termini di esseri senzienti, prevede un trasferimento del contenuto dei registri dell’inconscio=immaginazione nella co creazione della realtà manifesta. Siamo di fatto una “matita” magica che scrive il presente; non il futuro ma quella catena di attimi presenti che vanno a delineare il “serpente” chiamato futuro. 
 
Un attimo alla volta. 
 
È solo in quell’apertura “magica” che si cela tra un respiro e l’altro, un battito e l’altro, un pensiero e l’altro che si forgia la Vita percepita. Oramai ce lo stanno dicendo in tutte le “salse”. Il messaggio giunge forte e chiaro. Giunge persino da quella branca della scienza ufficiale, che va sotto il nome di fisica quantistica, che esprime verità confermate. Ma non serve ancora. Non è ancora sufficiente per farci comprendere il profondo significato di simili scoperte. Non basta perché siamo “poco attenti” ed impegnati su  mille altri fronti, ritenuti non più importanti ma semplicemente prioritari rispetto a certi “originali” argomenti. 
 
E via in questa maniera le giornate trascorrono vedendoci sempre alla periferia di noi stessi. 
 
Afflitti da infiniti problemi, compiti, doveri, genuflessioni, storture, amenità, banalità, incombenze, rosari, trafile, beghe, conflitti, sbornie, stress, relax, amori, figli, famiglia, amicizia, tradimenti, divertimenti, corse, sonnolenze, malattie, diversivi, etc. Tutto sembra concorrere a “portarci fuori” da quella serie cadenzata di attimi magici capaci di determinare le “cose”. Per questo motivo si dice “trovare e stare nel proprio centro”, oppure “trovare l’equilibrio”. Noi siamo come computer biologici ultra sofisticati che, adesso, funzioniamo con una logica inversa; siamo stati trasformati in veri e propri “inverter” che prendono il segnale originario, fatto di Luce, e lo negano; proprio come un operatore logico “NOT” che nega il segnale invertendolo. Per cui quando nasciamo, abbiamo contenuto “1” nell’inconscio, l’Antisistema provvede in tutti  modi a mutare la nostra struttura tecnologica interna, trasformandoci in “porte” inverter
 
In questa maniera il “lavoro” di sabotaggio lo facciamo da soli, in grande ed evidente autonomia. 
 
Da qua la parvenza di libertà nella quale l’uomo moderno pensa di avere raggiunto. Non esistono più sbarre alla cella. Non esiste più nemmeno la cella. Esiste un mondo illusoriamente a disposizione con scenari da “calpestare”, ma qualcosa ci autolimita il movimento. Le leggi di Murphy spiegano proprio questa modalità. Esse descrivono un “reame” vibrazionale che, se in risonanza con noi, determina, regola e verifica taluni accadimenti assurdi. Insomma “se qualcosa può andare storto, sicuramente andrà storto”. Questa vibrazione quando si fissa nel nostro inconscio ci caratterizza. La Vita, i progetti, le intenzioni in termini di volontà non potranno nulla contro quelle “verità” auto lesionistiche scritte dentro di noi. E una volta che la frittata è fatta, cosa potremo mai fare per servirla in tavola? Dovremo solo e semplicemente respirare, perché il programma è automaticamente installato e è sempre operativo. Quanti di questi programmi ci lavorano dentro?

Io parto sempre da questa riflessione: “L’uomo e la donna moderni sono felici? Vivono la Vita che avrebbero voluto vivere? Che si auguravano?”. E qua scattano i programmi più disparati; solitamente tendono ad insabbiare, a creare capri espiatori, a dare le colpe ad altri, a dire “che ci vuoi fare?”, ad abituarsi, ad allinearsi, a lasciare perdere, ad evidenziarsi come un pazzo illuso, e sentirsi fuori luogo e per questo subito a rientrare, a far pesare il giudizio degli altri nei nostri confronti.  E dopo qualche minuto, se va bene qualche minuto altrimenti dopo qualche secondo, ecco il risultato finale delle elaborazioni per quel giorno: “Si, sono felice! Ho la Vita che volevo”.
Allora perché quegli strani pre pensieri o retro pensieri di malinconia? Perché qualcosa ci fa giungere sempre uno strano senso di “anomalia” sociale? Come se una parte di noi percepisse chiaramente che “qualcosa non torna”. 
 
Il nostro super Io, la nostra coscienza esiste e, tramite il suo campo vibratorio, non smette mai di infonderci vibrazioni di risveglio. 
 
Ecco da dove provengono quegli strani “aloni” impercettibili che ci accompagnano usualmente. Nella nostra ciclicità non li sentiamo sempre. Paradossalmente quando il ciclo è alto e stiamo bene, non li sentiamo, mentre quando siamo in una fase di “bassa” li sentiamo molto più distintamente. Per cui, qual è la parte del ciclo più viva? Vedete, è tutto alla rovescia. Da ottimi inverter il nostro apparato psico biologico svolge il proprio lavoro in maniera impeccabile. Come scrivevo un paio di giorni fa, noi dovremmo corrispondere al funzionamento di un operatore logico “AND”, il cui funzionamento scrive nella realtà il valore “1” = Luce solo se nell’inconscio c’è scritto “1” e nei registri della volontà c’è scritto “1”; in quel caso, allora, abbiamo una creazione di energia esponenziale e non una semplice somma. Ecco da dove giunge tutta l’energia del Creato. Proprio da un inconscio originale e da una volontà originale dediti alla piena “Luce”. L’esplosione del Big Bang ricorda proprio l’espansione dell’energia frutto di questa “operazione” logica celeste. Il totale eccede la somma delle parti. Da ciò si capisce che il moto perpetuo, non solo è possibile ma è addirittura normale al di fuori della prigione eterea nella quale è stata ingabbiata la nostra immaginazione. A quando una apertura massiva del genere umano?