lunedì 14 dicembre 2009

Le antipatie verso la "sveglia".








Partiamo da una considerazione in merito all’attuale “crisi” economica:

il responsabile “specchio” della bolla del debito, il “potere” che si cela dietro le banche, ha sempre guadagnato anche nella fase di “crisi”; l’unica differenza è che il guadagno è occultato alla “vista” con la conseguenza che gli Stati hanno dovuto intervenire, al fine di non vedere collassare l’intero sistema, accollandosi le perdite “private” e trasmutandole in “pubbliche”. Adesso gli Stati, per rientrare dall’enorme debito accumulato, dovranno effettuare tagli pubblici ai “soliti” rami vitali della popolazione: educazione, sanità, pensioni, etc. Mentre il “potere forte” che sta dietro alle banche si avvale addirittura degli aiuti statali e continua a guadagnare, la “massa” subisce l’onda di rientro dell’intervento pubblico, ne paga le conseguenze. La “massa” che si ritiene “senza colpe” paga il “delirio” occulto dell’Antisistema…

Qual è il riflesso che giunge alla “massa” da tutta questa vicenda? Che, depurati dal materialismo del denaro, la vera responsabile dello “sfascio” è solo ed esclusivamente la “massa” ed il relativo “vuoto” che l’Antisistema sta mettendo in luce. La “massa” è troppo indaffarata a “fare altro” per occuparsi direttamente del proprio “futuro”, per questo si è affidata a “qualcuno” al suo esterno per amministrare il suo “tempo”; la “massa” paga “qualcuno” di non ben definito, per governare la crescita della “massa” stessa, “qualcuno” della cui “natura” non si sa nulla e della cui immagine si ha solo una vaga similitudine, un senso di quasi “familiarità”. Ma da cosa è occupata a tempo pieno la “massa”, tanto da non risultare più “capace” di auto amministrarsi? Tanto da risultare necessario l'affidarsi ad un “mercenario” o ad un cosiddetto "professionista". Vediamo in cosa è attualmente assorbita l’attenzione della “massa”. 

Nauseata dalla situazione che “vive” tutti i giorni “essa” guarda altrove:
  • lavora sempre di più
  • lontano da casa, dai propri figli
  • corre sempre perché c’è sempre da correre durante il giorno (non importa se sei leone o gazzella, l’importante è che ti alzi ed inizi a correre…)
  • tra viaggio e lavoro sta fuori casa sempre di più
  • in queste ore trascorse fuori casa fa “cose” che non farebbe mai se fosse in una condizione di “scegliere”
  • alla sera è troppo stanca per fare quello che gli piace, i cosiddetti hobby…
  • da una situazione di “stanchezza”, di debolezza vitale, si adagia spenta a vedere la tv, subendone tutto il relativo condizionamento, ascolta musica a 440 hz che la mantiene in uno stato di disarmonia, si nutre di cibo sempre più “scarico”, si accende per qualche notizia di gossip solo per “evadere” un po’
  • ancora per “evadere”, per combattere lo stress, si allontana ulteriormente da taluni argomenti ritenuti troppo “cerebrali”, troppo “pallosi”, troppo “fuori”, per lasciarsi andare alla deriva davanti ad una consolle per videogiochi di nuova generazione
  • nel tempo libero la “massa” cura il proprio corpo andando a fare “palestra” e massaggi
  • e cura la propria cultura visitando musei, leggendo giornali, navigando in internet, collezionando di tutto
  • la “massa” cerca sempre “altro”, cerca sempre di evadere da se stessa, perché “già lavora 8 ore al giorno, figuriamoci se non ha diritto ad un po’ di divertimento o di relax”
  • la “massa” è stressata dai figli
  • i figli sono stressati dalla “massa”
  • tutti fanno “cose” che non gli interessano
  • la “massa” è interessata al gossip, al sapere i “fatti degli altri”, a guardare “l’erba del vicino che è sempre più verde”
  • la “massa” tradisce il proprio giuramento matrimoniale sempre di più, perché nel matrimonio, nella famiglia, in se  stessa, è sempre più incessante, martellante, il ricordo di un “giuramento” cancellato tramite la creazione dell’Antisistema
  • i giorni trascorrono, il tempo vola, la “massa” dorme
  • la “massa” dorme da sveglia, dorme lavorando, dorme giudicando, dorme vivendo un incubo che si nutre dell’attenzione della “massa”
  • la “massa” schiaccia chi cerca di metterle una sveglia vicino al capo, odia chi fa “rumore” perché sta bene nella situazione conosciuta, anzi sconosciuta, perché “a ben pensarci non c’era qualcosa che doveva fare e che ha dimenticato?”
  • la “massa” sprofonda nell’oblio sull’isola di Circe
  • la “massa” pensa seguendo impulsi che gli nascono nel cervello in chissà quale maniera, non se ne interessa, e perché dovrebbe mai farlo?
  • La “massa” odia il qualunquismo e si deve “schierare”, deve prendere parte al processo di separazione perché è essa stessa separata principalmente da se stessa, quindi sceglie “dove stare”, si auto colloca in ogni ambito sociale
  • La “massa” tifa per una squadra di calcio, per un ciclista, per una moto o per un simbolo
  • La “massa”, divisa, declina ogni responsabilità inerente al proprio futuro a qualcun altro del quale non conosce nulla, perché essa stessa non si conosce
Quanto si potrebbe andare avanti a scrivere così?
E perché lo faccio? Perché?

Perché, che senso ha dare la colpa sempre agli altri?
Non ammettere che, in qualche modo, abbiamo delle responsabilità ben precise nei confronti dello stato di “pulizia” in cui versa la nostra “casa comune”? Perché crediamo in quello che uno “stato” ci trasmette come verità assoluta senza chiederci nulla a tal proposito? Perché dimentichiamo tanto facilmente l’insegnamento della “storia” come un susseguirsi di regni ed imperi che hanno sempre fatto il proprio interesse a scapito della “massa”? Perché oggi dovremmo vivere in un “mondo” diverso? È possibile non "sentire" che lo “scontro” si è spostato ad un livello più sottile? Invisibile! Che i fatti sembrano non coinvolgerci più chiamandoci alle armi, ma lasciandoci nel nostro brodo a bollire senza accorgerci più di nulla? Tramite la tecnologia, il “potere che abbiamo contribuito a creare” sta lavorando al confezionamento di un mondo “perfetto”, fatto a misura d’uomo e per questo vincolato alla propria realtà governata dai sensi illusori di questa dimensione. Una “cella” perfetta come quella “descritta” in Matrix, “dove gli uomini non vivono ma vengono coltivati”. Staccare una entità umana dalla propria comoda visualizzazione è quanto di più difficile, anche perché occorre sempre onorare la rispettiva libera scelta.

Perché le nostre case fisiche brillano nella pulizia, nell’ordine, nelle loro pareti bianche asettiche? Perché vogliamo avere una casa bella, con un grande giardino? Perché vogliamo la proprietà della casa?

Perché vogliamo essere felici…

Perché siamo fatti di desiderio ed intendiamo perseguire tutto ciò che ci conforta anche a scapito degli altri, perché “ci hanno acceso” un conto in banca che nessuno alimenta se non lo facciamo noi stessi. E per mantenere questo “conto” iniziamo a “correre” all’impazzata utilizzando la mente e tutti i nostri “doni” naturali per schierarci e prendere parte, ingrossare le fila, di un tessuto sociale che nemmeno le “organizzazioni preposte” riescono a “disciplinare”…
Perché? Perché “l’indisciplina” è alla fonte, è la sorgente del sistema stesso. È una sua caratteristica di base perché è “fonte di agitazione” e “fonte di cambiamento” in un sistema chiuso, fine a se stesso ma non per via delle sue origini ne per il suo scopo, ma solo per una perdita di “orizzonte” temporale.

“Al termine dello scontro, risulta dal racconto di Cesare, erano stati uccisi quasi 700 legionari e ben 46 centurioni. Il giorno seguente Cesare, convocato l'intero esercito in assemblea, rimproverò la temerarietà, la cupidigia, la sfrenatezza ed indisciplina dei suoi legionari, che non si erano arrestati al segnale della ritirata e che non avevano potuto essere trattenuti neppure dai tribuni militari e dai legati. Egli spiegò, che aveva dovuto abbandonare una vittoria certa, avendo sorpreso il nemico senza comandante e senza cavalleria, per coprire una ritirata nella quale aveva perduto quasi due coorti di armati. Ricordò loro che era compito del loro comandante, stabilire la tattica da adottare in battaglia ed il portare a termine l'operazione. Non era, pertanto, più tollerata alcuna azione di indisciplina del genere per il futuro”.
Cesare, De bello Gallico
Fonte: Wikipedia

Le “masse” indisciplinate, perse in se stesse necessitano del “comando”; l’azione di chi comanda non sempre si prefigge il comune interesse perché, persino nel ruolo di comandante, si rispecchia lo status disarmonico della “massa”. Nasce un comando più alto allora, quello dell’Antisistema, fatto da tutta la “massa”, ma anch’esso limitato dalla “massa” stessa, dai voleri della “massa”. E più la “massa” s’illude più il “potere” sopravvive alla sua naturale data di scadenza…
 

domenica 13 dicembre 2009

L'Antico Codice.






...dentro il cerchio della tavola,
sotto la sacra spada,
un cavaliere deve giurare di obbedire
al codice che è senza fine,
senza fine come la tavola,
un anello legato all'onore.

Un cavaliere è votato al coraggio,
il suo cuore conosce solo la virtù,
la sua spada difende gli inermi,
la sua forza sostiene i deboli,
la sue parole dicono solo la verità,
la sua ira abbatte i malvagi.

Il giusto non può morire,
se un uomo ancora ricorda,
le parole non sono dimenticate,
se una voce le pronuncia chiare,
il codice per sempre riluce,
se un cuore lo conserva splendemente...


Secondo me questo “Antico Codice” è un frammento di un mondo passato, nel quale regnava un ordine altamente morale. È un frattale di una antica forma di intendere la vita in maniera profondamente nobile e onorevole. Sono fiero di quello che leggo, che ricevo da queste espressioni. Vere o finte che siano mi fanno comprendere che la loro “presenza” trascende l’illusione corrente.

se un uomo ancora ricorda - io intendo ricordare…

Per me “esse” manifestano le origini di un tempo in cui equilibrio e giustizia regnavano incontrastati; in cui la manifestazione del pensiero umano era evidente a tutti nella ferma convinzione che il “vivere dal cuore” permettesse di scorgere e rimanere nella “luce”…

“E quando le cose diventavano più difficili la stella di Draco brillava più forte, per noi che sapevamo dove guardare...
 

Le "diversità" imposte.






Mettere in mano un suono ad una persona che non ne conosca appieno la natura stessa, equivale a mettergli in mano una vera e propria arma contro il sistema nervoso centrale di ogni individuo e del suo campo di risonanza aurico, necessario al suo equilibrio psico-fisico.

Per i neofiti musicisti moderni, il diapason è praticamente uno sconosciuto. E' diventato di norma entrare in un negozio di strumenti musicali, acquistare uno strumento, intonarlo standard (440Hz) e mettersi a suonare da subito, senza domandarsi nulla al riguardo. Un po' come quando acquistiamo un computer nuovo, o un telefono cellulare. Quanti di noi aprono il manuale di istruzioni?

Nell'Universo tutto è energia in vibrazione. Il ritmo vibratorio di un oggetto, compreso il corpo umano, si chiama risonanza. Ogni organo, osso o tessuto dell'organismo, possiede una frequenza specifica risonante. Insieme esse formano una frequenza composta, un'armonia che rappresenta la personale firma vibrazionale: essa circonda l'intero corpo umano di un campo definito “aura”. Quando la frequenza si altera, quella parte del corpo si ammala perché vibra in modo disarmonico. L'essere in salute è un vibrare all'unisono o risuonare armonicamente.

Il cosiddetto “diapason scientifico”, fu approvato all'unanimità al congresso dei musicisti italiani del 1881, è quello proposto dai fisici Sauveur, Meerens, Savart, e dagli scienziati italiani Montanelli e Grassi Landi e calcolato su un DO centrale (indice 3) di 256 cicli al secondo. E' importante sottolineare che la corsa all'acuto iniziò invece con l'adozione unilaterale di un LA più alto (440Hz) da parte delle bande militari russe ed austriache ai tempi di Wagner, e che tale diapason, pur non avendo alcuna giustificazione scientifica o basata sulle leggi della voce umana, fu in seguito accettato per convenzione a Londra nel 1939.

Da questo breve stralcio di eventi, si può subito notare come si sia cercato deliberatamente di alterare la ricerca scientifica su questo strumento, portando così ad una forzata disarmonia nelle frequenze musicali. Perché ho aggiunto “deliberatamente”? Semplicemente perché, una volta che si è entrati in possesso di un valore scientifico riguardo ad un fenomeno ben preciso, cambiarlo senza conoscenza e senza ragioni equivale ad interferire. Trasportare il diapason scientifico da 432 vibrazioni ad un diapason disarmonico di 440, è stato praticamente come condannare noi, le nostre povere orecchie ed i nostri campi di risonanza, all'esposizione di armoniche dannose per il nostro equilibrio.

CHE COS'E' LA RIVOLUZIONE OMEGA? 
Molti studiosi e ricercatori, me compreso, si sono chiesti come mai, nonostante il diapason scientifico a 432 cicli seguisse delle rigorose leggi matematiche, nemmeno Verdi sia riuscito nell'intento di farlo adottare come diapason unico a livello mondiale. Di recente però, qualcuno ha finalmente sbloccato definitivamente gran parte dell'arcano, permettendoci così di tornare a comprendere meglio le straordinarie implicazioni che questo tipo di Rivoluzione può portare. La parola Rivoluzione in questo caso, è una parola più che positiva ed adeguata, e sta ad indicare un modo completamente nuovo di apprestarsi alla composizione musicale in grado di portare grandi benefici, senza nulla togliere alla personale creatività che contraddistingue ogni singolo artista. La Rivoluzione Omega è un trattato alchemico sull'utilizzo di geometrie arcaiche dimenticate e ricordate ed applicate alle nuove scoperte in campo biologico, biofisico, chimico, scientifico, astronomico e spirituale. Nella ultra-dettagliata ricerca, che spero avrete modo di apprezzare nelle prossime pagine, il papà della Rivoluzione Omega, Ananda M. Bosman, una persona straordinaria, un valente musicista elettronico e corteggiatissimo scienziato visionario, ci suggerisce che una disarmonia armonica del nostro campo di risonanza aurico può generare disarmonia anche alle normali funzioni cerebrali. Vale a dire: dimmi che musica hai ascoltato e ti dirò come ti senti oggi. E' stato anche attraverso la lettura delle sue scoperte che ho intravisto la possibilità reale che questa disarmonia possa in qualche modo essere collegata a una alterazione nervosa nei soggetti sottoposti alle 440 oscillazioni del diapason standard, che attualmente viene utilizzato per la stragrande maggioranza dei brani che ascoltiamo giornalmente alla radio, alla televisione o attraverso i nostri lettori CD o MP3”.
Fonte: 432hz_rivoluzioneomega.pdf (liberamente scaricabile dalla “rete”)

Questo documento di 67 pagine, scaricabile dalla “rete” mette in evidenza un’altra “diapositiva” dell’Antisistema in azione. Quanto è importante per tutti noi la musica e soprattutto per le nuove generazioni? È facilmente comprensibile come l’alterazione del nostro equilibrio di base, data la natura vibrazionale di ogni “cosa”, sia facilmente "distribuibile" attraverso tutti quei canali che, quasi per osmosi, l’uomo assorbe involontariamente oltre al semplice respirare; ascoltare la musica è quanto di più normale, semplice, rilassante o divertente, meditativo, riflessivo ci possa essere. E cosa scopriamo? Che anche in questa “normale” azione, perlopiù “passiva”, alla quale “ci si affida a guardia bassa”, corriamo seri pericoli per il nostro equilibrio psicofisico ed evolutivo. Consiglio la lettura di questo documento e la ricerca personale verso la comprensione dell’ennesimo lato oscuro che viene propinato come assoluta normalità in questo reame delle illusioni. Noi siamo una “vibrazione” espressa da una frequenza, non è semplice comprenderlo. Questa nostra frequenza di normale funzionamento determina il nostro stato di salute, per così dire. Senza complicare troppo le cose, diciamo che se stiamo bene è perché stiamo “vibrando” ad una frequenza in linea con quella naturale della Terra:

"La musica della Generazione Omega unifica così la luce, il tempo, lo spazio, la materia, la gravità, il suono, il magnetismo, la biologia, il codice del DNA, l'intelligenza, la gravità e la coscienza".

È mia concezione personale che l’Antisistema utilizzi “tutto quanto in suo possesso” al fine di alterare il nostro normale livello di “funzionamento”, al fine di mantenerci in uno stato di semi incoscienza, con scopo unico di bloccare l’evoluzione umana verso la comprensione dello “spirito”. Sappiamo tutti che, tuttavia, questa azione di sabotaggio avrà prima o poi una fine, in quanto destinata a fallire. L’umanità non permetterà a nessuno di impedirne il naturale slancio verso la Luce e non fallirà nell’intento di ritornare al Creatore, al Padre, nelle vesti di puro Amore incondizionato. L’atto estremo di “fiducia” del Creatore è come un boomerang che tornerà da lui e, sono certo, che lo ripagherà ampiamente dell’enorme “apertura” emanata verso la creazione, perché dal compimento di questo ciclo evolutivo, “egli” trasmuterà nell’Assoluto le ombre dell’Assoluto, cambiando la propria struttura omnicomprensiva, elevandosi ad un livello che non riusciamo nemmeno a ipotizzare. I suoi frattali sono ampiamente all’opera e, tutte le componenti, devono partecipare alla danza della Vita. Se ci “guardiamo” attorno con occhi nuovi, possiamo osservare che “qualcosa” sembra occupare, ingolfare, controllare, pesare, sovvertire, ostacolare, controllare, etc. ogni ambito della vita dell’uomo. Questa percezione non è errata. E l’uomo moderno, divenuto molto scaltro, lo sa eccome. Lo sente. Non è possibile nasconderlo. Ma tale “sentire” è sotterraneo, annegato nello scorrere degli eventi. Non c’è quasi manifestazione nella realtà illusionistica che scorre tutt’attorno. Non c’è spazio ne "voglia", ne spinta, ne solidità nel difendere certi punti di vista che “la sera prima ci hanno colpiti”. Perché?
Iniziamo a comprendere che la nostra energia vitale è la base per il “fare”, dove per “fare” intendo questo termine nella sua accezione più generica: eseguire una azione. Ma non esiste il “fare” fine a se stesso, perché per “fare” dobbiamo seguire un processo secondo uno scopo. Se questo scopo non è più chiaro cosa facciamo? Facciamo quello che sentiamo di dover “fare”, cioè quello che l’ambiente nel quale siamo immersi ci “obbliga” a fare, quasi per inerzia, per verità assoluta, in virtù di una credenza, di una visione collettiva, di un paradigma, di una forma pensiero, di un volere altrui, del sogno di altri che non coincide più con il sogno originale che è stato annichilito da qualcosa. Da cosa? Da un modello di vita forse mai scelto ma sempre imposto. Noi veniamo al mondo e siamo introdotti nel mondo e “sedati” dalle caratteristiche che ci accolgono come assolutamente indiscutibili. Perché? Perché siamo completamente “bianchi”, puri e semplici esseri che dipendono in tutto e per tutto da coloro che ci “attendono”. Non mi riferisco solo ai genitori, anzi non mi riferisco ai genitori ma all’Antisistema che opera anche attraverso i genitori. In questo modo subiamo l’imprinting che inizia a staccarci dal nostro “guscio” protettivo d’energia divina perfetta che ci aveva accuditi attraverso i processi genetici e spirituali della formazione. Siamo “carne da cannone”. Talmente fragili da poter essere “spezzati” tramite l’uso di una sola mano di un adulto. In questo osserviamo il frattale della “fiducia” incondizionata del Creatore; con “fiducia” senza fine accettiamo di incarnarci e di dimenticare tutto e di passare attraverso il meccanismo della nascita nelle fitte e severe maglie del Controllo totale; come un Angelo che lascia le ali per camminare sostenendone tutto il peso di una simile decisione con “viva” responsabilità. La “fiducia” sconsiderata che contraddistingue il Piano Divino, la osserviamo nella risposta della naturale spinta evolutiva verso il ritorno all’unione, all’intersecazione dei punti vitali legati persino alla antica separazione dei sessi. Noi prendiamo di volta in volta la natura apparente di uomo o di donna; su questo fatto assodato sembra non esserci alternativa vero? Invece no, perché da che mondo e mondo ci sono sempre stati umani che hanno interpretato ruoli molto coraggiosi di “unificazione” delle due varianti, rispecchiate anche dal mondo animale e vegetale: i cosiddetti diversi.

“L'omosessualità si riscontra in molte specie animali. La larga diffusione dell'omosessualità nella specie umana è difficile da determinare accuratamente; gli studi suggeriscono che tra il 2 e il 20% della popolazione esibisce alcuni gradi di tendenza omosessuale, benché in molte antiche culture le relazioni omosessuali fossero altamente diffuse. Nel corso della storia, alcuni aspetti individuali dell'omosessualità sono stati ammirati o condannati, relativamente alle norme sessuali delle varie società. Quando essa veniva elogiata, tali aspetti erano visti come un miglioramento per la società; quando veniva condannata, particolari attività venivano viste come un peccato o una malattia, ed alcuni comportamenti omosessuali erano proibiti dalla legge. Dalla metà del XX secolo, l'omosessualità è stata gradualmente disconosciuta come malattia e decriminalizzata in quasi tutte le nazioni sviluppate. Comunque, lo status legale delle relazioni omosessuali varia enormemente da uno stato all'altro e rimangono ancora giurisdizioni in cui alcuni comportamenti omosessuali sono considerati crimini e vengono puniti con pene severe, tra cui la morte. Molte persone omosessuali nascondono i loro veri sentimenti e attività a causa della paura della disapprovazione altrui e della violenza; vengono comunemente definiti repressi”.
Fonte: Wikipedia  
 
L’omosessualità definisce "solo" ed esclusivamente il frattale della vera natura di tutte le “cose” e cioè la loro unione intima nel processo della Vita. Tutto è Uno. Ogni nostro “aspetto” è di transizione perché “sulla strada evolutiva”. Ogni immagine è apparente e fedele riproduzione (specchio) del momento in cui si esprime l’uomo, dal punto da cui si osserva o viene fatto osservare. La diversità è una ricchezza che preserva una specie dall’estinzione e rispecchia la spinta evolutiva in atto. Manifesta ancora l’amore incondizionato, non legato all’apparenza e che “vede” le armoniche del cuore come motore di grande illuminazione. Quando la scienza libera dimostrerà l’evidenza dell’Anima, tutto cambierà all’istante, perché noi tutti comprenderemo che siamo stati sia donna che uomo nel corso delle nostre incarnazioni e dunque comprenderemo la natura dei “bestiari” dell’attuale diffusa concezione inerente il giudizio morale ed etico riservato ai cosiddetti “diversi”.

La diversità è sempre stata utilizzata dall’Antisistema per allontanare l’uomo da sé stesso, per farlo sentire “diverso” da come in realtà è: un Angelo…

Se avessimo le ali
per fuggire la memoria
molti volerebbero.
Abituati a esseri più lenti
gli uccelli con sgomento
scruterebbero la folla
di persone in fuga
dalla mente dell'uomo.
Emily Dickinson