Visualizzazione post con etichetta Schemino. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Schemino. Mostra tutti i post

martedì 20 febbraio 2024

Frattali e-soreta.


I frattali sono raccontati e disegnati come fossero... arte. Sono molto belli, colorati magari e affascinano. Li ritrovi ovunque, ma sono solo la p-arte più appariscente e contemporaneamente quella meno presa in seria considerazione, probabilmente per il primo motivo sopra riportato. Più appaiono e meno sono “capiti” o, meglio, auto decodificati sostanzialmente. I frattali sono “espandibili”, orsù. In quale “senso”? In ogni senso, esprimendo verità auto condensata o “cristallizzata”. I frattali sono come la parte più evidente dell’iceberg, ossia, l’iceberg stesso. Tutto quello che sta sopra al pelo acqueo o superficie (mentre al di sotto si ripete, anche se più in grande). I frattali quando li espandi, diventano (sprigionano) sostanza e, dunque, esprimono l’auto caratteristica della frattalità espansa. Cioè? Un automatismo funzionale che, indovina un po’… funziona. Con quale “energia”? Energia? E che cos’è? La sovrastruttura definita dall’osservatore eco-dominante + ogni sottodomino (a cascata, potenzialmente chiunque) la prevedono, in quanto che… “serve loro” e dunque viene teorizzata e quindi proposta all’intera comunità che alfine ne è persuasa, nonché pervasa, occupata, polarizzata. 

Qualcosa che è pre-visto, programmato, deciso da altri ma non altruisticamente. Ok

Tale parte è un intero interessato: una sfera, sfericamente pensante… in quanto si esprime dall’esserci, che non guarda in faccia nessuno. A meno che tale “punto” non abbia a che fare con un'altra entità simile per portata = totalmente compresente. La “energia” funge da agente in-collante per tutto il resto, mentre ciò che non si allinea rimane come s(chi)acciato, qualora è manchevole del Sé. Non, come in un angolo tra pareti ingrigite o lungo l’intero “spigolo verticale”, che rimane bianco “come una volta”, conservando la relativa assoluta memoria alla luce della propria compresenza. L’esserci è tale. Non importa se “male o bene”.