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mercoledì 22 novembre 2023

Cerchiamo giovani meritevoli, saranno i nostri futuri manager…


Bello, il titolo! Molto bello: come rimirare un’opera d’arte, al museo. Qualcosa che, dopo aver pagato il biglietto d’ingresso, lascia di stucco… soprattutto all’uscita. Che cosa è rimasto di quello “spettacolo”? Una sorta di “natura morta” che ha fatto arricchire qualcuno, spesso, nemmeno coincidente con l’artista. Il visitatore ne paga ogni spesa, però. Certo: l’opera d’arte nutre lo “spirito”, etc. etc. etc. Anche quando è una tela bianca con uno strappo al centro? Oppure, quando è talmente astratta o “moderna” da assomigliare agli scarabocchi di bimbi in età prescolastica.

Chissà mai chi stanno “cercando”, costoro. 

Personalità particolari. Soldatini. Assoldati, incapaci di farsi due domande in croce, sostanzialmente… in nome di Sua Altezza il denaro, la carriera, il futuro. Solo chi è così può emergere, nell’AntiSistema. Differentemente, chi r-esiste si prende tutte le… briciole. Vediamo, ora, com’è? Cosa? L’andazzo. Da sempre. Perlomeno dalla “creazione” in poi. Prendiamo un mito della Tv pubblica degli anni d’oro: Alighiero Noschese. Chi? Certo; per chi non è datato, è difficile conoscere questo personaggio.

Alighiero Noschese (Napoli, 25 novembre 1932 – Roma, 3 dicembre 1979) è stato un imitatore, attore, comico e showman italiano, considerato il più fecondo e popolare imitatore della storia della televisione italiana…

Ok? Non proprio uno qualsiasi. Al “suo” tempo era un pilastro, molto conosciuto. Ora, su quel pilastro i cani ci fanno la pipì. Lasciano il segno. Or dunque, Noschese non era “solo” un imitatore, attore, comico e showman. Fu anche altro e proprio grazie a questo “altro” aprì molte porte, sino a quando qualcosa non si mise di traverso. Di certo, non un caso. Non succede mai niente a caso.