“L’uso di una tecnologia come quella di Dianetics permette all’uomo oggi di…”.
Anthony Sidney
Questa citazione la puoi non solo leggere sul non solo libro, di L. Ron Hubbard, Dianetics, la forza del pensiero sul corpo.
Embè? “Niente”. No?
A p-arte corpo e pensiero, ci sono anche l'oro, però!
Un sistema sviluppato dal fondatore della Chiesa di Scientology, L. Ron Hubbard, che mira ad alleviare i disturbi purificando la mente dalle immagini mentali dannose…
Uhm: “immagini mentali dannose…”.
Che te dice, sostanzialmente = che te ne “Fai…” persino (qua, così), dove sei “te” in luogo di Te? Come ti accorgi di… esserci “dentro”? Bè, triangolando attraverso il tutto, anche se “tutto”. Ci sei?
In questo luogo comune non esiste; c’è… “Dio”.
No? Ergo? Non ci arrivi poiché sei “te” (qua, così) disegnando la traiettoria perfetta per il Comma 22 = il “nulla” con tutto attorno e dentro, proprio “te”. Cioè, sei nell’AntiSistema. Meglio: all’interno del “design” che qualcuno o qualcosa ha concepito al fine di… auto imperare come se niente fosse. Facile ed im-possibile, alias, (sempre) potenziale. Hubbard ha messo a punto una “tecnologia” che le citazioni in Rete riportano essere un “sistema”.
Che differenza non esiste ma c’è tra “tecnologia e sistema”?
A livello superficiale l’informazione sembra essere un sinonimo, tuttavia, un “sistema” è un assieme “arredato (funzionante ad hoc o ad arte di p-arte)”, mentre una “tecnologia” è ciò che lo sottintende o sovraintende = che lo permette, che permette di… Ok? Dunque, Hubbard (ti) “ricorda” qualcosa che funziona e che permette di… Mentre, il “sistema” è contemporaneamente (però, il messaggio e non il messaggero):
l’AntiSistema - la “tua”, l’oro, realtà h24 (qua, così)
la Verità - il gancio che ti permette di…
Va da sé che:
la “verità” è p-arte del “sistema”, nel momento in cui è im-piegata da l’oro (velo, rivelazione)
la “Verità” è arte nel “sistema”, dal momento in cui funziona (è prevista: c’è).
Perché la “dea è bendata”? Perché sei (qua, così) = è già successo “qualcosa a Te”, che continua a succedere nella sostanza per gli stessi “2” motivi portanti appena soprariportati. Ecco perché “non si butta mai via niente”, nemmeno nell’AntiSistema, per via della compresenza della Verità (oltre al l’oro esserci ma non esistere x “te”). In-somma, c’è qualcosa di auto sovrapposto che rende tutto quanto im-possibile (potenziale), lad-dove persino Sherlock ci casca in pieno, eliminando proprio l’impossibile e, dunque, prendendo fischi per fiaschi.
Risolvendo “casi”.
Perciò, anche “Sherlock” è nella medesima summa auto sovrapposta Verità – “verità” = gatto vivo e morto contemporaneamente (di-pende dallo “osservatore” che decide; alias, di certo non Te, al limite “te” ossia sempre l’oro).
Infatti, “te” sei un l'oro avatar!
Ecco il significato della “possessione” o, ancora, della “c-Re-azione”. Una… tecnologia? Quella del Re è d+ il ri-conoscere o “sapere” = ricordare. A differenza “tua” che (qua, così) “niente”; sei costretto ad auto resettarti “ogni volta” che…
Da cui il famigerato e tossico “niente”. Mentre è proprio dal “nulla” che emerge o “esplode” il tutto, emettendo il classico non solo rumore di s-fondo, “Big Bang”. Fai silenzio! Il ri-suono che ti colpisce ovunque, sempre... (qua, così).
“L’ipnosi che si serve delle droghe crea invariabilmente un engram…”.
L. Ron Hubbard
Vuoi “sapere” dove sei (qua, così)? Ecco. Serviti pure…
La mente reattiva non immagazzina ricordi così come noi li conosciamo. Immagazzina immagini mentali di tipo particolare, chiamate engram. Questi engram sono una registrazione completa, fin nei più piccoli dettagli, di ogni percezione presente in un momento di “incoscienza”, completa o parziale. Ecco un esempio di engram: una donna riceve uno schiaffo. Viene resa “inconscia”. Viene presa a calci su un fianco, le viene detto che è una bugiarda, che è una buona a nulla, che è volubile. Nel frattempo viene rovesciata una sedia. L’acqua scorre dal rubinetto in cucina. Per strada sta passando una macchina. L’engram contiene una registrazione ininterrotta di tutte queste percezioni. Il problema, con la mente reattiva, è che “pensa” solo in termini d’identità, ogni cosa è identica all’altra.
L’equazione è A=A=A=A=A.
Un calcolo della mente reattiva, a proposito dell’engram sopraccitato, potrebbe essere: il dolore del calcio, uguale al dolore dello schiaffo, uguale alla sedia rovesciata, uguale alla macchina che passa, uguale al rubinetto, uguale al fatto che lei è bugiarda, uguale al fatto che è una buona a nulla, uguale al fatto che è volubile, uguale ai toni di voce dell’uomo che l’ha colpita, uguale all’emozione, uguale a bugiarda, uguale a rubinetto che perde, uguale al dolore del calcio, uguale alla sensazione fisica nel punto in cui il calcio è stato ricevuto, uguale alla sedia rovesciata, uguale all’essere volubile, uguale...
Ma perché continuare?
Ogni singola percezione in questo engram è uguale ad ogni altra…
Già: “perché continui sempre a…”?
Bè, sai… quando non esiste ma c’è El principio che ti ha ma “niente”, va da sé che “continui sempre ad auto farti del male” non potendo “farci niente” non visto che (qua, così) è tutto “uguale”.
In-somma, n’do vai, nella sostanza. Mobius docet.
Sì, “se me lo dicevi prima…” recitava Proietti, in pubblicità. Vedi che sei sempre “in tempo”, essendo lo “tempo” un’abitudine.
“È vero, non è vero...”, af-fermava Pertini.
Ci sei?
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2024
Bollettino numero 3855
prospettivavita@gmail.com
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