martedì 27 luglio 2010

Lontani dal cuore, lontani da sè.




La lontananza sai, è come il vento
spegne i fuochi piccoli,
ma accende quelli grandi… quelli grandi.

La lontananza sai è come il vento,
che fa dimenticare chi non s'ama
è già passato un anno ed è un incendio
che, mi brucia l'anima.

Io che credevo d' essere il più forte.
Mi sono illuso di dimenticare,
e invece sono qui a ricordare…
(La lontananzaDomenico Modugno)

L’essere lontani dai propri cari prevede che:
  • ci sia distinzione tra le persone in “cari” e “non cari”
  • ci sia lontananza percepita e percepibile
Dunque, distinzione come separazione e lontananza come distanza. A pensarci bene è la separazione che crea la distanza. Se non facessimo opera di separazione saremmo sempre vicini a dei “cari” e ci sentiremmo sempre a “casa”, in ogni luogo e con ogni persona.

La distanza, è chiaramente di Natura vibrazionale ed illusoria, dal momento in cui se vivessimo in un mondo di “cari” non avrebbe senso. Tempo fa un caro Amico scrisse: “Tu sei smemorato nelle cose che non ti interessano, come tutti d' altronde”. Questa amara verità ci avvicina al concetto di memoria ed ego. Non ricordiamo più la nostra origine nell’Uno, per cui l’ego si è potuto allargare a dismisura, separando e facendo distinzione tra “ciò che interessa” e “ciò che non interessa”.

L’esperienza tridimensionale della “lontananza” avvicina a sé stessi, prima che ai propri “cari”, i quali fanno “solo” da specchio per ognuno che accetta la “riflessione”.

Allontanarsi è iniziare un processo di avvicinamento al proprio cuore...

 

L'ubiquo e-Sprit (16).



(Cliccare sulla vignetta)
 

lunedì 26 luglio 2010

La Vita è manifestazione di abbondanza.




Cosa è la materia? La materia è un qualcosa che letteralmente “appare”, si forma nei piani densi della vibrazione esistenziale. Nella terza dimensione, la materia forma tutto ciò che possiamo ritenere “vero”. La materia è riconosciuta mediamente come solida. 

Da qui il concetto di concretezza sviluppato dalla società dell’uomo nel trascorrere del tempo.

L’umanità misura il proprio stato di solidità attraverso l’accantonamento di denaro, per così dire di avere un solido patrimonio. Il “regno” generato in questa maniera è determinato dalla sostanza e dal peso ed ,allo stesso tempo, è ciò che determina nelle dinamiche globali.

La materia come si forma? Diciamo che abbiamo accettato il fatto che la materia sia opera della Natura e dei suoi effetti "magici" ed accettati dalla comunità scientifica; oltre la materia c’è la chimica, la fisica, etc. Di fronte a questa “pacifica” convivenza con il “miracolo” di abbondanza della Vita, si è sviluppato uno strano senso di misurazione delle risorse disponibili a livello planetario, il quale ha autorizzato a credere che ogni “cosa” sia in Natura limitata per quantità e che le materie prime siano inesorabilmente scarse

Questi due concetti o punti prospettici, fanno letteralmente a pugni tra di loro. Ciò che sembra un flusso inarrestabile di abbondanza, lavorato dalle dinamiche di pensiero limitante, diventa un qualcosa di debole e striminzito; come se ci fosse una ostruzione sul “letto del fiume” a sbarrarne il ricco passaggio.

Dove si trova questo collo di bottiglia? Perché esiste? Chi è il responsabile di questa azione e chi è il responsabile dell’idea stessa di limitazione? È chiaro che ci sono almeno due attori principali:

la collettività e la singolarità. 

In un regno dimensionale caratterizzato dalla soppressione del principio dell’unione che fa la forza, la collettività si è messa alla mercè della singolarità; ossia di una stretta "elite" che conosce le regole che determinano i flussi naturali della materializzazione.

Questa elite è l’Antisistema: una forma di energia, come il tutto, che circonda il pianeta come una sorta di perturbazione atmosferica permanente. Una simile forma pensiero è per sua Natura opprimente e determinata ad estendersi nella dimensione del tempo per sempre. Non ha “cuore”. Esiste al solo fine di svolgere un compito ben preciso: nell’illusione di esistere serve il Piano Divino.

Nulla è per caso. Tutto è opportuno. Ogni “cosa” sulla Terra densa è alla rovescia.

Leggiamo a cosa è giunto e cosa ha formulato Georges Lakhovsky nella sua opera “Radiazioni e onde – Sorgenti della nostra Vita”:

“Ho lungamente sviluppato nelle mie opere (La materia, e più tardi, Il grande problema) questa legge della Natura che ogni sostanza dell’Universo è il prodotto di una materializzazione. Tutti gli astri, tutti gli atomi, tutti gli elettroni, sono il risultato di una materializzazione per irradiamento.
Voi sapete che se si semina in una scatola di Petri una colonia microbica sopra della gelatina, dopo uno o due giorni, alla temperatura di 37 gradi centigradi, possiamo raccogliere miliardi e miliardi di queste colonie di microbi, contenenti esattamente gli stessi minerali specifici dei microbi che li hanno generate.
Così se la prima colonia contiene un milionesimo di milligrammo di ferro, per esempio, dopo due giorni ne avremo raccolti dei miliardi in più. Ma la gelatina sulla quale si sono esclusivamente sviluppati non conteneva tutti i minerali contenuti nella materia vivente. Siamo dunque obbligati ad ammettere che c’è stata una materializzazione di queste diverse sostanze. E, siccome non ci sono più stati scambi con l’esterno, questa materializzazione si è effettuata per irradiamento attraverso la scatola di Petri. Così, secondo la mia concezione, tutti i minerali che compongono il nostro organismo sono ugualmente il prodotto di una materializzazione per irradiamento”.

Questo “atto” descrive la magia della creazione e l’abbondanza assoluta della Vita.

Non c’è regione dell’Universo dove regni la scarsità, tranne che dove il pensiero limitante creativo instauri un “esperimento” di questo tipo. Ecco come abbiamo creato la condizione africana e la povertà nel mondo. L’uso delle risorse presenti sulla Terra è un cerchio di energia chiusa, che non alimenta più se stessa. In un simile circolo vizioso, le “cose” terminano per “asfissia”.

Date dell’acqua ad una pianta e disinteressatevene: l’acqua si “esaurirà”. Ma questo significa che non c’ è più acqua sul pianeta? È il nostro “atto” che fa la differenza. Il come ci poniamo…

Ora, sul pianeta blu c’è scarsità di acqua! Che bella barzelletta.

Percepisco un mondo rovesciato, inverso; il suo frattale è la formazione delle immagini nella struttura del nostro occhio. Ho scoperto su internet un meraviglioso film di David Wilcock, “2012 Enigma”; ad un certo punto egli afferma:

“Ieri ci siamo chiesti se esiste una realtà parallela dove il tempo e lo spazio si invertono e la risposta è si”.

Ho letto bene? Ha usato il termine “inversione”? Ricordo che anche la Kabbalah riporta “stralci” di questo tipo.

La sua scoperta è fenomenale e porta nuova “linfa” al processo di unione e comprensione che tento di portare avanti. Ne tratterò più approfonditamente in un prossimo articolo.  

Ricordiamolo sempre: la Vita è abbondanza. Chi ci ha portati a credere al contrario ha solo interesse a sfruttare la “colonia” umana per farle “produrre” basse energie sulle frequenze della paura e della separazione.