giovedì 29 aprile 2010

La semplicità unificante di un sorriso nel mondo duale.





Quest’oggi intendo scrivere, portando alla conoscenza di chi è in risonanza, la tecnica scoperta da Jim Humble, ossia la sua ”Soluzione Minerale Miracolosa”. È possibile leggere a questo link notizie in merito a questa importante tecnica di guarigione ed una breve intervista al geniale “inventore”. A questo link  è possibile acquistare il rimedio a costi “sostenibili”.

Mi sento di divulgare questa informazione in quanto potrà contribuire a salvare molte persone che, in maniera “magica” s’imbatteranno in questa opportunità e la seguiranno, così come seguono il loro cuore. Non intendo soffermarmi sul perché e il come, questa tecnica funziona, bensì preferisco pensare che il semplice inserimento di questi due link possa parlare da solo.

Da quando faccio ricerca “parallela”, ho trovato molti rimedi, molte tecniche, molte possibilità di autoguarigione, tanto che mi chiedo: “Ma come è possibile che la gente muoia ancora di malattia?”. Poi, di tanto in tanto, sento voci che affermano che è morto questo, è morto quello, etc. Le malattie sembrano essere sempre le stesse: cancro, infarto, leucemia, etc. Ma come è possibile santo Dio? Allora tutti i “rimedi” che ho trovato su internet e sui libri? Possibile che siano tutte illusioni? 

No, non sono illusioni; la vera illusione è quella messaci davanti al naso dall’impotenza controllata della medicina allopatica, quella che guarda ai sintomi come causa da curare. Le persone credono, si rivolgono ai medici come si potrebbero rivolgere a Padre Pio o ad un sommo guaritore. Le persone soffrono e muoiono fidandosi di chi hanno di fronte, lasciandosi andare, anelando la guarigione ma paradossalmente allontanandola perché ritenuta “impossibile, inguaribile, incurabile”. Dunque? Non voglio prendere in giro chi soffre, scrivendo in questo modo magari caustico, però ritengo che se mi dovesse accadere qualcosa, che so… un cancro, cercherei la guarigione dentro di me e tramite l’utilizzo di qualche rimedio miracoloso del quale percepisco tutta la potenzialità benefica. No, non andrei ad intasare un ambulatorio medico o l’ospedale civile, né tantomeno una clinica privata “capitanata” da qualche nome altisonante. La malattia ha il suo perché ed il corpo ammalato è un corpo perfetto che ci segnala uno scompenso in termini di equilibrio. È tutta lì la questione. È molto semplice. 

Semplice come un sorriso.

A volte mi sembra di percepire l’intera “somma” della semplicità, e questa caratteristica spazia a 360 gradi. Secondo me questa percezione è la nostra facoltà latente di “poter fare” qualsiasi “cosa”. Ma come dice il proverbio “tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare”. Allora? Allora viviamo come sdoppiati tra queste diverse sfaccettature; alla fine si “cade” sempre lì: nella Natura duale di questa dimensione “autoeducativa”.

"Dobbiamo cominciare a curare il paziente come curiamo la malattia". (Robin Williams in "Patch Adams")

  

mercoledì 28 aprile 2010

Scrivere in noi con la disciplina.





“Al contrario di quelli positivi, i messaggi negativi o confusi vi hanno integrati in un sistema di valori che vi ha costantemente ostacolati e indeboliti. Avete stipulato con voi stessi contratti patologici che vi hanno impedito di disporre liberamente della vostra Vita. A partire dalle condizioni familiari negative non era facile sognare un futuro promettente né pensare di poter essere all’altezza dei propri sogni. Avete creduto di non essere degni d’amore, avete dubitato di voi stessi e degli altri. Come risultato di tutto ciò provavate sentimenti di:
  • vergogna
  • paura
  • tristezza
  • dubbio
  • rifiuto
Nel tentativo di trovare un modo per gestire pensieri e sentimenti tanto sgradevoli forse diventaste meno espansivi, forse vi ribellaste, forse vi chiudeste sempre più in voi stessi.
Diventando adulti, i sentimenti e le esperienze emotive della bambina o del bambino che siete stati, sono diventati la vostra eredità, il vostro patrimonio”.
Da “Perché non riesco a essere come vorrei” di Joan Rubin-Deutsh

Di queste caratteristiche negative sviluppate inconsciamente, ossia contro la nostra volontà, il dubbio è quell’elemento conflittuale che, giunti ad uno degli innumerevoli bivi a cui la Vita ci conduce inesorabilmente, ci lascia senza direzione, senza capacità decisionale.
 
Nel dubbio rimarremo fermi davanti al bivio, senonchè le spinte direzionali inconsce, che dipendono dalle dinamiche sociali, ci spingeranno per “forza altrui”, per inerzia, verso una direzione massiva; come una pecora con il gregge. Il dubbio si inzuppa della paura, del passato che sentenzia.

Al fine di procedere secondo la propria “spinta”, occorre rinverdire molte capacità sepolte, diverse dalle solite, diverse dall’uso e dalla consuetudine a cui ci siamo abituati

Una su tutte la disciplina.

La disciplina ci permette di seguire una traccia che abbiamo “ragionato” in termini di volontà. Volontà che soggiace allo strapotere dell’inconscio. Inconscio che emana “direttive” che non sappiamo più comprendere, perché risalenti alla nostra infanzia dimenticata. Attraverso la volontà del ragionamento logico e dell’esperienza negativa trascorsa, è possibile costruire un “piano” strategico per “cambiare”. Il piano elaborato sarà composto da regole ben precise e strette. Tali regole costituiranno uno scheletro assolutamente funzionale, perché basato su logica ed esperienza. 

Solo tramite la disciplina potremo seguire tali regole. In assenza di ferrea disciplina non riusciremo a mantenerci sulla via illuminata dal nostro potere e, regolarmente, sbanderemo o sbaglieremo percorso, deviando secondo ciò che è scritto nell’inconscio. Seguire con disciplina ciò che vogliamo comporta la formazione di nuove sinapsi nel cervello. Tali sinapsi si affiancheranno a quelle già esistenti e contenenti i “contratti” negativi che abbiamo stipulato nel passato. Le varie strutture di sinapsi possono coesistere anche per tutta la Vita, per cui possiamo rimanere a “rischio” se non ci manteniamo nel percorso che abbiamo delineato. Sino a quando le vecchie sinapsi non verranno smantellate avremo sempre una spada di Damocle pendente sopra alla testa

Questo pericolo latente non è una punizione, semmai proprio un monito ad essere disciplinati.

A seguire costantemente la “rotta” tracciata con ferrea volontà, sino a quando la volontà non si trasferirà a livello di inconscio. A quel punto la nostra volontà corrisponderà a quello che c'è scritto dentro di noi, per cui non avremo più problemi a manifestarla con regolarità. Il potenziale sarà evocato e si trasferirà nei piani dimensionali percepiti. Da quel momento sarà istintivo seguire la “traccia”.

Questa riflessione nasce spontanea, oggi, a seguito di vicissitudini esistenziali. Consiglio a chiunque di applicare la disciplina della disciplina come lume, fiamma del nostro divino potere.

 Avete presente la scena nel film "L'ultimo Samurai", in cui la donna versa il the? Quella è disciplina e spiritualità fuse insieme.

Meraviglia.
 
 

martedì 27 aprile 2010

Postura e Kundalini.





Prosegue il nostro viaggio nelle “regioni” Kundalini. Questa è la quarta tappa, le altre si possono trovare qua.
 
I sintomi della liberazione.

La liberazione di Kundalini in una persona non sufficientemente purificata e preparata spiritualmente viene considerata prematura e causa vari sintomi. A brevi periodi di accentuata consapevolezza, di beatitudine o di illuminazione, possono seguire periodi di estrema apatia o di depressione, comportamenti anomali, malattie inspiegabili, perdita o labilità della memoria, sensazione di disorientamento nei confronti di se stessi, degli amici, del lavoro e del mondo in generale. Se viene colpito il fegato, la pelle acquista un colore giallastro, quasi sporco, a causa della liberazione di energie negative, oppure può capitare che in alcune zone l’epidermide diventi rossastra, bluastra, o assuma altre tonalità collegate alle concentrazioni energetiche caratterizzate da differenti vibrazioni di base (a ogni vibrazione di base corrisponde una tonalità di colore). 

La persona può avere un aspetto invecchiato, stanco o malato, eppure sembrare ringiovanita e piena di vitalità solo poche ore dopo, oppure esattamente il contrario. Un altro segno della liberazione prematura di Kundalini è il colore bluastro delle unghie degli alluci, derivante dall’eccessiva attivazione delle zone riflessogene degli alluci connesse alla ghiandola pineale.

A tratti si possono percepire le vibrazioni che accompagnano il rilassamento dei muscoli e la liberazione di ulteriore energia verso le terminazioni nervose, nonché una sensazione di pienezza o di pressione interne paragonabili a conati di vomito tesi a liberare l’energia eccessiva. Possono avere luogo emorragie nasali. In casi stremi, Kundalini può causare la lacerazione dei tessuti. Possono verificarsi movimenti involontari o tremori; le malattie eventualmente provocate dalla purificazione Kundalini possono spesso essere curate attraverso la modificazione del modello energetico. Attenzione: è necessario consultare un medico nel caso tale modificazione non abbia esito positivo e ogniqualvolta provochi seri disturbi alla salute. 

Ogni soggetto presenta sintomi diversi collegati all’ubicazione particolare dei suoi blocchi e delle concentrazioni di energia. È quindi difficile prevedere le reazioni individuali. Kundalini può essere paragonata, quando se ne liberano contemporaneamente più ondate, ad un innaffiatoio da giardino completamente aperto: se la colonna vertebrale è libera e diritta, l’energia scorre senza incontrare ostacoli fino alla sommità del capo; mentre se la colonna è bloccata, curva o piegata, il suo fluire viene arrestato o impedito, causando la deviazione dell’energia verso la zona più vicina, come accade, ad esempio, a una persona la cui schiena presenta una curva lombare troppo accentuata che devia l’energia verso il ventre e il plesso solare, causando in tal modo emozioni intense (figura 1). La presenza di un flusso prolungato può determinare disturbi psichici, problemi allo stomaco o addirittura ulcere. Se l’energia si blocca all’altezza del petto la persona accusa i sintomi dei disturbi cardiaci (figura 2). Un blocco all’altezza del cervello provoca la perdita della memoria e/o aberrazioni mentali (figura 3); il flusso corretto è visibile nella rappresentazione in figura 4.

A causa della varietà dei sintomi possibili e della carenza di informazioni su Kundalini, generalmente si compiono errori nell’individuazione dell’origine della liberazione errata o eccessiva. Talvolta le persone che ne soffrono sono ritenute ipocondriache, poiché credono di essere malate senza esserlo veramente. Questi soggetti possono avere la sensazione di essere prossimi alla Morte e, contemporaneamente, sentirsi in forma, sperimentando uno stato confusionale tipico di chi non è preparato a una liberazione eccessiva di Kundalini. 

Gli equivoci possono rallentare il processo di purificazione e causare preoccupazioni e problemi per lungo tempo. Possono comparire e scomparire sia brividi e colpi di calore analoghi a quelli  che accompagnano la menopausa, sia poteri psichici; sono inoltre comuni gli sbalzi d’umore, i cambiamenti nell’atteggiamento o nell’alimentazione e nelle preferenze di stile e di colore. In alcune persone possono verificarsi i sintomi della schizofrenia, nel caso Kundalini liberi energia dalla personalità della loro Vita passata, una forza intensa ma incompleta forse perché mancava un contatto effettivo, da integrare in un’altra Vita, tra l’Anima e la personalità stessa, che pertanto rimaneva isolata. Kundalini tenta di purificare tutti i ricordi repressi di tipo fisico, emotivo e mentale, le esperienze traumatiche come quelle estatiche. È possibile rivivere esperienze dell’infanzia o di Vite precedenti sia spontaneamente che attraverso la meditazione. Le esplosioni di energia, gli eccessi d’ira immotivati, le fantasie sessuali pervertite o i sentimenti meschini fanno parte di "demoni"personali invisibili che affiorano alla luce attraverso la purificazione Kundalini

Non bisogna temere di affrontare i ricordi chiusi dentro di noi. Dopo l’eliminazione di tutti i blocchi l’energia Kundalini scorre libera, affinando le cellule e permettendo al prana, l’energia divina universale, di penetrare il sistema in maniera pura e forte.

(Materiale tratto dal libro di Genevieve Lewis PaulsonKundalini e Chakras” ).