giovedì 11 febbraio 2010

Non solo Cupido lancia frecce al cuore.




Continuo oggi la trattazione del tema legato allo sprigionamento dell’energia Kundalini, una energia del tutto naturale che fluisce, tramite la colonna vertebrale, dal basso verso l’alto; raffigurata per immagini è una sorte di serpente di luce che risale dal basso della zona sacrale cercando la “Luce”. 
 
Come detto in precedenza (potete cercare l’etichetta “Kundalini”) questa energia è alla base di un cambiamento, cioè provvede ad “agitare” il nostro mare quotidiano. Porta dunque ad uno spostamento del “sentire” e del “fare” e questo nel bene o nel male a seconda del nostro grado di “preparazione” nel saperla gestire; anche in questo caso il termine consapevolezza determina un fine cambiamento nella percezione di quello “ci” succede.

Le energie astrologiche influiscono fortemente sulla disponibilità individuale nei confronti della liberazione energetica. Chi, nel tema natale, ha Saturno nella Quarta Casa o la Luna in Scorpione, che scatenano profonde forze del subconscio, è più affine alla liberazione di energia Kundalini. A chi fosse interessato al “calcolo” del tema natale,  il sito http://www.astrologiainlinea.it/ offre gratuitamente un buon servizio in tal senso. 
 
Chi per anni si è dedicato con intenso impegno alla professione può soffrire di esaurimenti nervosi, emotivi o mentali anche seri. Spesso anche questi sintomi sono riconducibili al fatto che il sistema, per riuscire a gestire il peso eccessivo del lavoro, ha liberato una quantità esagerata di Kundalini. Un periodo di pausa “forzata” può essere propedeutico ad un cambiamento dello stile di Vita. Kundalini stimola la meditazione e determina cambiamenti in questo senso. 
 
Eventuali ferite nella zona dell’osso sacro possono sottoporre la riserva Kundalini a una pressione continua, costringendo in tal modo l’individuo ad affrontare incessantemente sia le energie che i cambiamenti che l’accompagnano. L’aspetto positivo di ciò è che la Kundalini eccedente provoca nel soggetto un’evoluzione personale dall’interno. I dolori, le ansie, i traumi e i ricordi negativi contribuiscono ad “aprire” il subconscio che a sua volta libera le energie: di solito le sensazioni interiori assumono in questa fase proporzioni eccessive, entrando a far parte della realtà dell’individuo, che pertanto è predisposto alla psicosi. 
 
Se non si elimina dal subconscio (zona del ventre) la Kundalini eccedente, riequilibrando l’organismo, l’energia continua a fluire moltiplicando le ossessioni. 
 
Per combattere tale problema, mettendo in movimento le energie e riequilibrandole, si può ricorrere a metodi quali la meditazione, la danza a corpo libero (durata: da 5 a 10 minuti; da effettuare in un secondo tempo) o l’autoimposizione di periodi di riflessione profonda. 
 
Kundalini si orienterà verso la zona o il Chakra più aperti per “fuoriuscire”, nel caso il corpo non sia preparato a gestire la sua energia, provocandone l’apertura, se necessario, e concentrando tutta la sua forza in quel punto come se fosse un buco nero. 
 
Le ossessioni possono essere superate solo grazie a un nuovo orientamento delle energie. La liberazione causata dall’uso di sostanze stupefacenti eccitanti può essere particolarmente dannosa, dal momento che essa provoca l’apertura dei Chakras o la sensazione di “fulminamento” nota ad alcuni tossicomani. Nella Cabala si parla di “cortocircuito” che porta, ad esempio, la lampadina ad emettere una luce intensissima che, però dura ben pochi secondi, dopodiché avviene la “bruciatura del filamento di tungsteno” e relativa “discesa” nel buio. Ossia è una via che difficilmente “paga”. 
 
Se il soggetto è disposto alla meditazione, generalmente la liberazione di Kundalini avviene in maniera più dolce, poiché l’individuo sta già lavorando su se stesso per predisporsi al cambiamento. Le iniziazioni ai livelli spirituali superiori avvengono spesso nel sonno senza che la persona se ne renda conto, avvertendo solo un mutamento nelle sue percezioni e nei suoi atteggiamenti. Se tuttavia il soggetto ne è perfettamente cosciente, sarà in grado di percepire l’energia come un dardo luminoso che parte dalla sommità del capo e raggiunge la zona del cuore, oppure arriva alla riserva Kundalini, dove libera parte delle sue energie. 
 
L’iniziazione favorisce sempre anche una maggiore consapevolezza generale ed evita che l’individuo si creda abbandonato o pazzo quando Kundalini inizia a provocare reazioni “strane”. 
 
Se comunque il soggetto non è fisicamente, emotivamente o mentalmente preparato a gestire l’energia, si espone a possibili depressioni, sensazioni di disorientamento, malattie o altri disturbi. Anche le iniziazioni terrene possono scatenare la liberazione dell’energia Kundalini. Quando si è pronti ad accedere a livelli superiori (o più profondi) dell’energia terrena avviene un collegamento (o iniziazione), che dà all’individuo una consapevolezza terrena ulteriormente sviluppata; la quale a partire dai piedi lungo tutto il corpo sale con forza fino alla sommità del capo. La sua energia, se sufficientemente  intensa, può risvegliare Kundalini negli individui predisposti. 
È fondamentale evolversi in tutti i settori della Vita.
( Materiale tratto dal libro di Genevieve Lewis Paulson “Kundalini e Chakras” ).


“L'effettiva manifestazione del risveglio della Kundalini è la percezione di aria, di un leggero soffio, di un leggero vento, di una brezza fresca sulla sommità della testa e sui palmi delle mani”.
Fonte: Wikipedia 
 

mercoledì 10 febbraio 2010

Il "dubbio" è una contrazione che genera energia.




L’energia nasce da una contrazione. Senza contrazione non esiste energia. Nella sua “forma” primigenia, originale, fuori dallo spazio/tempo, l’Assoluto “non è” manifesto in virtù della non-contrazione. È in una situazione di “oblio”, di solo potenziale. La contrazione che sorge dalle immagini, ancora prima dei pensieri e, dunque, dal desiderio determina il principio della manifestazione attraverso il processo della “scissione”, la quale inizia a creare contrazione tra le parti.
 
Questa “azione” senza mente, per come la conosciamo noi, è l’origine della Vita nel Multiverso e nasce proprio dal desiderio di “conoscersi”.
 
A cascata, l’intera creazione, è ad immagine e somiglianza ossia rispecchia, riflette tale “input” iniziale. Equivale allo schiacciare il tasto “enter” in un personal computer che ancora non esiste , ma esisterà nel “futuro” come uno scoglio che emerge dal mare infinito delle possibilità. L’inizio del “programma” scatena la Vita come diretta funzione della ricerca della risoluzione dell’equazione originale, la quale è in “cerca” della formula omnicomprensiva, in perfetto equilibrio duale come banco di stress della stessa. È nelle dimensioni più basse, come quella tridimensionale dove siamo “precipitati” consapevolmente, che si esperimenta la “teoria delle formule” da laboratorio o, spiritualmente parlando, delle speculazioni evolutive ai fini della conoscenza di se stessi.

Cosa ho scritto? Che è solo sulla Terra che la contrazione tra l’essere e l’avere spinge alla creazione dell’uomo nuovo, che riporterà al livello del Creatore la risposta alla domanda originale “chi sono”.

Noi tutti siamo responsabili di questo; siamo responsabili nei confronti dell’atto e dello scopo della Vita.
 
E per questo siamo importanti e assolutamente “attaccati” all’origine. Non siamo mai stati separati se non dalle illusioni provocate dalle condizioni che vigono a “terra”. Lo sapevamo che era così ancora prima di “scendere”. Probabilmente ci siamo anche “preparati”, ma ci siamo persi perché il “gioco” è molto serio; la scuola è di quelle che non “fanno sconti” se non quelli che ci siamo “meritati”.
 
Questo è un luogo dove vige ancora la “meritocrazia”.
 
A noi la facoltà di esserne consapevoli.

Il Creatore è alla ricerca di “risposte” che sono nascoste dentro le sue infinite “fattezze”; la creazione emanata rispecchia questa “sete” di completamento o di evoluzione. In maniera analoga, frattale, olografica questa “ricerca” è marchiata in ogni sua particella, la quale è spinta a “ruotare” in questa direzione. Ogni “deviazione” sul percorso ha senso nel momento in cui apre la via, per altri versi, giungendo a rispondere ancora e sempre alla stessa “domanda”. 
 
Nulla è per caso. Tutto ha un senso.

"Solo gli imbecilli non hanno dubbi."
"Ne sei sicuro?"
"Non ho alcun dubbio!"
(Luciano De Crescenzo, Il Dubbio)

 

V 4 Verità.




È da ritenersi normale un mondo nel quale ci si deve difendere o si deve temere lo Stato, le leggi, le istituzioni, gli organi di controllo. Un luogo che premia modelli senza senso; che vede al governo persone perlomeno sui generis, che alimenta il dubbio, la rabbia, l’ipocrisia, il malcontento? È normale una società che snobba gli “altri”, che legifera schiacciando l’individuo, che prevede il potere secondo il soldo? 

Vi chiedo è normale questo modello di Vita? 

Sempre più stressato, agitato, consumistico, egoico, lontano dallo spirito, nuvoloso quanto un cielo oscurato dalle masse vorticanti delle nubi. È normale? Non c’è qualcosa che non va? 

Niente che valga la pena di commentare questo "pezzo"? 

Eppure siamo sempre tutti così scontenti, arrabbiati, dubbiosi, nervosi… ma allora perché? Se va tutto bene, perché si è tanto alterati? 

P e r c h è ? 

Come dice il “nostro”  buon e tondo Virginio “Gerry” Scotti: ditemelo!

Sono il vostro Pirata dell’etere: a me potete dirlo… :)