Il riflesso (il “dato”) si auto ri-specchia, ovunque (qua, così), volenti e/o nolenti.
Italia, Gravina: “rinunciare a giocare contro Israele significherebbe addio al Mondiale…”…
“Innanzitutto ribadiamo il concetto che Gattuso ha più volte sottolineato: noi siamo uomini, cittadini di questo mondo… Siamo addolorati, molto addolorati, perché ci teniamo alla dignità umana. Siamo molto vicini alle persone che soffrono in Palestina, in particolare i bambini e i civili innocenti…”.
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Oh: in particolare i bambini e i civili innocenti… (allora non sono tutti “terroristi” a Gaza). Siamo addolorati, molto addolorati… = rinunciare a giocare contro Israele significherebbe addio al Mondiale… (sono molto “addolorati”). Probabilmente, il dolore più grande sarebbe non andare al Mondiale, ancora una volta.
No?
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Quattro dita |
“Martedì andremo a Udine e sapremo che ci sarà pochissima gente, e capisco la preoccupazione. Ma sappiamo anche di dover giocare, altrimenti perderemmo 3-0 a tavolino. Lo ripeto: dispiace vedere cosa succede, gente innocente e bambini che muoiono. Sono cose che fanno male al cuore… Noi dobbiamo andare al Mondiale e ce la metteremo tutta, sarebbe stato bello avere lo stesso entusiasmo di Bergamo, ma so che non è una situazione facile. Correzioni? Lo ripeto: dobbiamo migliorare nell'annusare il pericolo e non dare mai nulla per scontato…”…
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Ripetere aiuta? Bah:
dispiace vedere cosa succede, gente innocente e bambini che muoiono… (gente innocente…). Non solo i bambini, or dunque. Lo sai cosa significa “morire in quel modo?”.
Significa, morire “in mondovisione”, proprio come lo spettacolo del Calcio, dato in diretta. Là, si muore. E vedi che “siamo nel 2025”, mica nel cosiddetto “medioevo”. Ci sei?
Dovresti proprio... annusare meglio l'aria, sostanziando!
La “dignità”, durante la “strage degli innocenti”. Una volta vedevi film intitolati “Codice d’onore”. Ricordi? C’erano i marines in gioco. Ed il loro “salvare vite” sempre coi “due pesi” in testa. Lobotomizzati (come sempre). Con un giovane Tommaso Crociera ad interpretare il ruolo dell’avvocato “col cuore”. E con uno stagionato Nicholson sempre più “faccia da fumetto”. Con il giudice libero di… (ma quando mai).
La partita si giocherà a pochi giorni dal secondo anniversario dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023…
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Davvero? È in tal modo che si “ricorda” quello che sta succedendo? Attacco di Hamas… = strategia dell’entità sionista, al fine di… “niente”.
Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha ribadito che la decisione di mantenere la data della partita è presa dalle autorità sportive, come Uefa e Fifa: “la decisione che tutto segua il programma dipende dagli organismi sportivi. Il modello dell'ordine pubblico è quello di sempre, ma con un'attenzione crescente per la violenza che in questo periodo si manifesta in modo insopportabile…”, ha detto Abodi, aggiungendo che è fondamentale “promuovere la pace senza ricorrere alla violenza…”…
Gabriele Gravina, presidente della Figc, ha ribadito la necessità di giocare l’incontro, nonostante il contesto delicato: “c’è una responsabilità sportiva distinta da quella politica. Lo sport deve unire. Noi giocheremo e faremo di tutto per ottenere il miglior risultato…”…
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In suolo “italico”, infatti… “la decisione che tutto segua il programma dipende dagli organismi sportivi…”.
Ordine pubblico…, con un'attenzione crescente per la violenza che in questo periodo si manifesta in modo insopportabile… (ma pensa, l’Abodi).
Promuovere la pace senza ricorrere alla violenza… (perché non si comporta così, anche l’entità sionista).
C’è una responsabilità sportiva distinta da quella politica… (e da quella geo-politica: quella “wireless”).
Lo sport deve unire. Noi giocheremo e faremo di tutto per ottenere il miglior risultato… (il “miglior risultato” è quello relativo alla partita di calcio).
Dunque:
il “sacrificio”
vede
una partita di pallone Vs la strage degli innocenti
data in diretta mondiale = nessuno può interferire
alias
chi comanda?
Wow: e poi c®edi di non essere allo “inferno” = nell’AntiSistema.
Ma, tranquillo”: è tutto (così, qua), nella sostanza. Ergo? Bè, “niente”. Trovi? Anzi, ri-cerchi (fai cerchi continuamente sul posto).
La mossa di Apple, che ha chiesto la cancellazione del Digital Markets Act (Dma), potrebbe essere un vero e proprio stress-test per l’Europa, che dovrebbe contrapporsi al tentativo di ridefinire i confini tra potere tecnologico e sovranità pubblica. Ecco perché e i possibili impatti…
26 09 2025 Link
Ma quale “sovranità pubblica”: si tratta della “Uè!”. Qualcosa che prevede che ci sia la “Italia”. Ok? Dunque, Apple non fa altro che ripetere (e comprovare) quello che è già successo, ad esempio, in “Europa” ora “Uè!”, ove le Nazioni sono diventate Stati, indi, “stati” e poi “Uè!” = ?
L’entità sionista ha tutto questo potere perché, rullo di tamburi, controlla perlomeno tutto l’occidente. Mentre, tutto il resto, resta a guardare. Del resto, “gli affari sono affari”.
La recente presa di posizione ufficiale di Apple, che sollecita l’Unione Europea ad abrogare il Digital Markets Act (Dma), rappresenta un fatto carico di ambivalenze. Prima facie sembrerebbe di essere di fronte a una semplice controversia interpretativa; in verità siamo dinanzi all’atto di un soggetto regolato che pretende la cancellazione di una normativa divenuta vincolante. Ma è legittimo che una Big Tech chieda l’eliminazione di una legge pensata per contenerne il potere?...
26 09 2025 Link
Chi controlla i controllori? Bah!
Quando hai “due minuti” magari (magari) te lo chiedi. Salvo, subito dopo, ritornare a “far di conto”. Che tristezza. Che miseria. Che razza di luogo comune ameno. Che strazio. Che vergogna. Che due palle!
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4049
prospettivavita@gmail.com

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