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mercoledì 1 ottobre 2025

Uomo lupo.


Nonostante l'animale avesse appena ucciso un uomo, si ferma davanti a Marianne e fugge al richiamo del suo padrone
Il patto dei lupi

Il “padrone” è... qualcuno/qualcosa di naturale? Suvvia.

Nello stato di natura, cioè uno stato in cui non esista alcuna legge, ciascun individuo, mosso dal suo più intimo istinto, cercherebbe quindi di danneggiare gli altri e di eliminare chiunque sia di ostacolo al soddisfacimento dei propri desideri. Ognuno vedrebbe nel prossimo un nemico. Da ciò deriva che un tale stato si trovi in una perenne conflittualità interna

In questo “periodo”, se inserisci natura, fra virgolette, bè… No

L’è-voluto! Darwin: fai silenzio!

Qualcuno si rivela, Oltre. Facendo di tutta l’erba un fascio, dandotela da “fumare” continuamente, durante l’intero processo della “tua” vita (qua, così). 

Motivo per cui? “Niente”.

Quando qualcosa funziona, perché cambiarlo definitivamente? Ossia, nella sostanza, questo “qualcosa”, continua a… Perché? Perchè “funziona” = porta continuamente l’acqua al “mulino” AntiSistemico. Perché è in linea con lo scopo, con la programmazione, ergo, “serve” egregiamente com-portando “interesse”, alias, status quo (qua, così). 

Qualcosa che, ovvio, x “te” è come parlare mandarino, aramaico, venusiano, etc. Perché continua a funzionare, in linea allo scopo? , è proprio grazie a “te”:

l’AntiSistemico per Sua Eccellenza (l’oro). 

In +, continua a funzionare poichè l'I-Ambiente (legge, strumento, memoria).

La metrica è non lineare: non esiste; c’è. Se non te ne rendi conto, sostanzialmente, il motivo portante è proprio questo: non ti accorgi definitivamente. Non riesci a “bollare” una volta per tutte che ti trovi nell’AntiSistema = in casa altrui (l’oro). Ove, la Terra in tale versione (firmware), è qualcosa che funziona “lato l’oro”. 

Ma… Indovina? Sì: “niente”. 

Se tutto viene fermato dal firewall “complottismo”, che ti rimane da seguire sino a/in fondo? Ancora una volta, “niente”; nel senso che a livello potenziale hai tutto a disposizione per accorgerti definitivamente. Però, contemporaneamente, non ti avvali della tua + grande capacità. 

Quale

Mangiare la foglia sostanzialmente, poiché ne sei assolutamente certo; non solo e sempre con-vinto. Ok? Il potenziale di cui godi (sempre) è tale: 

ce l’hai nelle corde. 

Altresì, se lo ignori, ce l’hai sempre in quel posto. Semplice ed efficace. Persino logico, alias, lineare. Come non rendertene conto? Perché è già successo “tutto”. E continua a succede-re in scioltezza, come “gravità” insegna e disegna. 

Se getti un sasso per aria, “sai che subitamente prenderà ad auto discendere a terra (al mittente)”. Per cui, spostati oppure te lo prenderai in testa, se lo hai lanciato sopra di “te”. 

L’effetto boomerang è qualcosa molto simile al “ritornello”. Ci sei? Perché “ti torna indietro” ciò che compi? Perché c’è tale “riflesso”? Perché non sostanzi, invece di “sapere” o… non sapere “perché non ho studiato, professore, non sono pronto, mi metta pure un bel 2 in pagella”. 

Questa “ignoranza” molto spesso è un bene, nel senso che senza questo auto indottrinamento modello fette di salame sugli occhi, … il “rischio” che corri è quello di rimanere più coeso a Te (che sei lo stato di pieno potenziale realizzato). 

Ricorda che (qua, così) sei sempre “te”. 

Mentre, Te latiti in quanto interciso, inflazionato, dimenticato, eroso, portato via, alienato, piallato, offuscato, sbiadito, rivelato, confuso, arrugginito, etc. etc. etc. 

Dunque, è a Te che occorre puntare: Te sei il top, in termini di… tutto quello che sei in grado di immaginare, di-sognare, intendere e volere, etc. 

Te sei il potenziale. Il potenziale è tutto. 

Tutto coincide con Te, quando sei Te da Te in Te per Te con Te, fra Te e Te; quando ci sei e dunque sei l’esserci sferico, da cui l’atteggiamento sostanziale, mediante cui sostanzi ogni e qualsiasi non solo dettaglio in cui incorri persino se (qua, così). 

Questo è l’accorgerti definitivamente.

Questa è la coerenza. Questo sei Te. Tale è “Dio”. Tali sono l’oro = “Dio”. Va da sé che quando sei Te, sei alla stessa “altezza” l’oro, che “ora” comandano il mondo intiero, anche se ti sembra un azzardo. 

Perché dovrebbe sempre esserci “conflitto fra le parti”?


Perché, se non per strategia “superiore”. 

Le varie “potenze” mondiali si alternano nel gioco di apparire, mentre la “torta” è e rimane unica: come la Verità. I vari player, “giocano a…” tirarti scemo, continuamente. È una strategia, anche se i contendenti lo ignorano. Quando Foscolo s’inventa la “dottrina delle illusioni”, non inventa nulla di nuovo. I “valori” in cui devi c®edere, “servono”

A cosa? A chi! 

Senza tali “valori”, avresti più metodo per accorgerti sostanzialmente. Senza “cadervi dentro in toto”, saresti più prossimo a Te, seppure ancora “te” (qua, così). Ogni cammino inizia con il primo passo. Lo sai. No

Ecco perché tutto intorno a “te” deve essere “complottismo”. 

Ecco perché “non ti puoi fidare di nessuno”, ma… comunque sia, ricorri continuamente agli altri in termini di dipendenza o, se preferisci, “servizi(o)”. 

Sì, pensi anche che “a te non la fanno”. Vero

Ti senti sempre troppo “furbo (migliore)” per… Già. Non può essere che anche “te” sei nello stesso “stato” in cui versano gli altri. No; “te” sei diverso da tutti. 

Sei “speciale”. Sei “un figo”. Uhm

Ma (ma), man mano che passano gli “anni” (qua, dentro), ti accorgi (questo sì) che… “sento la vecchiaia che avanza…”. Ergo? Che te dice nella sostanza. 

Questa “vecchiaia” cos’è? Che cosa è un “programma”? 

Dai; lo sai che cos’è, anche se non sai come funziona né chi lo ha fatto, oltre soprattutto ad immaginare che sia “utile”. Il programma lo “usi”. No? Sei “te” che decidi. Ci sei? Come no

Quando il “tuo” Pc fa le bizze, cosa significa. Quando sei costretto ad avere un “antivirus” sempre aggiornato, cosa ne deduci essenzialmente. Quando ti parlano di hacker, trojan, virus, etc. cosa puoi persino “calcolare”.  

, a “te” nulla tange in tal senso.
Ti adegui... Prendi alla lettera.

Infatti, ti munisci di antivirus e ti rassegni al fatto che qualcuno o qualcosa potrebbe “visitare il tuo computer”, tramite il quale si accede oramai al “tuo” conto e a tutta una serie di “utilità” imprescindibili, se vuoi restare sempre “sulla cresta dell’onda”. 

Chi si ferma è perduto, infatti. 

Sai, anche, che la “tua” privacy è la cosa più importante. E sai che sei tutelato in tal senso. Però, quando devi iscriverti a/in qualche portale ufficiale (e/o molto altro), se non metti “la spunta” sulla concessione dei diritti relativi ai “tuoi” dati, bah… vuol dire che farai a meno del tal servizio. Ossia? Se non sei d’accordo, “niente”. 

E questa la chiami “giustizia, democrazia, libertà”. 

I siti istituzionali si comportano così. Figurati tutti gli altri. Il discorso è che “devi autorizzare a…”, perché questo dimostra lo “stato in cui versi usualmente”. Chi è in grado di “portare avanti una crociata”, su un punto simile? Va da sé che se “se vuoi andare sino in fondo” su questa strada, sei fottuto ancora prima di iniziare, perché:

non hai “tempo” 
né “soldi”
sufficienti
per
resistere ai marosi che ti ritroverai contro.

Inoltre:

sei sempre alla mercé del “giudice”
che “in democrazia”
decide per chiunque gli si presenti davanti.

Altro che Ucadia e compagnia risonante.

Riassumendo:

“tempo, denaro, dipendenza”
ti hanno 
anche se “non lo puoi mai provare definitivamente”
dato che (qua, così) fan tutti.

Tutti si adeguano. È la “legge”. 

Qualcosa che devi preservare se vuoi che non ti cada “il cielo sulla testa” (qualcosa che può succedere ad hoc, ad esempio, anche solamente a “te”).

Vincere alla lotteria è arduo. Lo sai. Eppure, ci provi ogni volta. Però, ti può arrivare una multa perché non hai pagato l’autostrada e qualcuno ha visto la “tua” targa, nonostante la fotografia sia improponibile. Wow:

fra milioni di veicoli, sei stato scelto proprio “te”. Che culo! 

Ma… la lotteria? No. Ora va di moda il “censimento spot”. Cioè, fra comuni a campione e famiglie a “caso”, vanno a beccare proprio “te”. Risultato? Devi sostenere un “interrogatorio” a cui non puoi mancare (anche se non sono previste sanzioni, ma… i “controlli” futuri?). 

Quante volte devi ripetere i “tuoi” dati? 

In ogni situazione, ogni form, ogni “domanda”, ogni servizio”, etc. etc. etc. ogni volta sono i “tuoi” fottuti dati che devi rilasciare = ammettere. Sai cosa significa? Che Te non sei il “tuo” codice fiscale, il cog-nome né “tutto ciò che ti rappresenta” (qua, così).

Dai. Ripetere aiuta. Anche, sì.  

Ma, in tali termini, ripetere a pappagallo sostanzia proprio chi “te” sia (sei) a livello AntiSistemico. Alias, è proprio l’AntiSistema che deve risultare essenzialmente. La “luna”. Non il dito. Il messaggio. Non il messaggero. La Verità. Il “dato”. Ciò che continua a succedere non visto che è già successo ma “niente”.  

Ergo, è il non lineare che impazza nell’AntiSistema: 

l’AntiSistema emana non linearità, rivelazione

L’AntiSistema s’emana grazie a tale “velo” o maya. Ad immagine e somiglianza, chi occupa livelli più “alti” della gerarchia, ti ha nella medesima modalità.

Sei mesi prima dell'elezione di Trump alla presidenza, la Heritage Foundation, il think tank di orientamento conservatore che ha elaborato il Progetto 2025 - una sorta di road map per il secondo mandato di Trump - aveva raccomandato una politica di deliberata ambiguità nei confronti della Cina per determinare il ritmo, il tenore e i contorni della competizione sino-statunitense negli anni a venire… Questo consiglio era venuto anche da un think tank bipartisan, Brookings, proprio mentre Trump stava formando il suo gabinetto… A prescindere dal fatto che l'ambiguità sia strategica o meno, l'imprevedibilità stessa dell'approccio di Trump - una raffica di dichiarazioni pubbliche esplosive e spesso contraddittorie, un passaggio rapido da minacce e provocazioni a dichiarazioni di stima e amicizia - rende estremamente difficile prevedere le mosse future di questa amministrazione…
Laura Ruggeri

Una strategia che, d+, indica sostanzialmente non solo quello che fa “Trump”, bensì… l’insistere, l’esserci dell’AntiSistema (l’oro). Lo sfondo è qualcosa che dai per scontato, quando non lo noti più, ma ti auto delimiti solamente ad annotarlo. Tutto il “fumo negli occhi”, ad un certo punto diventa… “ho gli occhi che piangono”. Chissà mai perché. Infatti, “te” che fai? 

Vai dal “dottore”. 

Vai a chiedere ad altri, ciò che (ti) succede dentro, in profondità. Sì, gli “esperti hanno studiato”. Ma cosa hanno studiato. Hanno studiato “il corpo umano”. E, “te”, cosa sei, orsù? Andare dal dottore significa:

io sono “io”, non mi sento bene e non so perché (?), per cui vado da chi “ne sa di più di me”. 

Però, “te” sei chi non sta bene = cosa “senti” lo sai solamente “te”. Che ne sa il dottore

Egli ha “studiato”. E poi che fa? Lavora

È come se vai dal meccanico. Però, un’auto non è un umano. Oppure, sì? Cioè, un umano è un “umano” (qua, così), alias, una macchina. Ma pensa dove si arriva seguendo un po’ di… logica, persino. 

Cosa che non puoi ammettere. 

Cosa che “non è possibile”. Cosa che “non è vera”. Cosa che “ma sei matto!”. Cosa vuoi, dunque. Non vuoi “niente” e, “niente”, è quello che ricevi (ottieni, attiri, autorizzi). 

Non avrai (hai) niente e sarai (confuso e) felice.

Continua a succedere ma “niente”. Lo vedi? È la stessa “formulazione d’uso”. E ci sei dentro assolutamente, essendo totale la (l’oro) strategia:

la rivelazione che diventa “complottismo”.

“Al lupo. Al lupo. Al lupo!...”.




  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4044
prospettivavita@gmail.com


martedì 22 luglio 2025

Programma.


Gramma = dal greco, “segno, lettera”.
Gráphō = dal greco, “scrivo”.

Tele-gramma = te lo di-segno.
Tele-grafo = te lo de-scrivo.

Pro-gramma = qualcosa (qualcuno) a favore (pro) del d l’oro “di-sogno”.

“Nella competizione con la Cina, il capitalismo occidentale è programmato per perdere. Solo se la leadership cinese commette un grave errore, l'occidente può sperare di prevalere… I sistemi in cui le forze di mercato sono dirette dallo Stato hanno un vantaggio intrinseco rispetto a quelli in cui il governo è espressione o ostaggio del potere delle corporation…”.
Nuovi Leviatani: pensieri dopo il liberalismo - John Gray 

Dunque; ecco come sei messo “te” (qua, così):

esiste ma non c’è, “competizione” in un… programma (è già successo)
infatti
il capitalismo occidentale è programmato per perdere…

Poi; “solo se la leadership cinese commette un grave errore…”:

esiste ma non c’è alcun “errore” in qualcosa dove la Re(gia) è unica
ergo
tutto scorre = tutto “serve” al/il potere, anche se rivelato.

Ancora, “i sistemi in cui le forze di mercato sono dirette dallo Stato hanno un vantaggio intrinseco rispetto a quelli in cui il governo è espressione o ostaggio del potere delle corporation…”:

se è lo “Stato (l’oro)” a governare, c’è questo “vantaggio intrinseco”
se il “governo” è “espressione o ostaggio del potere delle corporation…”, il medesimo “vantaggio intrinseco” rimane inalterato sostanzialmente
poiché
cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia...

Meglio:

cambiando l’ordine dei f-attori il prodotto non cambia

La proprietà commutativa è una proprietà algebrica che caratterizza:
addizione
moltiplicazione.

La “prestidigitazione”.
L’illusionismo fatto-si “normalità o democrazia (legge)”. 


Ciò che (ti) ha parassitato, in un dato “momento”, da cui non ti sei + (ancora) ripreso (qua, dentro). La “proprietà algebrica” è ciò che devi “sapere (studiando logicamente, linearmente)” (qua, così), poiché (così, qua) “serve (l’oro)”. 

Se:

il governo è 
espressione o ostaggio 
del potere delle corporation…

, il “vantaggio è intrinseco” alla f-orma di governo (“legge”) = la “politica” è sempre la stessa; altro che “nuovi Leviatani”. 

È l’uno, l’vnicvm! Il “nuovo”, in qualcosa che rimane sempre sostanzialmente, Sé... è una pia illusione.

Qualcosa che non puoi mettere in seria discussione (accorgerti sostanzialmente), perché giudichi sempre “non convenirti”. Cioè? Significa che hai sempre la consolidata “impressione (matematica)” di non dover assolutamente mettere a repentaglio (“rischio”), cosa/chi

Tutto quello che “hai” (qua, così). Il frutto del... l-av-oro!

Dunque, agendo in tal modus, vai a difendere proprio l’AntiSistema che ti ha ma “niente”. La strategia è solida, totale. Rivelata. L’oro non esistono (x “te”); ci sono, però. 

Ed è con ciò che devi “fare i conti” assolutamente. 

Il programma… (greco antico…scrivere prima”…) è la definizione del percorso per raggiungere un determinato obiettivo tenendo conto delle risorse disponibili, delle condizioni al contorno, delle attività da intraprendere e dei tempi necessari per realizzarle. Nel senso più ampio è la definizione operativa di un piano o di un progetto… In senso più ristretto è una lista di cose da fare… 

La “lista della spesa” consiste in una serie di “articoli” che sai esserci sul mercato, poiché ne hai “necessità” = se il “tuo” corpo ne dipende, sei “te” che ne fai le spese, continuamente, ossia, sempre (qua, così). 

La dipendenza è (in) uno stato di “servizio (gerarchia)”, che può essere “tutto quello che meglio c®edi”, anche se essenzialmente è “espressione o ostaggio” di un potere che delega continuamente il proprio desiderata (l’è-voluto) a “te” = laggente AntiSistemico. 

La programmazione è quindi la formulazione di uno o più programmi per raggiungere gli obiettivi pianificati… (uno o più “programmi” = la “competizione” fra player “grossi quanto vuoi” ma pur sempre… f-attori in giogo o “Bravi”, etc. etc. etc.).

L’illusione picchia sempre duro (qua, così), essendo un “castello di carte” avente due perni portanti in contrapposizione gerarchica:

l’oro Vs “te”
oppure
l’oro (e “te”, conseguentemente) Vs Te
in definitiva
l’oro Vs Te.

Te rappresenti l’Oltre. Proprio come l’oro provengono, Oltre. Alias:

Te sei come l’oro (potenzialmente).


Ecco perché sei Te che devi rimanere “appeso al chiodo”, manco fossi un pensionato. Ecco perché sei Te l’ago della bilancia, nonché… Spada di Damocle. Ecco perché sei Te il “prossimo” a cui tocca la prossima mossa: la “palla” è nella tua metà campo, “ora”. 

L’oro (ti) hanno giocato! 

E continuano, nel volerlo “Fare…”. Così hanno deciso. Augh! Il controllo è… tutto (anche la potenza). La programmazione ti “di-segna (così, qua)”. Poiché “servi” proprio in tal modo mutaforma, s’eppure sempre identico nella sostanza = lo schiavo perfetto, lato chi se ne approfitta continuamente. Chi?

Dalla padella alla brace è un “attimo”. Proprio come

Era il 1947 quando la copywriter Frances Gerety, dell’agenzia pubblicitaria N. W. Ayer & Son, partorì uno degli slogan pubblicitari di maggior successo nel mondo dell’advertising. Aveva un cliente di quelli difficili da accontentare, la De Beers, un colosso dell’oreficeria che voleva lanciarsi sul mercato delle gemme e pietre preziose con un messaggio evocativo ma allo stesso tempo saldo, che identificasse al meglio il concetto d’amore e di matrimonio per le famiglie americane. Frances al termine di un lungo processo creativo propose ai suoi committenti il seguente testo da associare alle future campagne De Beers: un diamante è per sempre. Il messaggio era (ed è ancora) di una chiarezza disarmante, perfetto, sintetico e si adattava come un guanto alle esigenze richieste…
Link

Si tratta di Te, in tale “f-erma” c-attività. 

Ove, il “copri-water” rivela tutto, lasciando però tutte le “f-orme” che ti permettono sempre di “risalire la corrente”, come un salmone nella non solo proverbiale “contro-corrente”. 
De Beers:

uno swing producer è anche capace di aumentare fortemente la produzione con un minimo aumento dei costi interni, altresì capace, forte della sua posizione, di influenzare i prezzi di mercato globali, fornendo protezioni al ribasso nel medio e breve termine. Nel lungo termine, comunque, il prezzo delle commodity, beni o servizi, è soggetto a ulteriori variazioni, particolarmente legate ed influenzate dal ciclo economico o della geopolitica

Ergo, De Beers è un “Bravo” re-agente, dato che dipende “dal ciclo economico o della geopolitica” = chi decide tale livello cardine (l’oro). 

Il Leviatano è uno. 

Al limite, è uno “per volta” = “Dio”. E, sia la “corte” che gli “dei” sono secondari rispetto all’unico che decide x tutti. Attenzione:

i “consiglieri” che hanno la meglio sul Re, rivelano che il Re è il “Re” = il Re è Oltre al “Re” (ed ai “consiglieri”). 

“Dio” è uno x volta. 

Sin tanto che “Dio” decide per tutti, è il Re. Poi, eventualmente, se muore, “è morto il Re, viva il Re (Te)”. Tieniti aperto a tale e-vento. Carpe diem. 

 Perché non programma-Re. No?




 
 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 3994
prospettivavita@gmail.com


lunedì 23 giugno 2025

Tutto è uno.


Lux Obnubilata

Più che “dove” (essendo dapper-tutto), da quando

Quando, è già successo: (da) quando è tutto (in) gerarchia. Molto logico, persino. Ti occorre essere, forse, “laureato” per…? No. L’intelligenza è nativa. Non la acquisti a “scuola”. Non si compra. Al limite, la puoi s-vendere (qua, così). La puoi “perdere”, nell’AntiSistema. 

Che è diverso dal non averla. Ok?

Come se fosse un “vuoto a rendere”, in cambio de che, però. Del “nulla”. Ricordi? Perline colorate e specchietti (per le non solo allodole) in cambio di… preziosi (la “anima”, la sostanza, il valore aggiunto, etc. dei “nativi” = le “abitudini-tradizione-conoscenza” natie, in cambio dello s-vuoto ap-portato dalla “Corona”). 

Son sempre i nativi che affermavano, quando qualcuno voleva scattare una fotografia, che era l’anima ad essere imprigionata e/o portata via, mediante quello “scatto”. Non a caso, la schiavitù colpì anche quelle zone. La Verità agisce in ogni modo, nell’unico modo im-possibile (potenziale) = facendo “surf” attraverso/mediante, tutto, anche quando “tutto”. 
Ove:

inflazione = tassa.
invecchiamento = malattia.
tempo = abitudine.

Auto decodifica sostanziale frattale espansa (la Verità).

Il tutto in un sol, unico, algoritmo (programm-azione o scopo, da cui l’assoluto interesse e direzionamento di fondo lungo il verso della corrente del/nel canale artificiale AntiSistemico o il design, applicato da l’oro, che riveste, rivela, la relativa Terra).

La primavera araba ha dato l'avvio a una nuova fase di quel processo di “estinzione archeologica di massa” - per usare l'espressione dell'archeologo Alexander H. Joffe - che sembra contraddistinguere il secolo XXI (e che, è necessario ricordarlo, ha registrato il suo funesto esordio con il saccheggio del Museo Archeologico di Baghdad durante l'invasione del 2003). Si tratta di un capitolo di storia appena aperto, di cui è difficile prevedere sviluppi ed esiti futuri…
Archeo – dicembre 2012

Era il “2012” e certe cose (te) le scrivevano ancora.

L’ennesima “rivoluzione” de noantri. Qualcosa che lo “11 settembre 2001” ha accelerato, spalancando la “porta”; come ne’ “L’attacco dei giganti” le possenti mura furono “bucate” dai calci del giga-gigante (come un assalto al castello di vecchio stampo, alias, quando sei perfettamente localizzato e quindi attaccabile senza ombra di dubbio). 




Quando il “Signore” era nel castello, dimostrava il proprio “tallone di Achille”. Motivo per cui, la strategia è cambiata sostanzialmente. Anche se, chi era ancora nei castelli, non era di certo l’eco-dominante (l’oro), bensì, sottodomino ad immagine e somiglianza che, di conseguenza, hanno cambiato strategia adottando appunto quella ecodominante (ovviamente, inconsciamente, senza averne conoscenza ma limitandosi a rifletterne compresenza, portata e scopo). La vera “fuga” ecodominante avvenne quando ritornarono Oltre, dopo aver camminato fra gli uomini e aver edificato ogni maestosità del “tempo antico”, scambiato per l’opera di chi è rimasto fra queste “quattro mura”. Sigh! Che livello di “cecità (sostanziale)” è (stato) intercalato (qua, così). Qualcosa che stende un impietoso velo, offendendo qualsiasi livello o grado di intelligenza, arguzia, sentire, capire, sostanziare, etc. etc. etc

Proprio non ci sei, “te” (qua, così):
“esisti, dunque pensi e quindi sei?”. 

Wow; come sei (stato) auto demolito nell’AntiSistema. Lasciato come gli avanzi del “fiero pasto”; “te” che sei “il beato invitato alla cena del Signore…”

belato te” (qua, così). 

L’agnello sacrificale. Il gregge che fa? Bela. No? Sei proprio una “bela” pecora, alias, laggente non solo Smith. Nell’AntiSistema, va da sé, tutto è uno = tutto è l’oro! Potenzialmente, per sempre = sino a quando sopravvivi “te”, in-vece che esserci Te.


A partire dall'VIII secolo a. C. la struttura politica nel cui ambito i greci erano vissuti e avevano sviluppato la loro civiltà era stata quella della città-Stato, e fino al 400 tale sistema politico si era dimostrato, nel complesso, soddisfacente. La circostanza che la lealtà comunitaria fosse una sua esigenza vitale amalgamava le istituzioni e le tendenze religiose, sociali e politiche dei cittadini in una unità che ne attutiva i contrasti. La polis incanalava e favoriva l'arte e la letteratura greca. In parte tale successo fu reso possibile dal fatto che la Grecia era ancora un paese semplice. Le città-Stato non erano troppo vicine le une alle altre e, sebbene autonome, sapevano mettere da parte le loro differenze individuali nel momento del pericolo, così come era avvenuto al tempo delle guerre persiane. Quando il sistema politico greco era ancora in fase di consolidamento, l'Egeo non era minacciato da pericoli esterni e, al tempo dell'invasione persiana, i greci erano ancora abbastanza forti da poter respingere il Gran Re. I dissensi e le spaccature interne erano state mitigate normalmente con la colonizzazione, con i migliora- menti economici che ne erano risultati per la madrepatria e con il tradizionale spirito di lealtà verso i fini comuni…
Storia del mondo antico - Chester G. Starr

, la “ricetta” sembra sempre la stessa (finché regge). Nella sostanza, il mutar d’intensità non rende diversa la consueta strategia: quella che funziona sino a quando lo deve “Fare…”. Ossia?

Il grande filosofo Aristotele, guardando retrospettivamente a questi avvenimenti, osservava che gli spartani “crollarono non appena ebbero conquistato l'impero. Essi non sapevano destreggiarsi in tempo di pace, perché la disciplina nella quale erano meglio addestrati era quella della guerra…”.
Storia del mondo antico - Chester G. Starr

La “scia” di imperi che si sono auto succeduti, a livello di “storia (deviata)”, nell’AntiSistema, è-voluta! Qualcosa che continuamente “ri-cicla”, spazza via ogni dubbio relativamente al sostanziale essere un unico impero (l’oro) che non esiste anche se c’è. Ovvio: gli individui che, ogni volta, vivono sulla propria pelle gli sconvolgimenti, sono la prova com-provata di ciò che continua a succedere. Però, a “tempo debito”, saranno come al solito gli “studiosi” a ri/de-scrivere ogni singolo episodio, in maniera tale da incarnare la figura dei bastioni oramai de-materializzati ad hoc, proprio in tal senso: non esiste-Re; c’è! 

Laggente è tale poiché sottoposta continuamente a Re-Seth (qua, così). Thanos preferisce “un universo grato per quello che ha…”; mentre quello che ha “perduto”, ogni volta, viene slavato via opportunamente. Un po’ come avere sempre mal di stomaco per quello che succede e, quindi, far finta di niente al fine di “smettere di soffrire”. Uhm

Mors tua, vita mea… 

Ignorare è valido quando non si dimentica essenzialmente e, dunque, ci si prepara ad arte, ben sapendo. Mentre, ignorare è dimenticare allorquando “niente”: hai sempre e solo in mente “diritti e doveri” di/in questa società (l’oro) x “te” (qua, così). Se “Sparta”, non appena conquista l’impero, crolla… altri si comportarono diversamente (in un’altra parte del Re-Amen)…

Se la nascita relativamente tarda della civiltà Maya è spettacolare, la sua scomparsa lo è ancora di più. Nell'anno 830 d.C., dopo cinque-seicento anni di intensa attività, i centri principali vennero abbandonati alla giungla e all'opera del tempo. Di tutti gli enigmi che ci pongono i Maya, questo sembra essere il più grande. Per quanto ci si sia sforzati di ipotizzare rivoluzioni interne, siccità, carestie, pestilenze, quali cause dell'abbandono dei grandi centri, non c'è la prova definitiva di nessuna di queste teorie. Resta la possibilità, per quanto sbalorditiva possa apparire al nostro modo di pensare, che i Maya abbiano consapevolmente abbandonato la loro civiltà una volta giunta al suo apice. Se così fosse, dovremmo chiederci il perchè…
Il fattore Maya (La via al di là della tecnologia) – Josè Arguelles

Ergo:

per quanto sbalorditiva possa apparire al nostro modo di pensare… i Maya abbiano consapevolmente abbandonato la loro civiltà una volta giunta al suo apice
gli spartani… crollarono non appena ebbero conquistato l'impero

Gli uni “abbandonarono”. Gli altri “crollarono”. Uhm. La Verità sembra proprio “farti persino capire” le diverse modalità in atto, nell’AntiSistema = l’oro Vs “te”.
Chi “abbandona” al-fine di evitare il proprio “crollo”, la sa lunga relativamente allo scopo dell’AntiSistema = favorire unilateralmente chi non esiste; c’è. Ora, o i Maya erano una p-arte di l’oro (“utenti”), oppure è la Verità che te li “di-segna”. Ma, di certo, l’atteggiamento non è assolutamente casuale (del resto, “Dio non gioca a dadi…”). No

Costruire per distruggere è questa feroce ed affermata “ciclicità”, ove “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma…” e quindi vaffanculo! Cosa si “trasforma” (qua, così)? Tutto ciò che “serve” l’oro. Ad eccezione proprio di l’oro che sono sempre in “diretta” quindi l’evoluzione è utile, lato l’oro, sostanzialmente. L’oro sono quelli che autenticamente progrediscono, rimanendo nei secoli, semper fidelis (a se stessi). 

Alias, senza alcun intermezzo altrui a rompere le uova nel paniere. Diversamente, in-vece, va sempre a “te” (qua, dentro, così). Ci sei? La “tua” è sempre differita. La l’oro altresì, è la diretta! L’oro decidono, mentre “te” scegli sempre fra…

Alias, cos’è la “morte”?

Così si arriva alle stelle…” dice Apollo nell’Eneide ad Ascanio, il figlio di Enea, per incoraggiarlo a guardare in alto, a mirare a obiettivi importanti, a non farsi piegare dai nemici o dalle difficoltà…
Tempora mutantur, nos et mutamur in illis…; “i tempi cambiano e noi con loro...”…

Naútes.
Posso chiamarti così?
In greco antico significava “navigante”…

“Siamo gli unici, tra gli animali, a essere consapevoli della limitatezza della vita: ed è proprio questa consapevolezza la nostra forza, perché ci permette di vivere a pieno tutto quello che facciamo, dando valore a ogni singolo momento della nostra breve apparizione sulla Terra…”
Daniele Coluzzi

Ma pensa, Te! 

La limitatezza della vita… = è proprio questa consapevolezza la nostra forza…
Come no. Infatti, ogni volta te tocca de morì, nella paura, in solitudine, nella sofferenza, etc. In tutto quello che ti auto cancella la memoria, usual-mente (qua, così). Come (in) un processo di fabbrica(zione) ove, “dopo alcuni anni”, s-cade la “garanzia”. 

Sempre Re-Seth!
Lo stesso motivo imperante per cui:
gli imperi devono de-cadere, ogni volta (per preservare il l'oro).

“Così si arriva alle stelle…”? Proprio no. Orsù, perché “devi” morire? Perché lo ritieni “l’unica cosa giusta al mondo”! Wow. E perché dopo una vita “stressante”, proprio non ce la fai più, ergo, te lo auguri di morire. 

Indi, muori perché sei nell’AntiSistema = è pre-visto che…

Dunque, lo “invecchiamento” è una “malattia”. Un programma. L’è-voluto!

Ma per non procedere ulteriormente senza risultati, bisogna sapere che generalmente la Pietra Filosofale non è nient'altro che l'umido radicale degli elementi che si trova espanso per mezzo di essi ed unito nella loro pietra, costretto e insozzato da tutti gli elementi estranei. Per cui, non v'è meraviglia se possa resistere a cose di tal fatta, dal momento che si sa per certo che la vita degli animali, dei vegetali e dei minerali consiste nel loro umido radicale e ciò è di indubbia certezza e nessuno mai potrà negarlo. Infatti, qualora qualcuno possegga dell'olio riserbato nella propria casa da versare nella lampada, chi sarà così stolto da ritenere che tale lampada possa estinguersi per mancanza di olio, che è l'esca per alimentare il suo fuoco; e qualora l'affievolimento della luce derivi dalla mancanza dell'olio, certamente ritornerà la precedente luce dopo che sia stato aggiunto dell'olio. Seguendo un ragionamento simile, la nostra vita consiste nel nostro umido radicale; il piccolo fuoco si trasmette in esso ed è da esso trattenuto consumato questo umido, quella luce vitale fuggirà libera da vincoli. Perciò mediante la nutrizione la natura ha come compito quello di rigenerare l'umido…
Lux Obnubilata - Crassellame

Ecco la coltivazione intensiva (qua, così). Ed il controllo. Financo, la sostanza, però! Vai alla “IA”, ora…

AI Overview
“Umido radicale” in italiano può avere due significati principali, a seconda del contesto: asfissia radicale (in ambito agronomico) o umido radicale (in senso più ampio, legato alla teoria dei quattro umori). 
1. Asfissia radicale (o ristagno idrico): 
in questo contesto, “umido radicale” si riferisce al fenomeno del terreno eccessivamente bagnato, in cui l'acqua occupa gli spazi normalmente occupati dall'aria, impedendo alle radici delle piante di respirare correttamente. Questo può portare a: 
Marcimento delle radici: le radici, private dell'ossigeno, possono marcire, indebolendo la pianta. 
Vulnerabilità ai parassiti: piante indebolite sono più suscettibili agli attacchi di funghi e altri parassiti. 
Alterazioni nei processi nutritivi: il ristagno idrico può influenzare negativamente l'assorbimento di nutrienti da parte delle radici. 
Degradazione del terreno: il ristagno prolungato può portare alla perdita di struttura del terreno. 
2. Umido radicale (in riferimento alla teoria degli umori): 
in questo caso, “umido radicale” fa riferimento alla teoria medica antica (di derivazione galenica e ripresa da Avicenna) che vedeva l'organismo umano composto da quattro umori fondamentali (sangue, flemma, bile gialla e bile nera). L'umido radicale, in questa prospettiva, è considerato l'umore fondamentale su cui si basa la vita e che influenza la costituzione dell'individuo. Avicenna, ad esempio, lo utilizzava per spiegare malattie come le febbri e l'invecchiamento
In sintesi, “umido radicale” può indicare un problema di ristagno idrico nel terreno che danneggia le piante, oppure un concetto legato alla teoria degli umori che identifica l'umido fondamentale per la vita dell'organismo…

An-nota x bene:

Avicenna, ad esempio, lo utilizzava per spiegare malattie come le febbri e l'invecchiamento…

Ergo:

l’invecchiamento è una malattia (programmata).

E, cosa (ti) de-scriveva SPS, proprio nel seguente Bollettino.

Esperimento (esperienza): stare senza social (nella fattispecie il solo Telegram) per “x tempo”, formando un’abitudine alternativa o ritornando a quando non erano ancora presenti, almeno in tale f-orma digitale. 
Il malessere che provoca tale frequentazione, quando ossessiva (anche solamente seguendo la geopolitica, ad esempio, in un periodo storico particolarmente “a stiletto”, conficcato continuamente a livello di “stomaco e mente”) è una porta aperta alla/sulla “malattia” = l’auto pre-disposizione ad “offrirsi ad invecchiare”

quel “recipiente” in cui confluisce il malessere provocato socialmente, gerarchicamente, a cui l’individuo non può opporsi ritenendo l’intero processo del tutto “naturale y divino”. 

Del resto, (qua, così) “fan tutti”. 
E la “cesura (morte)” è un programma che va in onda ad ogni istante all’interno della “tua” vita AntiSistemica by… chi non esiste; c’è (qualcosa che assume le sembianze di un fantasma o di un sussurro o di una… ispirazione). Una co-i-spirazione, come ad esempio di una “banda criminale”: 
l’oro & co. Ok? Chi altri, Oltre a l’oro?
Ogni sottodomino, alias, chiunque potenzialmente vi aderisce. Cioè, ecco perché “Smith” è in ognuno, essendo ognuno “parte dell’equipaggio, parte della nave…”.

Ci sei? Vedi di esserci. Altrimenti, “niente”. 

Ci si ritorna su Lux Obnubilata. Oh, !


Obscured by Clouds (Fluido Rosa).

Che “colore” avrà lo “umido radicale”? 

Sogno un cimitero di campagna e io là
all'ombra di un ciliegio in fiore senza età
per riposare un poco, due o trecento anni
giusto per capir di più e placar gli affanni.
Sogno al mio risveglio di trovarti accanto
intatta con le stesse mutandine rosa
non più bandiera di un vivissimo tormento
ma solo l'ornamento di una bella sposa.
Ma che colore ha
una giornata uggiosa?
Ma che sapore ha
una vita mal spesa?...
Sogno di abbracciare un amico vero
che non voglia vendicarsi su di me di un suo momento amaro
e gente giusta che rifiuti d'esser preda
di facili entusiasmi e ideologie alla moda…
Sogno il mio Paese infine dignitoso (ma che colore ha?)
e un fiume con i pesci vivi a un'ora dalla casa (ma che colore ha?)
di non sognare la nuovissima Zelanda (ma che colore ha?)
per fuggire via da te, Brianza velenosa…
Una giornata uggiosa - Lucio Battisti 

Rete

Aristotele diceva che il bene supremo è la felicità, e forse di lui possiamo fidarci. Ma che cosa intendeva, più precisamente, quando per parlare di “felicità” utilizzava il termine eudaimonía? Questa parola è composta da daímon, “demone”, ed eu, “buono, bene”: la felicità è uno stato di grazia con il proprio demone interiore. Ognuno di noi, in effetti, ha una particolare virtù che lo caratterizza, una specifica capacità che lo anima e lo direziona: quando siamo in accordo con essa, con il nostro “demone”, e ci permettiamo di farla uscire allo scoperto, allora stiamo realizzando la felicità. Attenzione, però: avrai capito che per ottenere tutto questo devi prima ricercare te stesso e poi adoperarti affinché il tuo demone si esprima. Insomma, la felicità non è qualcosa che si ottiene passivamente, ma è prima di tutto attività… Cioè “l’eudaimonía è nell’attività che è conforme alla nostra virtù”…
Così si arriva alle stelle - Daniele Coluzzi

La felicità è uno stato di grazia con il proprio demone interiore… (con lo “utente” ed i diversi gradi di auto separazione che ne conseguono?). 

Uhm. Demone = ancora una volta, un... programma!

E, Te, quindi? Ricorda “Pinocchio”, sempre. A prescindere dall’essere “triste”, è la Verità. Anche se sei stato “generato e non creato”, … anche se sei stato “creato”, bah… ti puoi sempre “evolvere” = ritorna-Re a/in/con/da/per Te (qua, Te). 

Quando auto collimi, è Te che (t)esprimi!

Tutto il resto mandalo, anzi… lascialo, alla malora. Fallo crollare, dopo che ti sei levato di torno, essendoci come non sei mai stato (qua, così). 

Fai come quei “Maya”. Che aspetti? Il... successo, è già successo!



  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 3977
prospettivavita@gmail.com