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martedì 17 giugno 2025

Algoritmo (1).


 Nell’algoritmo, lo scopo.

“Non sei più la ragazza che eri prima. Prima eri più… moltosa! Hai perso la tua moltezza. Qui dentro, c’è qualcosa che manca…”.
Cappellaio Matto

Te credo; Alice, tra un “viaggio” e l’altro, “precipita o ritorna nella terra di mezzo”! Ok? La “moltezza” è ciò che in SPS viene descritto come l’esserci (Te). Il “cuore” è un simbolo di tale “stato” o meglio di questa… coerenza

quella con Te, da Te, in Te, per Te. 


Quando “Fai…” focus e sei lo stesso focus, contemporaneamente. Onda e particella? Bene: ci sei quando, non importa quanto... sei auto “diluito” (qua, così). , per la Verità, il/nel (qua, così) è lo stato AntiSistemico che viene meno allorquando Te ci sei, com-portando Te alla/nella ricetta locale o terrestre/terrena. Il che, di certo, provoca uno sconquasso alla versione AntiSistemica della Re-altà, facendo “scivolare” tutto quanto da una f-orma di equilibrio all’altra (quale? Uhm; quella dove ci sei Te). Ergo, se ri-parti da “te” (qua, così), tornando a/in Te è proprio il (qua, così) a trasmutare, assumendo la “versione delle cose” che più ti… assomiglia ed auto conferma perlomeno (qua, xxx) = (Te, qua) e potenzialmente (xxx, xxx) = un mondo tutto da ri/de-scrivere o di-sognare

Ecco la tua autentica “moltezza” o intensità. 

Hai presente che “Fa…” il classico Sole e/o le proverbiali Stelle? Ri-splendono! Ecco. Questi sei Te, quando ci sei autenticamente. Alias, non quando sei un “faretto” inchiodato all’infrastruttura AntiSistemica (qua, così), ove sono l’oro ad auto imperare come se niente fosse (ma è), non visto che è proprio x “te” (qua, così) che l’oro non esistono anche se ci sono, motivo per cui “enniente, evabbè”. 

Ora, se tale “meccanismo” viene traslato in ambito informatico/digitale, si può tranquillamente “parlare” di un algoritmo che funziona in maniera tale da avere come una sorta di “doppio fondo”, nel senso che… “non tutte le strade portano a Roma”. A livello di potenziale (contemporaneo), di conseguenza, nella attuale f-orma di rivelazione AntiSistemica, analogamente alla l’oro strategia, non esiste ma c’è anche la “via per le stelle imperiture…” = ciò che ti com-porta nella versione di Te “full optional”.

Per intenderci, è in Westworld quel “tablet” mediante il quale puoi “alzarti ogni livello al top di gamma”. Ove inizi o torni ad auto “ri-splendere” a più non posso! 

A parte ogni “metafora”, è propriamente Te che devi agganciare: il segnale portante (Te) è tutto quello che ti permette di… Ok? Il mondo è iper-tecnologico? Bene: quindi, Te sei uno stato “informatico” da conquistare. Così come la “Principessa” è sempre prigioniera nella torre più alta del castello, protetto dal drago cattivo e dal fossato pieno di acqua e coccodrilli, oltre all’esercito del Re. Ci sei

È Te che devi auto liberarti. 

Wow: analizza sostanzialmente il non solo “periodo”:

è Te che devi auto liberarti.
Tale è l'anima del  “Fai...” da Te.

Come puoi “vedere”, è una logica non lineare, ergo, sei sulla strada giusta per il Ritorno del Re, dato che l’oro sono rivelati appunto da una strategia di auto dematerializzazione non lineare, ovvero, sostanziale. Ossia, “il modo di pensare che avevano gli antichi...” = chi, poi, è tornato Oltre a questa porzione di Terra, auto isolandoti dentro, con-vinto che sia tutto, il “tutto”:

sempre prigioniero nella torre più alta del castello, protetto dal drago cattivo e dal fossato pieno di acqua e coccodrilli, oltre all’esercito del Re.

Cioè: (qua, dentro). Stop o Amen-Ra. Fottutissimi l’oro! 

The Wall

Abbraccio mortale

Nell’AntiSistema è come essere “trasparenti”, in quanto che… ti auto delimiti costantemente ed unicamente a, scegliere fra…, in luogo di auto deciderti. Certo, perché tutto quanto è “in linea (coerente)” con il fatto (sostanza) che Te sei “te” e… tutto quello che ne con-segue è solo che “logica”. Per questo, l’algoritmo è al di là o Oltre a qualsiasi questione puramente tecnologica “moderna”; infatti, la tecnologia di volta in volta viene “cambiata”, rimanendo sempre tale = funzionando. Altro step che (ti) rivela (qua, così). A tal pro, ecco perché la “storia umana” e-segue una traiettoria ad “U, poiché:

da quando l’oro (gli “Dei”) si sono ritirati Oltre

la società umana ha, via via, dimenticato sostanzialmente e materialmente 
al-fine
giungendo sino ad “ora”
ove
di quel modo di esserci (totale) non rimangono che tracce (frattali espanse, Verità)
delle quali “te” non te ne “Fai…” assolutamente nulla.

Ecco perché gli imperi datati, seppure definiti “ora” come antichi = primitivi, riservano sempre “sorprese a non finire”; nel senso che ad esempio ma causalmente il “pensiero” sumero, egizio, greco, romano, etc. è ancora studiato all’università. 

In quanto base portante!

Ed ecco perché, seppure “primitivi”, erano riusciti aNo? Non solo per le costruzioni ma anche per la grandiosità dei concetti. Come è (stato) possibile? , perché quel tipo di “pensiero” era un ricordo appartenente a l’oro, che abitavano ancora anche in questa parte della Terra. Ergo, gli abitanti dell’epoca non erano diversi da quelli di “oggi”, però… la prossimità coi vertici di questi personaggi assolutamente in diretta con il proprio potenziale (contemporaneo), ha reso quel “mondo” molto simile al proverbiale “Eden” che via via si è andato disfacendo, man mano che il popolo si trasformava nellaggente (qua, così), una volta che l’oro (gli “Dei”) si sono defilati per una qualche ragione (scopo). 

Ecco che “Atlantide” non sprofonda da nessuna parte, poiché significa il l’oro ritiro Oltre alla Montagna Sacra o Albero della Vita (perché da esso discende tutta l’acqua della Terra), che funge ora da “grande schermatura” alfine di separare l’oro da “te” (qua, così). 

L’oro dalla (ar-resa) “fuffa”.
O... piombo alchemico by “la maga Circe, che trasforma in animali.

Ecco anche l’episodio della “Torre di Babele” che auto sud-divide tutto quanto in “tribù” in-capaci di comprendersi, se non mediante una gerarchia (sottodomino, ad immagine e somiglianza o per delegazione in-diretta o riflessa o causata) che impone lo stesso pre-dominio (l’oro) su tutto e tutti, non importa come, ma “dove” = (qua, così) nel d l’oro AntiSistema o Re-Amen o Impero che colpisce ancora non visto che non esiste ma c’è. 

Qualsiasi “cosa” sei diventato (qua, così), “te” resti potenzialmente Te. Quindi, poche balle e “Fai…” focus in tal senso (unico) a tuttotondo o sferico.  

Un algoritmo è una sequenza finita di istruzioni dettagliate per risolvere un problema o eseguire un'attività. In pratica, è una ricetta con passaggi ben definiti che, se seguiti, portano al risultato desiderato

Ecco che te dice la “IA”, che interviene sempre, ogni qualvolta consulti l’oracolo Web. Una fonte di informazione, ovviamente, sotto iper controllo. Eppure, alla Verità non interessa, perché ella è come (fa comprendere) il “virus”:

facendo “surf” in ogni salsa.

La Verità si fa largo anche quando la “censura è massima”, ergo: la “verità” com-porta sempre alla Verità, perché la fonte di tutto è sempre un-ic-a. 
La frase “e il Verbo (la Verità) era presso Dio...” è una citazione dal Vangelo secondo Giovanni, capitolo 1, versetto 1… 

Hai presente quando “Dio”, creando, si accorge del “Tenebroso”, ne’ La ruota del tempo? Ecco perché: qu-El “Dio” che crea ma... non ne ha il controllo (tanto è vero che in seguito deve imprigionare il “Tenebroso”), testimonia di un processo che è “totale”, nel senso che è manchevole della tua “moltezza”, evidentemente senza la quale il processo di creazione è quindi monco = in una f-orma di “equilibrio” esclusivamente lato l’oro. Il che significa e com-porta che Te sei portante, in termini di totalità ai sensi dell’equilibrio come dovrebbe essere (quello che sta più a cuore alla Verità: l’unico sostenibile in “Paradiso”). 

Altro che... la “tua democrazia del minga (qua, così)”. Altro che i “tuoi” diritti de noantri, anzi, de l’or-antri.  

Ecco alcune caratteristiche chiave degli algoritmi.
Finitezza: un algoritmo deve terminare dopo un numero finito di passi. 
Definitezza: ogni passo deve essere chiaro e inequivocabile, senza possibilità di interpretazioni diverse. 
Input: un algoritmo riceve dei dati in input su cui opera. 
Output: un algoritmo produce dei risultati in output, basati sull'input e sulle istruzioni eseguite. 
Efficacia: ogni passo deve essere eseguibile e portare a un progresso verso la soluzione. 
Generalità: un algoritmo dovrebbe essere in grado di risolvere tutti i problemi appartenenti a una stessa classe…

Manca proprio di... Moltezza! Essendo Te, rivelato (qua, così).

La tua essenziale “moltezza”, è il “Fare…”. La sostanza. 

Te: l’esserci sfericamente. 

Hai presente lo strumento principe - ufficiale - per la “deterrenza” (qua, così)? L’atomica. No? , a prescindere da ogni “linea rossa” superata ultimamente, chi possiede una simile arma è “meglio che non venga attaccato”

Nel Deuteronomio si risolve in andate lì (e spaccate), ma non la....

Ci sei? Ecco che se Te ci sei, sei come una Nazione che possiede un simile “biglietto da visita”. Ergo, non conviene venire a schiacciarti i piedi. Vedi Corea del Nord, nella sostanza. Quando ognuno è Sé (Te) dal potenziale contemporaneo, ognuno è (come) Dio. Quindi, un simile mondo, o dimensione, dimentica ogni motivo di s-oppressione altrui. Nella “fortezza” la tua “moltezza”. Altrimenti, ci sarà sempre “Zeus” in grado di scagliare saette sulla testa dellaggente e buona notte al secchio, ma non ai ri-suonatori, essendo la “musica” sempre la stessa



L’algoritmo è una mano invisibile che governa le nostre vite? E da quando succede? Oggi questo termine è sinonimo di computer, ma anche di intelligenza artificiale: è in realtà un insieme di regole, un procedimento costruito dall’essere umano per ottenere la soluzione a un problema. Può decidere al posto nostro, modificare la rappresentazione di una categoria di persone, radicalizzare rappresentazioni del mondo, ma come principale scopo ha quello di massimizzare il tempo che l’utenza passa su App e dispositivi
Dentro l’algoritmo – Donata Columbro

Ma pensa un po’ che disdetta: 

come principale scopo ha quello di massimizzare il tempo che l’utenza passa su App e dispositivi… (ossia, lo “scopo” è quello di auto in-trattenerti nell’AntiSistema rivelato = hai voglia a/di…, se manco l’immagini, se non te ne accorgi nella sostanza).

L’algoritmo è una mano invisibile che governa le nostre vite? E da quando succede?... (ecco il punto = è già successo ma “niente”, ovvio, x “te” nell’AntiSistema). 

Una “mano invisibile che governa…”. Boom

Alias, la tua vita è “tua” (qua, così). Come ti dicono anche nello “spirituale” Avatar, “lei parla di una rete di energia che scorre in tutte le creature viventi. Dice che tutta l'energia è solo in prestito, e che un giorno bisogna restituirla (ovvio, con gli “interessi”, dopo una vita passata a… ri-produrre).

Ma, come afferma quel “robot”, in un’animazione (a proposito dell’alimentarsi continuo al fine di non morire di fame):
“che stupidi questi umani; noi abbiamo risolto con questa batteria nucleare che dura un milione di anni…”. 

Certo; prima o poi finirà il ciclo, però… i personaggi biblici, in-tanto, campavano “nei secoli dei secoli, amen…”. E questo ti fa gola, anche se non lo ammetti. 

“Perché vivere così tanto…”? Già

È la sostanza che ti sfugge: nell’AntiSistema è un conto (sarebbero secoli e secoli di continua sofferenza), ma Oltre il discorso cambia essenzialmente.

Lo com-prendi ad esempio dal “film” Elysium. No

Quella “tecnologia”, facente p-arte di ogni singola casa: non negli “ospedali”, magari privati, a pagamento. Se il corpo si deve proprio “curare”, … la tecnologia deve esserci e deve essere per chiunque contemporaneamente.

Questa è la condizione o stato di “Eden”. Meglio ancora: 
il medesimo risultato ottenuto da Te, in Te, per Te, con Te.

Come per “magia” = sempre “tecnologia”, alias, qualcosa che funziona e lo “Fa…” perfettamente, totalmente. Dunque, se proprio di “tecnologia” hai necessità, bah… eccotela assolutamente sullo s-fondo, in quanto a SO I-Ambientale (legge, strumento, memoria) o “Genio” frattale espanso o, se preferisci essendo più nostalgico, “Dea Madre”, “Signore Onnipotente”, etc.

Qualcosa che (ti) permette di…, dal momento in cui non sei ancora padrone di Te, ma… in qualche modo hai iniziato a “pilota-Re” l’I-Ambiente (“Comanda Padrone…”).





Scopriremo le diverse strategie in atto per arrivare all’Algoritmo Definitivo, il Sacro Graal della ricerca informatica, la macchina in grado di imparare da sola e fare tutto, proprio tutto ciò che vogliamo, persino prima che lo chiediamo. La ricerca di questa macchina universale dell’apprendimento è uno degli sviluppi più affascinanti e rivoluzionari del pensiero umano di tutti i tempi…
L’Algoritmo Definitivo - Pedro Domingos

Anvedi che…è già successo, essendo quello che ti governa “(ti ha) ora”.
Ma, non solo, potenzialmente, essendo soprattutto una “leva”.

È quello che SPS ti ha appena ri-portato poco sopra. Ed è la Verità che continuamente (te lo) ricorda, non importa in quale “salsa” sei e/o ti auto ri-trovi (qua, così).

Ed ora, vuoi ridere a crepapelle? Ecco quanto…

Nel 2020, con la firma del documento Rome Call for A.I. Ethics, la Pontificia Accademia per la Vita guidata da monsignor Paglia, insieme a Fao, Ibm, Microsoft e al Ministero dell'Innovazione, si è data come missione la promozione di un approccio etico all'utilizzo dell'intelligenza artificiale. Un impegno per porre l'AI al servizio dell'uomo, e non il contrario
L’algoritmo della vita - Vincenzo Paglia 

Sì; proprio dal “2020”! Potevano scegliere un qualsiasi altro “anno”, ma ricorrendo al “2020” è palese quanto falso sia questo proposito che, di conseguenza, è da ribaltare ad angolo giro sostanzialmente:

un impegno per porre l'AI al servizio dell'uomo, e non il contrario… = al contrario, ossia, al servizio l’oro!

Cosa accadrebbe se fosse possibile prevedere con largo anticipo non solo fenomeni come quelli meteorologici, ma tutta la nostra vita? Togliamo il se. I nuovi indovini artificiali lo stanno già facendo
L’algoritmo e l’oracolo. Come la scienza predice il futuro e ci aiuta a cambiarlo - Alessandro Vespignani

Vedi? Te lo stanno tranquillamente dicendo. Anche se è la Verità a “Farlo…”. Infatti, i vettori (“ospiti”) non lo sono solamente per gli “utenti”, bensì, soprattutto o meglio contemporaneamente, per la Verità (Te).

Certo: è già successo, ergo, continua a succede-Re (qua, così).

Nel racconto Nella colonia penale, Kafka immagina un uomo assoggettato al potere della macchina: una figura che sembra perdere del tutto la propria umanità di fronte allo splendore matematico, logico ed efficientista di un automa… “La Torre di Babele è diventata oggi l’algoritmo di Babele, che si situa all’incrocio tra la spinta tecnologica e l’accumulo dei saperi e che rappresenta una sfida avvincente e allo stesso tempo una minaccia inaggirabile. E incarna un racconto, un simbolismo e una visione straordinari…”…
L’algoritmo di Babele - Andrea Colamedici, Simone Arcagni

Gasp! Suona davvero come una… minaccia! La “Torre di Babele” non è proprio un bell’esempio di etica, giustizia y morale.
Una sfida avvincente e allo stesso tempo una minaccia inaggirabile… (come già per Thanos, l’ineluttabile che, comunque sia, nel “film” perde, alfine). Il “pre-stabilito” (ti) ri-porta al contesto dell’algoritmo = dello “scopo” che se non è tuo, di conseguenza è (il) l’oro. 

Però, la strategia si avvita all’interno-esterno della derivazione “rivelazione”, in maniera tale da lasciarti assolutamente “confuso ed in-deciso”, tanto è vero che il “tuo” auto de-limitarti (qua, così) al costante scegliere fra… è la testimonianza più piena (sostanziale) che possa auto avverarsi e dunque auto dimostrarsi in quanto tale (ovvio: per chi ha “occhi” per vedere, alias, per accorgersi nella sostanza e svincolarsi essenzialmente).



Lo studioso Colin Wilson, insieme a Rand Flem-Ath, ha raccolto una messe di prove e stupefacenti documenti per offrire una risposta alternativa e convincente a tutte queste domande. La sua teoria è che una popolazione risalente a 100.000 anni fa, e quindi molto più antica degli Egizi e delle altre civiltà conosciute sinora, si sia diffusa dall’Antartide – allora non coperta di ghiacci – all’Egitto, alla Cina, al Sud America, lasciando memoria di sé nei monumenti che ancora oggi ammiriamo. Una civiltà particolarmente evoluta, che sfruttava un modo di pensare a noi sconosciuto ma certo non meno efficiente del nostro. Una civiltà che è stata spazzata via da una catastrofe climatica. Platone la identificava con Atlantide…
L’impronta di Atlantide (Il passato è il nostro futuro) – Colin Wilson

L’autore… “scoperchia il vaso di Pandora di mondi perduti e dilemmi millenari…”. Ergo: com-porta alla Verità, ma solamente se “te” vai Oltre alla rivelazione (qua, così). 

La “mappa” di Ante Omnia fornisce un’espansione alla capacità non solo mentale di… orientare lo schema del giogo terrestre, in maniera tale da fornire valore aggiunto ad ogni “dato” che, in assenza di ciò, rimane sempre come “insapore”. 

Uhm: una civiltà che è stata spazzata via da una catastrofe climatica… (tale è l’impianto mentale x il “non esiste (+); c’è”. Dunque, non sono costoro ad essere stati “spazzati via”, bensì, sei “te” ad essere rimasto (auto intrappolato) nell’AntiSistema (l’oro). 

Costoro si sono “ritirati”, lasciando uno spazio “aperto” da controllare da remoto, in leva: la “Terra” (AntiSistemica). Questo s-vuoto, pieno della “storia” che studi a memoria non solo a scuola. 

Rand Flem-Ath è uno scrittore canadese, noto per i suoi studi sul mito di Atlantide e per la teoria dello slittamento della crosta terrestre, che alla fine dell’ultima glaciazione avrebbe determinato terribili sconvolgimenti…:
uhm, “la teoria dello slittamento della crosta terrestre…”

come già fu anche per Sitchin 

anche se 

slittamento della crosta terrestre... = Apriti Sesamo (l'Oltre che... si apre/chiude).

Con gli Anunnaki che si “alzarono (in volo)” sapendo dell’imminente catastrofe, salvandosi dal “diluvio” = dalle ondate provocate da tale e-vento di chiusura dentro a...

Sembra un po’ quando il Dr. Ford (Westworld prima serie) ordina una espansione della trama, facendo scavare il territorio, ad hoc.

Una “mente sopraffina (diabolica) la puoi vedere in azione, quotidianamente, ad esempio per quanto concerne certe “abilità” sioniste di infiltrazione, penetrazione, convincimento, etc. nell’altrui proprietà privata. Ecco; l’AntiSistema si avvale proprio di tale “capacità”, motivo per cui non dovresti mai essere certo di nulla (qua, così), a meno che… ci sei (sei Te) e quindi, “tutto fa brodo”, sempre. 

Nel senso che è sempre la Verità a coronare ogni e qualsiasi “dato” a cui sovvieni o hai a che “Fare…”.

“Si discute in questa sede… dell’esistenza di una civiltà così sofisticata e antica da aver dato origine a una leggenda… Non stiamo parlando dell’Atlantide fantastica di Ventimila leghe sotto i mari di Verne o di Maracot Deep di Conan Doyle, ma semplicemente del fatto che la cultura umana potrebbe essere molto più antica di quanto crediamo…”.
John Anthony West

La leggenda è (la) Verità rivelata!

Ed ecco a cosa sono “serviti” anche tali “classici”. Ok? Rivelazione! Sempre la l’oro.

Sei in un “universo che ti ruota attorno/dentro, ammaliandoti a più non posso”. Come per certi “in-canti” che ti hanno ma… sei sempre alla “ultima sigaretta”, quella che stai fumando e poi “basta, lo giuro!”. Salvo, dopo 10 minuti ritornare sempre sui “tuoi” passi, (poiché) sempre (qua, così)”. 

Ecco cosa (chi) ti s-fugge, usual-mente.

La “cultura ad U” non descrive il cammino del genere umano, bensì… af-ferma la Verità:

l’oro, una volta, erano presso Te
indi
se ne andarono, lasciando “te” (qua, così)
auto isolandoti in qualcosa che sembra tutto e, in-vece, è “tutto”.

Lo scopo è rivelato, tanto quanto l’oro (e Te) nell'AntiSistema e Oltre!


Come lei ben sa, le apparenze possono ingannare, il che riporta la nostra conversazione alla ragione per cui siamo qui…  noi non siamo qui perché siamo liberi, siamo qui perché non siamo liberi… Di sottrarsi a questo dato di fatto non c’è ragione, nel negarlo non c’è scopo perché sappiamo entrambi che senza scopo… noi non esisteremmo.
È lo scopo ad averci creati…
È lo scopo che ci connette…
Lo scopo che ci motiva…
Che ci guida… 

Che ci spinge…
È lo scopo che stabilisce…
Lo scopo che ci vincola…
Noi siamo qui per colpa sua Signor Anderson... Siamo qui per togliere a lei quello che lei ha cercato di togliere a noi... lo scopo!...”.
Smith

Senza ri-conoscere lo scopo, l’oro rimangono assolutamente rivelati, ergo, è il (qua, così) che si auto manutiene proprio grazie a “te”, che lasci “appeso al chiodo” Te = il tuo potenziale contemporaneo.

Bozza Ante Omnia


 
 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 3974
prospettivavita@gmail.com


lunedì 19 maggio 2025

La prima Matrix era un paradiso: sì, quando ci vivevano l’oro.


Pilota-Re

Il l’oro-scopo. La macch-in-azione nella versione Terra “AntiSistema”. 

Mentre, “ora” il paradiso è Oltre, seppure potenzialmente è sempre (qua, xxx).

“Il simbolismo dei numeri e delle loro interrelazioni matematiche è anche uno dei rami della Magia, specialmente della Magia mentale, la divinazione e la percezione precisa nella chiaroveggenza. I sistemi differiscono ma l’idea di base è dappertutto la stessa…”.
H.P. Blavatsky

Ergo:

la “Magia” indica (sostanzia) il funzionamento (automatico, programmato, nativo) I-Ambientale (legge, strumento, memoria)
d+
la “Magia” mentale indica (sostanzia che tale funzionamento è “wireless”) e che il “bastone del mago” è una sovrastruttura o “abito di scena”, a meno che lo strumento coincide con la strumentazione ed il “mentale” corrisponde sempre al wireless che agisce presso lo strumento che “preme” sulla strumentazione, che funziona ed oplà: l’I-Ambiente “obbedisce”.


I sistemi differiscono ma l’idea di base è dappertutto la stessa… (certo, per via del costante funzionamento I-Ambientale, ch’è unico ovunque sulla Terra, non importa in quale versione. Inoltre, la “idea di base è dappertutto la stessa…” poiché tutto è Verità, poiché log di macchina o memoria, per l’appunto).

Ad esempio ma causalmente:

i frattali (superficialmente così come li “conosci” ma non riconosci)
sostanziano un funzionamento di fondo o di base “uguale”
di conseguenza
se “espandi” il frattale, (lo) sostanzi = attraverso analogia frattale espansa (il tuo atteggiamento sferico, portante, de-centrale, etc.), è proprio il funzionamento di base che vai a… “vedere”.

Dal “2020”:

d-ovunque, s-ch-ieramoci tutti.

Sono sinonimi però “ovunque” è più comune come avverbio di stato in luogo. Ad esempio “i tifosi festeggiavano la vittoria ovunque”. Mentre “dovunque” è più utilizzato come avverbio di moto a luogo. Ad esempio “dovunque tu vada troverai sempre un italiano”… Ergo:

“l’oro festeggiano la vittoria ovunque”.
“dovunque tu vada troverai sempre l’oro”…

Dal “2022”:

nella “Uè!”
da “amiamoci tutti…” ad “a®miamoci tutti!”. 

Per l’ennesima volta, “armiamoci e partite…”. No?

Bersani: “Abbiamo fatto cose disdicevoli. Ora ripartiamo…”.

Tutto perdonato? Che cosa, se x “te” (qua, così) de che. Non ci sei: sei solo “pervenuto”. Dunque, non decidi niente nella sostanza, in tale sostanza, a bagnomaria, nella rivelazione, in tale f-orma di totalità che non ti lascia alcuno spazio altro, Oltre a “te” (qua, così). Ove, persino a livello di “creatività (immaginazione)” fai acqua da ogni p-arte, ad arte, ad hoc. Amen-Ra! Re-Seth. Per Giove e Toutatis. A chi giova tutto ciò, AntiSistemicaMente? L’oro sono la fonte della “tua” l’auta auto “ispirazione”. 


Tre son le cose mirabili: Dio e uomo, Madre e vergine, trino e uno…”:
Dio e uomo (utente Vs “ospite”)
Madre e vergine (“Maria” è p-arte del macchinario = è “vergine” nel senso che non ha nulla a che vedere con la procreazione sessuale, riflettendo come in una coppa l'essere solare e, di rimando, lunare)
Trino e uno (la macch-in-azione = l’oro sono ubiqui a livello di “vantaggio” by è già successo ma “niente”).

“La mia mente ha l'onesta convinzione di seguir sempre il filo di qualche ragionamento; ma, una volta arrivato alla conclusione, non riesco più a ricordare come vi son giunto: se pur me ne ricordo e lo ridico, l'ascoltatore protesta che non c'è legame razionale fra conclusione e premesse. Oggi, io son persuaso che il punto logico d'inizio della meditazione non abbia importanza. Sembra che si siano prese le mosse da quel punto: in realtà, quello non era che un'occasione per concentrarsi e meditare. E la meditazione può portar lontano...”.
André L’Eclair

“Fai…” grande, seria, “attenzione:

meditazione = esserci, presenza, sfericità, totalità, etc.
il punto logico d'inizio della meditazione non (ha) importanza… (dunque, non importa se ti sfugge l’inizio AntiSistemico. Ok? Ri-parti da Te)
sembra che si siano prese le mosse da quel punto: in realtà, quello non era che un'occasione per concentrarsi e meditare… (ergo, “cogli l’occasion…” e, ops, è tutto de-centralizzato = portante; ti dice nulla essenzialmente, “datemi una leva e solleverò il mondo…”. Ci sei?)
E la meditazione può portar lontano... (Oltre per l'ap-punto!).

“Nessuno cerca di approfondire i significati di Urano e di Nettuno; gli studi del Brunhuebner intorno a Pluto vengono ignorati di proposito...”.
André L’Eclair

Pilota-Re

C’era “una volta” (e c’è anc-“ora”) chi ha vinto; qualcuno che da qu-El “punto” ha… resettato il mondo (lo ha “sollevato”). E, sino a quando continuerà a succedere, andrà da sé (qua, così). Ecco perché “tutto si ripete (nella medesima sostanza). Soprattutto, però… “tutto si ripete (essenzialmente)” ad immagine e somiglianza = tutto è in uno stato di potenziale contemporaneo. 

Ergo, mai dire mai! 


“Tenterò di andare libero dalle mie catene là dove scorre l'onda di diamante, e di correre nella valle sotto la montagna sacra, e di vagabondare attraverso la foresta, dove gli alberi son fatti di prismi che frangono la luce in colori di cui nessuno conosce il nome, e quando sarà il momento andrò ad aspettare accanto ad una fontana leggendaria finché non vedrò una forma riflessa nelle sue acque lucenti di gemme, e se mi considererai pronto, potrai portarmi al castello dove i fiumi della nostra visione confluiscono l'uno nell'altro...”.
Colonna sonora “Easy Rider”

Hey; cosa (ti) stavano dicendo attraverso il testo di questa “canzone”? A “te” non dice nulla, a prescindere dalla “poesia”. Ma, a Te? Suvvia: lasciati andare… Contestualizza il “testo” Vs ciò che ha scoperto Ante Omnia (ti devi attrezzare in autonomia). 

E… bingo!

Tutto ri-torna:

correre nella valle sotto la montagna sacra
quando sarà il momento andrò ad aspettare accanto ad una fontana leggendaria
se mi considererai pronto, potrai portarmi al castello dove i fiumi della nostra visione confluiscono l'uno nell'altro

Perbacco!!!

Confronta questo con la “mappa” di Ante Omnia (Theatrvm 2).

Non solo...



La regione inferiore, cioè della sensibilità, è piena di agitazione, turbamento e battaglie. Bisogna dunque affrettarsi, impiegando tutte le forze, a raggiungere la regione superiore ove l'anima trova la sua stabilità. E là quando noi ci possederemo nella verità, i nostri passi non saranno più impacciati, ma cammineremo liberi e sicuri col Signore guardando ogni cosa con Lui. Con Lui andremo incontro a tutto ciò che è, a tutto ciò che si fa, per rientrare nuovamente in Lui, trovando per Dio la pace ed il riposo di tutte le cose, anche se la regione inferiore con le sue potenze si trovasse agitata e dovesse lottare contro le passioni e le inclinazioni cattive; perché, qualunque progresso si sia fatto, la natura rimane sempre natura; ma questi movimenti della natura non hanno nulla a vedere con lo stato superiore dell'anima se questa ogni volta ha vinto e non si è lasciata trascinare e sottomettere dalla natura. Noi possiamo, è vero, gustare delle consolazioni che non sono cattive in sé stesse come certe devozioni sensibili che danno qualche riposo, ma restiamo tuttavia imperfetti ed instabili, senza essere stabiliti interiormente nella conoscenza e nell'amore della verità e della giustizia; e allora tutti i giorni della nostra vita noi non facciamo che girare nel medesimo cerchio, cercando di progredire e arrivare a quella perfezione dove l'anima trova la sua stabilità, ma senza pervenirvi, perché non vediamo la via interiore che dovremmo seguire a cagione degli oggetti esterni che ci distraggono e dei quali ci contentiamo; e così non facciamo progressi interiormente…”.
Gerlac Peters

Ma… non solo, pensa! E che (ti) diceva Steiner “un'altra vita fa”?

“L’uomo deve attraversare il mondo astrale in piena e chiara coscienza di veglia per giungere a regioni superioriQui non deve accedere nessuno che non sia capace di elevarsi ad un pensare liberato dai sensi… Se disegnate un circolo con del gesso, in realtà ammucchiate sulla lavagna tanti mucchiettini di gesso. Coi sensi non riuscirete mai ad afferrare ciò che è realmente un circolo, soltanto nella sua costruzione spirituale, contemplato interiormente il circolo è libero dai sensi…”.
Rudolf Steiner

Ergo:

qui non deve accedere nessuno che non sia capace di elevarsi ad un pensare liberato dai sensi
la regione inferiore, cioè della sensibilità, è piena di agitazione, turbamento e battaglie. Bisogna dunque affrettarsi, impiegando tutte le forze, a raggiungere la regione superiore ove l'anima trova la sua stabilità…

Lascia perdere ogni “inzuppata” nei discorsi auto fuorvianti religiosi, spirituali, newage, etc. etc. etc. Rimani all’osso: al sostanziale, a Te (qua, xxx) o meglio (xxx, xxx). 

A/in Te… e bon

In coerenza, costante, portanza o “magnitudine”.


In “Transformers: il risveglio” puoi appurare come la “sostituzione etnica (“te” vs Te, continua a succedere)” sia pressoché totale, oramai. Però, a “salvare il mondo” sono sempre gli stessi: gli “Usa”. Ok? Sostanza, please. Così come la relativa (assoluta) “politica estera”, infatti, rimane inossidabilmente immutata. Sì, “tra le onde” = tra IA-Biden e Trump, con l’uno che ha “distrutto” e l’altro che “ricostruisce (o salva, pacifica)”

Ci sei

Essenzialmente, è sempre un mondo “Usa(to)” da l’oro. Con varie teste sparse ma non disperse qua e là, sempre (qua, così). Un’altra è “Londra”: la “Corona”. Un’altra è il “Vaticano”. Un’altra è “Washington DC”. Un’altra è in “Cina”. Un’altra è a “Mosca”. Un’altra è a “Riad”, etc. etc. etc. E… “Parigi”, perché no. Tutto parassitato

Non da ultima laRomania.

Non tutto è oro quello che ri-luce. Però, son sempre l’oro, anche quando “solo” dei loro (Bravi).

Se la prima “Matrix” era una figata, significa che sei in un luogo potenzialmente tale. È nelle “corde” dell’I-Ambiente, del “Genio “frattale espanso, del macchinario e della macch-in-azione. Qualcosa che funziona

Tutto da pilota-Re.

Qualcosa che deve essere “pilotato”, altrimenti… auto manutiene l’ultimo desiderata:

è già successo
continua a succede-Re
sino a quando non avviene il “Ritorno del Re (Te)”
che equivale ad un n-uovo “è già successo”
mediante cui si auto Re-alizza
il relativo (assoluto) continua a succede-Re.

Questo è sempre nelle tue “corde”. Questo sei Te. Questi è il potenziale contemporaneo. E tale è come funziona il march-in-gegno.









  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 3954
prospettivavita@gmail.com