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lunedì 14 luglio 2025

Quel pavimento ti distruggerà.


“Metti la cera, togli la cera…”.

Ogni giorno ce l’hai da pulire e, ogni tot, da lavare. Anche se “cambi casa”, te lo ritroverai sempre. Ed al fine, ti seppellirà. Quante volte lo hai spazzato con nonchalance. Eri giovane e forte (prima ancora, sul pavimento ci giocavi, mentre qualcun altro lo puliva). Poi, hai iniziato a sentire qualcosa. Qualche piccolo scricchiolio interiore, qualche dolorino che, zitto zitto… te lo sei tenuto segreto. Sino ad arrivare ad essere accudito; con quel pavimento che, indifferente a tutto, è sempre lì, come a… sporcarsi apposta! 

A quel punto, guardandolo senza forze, il pavimento potrebbe persino mostrare il suo vero volto: la “tua” fine. Ti ci potresti vedere rispecchiato “dentro”, dal tanto che lo hai tenuto pulito per tutta la vita. E, invece, stai facendo la “fine di Azazel in casa Sandman”. No?


Risucchiato; mentre hai sempre creduto, al contrario, di avere costantemente il “pallino in mano”, s’eppure… tutta quella “polvere”. Uhm. Il pavimento è parente stretto anche della polvere: d’assieme si danno una mano, im-piegandoti. Qualcosa che ricorda molto da vicino ad esempio ma causalmente, la “Chiesa”. Oppure, ben altro, Oltre ad ogni manto di consolidata apparenza. Pensa che qu-El “pavimento”, lo hai calpestato facendo i “primi passi”. Sì, era diverso, probabilmente in un’altra casa, ma (ma) era sempre il... pavimento. Ok

Lévi-Strauss docet.
Programma Struttura. Qualcosa che funziona.




Fantasia? Bah. Se lo pensi, lo “sei” (qua, così). Per la serie “non solo pavimento”, tutto quello che ti circonda (e caratterizza) è, per così dire… eterno: ti sopravvivrà. Un po’ come ciò che ti ri-chiede continuamente di “alimentare”: il “tuo” appetito, il “tuo” respiro, le “tue” voglie, etc. Ergo, non solo le “cose” bensì… anche le svariate parti di “te”

Lo hai fatto mille mila volte sino ad ora? 

, verrà il “momento” che quella stessa azione ti risulterà stroncante. Magari “ti verrà un infarto”, persino. Cirimarrai”, come se fino a quell’attimo fossi stato da qualche altra p-arte. Umpf

E da Lévi-Strauss a Lewis Carroll, è, appunto, un “attimo”.

La domanda di Lewis sottolineava semplicemente ciò che molte persone pensano. La fantasia sembra loro pericolosa perché gioca trucchi e combinazioni, come se un mago volesse cambiare la realtà o ingannarci… 
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Come se… Ehm; come se? Continua per renderti conto di quanto non è affatto “se”:

una simile attività sarebbe illegittima e innaturale
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Ecco quando si dice “nascondersi tra le fini dei mondi…”. Il pensiero non lineare ti è sempre d-avanti; ti anticipa, non visto che sei stato ar-reso… lineare, “te” (qua, così). Per inquadrar meglio tutto quanto, pensa alla solita “mano a Monopoli”. La stessa “mano (invisibile)” che Adam laggente Smith aveva “denunziato (rivelato)”.

In un simile giogo, già finito in termini di “partita, incontro”, l’oro continuano incessantemente a…, come se niente fosse. Ossia, come se la “mano” fosse ancora aperta, dandoti sempre “speranza”, che non è il potenziale contemporaneo, bensì, un non evidente drogaggio che il doping nello sport riflette, ad esempio. Oppure, la tossicodipendenza sociale così (qua) sì tanto diffusa “guarda non caso”. Altro che “illegittimo e innaturale…”, poffarbacco. Chi ha un simile “vantaggio” si guarda bene sia del cederlo che dal condividerlo. Per ciò, per “te” l’AntiSistemico x Sua Eccellenza, non esiste, anche se c’è. 


Una sontuosa “cantata”, la l’oro (qua, così).

Io sono il viaggiatore e viaggio e viaggio, viaggio… Vedo le stelle venir fuori dal cielo. Sì, il cielo splendente e vuoto… Io sono il viaggiatore. Io sto sotto il vetro guardo attraverso la mia finestra così lucente… il viaggio nell'oceano sinuoso e tutto è stato fatto per te e me… Allora facciamo un viaggio e vediamo cosa è mio… Oh il viaggiatore. Lui viaggia e viaggia vede cose da sotto il vetro guarda attraverso la sua parte di finestra vede le cose che sa che sono suevede il cielo splendente e vuoto…”.
The Passenger - Iggy Pop

Occhio:

tutto è stato fatto per te e me…
ma
vede le cose che sa che sono sue…

“Kung Fu vive in tutto ciò che facciamo, Xiao Dre. Vive in come mettiamo un giacchetto, in come togliamo un giacchetto, e vive in come trattiamo le persone. Ogni cosa è Kung Fu…”. 
Mr. Han

Se togli “Kung Fu”, trapela l’AntiSistema “x” (l’oro):
(x)… vive in tutto ciò che facciamo, Xiao Dre. Vive in come mettiamo un giacchetto, in come togliamo un giacchetto, e vive in come trattiamo le persone. Ogni cosa è… (x)!

Ad esempio, qu El “pavimento” “te lo ri-trovi da pulire ogni giorno (della marmotta)”. 
Ok? E la “polvere”. E le… tasse. La “legge” (che per carità ci vuole ma… quando imparerai a farne a meno). Perché c’è questa “necessità”? , perché sei in balia delle “onde” (qua, così). Nel Modello Far-West (di s-fondo), ovvio che ci vuole la “legge”. No?

Lo s-fondo, da sfondare...

Tolkien era anche consapevole del pericolo degli eccessi e non esitava a metterli in guardia: la fantasia può essere usata male e applicata a fini perversi, può confondere le menti da cui proviene. Se, invece di aiutarci a conoscere meglio la realtà, l'immaginazione la ostacolasse, la fantasia in quanto tale morirebbe e rimarrebbe solo una malata illusione. Ecco perché lo scrittore deve sforzarsi di costruire la sua opera con la coerenza interiore che solo la verità può dare…
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Frattalità espansa docet. 

Anche se:

la fantasia può essere usata male e applicata a fini perversi, può confondere le menti da cui proviene… (quando è “usata male” è “applicata a fini perversi”: i l’oro = la “mente da cui proviene”, alias, la “tua” mente AntiSistemica by El Voladores)
se… l'immaginazione la ostacolasse, la fantasia in quanto tale morirebbe e rimarrebbe solo una malata illusione (ecco l’è-voluto)
ecco perché lo scrittore deve sforzarsi di costruire la sua opera con la coerenza interiore che solo la verità può dare… (più che lo scrittore, l’individuo: ognuno. “Ogni cosa è Kung Fu…”).

Dunque:

coerenza interiore
e/by Verità
alias
atteggiamento sostanziale, sferico-tattico o “Fare…” (poi, chiamalo come diamine vuoi, però a livello essenziale non cambia nulla: se ci sei, ci sei e, ciò, “vale in tutte le lingue del mondo, comprese quelle… estinte”).


Tutto ha un inizio. La vita stessa, persino il mondo ha una storia che inizia da qualche parte. Dunque, come punti di partenza di tutti i luoghi particolari devono esserci quelli in cui le culture antiche hanno identificato gli inizi. Sono i luoghi delle origini, ma anche quelli dove sono stati costruiti i centri della civiltà, a cui tutto veniva riferito
I luoghi più strani del mondo antico - Martin Zimmermann

Ecco uno degli svariati modi attraverso cui “ti fregano”, continuamente (qua, così):

sono i luoghi delle origini, ma anche quelli dove sono stati costruiti i centri della civiltà, a cui tutto veniva riferito… (certo; però, chi te lo sta riferendo, ora? Attraverso chi è passata la “informazione” o Verità? Se “te” non ricordi nemmeno quello che hai mangiato a colazione, …).

Questo “discorso” sarebbe giusto se di mezzo non ci fosse l’AntiSistema che, infatti, non esiste anche se c’è, proprio x “te” (qua, così). 

De che…

Post hoc, ergo propter hoc (locuzione latina che alla lettera significa dopo di ciò, quindi a causa di ciò…) è un sofisma che consiste nell'assumere per causa quello che è un antecedente temporale…, ovvero si pretende che se un avvenimento è seguito da un altro, allora il primo deve essere la causa del secondo. Spesso la locuzione è semplificata in post hoc. Questo sofisma è un errore per adduzione particolarmente insinuante, perché la conseguenza temporale sembra inerire al rapporto causale. L'errore è di concludere solamente in base all'ordine degli avvenimenti piuttosto che tener conto di altri fattori che possono escludere la relazione. Una successione temporale è necessaria perché ci sia una relazione causale, ma non è sufficiente
L'argomento fallace può essere così riassunto: 

si è prodotto A, poi si è prodotto B;
dunque A ha causato B.

Il fatto che due avvenimenti si succedano non implica che il primo sia la causa del secondo… 
Nietzsche relaziona quelli che definisce “occasionali seguiti” alle “causalità fantastiche” che sono a fondamento di costumi e quindi di eticità, essendo questa essenzialmente conformità al costume: 

“Nella misura in cui aumenta il senso della causalità, diminuisce l'estensione del regno dell'eticità: ogni volta infatti che si sono compresi gli effetti necessari e che si è saputo pensarli separati da ogni caso, da ogni occasionale seguito (post hoc), si è distrutta una miriade di ‘causalità fantastiche’, cui sino allora si era pensato come a fondamenti di costumi – il mondo reale è molto più piccolo di quello fantastico – e ogni volta sono scomparsi dal mondo un po' di angoscioso timore...”. 

Esempio:
“il gallo canta sempre all'alba, quindi è il canto del gallo che fa sorgere il sole”…

Il Capo: I tuoi risultati sono straordinari, penso che il tuo saggio sull'esistenzialismo sia stupefacente.
Max: Ho lasciato la sezione in bianco...
Il Capo: Appunto! Brillante.
Sigfried: Come faccio a sapere che non sei di Control?
Max: Se io fossi di Control tu saresti già morto!
Sigfried: Se tu fossi di Control tu saresti già morto!
Max: Be', nessuno di noi due è morto, quindi è ovvio che non sono di Control.
Starker: Direi che non fa una grinza...

Agente Smart - Casino totale

Se “prendi lucciole per lanterne” un motivo (causale) c’è:
ed è consequenziale solamente quando
prendi in considerazione
il momento in cui si è avverata l'interlocuzione
ovviamente
sostanzialmente rivelato.

Dunque, puoi “far finta di niente” oppure “ignorarlo” oppure “esserne complice”, etc. però, “l’esserci del f-autore”, è persino ovvio, logico, congiunto seppure non linearmente. Cosa che la “tua” immaginazione-fantasia (mente) ti impedisce di “attraversare” ed approfondire. Va da sé che se non esiste ma c’è un impedimento “a monte”, che devi “provare” (persino interiormente), uhmsignifica davvero che “giochi sempre fuori casa”. 

Meglio:
sei in casa “tua”, ove sei sempre lo “ospite”. Così come la mente è “tua”!

Così come la “tua” mente è una sorte di:
cineproiettore webcam
per sos-tenere questo circo massimo
in quanto a... realtà diminuita.

Ergo, è già successo ma “niente”. Cosa ignori? Ignori, causalmente, ciò che rientra nel “principio” in termini di… terzo non dato (a cui non devi mai assolutamente porre la minima attenzione, fantasia, immaginazione, logica, pensiero latente, concentrazione, profondità, etc.). 

Nell'AntiSistema non puoi... contare le carte (nemmeno a mente).

“Il gallo canta sempre all'alba, quindi è il canto del gallo che fa sorgere il sole”…
Tuttavia:

il “sole” esce dalla relativa “casa”
ad un segnale temporizzato
ossia
il “canto del gallo” ti sta dicendo molto d+ rispetto a ciò che (ti) sembra, ricorrendo alla logica, alla “scienza”, persino allo “acume y intelligenza”. Ok?

Dai. La (l’oro) “tana” è de-materializzata, alias, “tutta attorno a ‘te’” = è proprio ciò che con-forma l’AntiSistema: il non esiste-Re (c’è). 

La Verità ti riporta tutto questo, ma… tutto questo è davvero ovunque, motivo per cui anche attraverso la “massima del gallo”, che ti sembra una ovvietà, (l’oro) “Fanno…” rivelazione.

Risultato

La logica è quella di “trasformare (far funzionare)” qualsiasi s-oggetto (Internet delle Cose) a proprio piacimento (“Comanda Padrone…”). Per questo, persino il “tuo” pavimento di casa, al-fine, ti eliminerà. Meglio

contribuirà, come un serial killer/testimone silenzioso, a…









  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 3988
prospettivavita@gmail.com


martedì 5 dicembre 2023

A ovest dei Colli Ferrosi.


La dissonanza è cacofonia, dizionario dei sinonimi alla mano. Dis-armonia. E, quando è cognitiva = conoscitiva, designa un deficit a 360 gradi: 

o 365? Ehm. Uhm. 

Dissonanza cognitiva: questa s-conosciuta. Che cosa “crea” nella società? Lo vedi dal 2020, ad esempio. Negli “Usa”, ad esempio, è l’accettazione di una buona parte della popolazione dell’opera-to “Biden”. Vuoi perché l’individuo non decide nulla, nemmeno quando è chiamato a “votare”: il “voto elettronico” è sede di trucco elettorale. Un po’ come fumare la sigaretta elettronica: la dipendenza viene mantenuta, nonostante l’apparenza e la “modernità”. 

Nella “Italia” l’analfabetismo è funzionale = “serve”. 

È causale, non casuale. È-voluto. Da cosa? Lo si legga attraverso l’affermazione del Ministro della Salute della Colombia (ovvio, già in odore di “dimissioni volontarie”):

L’approvazione dei farmaci non può essere così veloce… Non possiamo credere che, poiché una cosa è stata approvata negli Stati Uniti e in Europa, finiamo per approvare tutto ciò che appare là fuori. I paesi dell’Europa e degli Stati Uniti, che erano così seri… hanno abbassato la loro qualità. Stanno completando e aggiornando i prodotti nella fase II, quando prima era nella fase III. Perché si mettono sotto tale pressione? Perché non finiscono gli studi? Perché li portano avanti fino alla fase II quando gli studi scientifici devono sempre essere completati nella fase III?...”.
Guillermo Jaramillo

Alta tensione: at-tensione, attenzione. Esserci e rimanerci, come… fulminati, folgorati, intenzionati, etc.

Cosa si chiede il “torero” Jaramillo?

Perché non finiscono gli studi?
Perché li portano avanti fino alla fase II quando gli studi scientifici devono sempre essere completati nella fase III?
Erano così seri…
Hanno abbassato la loro qualità…

Perché? Vedi che non è vero: 

sanno molto bene quello che fanno.
Gli studi sono completi! La qualità è... massima.

Sono assolutamente seri.

Altra domanda che dovrebbe porsi Jaramillo:

Dove si trova l’ufficio per l’impiego, perché fra poco ne avrò bisogno”.

venerdì 24 novembre 2023

Fantasie.


Anche le “rivoluzioni industriali” sono… fantasia al potere:creazione”. Decisione unilaterale o a livello di “famiglie”. Tra occupanti e partecipanti che differenza c’è? I “tempi”: chi... ci arriva prima (ideale). Ma non necessariamente “prima nel tempo”. Israele lo dimostra, ad esempio. Arrivato dopo, comunque sia… occupa il territorio. In che modo? Con la forza e coi legami internazionali della forza. La forza è con Israele. Una sorta di parentela di ogni ordine e grado, un po’ proprio come per l’esercito. Le famiglie possono essere la… famiglia? Dipende. 

Dipende se la famiglia lo decide, lo prevede, lo programma, etc. 

Perché la famiglia c’è: magari non esiste, ma c’è. La gerarchia stessa è la famiglia. La storia stessa è la famiglia: la sua storia spacciata per quella del mondo “libero”, che passa dalla schiavitù al salario “minimo”. Sai che evoluzione. Saila menta. Così, di rivoluzione in rivoluzionela ciclicità. La Terra che gira attorno al Sole, con la Luna che lo fa attorno alla Terra, mostrando però sempre la stessa faccia (paradigma). Il tutto, poi, inserito nella Via Lattea ch’è nell’universo, ora… metaverso. 

Che storia! 

Come la premurosa mamma che legge la favola della buonanotte al pargolo che si beve l’intera vicenda. Come oro colato o sciroppo dolce per la tosse. Poi, da grande, si drogherà: la società offre anche questo tipo di scelta. L’adolescenza prepara l’individuo predisponendolo per l’apertura ad ogni genere di avventura, esperienza, vicissitudine, etc. Qualcosa di assolutamente “naturale”, in qualcosa che pianifica a tutto spiano, per qualcosa che dir non si può. Il consueto nido di vespe. Il caleidoscopio. Il labirinto. Il fondo cieco che ripiega su se stesso, come nastro trasportatore. Ingannando in una maniera che non sembra nemmeno. Appunto, come le “rivoluzioni”: il salto quantico di ottava del presunto elettrone. 

Dove, sono le probabilità a farla da padrone? 

Per favore. Tale calcolo è strategia.

mercoledì 30 marzo 2022

Loro dipendono.



La vita vissuta senza “chiedersi nulla sostanzialmente” è mera sopravvivenza (lista della spesa):

in attesa di morire, sei già morto

E vai, allora, di almeno un po’ di “fantasia”. Apri finestre e porte. Ventilati. Cambia aria. Fai entrare quel frizzantino che fa tanto bene. Ionizzati. Sii Te. Abbi fede e soprattutto coraggio. 

Osa. 

Lascia la paura dove ha senso

nel potenziale, da cui puoi estrapolare dell’altro.
“Fai…”.

E se non è vero?”. Bè, chissenefrega. 

Sostanza = laddove, tutto è verità (sempre).

Campania: derivato dal latino campus che vuol dire campagna e, per commistione linguistica, dal termine osco Kampanom, con il quale s'indicava l'area nei pressi di Capua…

Link

Servio Onorato (IV sec. d. C. commentatore dell’Eneide) afferma che Virgilio “dice che la Campania è così chiamata da Capy. Ma Livio la vuole così detta dai luoghi campestri. È noto che fu fondata dagli Etruschi, dopo aver osservato l’auspicio di un falcone che in lingua etrusca si dice capis, da cui prese il nome anche la Campania…”…

Gli Osci nella Campania antica – Sosio Capasso

Il termine “Campania” è onomatopeico, alias, è… fonosimbolico, come nei fumetti allorquando al fine di identificare un suono lo si rende “leggibile”, ovvero, lo si di-segna. 

Il classico “din don dan”, ad esempio, per indicare l’eco delle campanelle. 

 

Ergo, Campania = terra delle campane o dove si odono ovunque campane? Come al solito, qua nell’AntiSistema, gli “esperti” dettano ogni politica, indirizzamento, situazione, luogo comune, storia, tradizione, convinzione o convenzione, etc. etc. etc. Perché, invece, non maturare ben altreidee?

Perché no. 

martedì 28 dicembre 2021

La fantasia al potere.



Sognare mamma allenatore del Paris Saint Germainè grave?

Sembra di augurarsi la via più semplice. La più veloce e sicura. Per far che? Risolvere il “problema” del denaro. Tale “necessità”, che rende l’uomo (e non solo) ladro. Del resto, se sei in “crisi” sai che c’è sempre anche una “opportunità”. E, “quando un uomo in crisi incontra un uomo con una opportunità, l’uomo in crisi è finito”. Cioè

Non è che ti devo dire tutto IO. No? 

È la storia del mondo. Di questo mondo, qua. Di questa brutta versione o fac-simile, ad immagine e somiglianza di chissà cosa o chi. Eppure, “non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace” e da questa prospettiva (punto di sospensione) questo mondo deve piacere molto, quindi, solo a chi l’ha desiderato e plasmato (reso possibile), così

In gerarchia:
nel male assoluto, ovvero relativo all’essere “a monte”. 

Gira, in Rete, una sorta di documentario (del 2009) sui Giganti della Sardegna: non si contano i ritrovamenti di scheletri perfettamente conservati di esseri giganteschi, rispetto alla mole odierna (tra l’altro, qualcosa che risuona di alquanto bizzarro, visto che la popolazione sarda è notoriamente o mediamente, “bassa”). 

Si racconta di misure che arrivavano ad oltre cinque metri di altezza.