Come il non solo “conto”.
La “corrente” è passata dall’essere quella di un corso d’acqua, che veniva utilizzato per…, al famoso “flusso di elettroni” che invisibilmente si auto trasporta per “volere superiore” = ancora il riflesso (verità) della schiavitù dis-umana (qua, così). Non solo; tale “vettore elettrifrizzante” funziona anche, ta-dah… “senza fili”.
“Bè, è stato divertente!
È stato… elettrifrizzante!
Elettrifriche?
Elettrifrizzante! È una parola che ho creato io: qualcosa che ti elettrizza e ti fa sentire contemporaneamente… vivo! Yawn, ora però credo sia ora di andare a nanna…
Già, yawn, anch'io…”.
Madagascar
La “sinestesia de noantri” te la dice tutta. Cosa? Bè, quel “niente” che ti ha ma, appunto, “ma da gascar i pall”. Quanta sofferenza. Dove?
Nell’AntiSistema, che “va” proprio a tal… benzina (lavoro-denaro).
Sì, potrebbe funzionare anche diversa-mente, eppure tant’è che te lo becchi in questa salsa o versione, laddove ti attacchi ogni volt-a, e tiri a campà, auto ritenendolo perfettamente nor-male (qua, così).
La riflessione di oggi è codesta:
la “corrente elettrica” è, da qualche secolo (diciamo così), la fonte principale (unica, diciamo così) di alimentazione della società “moderna”
poiché tutte le fonti altre sono state, per così dire, “acquietate”
ergo
togliendo oppure “eliminando tale costante dall’equazione”
che (ti) succede(rebbe)?
Uhm. Ancora una volta, l’ennesimo Re-Seth.