Oppure, abbraccio?
Ci sono in giro, in circolazione, degli strani giochi di parole. Ad esempio:
comunismo Vs consumismo.
Una “esse” + l’anagramma, dista il comunismo dal consumismo. Cioè:
“co” + salto di 3 + ritorno indietro di 1 + “s” + indietro di 2 + avanti di 3 + “ismo”.
Co…ismo.
Non solo.
Le parole iniziali, contenute sono:
comuni
consumi…
Ancora “s” + l’anagramma di “comuni”.
La “s” è una lettera che s-travolge. Messa davanti ad una parola, aggiunge del “sapore” al contesto. A tal proposito, lo s-proposito.
Proposito: intento.
Sproposito: stupidaggine.
Cavoli. Qual’è l’origine di questa “s”, messa davanti a parole di senso già compiuto? Un po’ come la “a”: a-morale, a-normale, a-politico, a-simmetrico, etc.
La “a, messa così, mi è negativa.
Invece, mi devi essere sempre positivo (dal “2020” un po’ meno, per via dell’esito del “tampone”).
Il linguaggio lo si prende secondo le regole che qualcuno ha pre-visto. Qualcosa che ti studi a scuola, imparando a menadito quello che serve. Anche se nessuno più scrive “lettere”, le lettere sono ancora alla base della scrittura. Anche se la comprensione è un’altra cosa.
Proprio perché le parole possono essere fraintese, figurati allora le frasi ed il “sentito”. Pesca, ad esempio, è il frutto oppure il prendere pesci all’amo o, anche, il pescare allocchi in terra? Dipende. Sì, dal contesto. Dunque, dalle persone che parlano fra loro. Così, parlare tutti “italiano” non basta per comprendersi sino in fondo.
A volte uno sguardo particolare completa la frase e rende gli individui più sintonizzati, perché con le parole si può tranquillamente non capirsi affatto. Un gesto vale mille parole, a volte. Però, in giro per il mondo lo stesso gesto ti può far cadere in trappola e dunque fregare. Perché?
Le usanze? I costumi? Le tradizioni? I valori? La storia? Che?
Gli “umani” sono stati creati, inoltre ancora una volta dal “2020” sono stati ulteriormente ibridati, allora va da sé che qualcosa “dentro” possa cambiare di tanto in tanto, reset by reset, in funzione del programma + l’aggiornamento + la patch + le varie ed eventuali.
Il tutto... a gratis. Infatti, se pensi al prezzo, non esiste.
Anche se c'è: perchè invecchi, ad esempio?
Qualcosa che va in onda al di là della pubblica percezione. Su ali vibrazionali. A livello sottile. Usando, servendosi, utilizzando, etc. piuttosto che il contrario. Così, la sostanza è una caratteristica “superiore”. Così come il sostanziale significato (quintessenza) trasmesso per mezzo del tutto, nonostante sia “tutto”.
Se vedi per strada una scena tra persone che litigano per qualcosa, ebbene, dovresti soprattutto accorgerti ed auto decodificare ciò che va in onda per mezzo di tale sfondo animato. Cosa si muove per mezzo di “ali”. Cosa si trasmette attraverso il vettore che sembra la cosa più importante. Cosa avanza con fare di onda a movimento di serpe. Vedere a tale livello è molto simile al “sentire”. Invece, a livello lineare il vedere ed il sentire sono 2 ambiti del tutto a sé. I canali utilizzati sono 2, che rimangono distinti e separati.
Mentre, se sei sostanziale, allora è il non lineare ad essere an-notato.
Come si comporta un ambasciatore, ad esempio?
Quello che dice, come lo dice? A chi? E perché? Ambasciatore: rappresentante del potere… Egli annunzia qualcosa, a chi ha orecchie per intendere: usando le parole ordinarie, essendoci solo quelle disponibili per tutti, ma… confezionando frasi ad effetto, proprio come dare un calcio ad un pallone, “sfettandolo” e quindi conferendogli dello “effetto”.
Ancora una volta:
sfettare…
settare…
Non solo pallone da calcio, insomma. L’effetto è speciale. Conferisce valore aggiunto all’espressione. Così, qualcosa diventa codice, poiché c’è questa codifica. Anzi, non esiste; c’è. Il non esistere s-eppure esserci, come diamine credi che si codifichi nella “tua” realtà quotidiana?
In ogni modo, poiché… totale.
Pensa che è ovunque, la codifica, come polvere, eppure… devi esserci (essere Te) altrimenti continuerai a prendere lucciole per lanterne. Il codice quando si codifica che diventa? Un simbolo, ad esempio. Ogni casata ha il proprio simbolo. Qualcosa che incarna le proprie caratteristiche: quelle della tal casata. Eppure, quello stesso simbolo è codice codificato: “dato” che utilizza l’ospite. Una sorta di “clandestino”, insomma, visto che non te ne avvedi mai, sostanzialmente.
Questo livello è portante.
Non, ciò che utilizza per avio trasportarsi, ossia, ciò che sembra importante. Ad esempio, è come vedere mettendo a fuoco ciò che si conosce, come le foglie, i rami, il tronco, l’albero, etc. invece di accorgersi di ciò che rappresenta tutto ciò. Vedere tra le righe, tra le foglie, nello spazio che usualmente non si mette a fuoco e che dunque viene trattato come Dna spazzatura o materia oscura.
Un po’ come sostenere che la mente viene utilizzata al 5% mentre un “genio” la usa al 10%. Figurati. La mente è sempre usata al 100%, ma… in quale modo? Questa è la discriminante. In un tubo se c’è calcare, le pareti interne si spessiscono e la portata o capacità diminuisce. Però il tubo viene utilizzato in quanto tale. Lo stesso vale per le vene del corpo. Il risultato è la “malattia”, il mal-funzionamento in funzione della norma (con le vene perfettamente pulite). Però, tale spessore aumentato delle pareti, che cosa significa? Allora, il dottore o l’idraulico ti diranno qualcosa, mentre a livello sostanziale, se sei sostanziale… significa che qualcosa è già successo in società, alla società, in tutto il mondo, ad ogni individuo, etc. etc. etc.
Ok?
La codifica del codice diventa simbolo, che diventa “marchio originale”, che dà luogo a repliche, imitazioni, fac-simile, ad immagine e somiglianza, moda, etc. Ovvero, immagina quanto è fonda la tana di Bianconiglio. Quanto l’intreccio è intrecciato, alias, codificato. E questo è quando il simbolo diventa famoso, comune, pubblico. Pensa quando, invece, è assolutamente inosservato. Di cosa vuoi parlare quando le cose stanno così. Senza una base comune, dove vai? Di cosa discuti.
Come puoi affrontare un simile nemico?
Contro l’uomo invisibile almeno sai che esiste e di conseguenza potrai ingegnarti, aspettandotelo prima o poi. Però, se non esiste il nemico, ma c’è… che fai? Senza aspettativa, il nulla. Come l’abbracci una simile entità?
Qualcuno che diventa qualcosa.
A differenza di “te”, che sei diventato qualcosa, partendo dall’essere qualcosa (seppure dotato di potenziale), nell’Internet delle “Cose”.
L’IA, ad esempio, cosa significa? Non, l’IA cos’è? Ok?
Fa la differenza. Sostanza. L’IA è codice codificato. Significa sempre qualcosa, ma se preso di petto, è “IA” e allora vai in Rete e cercarne la storia, la genesi, quello che vuoi o ti occorre per la tua “ricerca”.
Questo stato è oramai comune e permette alla f-orma reale manifesta AntiSistemica di… insistere, sussistere, non esistere; esserci.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2024
Bollettino numero 3591
prospettivavita@gmail.com
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