“L’occidente è acefalo e in questo vuoto totale di potere la domanda è: ma Netanyahu potrà andare avanti a fare tutto quello che vuole?...”.
Marco Travaglio
Il Travaglio, travaglia sempre.
Frutto di un p-arto travagliato (complicato), molto probabilmente. Altrimenti, perché sto’ cog-nome? Sì. Il riferimento sarà al capostipite della “casata” e, Marco, forse, ne porta solo le conseguenze = il “nome (marchio)”.
L'app-arte-nenza. Come... conseguenza, servizio, utility.
Dunque, per El Travaglio… questa è la “domanda”:
Netanyahu potrà andare avanti a fare tutto quello che vuole?...
Ciumbia! Perbacco e poffarbacco. Questa non è la domanda:
è la “domanda”.
Quella che l’oro (ti) im-pongono al fine di auto rinchiuderti sempre + all’interno di “te” (qua, così). Overton… e dintorni (periferia). Si parta dall’incipit, allora:
l’occidente è acefalo… (leggi più sotto de che se tratta)
e
in questo vuoto totale di potere… (è proprio il contrario, alias, il potere è pieno, sostanzialmente; quando esiste “vuoto totale di potere” significa che il potere è totale).
Ok?
Di più:
la domanda è… (la “domanda” è del tutto fuorviante)
ma Netanyahu potrà andare avanti a fare tutto quello che vuole?... (perché sino ad “ora” l’entità è andata avanti a fare tutto quello che vuole, e lo continua a fare?).
Allora, si ritorni ad “acefalo”:
un oggetto od un organismo privo di testa; per estensione può indicare metaforicamente un ente privo di struttura dirigenziale, un albero privo della cima, un libro privo di titolo o di incipit
in metrica classica si dice di un verso privo della sillaba iniziale
in musica indica un ritmo che presenta una pausa in battere...
E, ancora:
Acéphale – società segreta fondata in Francia nella prima metà del Novecento…
Non si tratta di un “rebus”. Al limite, del solito (qua, così) “Re-Bus”:
il mezzo vettore utilizzato dal “Re” che x “te” (qua, così) non esiste (anche se c’è).
E dalla verità che utilizza ogni “Bus” al fine di… mantenerti auto in-forma-to. È come “Fare…” palestra. Meglio:
è come attaccarti quegli aggeggi che ti stimolano gli addominali, senza fare niente. Ci sei?
Automatismi funzionali.
In qualcosa che, ovvio, non può che funzionare.
Perché? Perché è tale il suo compito, la sua “natura”. L’I-Ambiente è ciò che funge da Re-Agente o da “Bus”, colmando ogni s-vuoto che or dunque non esiste mai nella sostanza.
Affinchè... ad esempio, un Sms possa “viaggiare e arrivare a destinazione”.
Ecco perché il lavoro di Travaglio “serve” a chi tira continuamente la volata (qua, così), nell’AntiSistema. E, contemporaneamente, funge da “cavo di traino” per Te, mediante la stimolazione di “te”, non importa se (qua, così). Perché? Perché la verità è sempre Oltre.
E lo “Occidente” non è assolutamente “privo di testa”. Anzi!
Ma quando mai. Tale “terra” è da sempre il frutto del l’oro è-voluto. Desiderata. Progetto. Sede. Qualcosa che, allora, in tale “ferma” strategia della dis-at-tensione, bè… per forza di cose, non esiste; c’è (sostanzialmente) nemmeno la “testa pensante” Occidentale.
E, poi, ci sta.
Perché nell’epoca (dentro a...) del “wireless”, bah… chi pensa (progetta) può davvero lasciar il resto del mondo con-vinto dell’esser “acefalo”.
Del resto, “te” che fai durante le “tue” solite 24h. Lavori e… lavori, sempre x l’oro ma “niente”. In cambio de che?
Dei… “soldi”. Un valido argomento!
Di qualcosa che è, uhm, il “nulla” con la l’oro mente intorno e dentro, ad angolo giro, sfericamente. Un tutt’uno in-somma ed al-fine, sempre (qua, così).
In-tanto... l’Iran ha fatto accorgere il mondo intero che Iron Dome è superato, penetrato, violato, in-utile, etc. etc. etc. Una consapevolezza che rende merito all’aprire gli occhi.
Chi sopravvive lì dentro o lì sotto, ora… come si sentirà?
Sì, gli “Usa”, il fratello maggiore = il l’oro Golem. Però, quei missili ipersonici: chi è in grado di mettergli il “sale sulla coda”? L’Iran, alla pari del Mossad, ha agito sulla base di precise informazioni, colpendo target militari ad hoc, in maniera laser (non aspettarti i relativi filmati, perché all’interno dell’entità, tutto è sotto controllo).
Ti basta “saperlo”. Ok?
Quei missili hanno raggiunto le destinazioni d’uso. Stop! “Israele” deve abbassare le ali, oppure… verrà incenerito. Gli “Usa” potranno sino ad un certo punto. La coperta è sempre troppo corta. Un rialzo stratosferico delle quotazioni del petrolio (mediorientale), andrà a tutto vantaggio della Russia!
E gli “Usa” non lo voglio affatto. Ergo?
La partita è a scacchi = non lineare. Proprio come la “linea madre” della strategia portante, l’oro (qua, così).
Qualcosa che, o funziona, o... crolla (viene sostituito = continua a funzionare)!
Solo per i tuoi... occhi. |
Parlare di “denaro y lavoro”, senza avere ben presente “cosa significa(no)”, bè… che te lo dico a fare. Gli “esperti” si interrogano, studiano e (ti) s-piegano “tutto”, ad eccezione del “programma struttura(le)”. Ovvero:
denaro = nella sostanza?
lavoro = nella sostanza?
Prima dell'invenzione del denaro lo scambio pacifico diretto di beni contro beni tra sconosciuti avveniva con il baratto, è una modalità semplice con vantaggi e problemi, uno dei quali era costituito dai vincoli di tempo…
Prima del “denaro” c’era il baratto.
E prima del “lavoro”? La schiavitù. Ergo?
La schiavitù è, nel “tempo (tale abitudine)”, diventata “schiavitù” = “lavoro”, sempre l’-av-oro. Ok?
Cosa sostanziano lavoro y denaro?
Una morsa d’acciaio sulla Terra (tutti concordano nella sostanza e di fatto), seppure non esiste (ma c’è). La pura coercizione trasformata in “diritto”.
Che genialata.
Tipico del pensiero “Usa”, anglo-sassone, tedesco, yiddish, etc. etc. etc. Di chi formava la “classe contabile” della/nella “Grande Tartaria”, ch’era già… terra di “Nessuno”, laddove dovresti ripensare sostanzialmente ad “Ulisse”.
Ti trovi? Il “piano” (sostanzialmente) rivelato da Panvini. Ricordi?
“Finzione scenica” |
Cosa (non) è mai andato “perduto”, nell’AntiSistema? Cosa (chi) viene ricordato, sempre? Cosa (chi) viene dimenticato, ogni volta? La “memoria” è ciò che l’oro decidono x “te” (qua, così). Però, la memoria è anche la verità, motivo per cui non va mai perduta per sempre. Nella sostanza…
Parole che riportano al mondo contadino, alle vendemmie, alle storie legate a lontane stagioni del mondo rurale lombardo. Vocaboli ed espressioni con un significato ben preciso che è impossibile trovare nel pur vasto vocabolario della lingua italiana: questo libro cerca di scoprirne non solo l'origine etimologica, ma anche storie e aneddoti legati a un passato che si perde ormai nella notte dei tempi…
Ciumbia che bèla tusa - Emilio Magni
Non solo leggi l’immagine qua sotto.
I “greci” non erano chissà chi o cosa. Erano più vicini a...
Erano, però, ciò che ancora oggi rappresenta lo status quo (qua, così). Ognuno alle prese con la “propria” p-arte. Qualcosa che non è mai evoluto, ma “solamente” è-voluto. Oppure, sei ancora alla civiltà Sumera che si manifesta dal nulla, già “bella che pronta”?
Mentire spudoratamente e non accorgersi di nulla. È possibile? Sì.
Perché, perlomeno dallo “2020”, è andato in onda di tutto e di + ma “niente”. Sei troppo “attaccato” alla “tua” zona comfort. Chi te lo fa “Fare…” di… No? Sei troppo “pigro” per… Ci sei?
“Sì, siete tutti invitati ar Gambrinuse, ar ristorante! Così ve presento er prete. Oh, me raccomando, eh... nun me fate fa' figure de merda…”.
Cecconi – Tre uomini e una gamba
Perché, in ogni “epoca” gli individui si pongono sempre le stesse “domande”? Perché non trovano mai… risposta (verità). Quindi, laggente cerca e, ri-cercando sempre, come può ri-trovare (ricordare). Il quadro della situazione è questo (qua, così):
“te” sei al livello dellaggente
“te” la formi
e (così, qua)
non “te” lo scordi mai di rimanere al “tuo” posto.
Tutto è memoria. Qualcosa che sai… a memoria, però! Dunque, non te ne “Fai…” nulla, essenzialmente.
“C'è una quinta dimensione oltre a quelle che l'uomo già conosce. È senza limiti come l'infinito. È senza tempo come l'eternità… È la regione dell'immaginazione, una regione che si trova ai confini della realtà…
C'è una quinta dimensione oltre a quelle conosciute dall'uomo. È una dimensione grande come lo spazio e smisurata come l'infinito... È la dimensione della fantasia…”.
Ai confini della realtà
Immaginazione: fantasia al potere.
La “fantasia” di potere! Proprio dove ti fermi “te” (qua, così).
Il “mito”. Ciò che, comunque sia, ti dice che il “tempo” esiste ma non c’è. Infatti, il “tempo” rientra nell’abitudine. Se cambi(a) abitudine, il “tempo” viene meno (potenzialmente). Ecco perché, ti dicono e allora “sai”, che il “tempo” può espandersi o ritrarsi. Mentre è assolutamente vero che quando sei intento a…, allora il “tempo” sembra come… fermarsi = non esiste più, ovvero, non c’è.
Proprio, guarda non caso, come x il “lavoro y denaro”, ad esempio ma causalmente.
Quinta dimensione (Oltre):
senza tempo come l'eternità... (spazio)
una dimensione grande come lo spazio e smisurata come l'infinito... (spazio)
la dimensione della fantasia… (del potere, del potenziale contemporaneo, della verità). Ossia, di Te (xxx, xxx). Ecco chi “dorme”. Ok?
El “Dio”? No: Te (qua, così). Ecco perché Neo, Matrix e compagnia ri-sonante.
Ecco lo “sdoppiamento psicologico”. Ecco “te”, AntiSistemicaMente.
Il termine quarta dimensione è generalmente riferito a un'estensione degli oggetti ulteriore rispetto alla lunghezza, alla larghezza e alla profondità, che implica la necessità di un'ulteriore coordinata, oltre a quelle spaziali, per individuare univocamente la posizione dei punti. La quarta dimensione ammette come ogni altra dimensione una descrizione astratta nell'ambito della topologia, dove spazi con dimensioni superiori a tre discendono naturalmente dalla generalizzazione dei concetti geometrici elementari come retta, superficie e volume…
Non c’è spazio, in tutto ciò, per il “tempo”. Eppure, l’oro ti in-formano che:
in fisica, e in particolare nella teoria della relatività, la quarta dimensione è riferita al tempo, componente che costituisce lo spazio-tempo quadridimensionale unificato in cui occorrono ed esistono tutti gli eventi del nostro universo…
Ecco in quale demoniaca abitudine (“tempo”) sei “finito” (qua, dentro) = in tale “universo” che ora ti dicono far p-arte del “multiverso”, sob!
Il “tessuto” t’in-tesse (qua, così).
E, come “Penelope”, l’arazzo si dis-fa, ogni volta, sì… ma di Te, mediante “ago e filo” = “te” (qua, così).
“E io m’infilo. Va bene?...”.
Totò
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"Fai..." un po' Te.