Cosa vuoi di meglio.
Che pre-tendi? Di solito la pensi così. Piovere è da sfigati, tanto che non a caso, infatti, non piove più. Altro che, “tanto tuonò che piovve”.
Ormai, tuona e basta.
Temporali al “plasma”, sopra alle nubi: come in discoteca. Fulmini o altro, “tu” non se sai mai nulla. Dopo quasi quattro mesi di “estate” rovente e dopo circa un anno di siccità “decisa”, bè… ancora stai a pensare che se c’è il Sole allora è sempre una “bella giornata”? Bah. Ancora un po’ e, boom, sarai colpito da raggi laser:
altro che attività con-solare.
L’acqua è vita. Sì, ma anche il calore. E vai di solita manfrina: tra una fazione e l’altra, è sempre una f®azione di verità che “combatte” per il proprio posto al Sole o al riparo dalla pioggia.
Nel cosiddetto “deserto” le popolazioni locali “adorano il Sole”?
Uhm: nell’Antico Egitto e compagnia risonante, sì. Ma “oggi”? Il deserto è (stato) una sorta di “maledizione”. No? Fra l’altro, è stato la conseguenza di e-venti non proprio naturali, che la “scienza” non sarà mai pre-disposta ad ammettere, rimanendo l’argomento recintato o trapiantato nell’ambito della “fiction” o, di più, del trattamento sanitario obbligatorio, tanto di moda nell’attuale f-orma di “democrazia” che a quanto pare è difesa a spada tratta in tutto il mondo “evoluto” o anche meno (al quale viene promesso di “entrare in Serie A”, se… e soprattutto se…).
Trovi? Ti trovi? Ci sei?
Un bel cielo azzurro è simbolo di allegria, solarità, “positività” (anche in epoca di “positivismo” choc al tampone de noantri).
Sei davvero una “stranezza”.