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venerdì 21 novembre 2025

Mago.


Cucù

“In me mago agere…”. 

È “” che sei auto bloccato (qua, così). A Tremotino è bastato molto poco (un “momento”), ricavandoci tantissimo (“in leva”)…

“Quasi sulla verticale sopra di lui, le formazioni parallele di nubi erano interrotte da una perturbazione circolare. Sembrava un piccolo ciclone, con un diametro di pochi chilometri, ma gli ricordava qualcosa di completamente diverso: una nodosità che interrompesse la superficie liscia di un'asse di legno…”.
Il dito di Dio - Le fontane del paradiso - Arthur C. Clarke

Un “nodo”. Uhm



Grande Albero tagliato Terra: sezione circolare o piano

Centro portante (Te)

Grande Albero tagliato = altopiano

Che interrompe qualcosa...: lo scorrere della linearità superficiale di un’asse (direzione di spinta, auto orientamento), composto da materiale conosciuto. Lo s-nodo è, però, anche l’innesco che unisce più direzioni o percorsi o “dimensioni” o livelli, etc

Un ganglio della gerarchia è tale. 


Un simile “tondo” viene elaborato dalla mente usuale (qua, così) come una sorta di “sole/luna” o pianeta, astro, etc. Mai, come se fosse un “buco”, un’apertura che apre e/o chiude qualcosa che assomiglia al “cielo”, così come al “firmamento” o alla volta celeste, etc. La “via lattea” è, analogamente, una sorta di spaccatura tra… Ogni “fenomeno celeste” lo è. Cosa? Oltre che ad essere quello che (ti) sembra poiché te lo hanno detto e allora lo “sai”, la simbologia ancora una volta sembra qualcosa che non è (essendo l’ennesimo baluardo dell’AntiSistema a livello di firewall I-Ambientale).

Chi si è impadronito della “versione ufficiale delle cose”?

, è da dove sopraggiunge il “sapere (unico)”, seppure nella bio-diversità sempre (qua, così). Quindi, il simbolo simboleggia qualcosa che qualcuno ha (così, qua) pensato di decidere e, poi, di appiccicare a “te”, allaggente in società. Ergo, ciò che sostanzialmente è un qualsiasi “fenomeno celeste”, ti sfugge continuamente:

riesci ad andare Oltre a 1) quello che “sai”, 2) quello che “simboleggia” e 3) a “te” (qua, così)? 

Pensa che non puoi nemmeno rispondere, poiché ogni processo è controllato mediante la rivelazione della strategia “non esiste-Re; c’è”. Ok? No:

perché non concordi. 

Però, se non sei d’accordo, è perché sei dentro al controllo e vai d'accordo. Certo che la pensi diversamente: “serve”. Ti rendi conto? No; per lo stesso motivo portante. Dunque?

Come puoi almeno immaginare, senza “come dio comanda”? Devi accorgerti sostanzialmente. Ove, sostanzialmente = decidendo(ti). Hey: non “cosa vuol dire?”. 

Bensì, cosa significa.

Quando (ti) decidi, non lo chiedi a nessuno: (lo) “Fai…” e bon

Ci sei

Nodo = uscita/entrata




Se non ci sei, scegli sempre fra… 

Esserci = succede (il) Re. 

Non, continuare a succedere (qua, così). Il continuum deve essere Tuo (da Te in Te per Te con Te, fra Te e Te). La sfericità dell’esserci comporta il padroneggiare il “codice”. Che? Se è già successo che sei Te, sfericamente, continuerai a succedere sostanzialmente paro, paro. Cosa significa che sei Te = che (ti) auto decidi, senza appartenere al alcuna “corrente” dell’è-voluto (l’oro) ma “niente”. 

Ti senti troppo solo, solamente a pensarci?

Bah: è un feedback AntiSistemico. Non sei Te. Infatti, (qua, così) sei “te” = la coerenza è sempre tale, spingendo nella sostanza, essenzialmente, cioè, anche se non te ne accorgi, se non sei d’accordo, se la pensi diversamente, se te ne freghi, se “andrà tutto bene”, etc. 

Nell’AntiSistema ti viene chiesta la “fiducia” in automatico (persino decentralizzata), il c®edo, l’allineamento anche a livello di backstage, ossia, sempre quello sostanziale. Qualcosa che “emani”, a differenza di quello che tendi a pensare. Che pensavi?

Che fosse semplice: è già successo! Il d l'oro vantaggio è tale.

Non ti viene alla mente “l’ultima sigaretta di Svevo”, oppure il motto “smetto quando voglio”? Cosa sei autorizzato a pensare e persino ad immaginare (qua, così)? Tutto quello che “serve”, alias… “tutto”. Una f-orma esistenziale che descrive proprio l’ennesimo non solo slogan, “tutto intorno a te”

The Wall. The Ring. The End… 

Quando il “tutto” c®edi essere tutto, come minimo ottieni un’auto riconfigurazione dello “essere” in toto: lucciole per lanterne = solidi abbagli. Talmente consolidati che ci puoi persino “camminare sopra/dentro”. Ok

La versione della Terra AntiSistemica (l’oro) è tale e quale show. 

“Qualsiasi insegnante degno di sé, prima o poi scopre che in qualsiasi classe di 30 studenti, ognuno di essi comprende in 30 modi diversi…”.
Gene D. Matlock

Il “tappetino di sicurezza” ti dice che “siamo tutti diversi”, però… l’insegnante deve applicare il “programma”, convincendo volenti o nolenti tutti quei “30 diversi”, attraverso l’obbligo ed il “voto”, alfine l’esame di valutazione. 

Gerarchia docet.

Lo s-nodo è O’ professore che, nel Modello Eichmann non ha altro da fare che questo (con la “carota” dello stipendio e del lavoro a fungere da boost, proprio come fa il caffè, che ti “dà energia” nell’immediato, salvo poi conoscere l’altro lato della medaglia = sei senza forze, ogni volta, dopo; tanto che te ne devi prendere un altro, ma non è dipendenza; la dipendenza è solo quella che qualcuno ha deciso per tutti, nell’AntiSistema). Allora:

ognuno “apprende in modo diverso”
però
(qua, così) tutti devono avere lo stesso “sapere”
altrimenti
come puoi vincere gettoni d’oro dallo “zio Gerry”.

Trovi? La “bio-diversità” è sempre all’interno della struttura gerarchica (qua, così). Alias, proprio quello di cui non ti accorgi essenzialmente, perché, perché sei “diverso” e te ne fai un vanto = “serve”, poiché alfine sei come tutti gli altri, con un codice fiscale “sulla testa” e delle impronte digitale che il “tuo” smartphone – attraverso ogni “utility” – ti carpisce mediante il “tuo” consenso informato ed informatico = è dannatamente “utile” tale funzione che, “perché no!”. No?

Le password non ti stanno in testa

Che problema c’è: mettici il dito e oplà! Semplice. Facile. Immediato. E, soprattutto, “sicuro”. Per la retina vale lo stesso discorso. E per il Dna? Uguale. Fra non molto arriverà Neo: il robot maggiordomo umanoide.

Guarda che simpatico. Che figo!

Senza pancia

Apperò: hai visto il “film di fantascienza”. Eh?

Inizialmente, costerà un botto. Motivo per cui entrerà solamente nelle “migliori famiglie” e lo inizierai a vedere nei “film”, nei video e nelle pubblicità progresso. Perché spaccarti la schiena e le palle con gli stessi lavori ogni giorno

Dai: fatti un Neo. Sei nel... libero mercato.






Lo puoi prendere sempre in “comode rate”. È easy. Te lo vedi questo pupazzo ad immagine e somiglianza che si carica nella nicchia apposita, in casa, di nottePensa

magari ti sei alzato per andare in bagno e, argh

Lo vedi, nel buio, con i sensori accesi e, probabilmente, gli occhi alla Caronte. Questo affare non dorme mai, anche quando è “in carica”: sarà il Modello Utility ad averti, ancora una volta. Neo ti protegge. Neo fa il lavoro ripetitivo e noioso e faticoso, per “te”. 

Un altro livello del medesimo “destino”: 

quello infernale
uomo primitivo
“te”
Neo.

La (solita) “storia” si ripete (qua, così), non perché è casuale, bensì perché è sostanziale:

persino logico
è già successo
continua a succede-Re.

Sempre a “te”. Sempre l’oro. 

Sempre nella modalità non esiste; c’è. Quello che non puoi mai definitivamente mettere in dubbio = esserne assolutamente certo. Eppure sei “libero di…”. S’eppure, se ti fermi… sei perduto, anche se “mai lasciato indietro”. 

Vedi che l'assassino è sempre il maggiordomo.
In attesa di reverie.



S-nodo




“La campana stessa è fatta di elettro magicum… Il suono di questa campana è indescrivibilmente imperioso, solenne e maestoso. Senza nemmeno il minimo scossone, le sue note singole tintinnano sempre più fioche fino al silenzio. Al suono di questa campana l'universo cessa per un indivisibile momento di tempo e si attende alla Volontà del Mago. Non interrompa il suono di questa campana. Sia questo ciò che è scritto, Liber VII, v, 31: 
“c’è una solennità del silenzio. Non c'è più voce….”…
Aleister Crowley Link

Te (il pilota-Re):

al suono di questa campana l'universo cessa per un indivisibile momento di tempo e si attende alla Volontà del Mago

Nella “saccatura”, ci metti lo zampino: in quel “momento” tutto è im-possibile (potenziale). Ci sei

Provaci, almeno. Immaginati.

Il “Genio” è sempre in attesa del… “Mago”:

“Comanda Padrone…”
“Apriti Sesamo…”.

Il M-ago (della bilancia).

In assenza di ciò, vale l’esse-Re già successo che continua a succede-Re ma “niente”.

















 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4081
prospettivavita@gmail.com