lunedì 11 dicembre 2023

Le scosciate.


Ecco il primo esperimento.

In Tv, nei Media, le donne sono libere di apparire come meglio credono. E come “scelgono” di apparire? Bè, sempre alla moda. Sì, ma quale? Che differenza c’è tra una prostituta e una “star”? Di solito, la prima la trovi per strada. La seconda negli studios. Ecco qual’è la differenza. A livello di vestiario, pari son. Una delle due categorie dovrebbe offendersi? E perché? Vestirsi in un certo modo non è forse indice di…? Solo che “quelle di strada” sono quasi sempre costrette a… Mentre “quelle in Tv” probabilmente no. Chi andrebbe in giro di propria sponte come costoro, per strada

Le prostitute. 

Eppure, una donna “per bene” può andare in giro così, e rimanere tale. Allora, perché si tra-veste in questo modo? Per piacere? O per sentirsi libera e bella? O per entrambi i motivi? C’è anche un perché collegato al come “la società” si aspetta di vedersi una “bella donna”. O, ancora, essere alla moda. Essere all’altezza della situazione. Quale

Quella imposta dalla… situazione stessa. 

Quale? Ad un certo livello le donne devono vestirsi in questo modo. Quale? Provocante, ma che non si può dire, solo pensare, rimirare, sbavare. In molti Paesi le donne sono costrette, invece, a coprirsi, a rimanere coperte. E per questo motivo quelle terre sono definite in maniera piuttosto negativa. Vuoi per la religione. Vuoi per egoismo maschile. Vuoi per gelosia. Il risultato è una donna oltremodo nascosta allo sguardo altrui. Però, anche in “Italia” com’era all’inizio delle trasmissioni Rai? Gonna lunga fino ai piedi e pedalare. La morale era altra. E certe cose avvenivano solo in privato, a parte gli scandali, il gossip e la solita propaganda “casuale”. 

Oggi, non c’è una sola volta che un vestito non si slacci, così, lasciando mezza nuda la sfortunata star o starlette. 

C’è un grande desiderio di guardare, in giro. I voyeur si sprecano. Sono diffusi come virus. Ma la donna sembra sempre starci. Si potrà anche offendere, eppure il richiamo è troppo forte e vince sempre.

Le veline!”, da quanti decenni viene gridato ai quattro venti, pubblicamente?

C’è stata mai qualche famiglia, qualche genitore che ha denunciato questo cliché? No. Anzi. Mamma e papà, quando ci sono, sono sempre orgogliosi della propria creatura. Te credo; il “valore” consta nella carriera che si è aperta davanti a quelle giovani pulzelle. Alla posizione sociale a cui accederanno, frequentando er-mejo della società: calciatori, imprenditori, politici, alti funzionari, affaristi altolocati, etc

Risultato? 

Altre famiglie spaccate. Con sempre meno prole perché… la carriera innanzitutto. E poi quel prendere e/o lasciare, che diventa la coppia. Tutta arte e… “non sono ancora pronto a mettere la testa a posto”

Come si veste un uomo

In maniera altrettanto etichettata. Dipende, ma le combinazioni sono sempre quelle: dal tradizionale elegante al trasandato che piace (un milionario che intende sempre far capire che lo è), dallo sportivo al “ribelle (tatuaggi a gogò, qualche anello qua e là, orecchini chic, pantalone strappato, a volte ancora il chiodo, etc.)”. 

El purtava i scarp de tennis...

O di cuoio. Comunque... scarpe basse, comode, larghe. Per camminare come chi se l’è fatta sotto. Pantaloni larghi o attillati. Corti, lunghi, a metà. Magliette d’ogni tipo. Maglioni di tessuto come non se ne trova tra i babbani. Come sia, è:  

l’uomo veste comodo


La donna, all’opposto, può essere abituata a portare il tacco 12, 15, 17. Ma non è la stessa cosa. Chi, allora, ha dettato la “moda”? È un uomo, una donna, un trans, un Lgbtech, etc.? Chi è? Sono gli stilisti? E perché al maschile? E le stiliste stilose

Le donne per camminare su ‘sti tacchi alti si devono impegnare, come le prime volte con la bicicletta. Gli uomini s’infilano un mocassino e via: come se l’avessero sempre fatto. Ma la cosa devastante è che, oramai, alla donna “piace” vestire così: sentirsi al centro dell’universo altrui. 

Perché non ne può fare a meno? 

Ossia, ci sono “cose” che proprio non si possono cambiare, toccare? L’etichetta che dice? Di certo non è per bon-ton che una donna si veste da prostituta. A meno che non le piace interpretare anche quella parte. Del resto, come si veste il movimento Lgbtech? In maniera oltremodo provocante. Anzi, di più. Qualcosa di nefasto, quando ad andarci di mezzo sono i bambini e le bambine, che si vedono questi alberi addobbati entrare nelle scuole per insegnare “educazione affettiva”. E l’educazione effettiva, dove sta

Come fai sbagli. No? 

De-scrivere questo argomento è come camminare su un campo minato. E ci sono queste che la pensano così, e quelle che la pensano diversamente e, ancora, quell’altre che non sia mai, e quelle là che hanno sempre ragione loro. Eppure, una donna è tante parti contemporaneamente, come un uomo:

donna, (mamma), figlia, lavoratrice, educatrice, a volte amante, etc.

Questi aspetti costituiscono un mix che si alterna alla regia, dipende dal momento. Anche se ci sono momenti in cui 1, 2 o più di questi aspetti sono compresenti. Tipo, al lavoro, la donna è “3 o più” programmi diversi sovrapposti. Cosa vorrebbe dire a qualcuno? Dipende. Dalle circostanze. Se quel qualcuno è il “capo”, uhm… le fantasie si sprecano. Se è un collega, “ma vaffanculo” e chi se ne frega. Se è un tecnico che arriva giusto appunto a “salvarle la giornata”, sarà un eroe. Ma quanto durerà, se la relazione darà modo di prendersi un caffè? C’è sempre una sorta di pilota automatico dentro, in costantecalore”: 

che parla la lingua dei sensi, della sessualità. 

Perché mai? È una sorta di corrente, d'incanto se non di perversione. Come un marchio. Un atto d’amore permette di creare una vita. 

Ma il sesso che c’entra? 

È il consueto terzo incomodo. Infatti, è più piccante a tre. E poi chi tradisce lo fa con un terzo, rispetto alla coppia. E uno e due, il terzo vien da sé. Sempre doppi sensi. Battutine. Spigolature attraverso il veduto ed il voler vedere. Sempre di più. Sino a denudare completamente e allora lì? Che si fa? Che noia che barba, dopo un tot. Era meglio quando ipotizzavi, traevi conclusioni a partire da uno spacco nemmeno audace. E poi, a parte lo scenario, il trucco, le infrastrutture, le “pomate”, etc. com’è quando siete nudi? Ab urbe condita. Meglio spegnere la luce o rendere più soffusa l’atmosfera nella stanza. Uhm. Perché? Allora è meglio in macchina, di notte, quando non si vede una mazza. Però, anche gli occhi vogliono la propria parte. Quale? La rassicurazione di non essere finiti in trappola. Come se quell’esperienza dovesse per forza rientrare in un rapporto di coppia di lunga data? Ma chi te conosce. Al mattino, liberi tutti. C’è una montagna di “film” a farti ricordare che si fa così. Lor signori non smettono mai di “educare”, attraverso il ricordare anche quando non sembra esserci nulla da ricordare. 

Poi, perché le “stelline Disney” diventano tutte dei puttanoni? Cos’è la “Disney” oggigiorno? Un fumetto popolare come Topolino? Direi proprio di no; è piuttosto un impero, che non sembra tale ma tant’è. Qualcosa che sforna questi elementi che così tanto piacciono. Sì, le disegnano così. Come campo morfogenetico insegna. Ma a loro ed al pubblico sembra proprio piacere. Dunque, occorre sempre superarsi. Rivediti Madonna (la strega sbiancata), che a quasi 70anni ancora ce prova. Quella Madonna che è stata “bannata” da uno Stato dell’Africa (Malawi) e chissà mai perché: 

ipotesi di “traffico di esseri umani ed esperimenti sociali…”.

S'è scelta un nome ch'è tutto un programma, la demone.

Il classico parassitaggio, possessione.

La perversione ruota attorno (dentro) ad un senso di piacere: provare potere assoluto sugli altri. E chi altri danno maggiore garanzia che i più piccoli?
C’è una testa pulsante che sforna “deviazione standard” continuamente, diffondendo a pioggia la società. Come non risentirne, dato che il segnale portante arriva comunque, anche se non sei d’accordo? Già. Dal 2020 è sempre tutto più evidente. Tuttavia, è sufficiente guardare al “mondo dello spettacolo”:

senza andare troppo a ritroso
almeno dagli anni ’60.

La “rivoluzione della minigonna”. Wow. Altra rivoluzione arancione. La lotta per i diritti. De che. Di chi? Della “parità= far lavorare come bestie, gli uomini e poi le donne. Insieme. Ricordando che all’alba della rivoluzione industriale venivano impiegati anche i bambini, per 12 15 ore al giorno.

Perché? Di chi erano figli costoro? 

Perché tutti quegli “orfani”? E genitori menefreghisti. In un certo senso, se quel figlio non è figlio tuo, che te frega. No? Erano altri tempi? Anche no. Perché, mandare la figlia a fare la velina o la modella, è forse diverso? Il “posto fisso”? Superato: dallo stipendio che prendi se ti adegui. Peccato che incassare qualche milione di euro in pochi anni, senza il senno di chi è abituato a prendere 1500 euro al mese, porta alla completa disfatta dell’essere ch’è già “umano” e figurati allora cosa diventa, “è”. Cadere in disgrazia è sempre dietro l’angolo. Ma perdere un posto di lavoro e perdere il ruolo di velina, bah… ti lascia distrutta. Quante di loro sono poi state ancora impegnate in quel mondo? E poi, a far che? La pubblicità, sempre a mostrarsi mezze nude. Provocanti per la propaganda. Belle ed attraenti: chi vogliono attirare, però? Uomini di potere, ricchi, famosi, elitari. Chi vorrebbe attirare il macellaio (sempre lui)? Con sta’ crisi? Meglio puntare più su. 

E questa è la società. Come tanti pavoni e pavone, a far la ruota.


Perché “non solo le veline” si comportano così. E gli uomini? Lasciamo perdere. Perché è così, qua, nell’AntiSistema? Perché si è qua, così, nell’AntiSistema. Che vuoi? Qualche “legge particolare” meglio se “naturale” che te lo spieghi? 

Quando sei in casa del ladro, lì si ruba. Meglio: in casa del ladro non provare a rubare, ma se il ladro possiede tutto, in quel teatro si ruberà. Che altro. Bè, il ladro potrebbe inventarsi di essere Re o “Dio” e pretendere un comportamento retto

Sì, questo dà l’idea, suvvia. 

La Mafia come fa? Investe i proventi del “giro”, in cosa? Attività lecite. Che ridere. Come avendo sempre le radici a mollo. Una volta si poteva pensare che se il ruolo della donna è questo (modello ex stellina Disney), allora la parte era designata da un uomo e infatti è “Dio” il creatore. Però, con l’avvento del movimento Lgbtech (ma già sin da prima), c’è anche un tipo di “donna” a cui piace la donna, oltre a donne a cui piacciono anche le donne. Ergo? “Dio” potrebbe anche essere proprio ciò: 

un mischione di salumi tutti mischiati… 

La “divinità” che spesso viene associata al “male” è un essere mezzo e mezzo. Ora, se non è il male peggiore, allora è questo grigiore che impazza: per gli Adams è l’ideale. Per coloro che vivono rovesciati, è un bene. Relatività, insomma. E chi può dire cosa sia giusto e cosa no? Ossia, cosa è giusto e cosa è “giusto”. Quanto si risente del precedente lavaggio di cervello? È una lotta tra mondi che si sono allontanati. Nel ricordo ci sono anche i vampiri, ad esempio. Se il mondo fosse popolato da vampiri, un umano a sangue caldo sarebbe un mostro. 

La maggioranza ha sempre ragione

Non è detto se in “democrazia”, ergo, in presenza di una gerarchia: dell’esse-Re. Il veto “Usa”, l’ennesimo, alle Nazioni “Unite”, cosa dimostra? Che, chi ha ideato il tal progetto comune, si è riservato un diritto particolare: 

quello di poter decidere per tutti diversamente. E vai! 

Così, se tutti “meno uno” sono d’accordo, niente. Usa e getta. Status quo. Ciò che deve finalmente radicarsi è che nel “divide et impera” tutti si è… divisi et imperati. Ergo, donne e uomini sono sempre tenuti sulla graticola, a fuoco più o meno lento. E ogni lotta è sempre come ogni “rivoluzione”: serve alla causa superiore. Quale

Diciamo che lor signori ora vogliono depopolare (come fa la banca centrale con la regolazione dei tassi d’interesse?), motivo per cui la popolazione dovrà scendere progressivamente (la questione è tarata anche attraverso il “vaccino” ch’è cosa genetica, alias, si trasmette ai futuri individui che saranno sempre meno fertili). 

Poniamo che sia così: le macchine, dotate di IA, hanno permesso di superare la necessità dei grandi numeri, in termini di manodopera disponibile “umana”. Allora, la “banca centrale” che fa? Agisce per far diminuire una certa dinamica, obsoleta. 

Abbassa il tasso d’interesse = il tasso di fertilità.
Come se fosse... temperatura.

Il tutto verrà digerito come al solito, non dando luogo ad una strage evidente, bensì, strisciante e mascherata da ogni tipo di prova “scientifica”. Ora, per chi dovrebbe fare il “tifo” detta entità centrale? Bè, per una deformazione dell’essere tipo Lgbtech. I quali saranno maggiormente dediti all’essere “cavallette in luogo di formiche”. Distruggendo il luogo comune “famiglia tradizionale”. All’insegna dell’essere “liberi e belli”. Che squallida vetrina. 

Perché, ora, le porte si aprono tutte al loro passaggio

Anche durante la falsemia, potevano manifestare. A differenza di chi lottava per non farsi intrufolare nulla in corpo contro la propria volontà, che riceveva regolari bastonate. Le porte si aprono tutte perché “al di sopra” costoro fanno comodo. E viceversa. Il mix s-legato è però velenoso per chi non ne fa parte. Come se il proprio mondo crollasse. Del resto, loro pensano l’esatto contrario. Allora, perché non accorgersi sostanzialmente? Non è previsto dal copione. 

Allora, la platea continua a dividersi tra chi siede sull’alto sgabello, con gonna corta, tacchi alti e vai di scosciata; e chi guarda, trasognando. Non importerà più, a breve, se chi risiede in centro allo studio è una donna: sarà sufficiente che non sfiguri. Ma senza offendere nessuno: le ciccione sono autorizzate a partecipare per vincere Miss “Italia” 2024. Non “Miss Cicciona” 2024: direttamente “Miss Italia”. 

Peccato che tra le Miss ci sarà anche qualche “Mix”. 

Così come nello “sport”: vincere al pugilato femminile, se sei un “ex” uomo, wow… sai che figata! Le dai ma quando le prendi. E poi, puoi sempre, una volta battute, fartele… amiche, magari andando nel bagno comune, insieme. Sai che spettacolo. Tanto, non sarà mai nulla di serio. I figli? Non c’è problema: basta prendere tutte le precauzioni del caso. Anzi, fra non molto, non sarà nemmeno necessario perché la fertilità è in picchiata. Sai che ridere allora? 

Altro che le api

Ma ci saranno le macchine ed il digitale, però. Intubarti nel Metaverso sarà un attimo: altra figata pazzesca. Il luogo comune alla moda dove perdere la testa per sempre. Una volta si andava ad Amsterdam. A breve si andrà ad “Amsterdam”, nella neuro simulazione che a “Matrix” gli fa un baffo, anzi… pelo e contropelo. Per gli “imprenditori” si apre uno scenario nuovo: 

cosa interesserà al mondo Lgbtech

Loro si adeguano sempre, non importa se dovessero pensare a come rendere il rapimento di infanti, più “confortevole, comodo e rassicurante”. Magari si svilupperanno anche particolari forme di assicurazione. E i viaggi saranno “organizzati”. 

Altro che andare a Lourdes!

Si prendano quelle donne più datate che popolano quello sgabello da mo’:

perché non si fanno da parte e lasciano il lavoro a chi sta iniziando e non lo trova?

Invece no: sono sempre lì, con la faccia, e non solo, di gomma, tanto che se cadono… rimbalzano, come i gatti

Chi passerà al tacco 20? La Parietti? 

Se la imbragano come Neo, potrebbe provarci. Tanto è sempre seduta. A quanto “la danno” i bookmaker? Questo è un argomento fiume. Il sesso però è il letto del fiume. 


Cambio di coscia: 

ripresa da vicino. Stop! Manda la pubblicità.

  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2023
Bollettino numero 3540
prospettivavita@gmail.com


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