lunedì 13 novembre 2023

Funziona quindi è.


Cercheremo il consenso necessario in aula, ma se non sarà possibile saranno gli italiani a doversi esprimere...”.
Giorgia Meloni

Daje a ride, allora. Gli “italiani” sono cotti e bolliti e pensano in maniera lineare: come mettere in serie le lampadine in maniera tale che se ne brucia una, tutte quelle che seguono si spengono. Non che mettendo “in parallelo” sia meglio, perché ogni singola lampadina rimane come isolata, ma continuando a funzionare nonostante il “guasto” sulla linea. E poi ogni lampadina è “a massa”, il che significa l’essere costantemente ancorati a qualcosa che predica bene ma, nella sostanza, è una rete d’intenti non dichiarati, ufficialmente, tanto che:

In questi 75 anni sono cambiati i protagonisti, le leggi elettorali, i Partiti, però l’instabilità è rimasta sempre la stessa...”.
Giorgia Meloni

Se, in un dato lasso di tempo, cambia tutto per non cambiare niente nella sostanza, significa proprio che il nesso causale è celato nell’espressione, “l’instabilità è rimasta sempre la stessa”. Questa è la riprova. Il segno evidente di un progetto trasversale che attraversa e caratterizza tutto.

Io sono convinta che gli italiani non si faranno scappare questa occasione di realizzare la madre di tutte le riforme e da cui dipende la possibilità di realizzare anche tutte le altre...”.
Giorgia Meloni

Attenzione al concatenamento gerarchico (che la costante “instabilità” potrà sempre interferire sino a rendere inutile):

da cui dipende la possibilità di realizzare anche tutte le altre

Se non passa la riforma madre, va da sé che il “futuro” rimarrà ancorato e ristagnante nella sempreverde situazione a loop, come d'incanto. La gerarchia è anche un f-attore logico. Laddove la particella “anche” risulta fuorviante qualora sfugga regolarmente il motivo portante dell’esse-Re gerarchia. Ripensando al Re, in “Italia”, viene in mente qualcosa di superato dagli eventi. Qualcosa di datato e che dunque non può tornare mai più. Sembra logico. Mentre, però, in altri luoghi comuni (Stati) il termine è ancora utilizzato perché il Re è una costante presenza (vedasi ad esempio il Re inglese). Anche se sembra sempre un Re “senza portafoglio”, che dipende da leggi che non invecchiano mai, in pratica raccoglie i fondi ancora dal popolo, mentre batte cassa e contemporaneamente è assolutamente un ricco possidente aggiornato alle più moderne modalità di investire, partecipare, organizzare, essere e far parte, etc. etc. etc. 

Cosa mai non ci sarà “dentro” ai paradisi fiscali

In paradiso ci si va solo meritandoselo. Appunto: quali sono le regole d’ingaggio? Comportarsi “bene” per tutta la vita terrena? In un certo senso, sì. Solo che in tal “caso”, non si deve dimostrare qualcosa per l’intero arco vitale, ambendo a raggiungere il paradiso nell’al di là. Anzi, è vero nella misura in cui è la “famiglia” a meritarselo, motivo per cui è sufficiente che il capostipite abbia maturato il “pass”, in maniera tale che diventi un privilegio acquisito capace di passare per asse ereditario. Non è più una questione di merito, allora; piuttosto, una questione di costanza, costante, continuità. Ecco, allora, la motivazione della sopracitata espressione, “in questi 75 anni sono cambiati i protagonisti, le leggi elettorali, i Partiti, però l’instabilità è rimasta sempre la stessa...”. Già. Va da sé. Rien ne va plus. Il passato è passato: scurdammoce o passato. Chi ha avuto ha avuto (e continua); chi ha dato ha dato (e continua). Come vedere un acquario dall’esterno, in atmosfera rilassata, magari, in una Spa, prima di ricevere un massaggio all’ultimo grido. Curioso che simili centri si chiamino Spa, richiamando proprio la Società Per Azioni: avendo un costo, i migliori impianti, degno dell’essere proprietari aziendali. Ancora una volta, ecco il “pass” in termini di potervi accedere o meno. Il Re in “Italia” non esiste più, ma c’è ancora. Semplicemente potrebbe aver “traslocato” oltre confini, così… per meglio amministrare il proprio territorio, nel frattempo affidato indirettamente a governatori regionali, a continui Governi che non devono mai mettere radici (alternanza storica), ad un Presidente che conta anche se non è un Conte, ad Istituzioni di passacarte, portaborse, etc. ed infiltrazione mafiosa; tanto per ricordare con “cosa” si è inframmischiati ed interdipendenti in predetto reame tanto mutevole in superficie quanto saldamente ancorato in profondità. 

La trappola è strategia

Non... “caso, natura, cambiamento climatico”. Semmai, è più… industria. Nel 1945 il Re d’Italia era già “fuori sede” con l’intera famiglia. Poi, qualche anno fa, i “Savoia” ritornarono alla chetichella, nel permesso ottenuto e concesso dalla “politica”. Fu giudicato che fossero ormai “anestetizzati” e senza alcun potere di vecchio stampo. E, in amicizia, ritornarono. Con la società narcotizzata. Ora, il Re del Mondo amministra tutto quanto senza alcuna necessità di presenziare fisicamente. Dunque, il ritorno dei Savoia è da intendersi in codesta accezione sostanziale: 

proprio come un indizio frattale espanso.

Sempre auto decodificabile se

Peccato che la particella innocente “se” corrisponde ancora una volta al circuito delle lampadine in serie/parallelo. Con un “se” il futuro della collettività può essere cambiato. Per un “se” si può perdere il se-nno. Ci si può auto disperdersi, così, senza nemmeno sapere il perché. E figurarsi se lo può dire lo psicologo. Tutto questo comporta il sopravvivere in luogo dell’esserci, parcheggiati nello stand-by in attesa del… “salvatore”. Come chimera mentre passa il “tempo”, però, inesorabilmente. Un abbaglio così denso che sembra sempre vero, occupando e preoccupando. Se il Re non esiste ma c’è, tutto il resto assumerà la medesima sostanza, realtà. Perché? Perché così funziona l’ambiente. Qualcosa che non passa nella comunità “scientifica” poiché potrebbe davvero far aprire gli occhi una volta per tutte. Dunque, coi referendum annacquati dalla campagna promozionale, si rimane sempre stabili nella in-stabilità stabilizzata. Qualcosa che non ci si spiega mai sufficientemente. Chissà perché. 

L’ambiente funziona e questa è una legge “naturale”. 

Proprio come la “scienza” ha realizzato che l’ambiente funziona attraverso una moltitudine di leggi scoperte attraverso misure calmierate per mezzo di “teorie” che hanno s-piegato tutto. Gerarchia. Sempre la stessa. Qualcosa che taglia fuori rinchiudendo perfettamente o “democraticamente” dentro. Così, anche la forma della Terra, attribuita, calcolata, fotografata, etc. contribuisce a chiudere l’orizzonte degli eventi, come paraocchi, come strutturata ragionata staccionata a Finestre di Overton. Come realizzando “galline felici allevate all’aperto”, con bastone e carota. E se si mette in dubbio, non sia mai. Peccato che l’evoluzione scientifica dovrebbe passare dal contenzioso libero, aperto, condiviso… piuttosto del contrario. A meno che il dibattito sia sempre un “dibattito” e allora niente. Chi finanzia le università? E l’Oms, etc. etc. etc. Lo sanno anche i sassi ma non sembra contare mai a sufficienza. Nell’acquario, i pesci rossi si auto resettano continuamente, anche per via della forma stessa dell’acquario e del tempo che devono passare sempre trastullandosi tra quelle pareti invisibili eppure solide poiché consolidate. Chi lo ha realizzato, l’acquario? Non importa nemmeno perché in quello studio la proprietà è altra. Chi ha costruito l’acquario non risulta, perché da quando è stato acquistato la sua proprietà è cambiata. Ecco cosa separa dalla verità, usualmente. Anche se la verità c’è sempre. Ecco il potenziale, allora. Ed ecco la situazione generale, individuo per individuo. Olé. Il paradigma cambia perché così viene deciso, portandosi dietro le vite di tutti. La “ricchezza” può essere prodotta attraverso il “debito”? Lor signori possono cambiare le regole, spiazzando. Una questione di gerarchia e promozione costante, diffusa ovunque. Così, gli ultra-indebitati “Usa” sono ancora più ricchi. Anche se, ovvio, non tutti gli Stati possono usufruire di questo. Così com’è prassi che se si tratta dell’Argentina, allora fallisce e viene “aiutata”. Mentre se si tratta di altri, allora valgono leggi univoche. Se l’esse-Re “è già successo”, non può eliminare ogni traccia; perlomeno a livello frattale espanso la verità è inalienabile. Per ciò è la popolazione a “cambiare”, come Neo ed il cucchiaino. Sostanza ed apparenza possono raccontare storie diverse. Ma la frattalità espansa permette di indossare (essere, esserci) una struttura di Sé sempre affidabile, precisa, presente. Laddove il target è sempre nel mirino a “guida laser”. 

Cos’è la frattalità espansa? 

Si cominci dai più noti frattali. Anche se trattati come particolari effetti ricorsivi naturali o “artisticamente”, al limite della “curiosità”. Toh: un frattale. Come trovando funghi o esser bagnati dalla pioggia. Ma guarda un po’. Parte emersa dell’iceberg. Volume nascosto dell’iceberg. Cosa rappresenta l’acqua che copre e rivela? Perché è così abbondante sulla Terra? Cosa rappresenta? Cosa racconta? In che modo?

In questi 75 anni sono cambiati i protagonisti, le leggi elettorali, i Partiti, però l’instabilità è rimasta sempre la stessa...”:
il manto acqueo rappresenta tale in-stabilità

in codice, insospettabilmente
come avendo intelligenza propria.

L’Ambiente funziona.

Mentre anche i “comici, con l’inasprimento della Tv, hanno contribuito a disgregare e rendere “liquidi” i valori della tradizione, forgiati nella Guerra del secolo passato. 

Fratelli di Crozza, monologo: “l'accordo tra Meloni e Edi Rama è nato al mare in Albania, tra un spritz e una nocciolina...”

Non si butta via mai proprio niente.

  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2023
Bollettino numero 3495
prospettivavita@gmail.com


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