Sei senza una parte, più generale e generica, se preferisci.
Sei, quindi, con un vuoto, dentro, riempito d’altro. Sei senza memoria relativa all’assoluto momento di “è già successo”.
L'obiettivo viene lucidamente formulato:
ottenere per la logica lo stesso rigore della geometria...
Con finissima sensibilità assiomatica Saccheri raggiunge pienamente lo scopo, prima impiegando, tra gli altri, un assioma del tutto plausibile, ma, diremmo noi, "extra-logico"; poi riuscendo a eliminarlo con un elegante procedimento deduttivo (la via nobilior).
Una pari lucidità è dispiegata nel trattamento del problema delle definizioni, anche in questo caso con un salto di livello rispetto a ogni trattazione precedente.
Ma l'opera, forse troppo audace negli scopi e nei metodi, dopo l'iniziale diffusione e varie ristampe nei primi anni, misteriosamente non fu più utilizzata, sembra, dallo stesso autore e fu riproposta solo postuma come affettuoso omaggio di allievi...
Logica dimostrativa - Gerolamo Saccheri
Dopo che Giovanni Vailati, in un celebre saggio del 1903, richiamò l’attenzione sulla Logica demonstrativa di Gerolamo Saccheri, quest’opera fu ben presto avvolta da una sorta di "aura mitica".
Per lungo tempo, la rarità del testo e il ruolo peculiare che in esso era attribuito alla regola logica della cosiddetta consequentia mirabilis, ne fecero un’opera di culto, che molti menzionavano ma che pochissimi avevano letto.
In quest’edizione, per la prima volta, si situa la Logica demonstrativa nel contesto storico-culturale che le fu proprio, mettendo in rilievo i suoi legami con la tradizione logica del tempo, finora in gran parte inesplorata.
Il testo tradotto in italiano è ampiamente commentato e corredato da documenti sulla vita e l’attività filosofico-teologica di Saccheri. L’introduzione e le note forniscono una bussola che consente al lettore di orientarsi nei meandri di una dottrina per molti aspetti desueta, che però ha costituito per secoli lo standard dell’insegnamento della logica nella cultura occidentale.
Logica dimostrativa - Gerolamo Saccheri
L’informazione è ambientale. Ergo:
non può mai mancare.
Allora sei tu, a “venir meno”. In che modo?
Quindi, la sua decodifica (comprensione) – funzione, che deve avvenire gioco forza, attraverso di te (come se tu fossi lo strumento per…) – dipende dal “modo” in cui la esegui.Cioè, sei tu il “collo di bottiglia” entro il quale è più “ordinario” agire (qualora un “terzo incomodo” intendesse trarre ampio beneficio personale, da una simile faccenda d’assieme).
Un po’ come, non a caso, la posizione di Gibilterra è ampiamente strategica, oppure, come il Canale di Panama è stato concepito allo stesso modo.
Allo stesso modo di una serie di fortezze, erette in cima ai rilievi più portanti, in termini di difesa preventiva (controllo).
Qualcosa che ricorda, ancora, la presenza “occulta” di una fascia di satelliti stazionari in orbita attorno (sopra) alla Terra, che scrutano e vigilano su ciò che succede al di sotto, come una specie di “punto di sospensione” al quale è agganciato l’intero genere umano ed il pianeta stesso.
È, persino, curioso (e divertente)… il “come la caratteristica ambientale infrastrutturale frattale espansa, sia ricavabile da praticamente qualsiasi ambito, seppure costantemente rabbuiato dalla ‘tua’ incapacità di ‘riunire i puntini’”.
La ricompensa più soddisfacente…
Quale maggiore sciocchezza.
O, come ricavare un parcheggio nel letto di un fiume “secco” che, prima o poi, ritornerà a gonfiarsi.
È, allora, come la negazione dell’intelligenza, dell’intuito, della logica… persino quando sono rivolt3 alla sopravvivenza.
Il tutto nel nome di un “interesse”, che non corrisponde più, o affatto, ad un valore universale... che puoi meglio inquadrare sensatamente ricorrendo alla “luce” del mito dell’eroe antico:
non per quanto riguarda la "forza" che metteva in battaglia
quanto, di più
poiché senza paura (coerente) di fronte ad un nemico che riconosceva, ricordava, vedeva, etc.
Mettendo ordine, qualcosa viene sempre “prima” di altr3.
No? Sta persino nell'ordine delle idee.
Di quel “set” di strumenti che utilizzi, allorquando ti servi della “tua” mente per elaborare informazione…
La giustizia ad angolo giro è come la luce.
È come il Sole stesso, che la emette o permette di far passare attraverso, riflettendola ovunque. Come un prisma, un caleidoscopio, un dispositivo grandemente adatto per…
Che cosa significa.Per ricordarlo occorre che tu ripensi tutto in termini “altri”.
Sì, perché – altrimenti – nel “qua, così” solo il “qua, così”.
Non è nemmeno una questione di prospettiva, piuttosto di:
globalità, sfericità, centralità portante, etc.
Se la prospettiva è la quinta dimensione
allora
il valore universale è la sesta dimensione…
LinkLa prospettiva - quinta dimensione - è sempre ricavata all’interno di un certo “angolo (inclinazione)”.
Ma, di più, la portante ad angolo giro è la sesta dimensione, dalla quale si diparte sempre lo stesso “raggio d’azione (angolo)”:
spazio (lunghezza, larghezza, profondità)
tempo (segnale di clock)
prospettiva (panorama)
luce (Sole, punto di sospensione).
Anzi, è la “qualità” programmata nel sistema operativo, che diventa caratteristica ambientale... per quanto riguarda il “raggio d’azione” del sistema operativo stesso.Tutto ciò che accade, causalmente, “a valle”, è sempre interpretabile in infiniti modi se (se) si sopravvive in una partizione (realtà manifesta “qua, così”) della memoria disponibile (potenziale).
Da questa "prospettiva", allora, puoi comprendere come tutt3 sia in codice e perché esista sempre, "qua, così", giustizia di parte (ego, interesse).
“È già successo” che… qualcosa è accaduto, ed ha preso il sopravvento (da “lì” parte il tempo e lo spazio fisico, arredabile)…
Come mai la frattalità espansa, per delegazione, non la riflette ovunque all’interno dello spazio?
di assolutezza
data per scontata
pura
senza alcunché da chiedere
e che nulla richiede.
Un dono. L’essere risplendente al massimo della sua “forma”.
Una lucentezza che rischiara senza mai fare notte…
Perché il riflesso sferico "sembra" manchevole (in realtà, l'informazione c'è sempre)?
legge, strumento e memoria.
Fermo restando il “Filo di Arianna” della memoria frattale espansa, in quanto “Spada di Damocle” inversa:
La “legge” funziona senza chiedersi nulla a proposito del “perché” (se non a livello di programmazione originale e funzionale).
Da “lì” deriva la tua esperienza. Il fatto stesso di non ripetere gli stessi errori del passato. Poiché:
“sbagliare è umano ma perseverare è diabolico”.
Manca proprio il “chi”…
Perché, altrimenti, la “luce” lo metterebbe in risalto, senza necessità di dover dimostrare nulla (universalmente).
Semplice mente, per contrasto tra il “valore universale” e quello parziale.
Ciò che è raffigurat3 a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso, praticamente, ovunque comunque e quantunque... anche se “qua, così”, all’interno del suo “massimo travestimento”.
La memoria, tuttavia, è raggirabile interfacciando – prima – te. Ossia, rendendoti conseguente, prociclic3.
Preventivabile. Controllabile. Anticipabile. Conformabile…
L’interferenza è diventata ambientale, per cui, la scambi addirittura per normalità.
Sono 481 i cambi di gruppo nel Parlamento Italiano…
L’attuale legislatura si porta a casa un nuovo record…
A oggi infatti sono stati 481 i cambi di gruppo parlamentare dall'inizio della legislatura, un numero tale da rendere il Parlamento attuale irriconoscibile rispetto a quello che si presentò il venerdì 15 marzo 2013 per cominciare i lavori…
Link
Indebitamento delle famiglie americane supera il picco pre-crisi.
L'indebitamento delle famiglie americane è cresciuto per l'undicesimo trimestre di fila tra gennaio e marzo scorsi e ha sorpassato i livelli pre-crisi…Stando ai dati elaborati dalla Federal Reserve di New York, l'indebitamento degli americani - in crescita da quasi tre anni - ha raggiunto quota 12.730 miliardi di dollari, 50 miliardi di dollari oltre il precedente picco messo a segno nel terzo trimestre del 2008 ossia in piena recessione…
Link
“Non è un caso. È efficienza…”.
Billions
Perché è un esperimento.
L’intento è proprio quello di “ricavare” la dominante, di portarla all'emersione, di studiarla, di conoscerla sempre meglio, etc.
Ne va a scorgere i minimi dettagli. Dove?
A livello microscopico. Dove si annida il “virus”.
Il… perché. Il “chi”.
È, semmai, il “fuori” la conseguenza.
È “dentro” la cabina di pilotaggio ma non il pilota, che è wireless (e, dunque, può anche essere fuori).
Che vuoi?
Nel loop, il loop. Come lo risolvi?
Astraendo la logica:
decodificando la realtà manifesta, soprattutto, ad un livello che la riassuma a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso.
Dalla sesta dimensione sferica, globulare, della “luce (emissione a tutto tondo di valore universale)”.
Ciò che evochi, ambientalmente, dentro e fuori allo stesso tempo, è qualcosa d’altro rispetto ad ogni luogo comune “speculativo ‘qua così’”…
Per questo motivo è così tanto… “rar3”, questa tua forma di “Fare…”.
Perché la dominante non lo prevede per te. E dato che tu vieni dopo, allora, “hai ciò che è stato deciso per te, ma non da te”…
San Tommaso dice che il mediatore è colui che esercita I’atto del medio e perciò ha la natura del medio.
Ora, la natura del medio è quella di essere nel mezzo tra gli estremi, partecipando di entrambi e situandosi gerarchicamente sotto il primo e sopra l'ultimo.
L'atto del medio, invece, è quello di collegare gli estremi.
Perciò, il medio implica tre condizioni:
1) congiungere o collegare gli estremi; 2) parteciparne; 3) esser tra il superiore e l'inferiore.
Dunque, il mediatore congiunge in questo modo ciò che è separato…
La Somma Teologica - Terza Parte - Tommaso D’ Aquino
“Levati di mezzo”:
non sei tu la portante centrale universale.
Sei in un esperimento. Ciò che è stato travisato è proprio questo:
il “piano (reale manifesto)” non serve per auto intrappolarti nella “ruota” e dunque per farti fare la tua esperienza
di più
serve (è concepito) per l’esperienza, umana, di manifestazione (evocazione) della dominante.
Comunque l'esperienza sarebbe stata perfetta solo al Polo, unico luogo in cui il punto di sospensione sta sul prolungamento dell'asse di rotazione terrestre, e dove il Pendolo realizzerebbe il suo ciclo apparente in ventiquattro ore.
Ma non era questa deviazione dalla Legge, che peraltro la Legge prevedeva, non era questa violazione di una misura aurea che rendeva meno mirabile il prodigio.
Lo sapevo che la terra stava ruotando, e io con essa, e Saint-Martin-des-Champs e tutta Parigi con me, e insieme ruotavamo sotto il Pendolo che in realtà non cambiava mai la direzione del proprio piano, perché lassù, da dove esso pendeva, e lungo l'infinito prolungamento ideale del filo, in alto verso le più lontane galassie, stava, immobile per l'eternità, il Punto Fermo.
La terra ruotava, ma il luogo ove il filo era ancorato era l'unico punto fisso dell'universo.
Dunque non era tanto alla terra che si rivolgeva il mio sguardo, ma lassù, dove si celebrava il mistero dell'immobilità assoluta. II Pendolo mi Stava dicendo che…Infine, dal 1855 è qui, in formato ridotto e pende da quel buco, a metà della crociera…
E che fa, penzola e basta?
Dimostra la rotazione della terra. Siccome il punto di sospensione rimane fermo...
E perché rimane fermo?
Perché un punto... come dire... nel suo punto centrale, bada bene, ogni punto che stia proprio nel mezzo dei punti che tu vedi, bene, quel Punto — il Punto geometrico — tu non lo vedi, non ha dimensioni, e ciò che non ha dimensioni non può andare né a destra né a sinistra, né in basso né in alto. Quindi non ruota. Capisci? Se il punto non ha dimensioni, non può neppure girare intorno a se stesso. Non ha neanche se stesso...
Nemmeno se la terra gira?
La terra gira ma il Punto non gira. Se ti piace, è cosi, se no ti gratti. Va bene?
Affari suoi…
Il pendolo di Focault – Umberto Eco
Ecco il “valore universale”.
Ecco, allora, anche la dominante (costante incognita)…
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