|
Quante possibilità, a partire da "un numero intero (stato)"... |
“Io non credo in Dio. Non credo in nulla che non possa dimostrare.
Allora non può credere in me. Un’equazione non ha alcun significato per me. A meno che non esprima un pensiero di Dio…”.
L’uomo che vide l’infinito
Il dialogo procede tra “persone cieche e sorde ma, di certo, non mute”.
L’uno “crede solamente nella dimostrazione”, l’altro “in Dio”; mentre, entrambi, non s’avvertono del simbolismo, codificato sia nella formula che nella dimostrazione.
Qualcosa che “non è” né Dio, né la “natura”, né tutto quello che decodifichi “lato tuo/umanità, dominat3”.
Qualcosa che è tutto questo – tuttavia – è molto di più… se osservi “lato tuo/umanità, centrale”.
Un fattore di giustizia, ad angolo giro, fa la differenza.
Non più, un solo angolo della prospettiva – determina tutto – bensì, ogni angolo porta sempre a…, ma in due maniere diverse, 1) dalla dominante o 2) dalla tua/umana, centralità.
“C’era una volta…” un mondo di Re ed Imperatori.
C’era qualcosa che appariva e che la Massa – ciclicamente – poteva additare (vedere) come la causa dei propri mali (quando, la miseria era tale da non avere più nulla da mettere “sotto ai denti”).
C’era tutto questo e, nonostante gli eserciti schierati in campo, la Massa, comunque, “scendeva nelle strade e nelle piazze e… moriva per auto determinare la propria ‘libertà’”.
Giunta allo stremo della sopportazione, trovava nuova forza ben sapendo dove si trovava il “palazzo del responsabile” e dove, quindi, si trovava il centro (motivo) della propria sofferenza.
A quel punto, non c’era esercito che poteva tenere, a fronte di una simile furia.
Ma, che cosa succedeva, puntualmente, ogni volta causalmente?
Che 1) la Massa aveva necessità, in ogni caso, di una “guida ideologica, operativa, funzionale” e che 2) tale “guida” era incarnata, sempre, da individui della stessa “risma” di coloro che già sedevano al potere, oppure che 3) erano “destinati a ricoprire gli stessi ruoli”, tirando le fila ad uno status quo mai messo sostanzialmente in dubbio.
Insomma, la rivolta era sempre già “perdente in partenza”, essendo disinnescata a monte, poiché prevista. Sì, ma… prevista da chi/cosa? Dal Re/imperatore in auge? No.
Sino (anche) a quel livello, le cose si svolgevano come se fosse una diretta veritiera, relativamente a quello che succedeva (qualcosa che lasciava spazio, interamente, a “trame da film”, costituite da spie, tradimenti, cospirazioni, atti eroici e miserrimi, epicità e paura, follia e audacia, pazzia e lucidità, etc.).
Ma, al livello "superiore" (già a livello di società segrete, governi e fratellanze ombra, etc.) le cose accadevano secondo ben altra “funzione”.
La rete sottodominante, anche gerarchica e regolarmente organizzata, ha da sempre governato tutto quello che poteva e doveva succedere “nel mondo di sopra”, alla luce solare dell’evidenza... misurata attraverso ciò che rimaneva dell’antica ed originale memoria collettiva, risalente al pre momento di “è già successo”.
Laddove, però, persino la sottodominante più “alta/bassa (potente e rappresentativa della dominante”, non era conscia di un simile ruolo, amministrato e discendente solamente dalla dominante stessa (la “regia”, la ragione fondamentale della “forma del mondo reale manifesto”).
Insomma, una “profonda ed invincibile originalità… (L’uomo che vide l’infinito)” …
“Noi non inventiamo queste formule. Esse esistono già. E giacciono solo in attesa (di essere intuite e decodificate) …”.
L’uomo che vide l’infinito
Le “formule” non sono inventate, poiché “dimostrate”; ma… esse non sono solamente quello in cui credi.
Esse sono, anche quello, ma organizzate in un ambiente a piano inclinato, esse risentono della “pendenza”, nella quale sono inserite. Per cui, una formula è tutto quello che ti hanno detto, ma – soprattutto – una formula “qua, così” è:
- un pezzo del mosaico
- del funzionamento d’assieme della caverna, elefante, astronave, etc.
Vivendo sempre in una realtà manifesta, dove sei sempre più “impotente”, è giogo forza sviluppare – comunque – la tua potenzialità (codificata secondo altra "forma/lingua"); ecco che, allora, emerge la classe degli scienziati (deviati), i quali ambiscono a comprendere il funzionamento dell’ambiente che li circonda e caratterizza, commettendo un non evidente “errore di parallasse” che, già di suo – se osservato a livello frattale espanso – ti “dice tutto”.
L’errore è di prospettiva (ottica).
L’errore è nella centralità laterale, “tua” e nella centralità centrale, tua.
Questa differenza angolare, fa la differenza reale manifesta. Perché è come osservare da “te” oppure da te.
Questo fascio d’auto osservazione è diverso se proviene “lato tuo/umanità, centrale” oppure “lato tuo/umanità, dominat3”. Ok? Se non lo capisci, ancora… è “solamente” per via dell’AntiSistema (nel quale “sei ‘qua così’”).
In qualcosa che è totale (assoluto) ma relativamente a…
allo stesso tempo (l’angolo prospettico frattale espanso)
avente una collocazione spazio/temporal/prospettic3 1) tua e “tua”, 2) tua, 3) “tua”.
Una tri-unità d’eventi e di potenzialità che, “qua, così”, è stata come impoverita dalla compresenza immanifesta dominante, diventando apparentemente la realtà manifesta duale/polare, che hai l’impressione di riconoscere come “unica forma possibile e calpestabile/immaginabile”.
In SPS (Me) si è manifestata “la via alternativa sostanziale”, allo status quo in auge (da “sempre”).
E tutto questo è Ego, ma “lato mio/tuo/umanità, centrale”.
Ossia, è la ricollocazione gerarchica potenziale della forma umana di sovranità, dispersa nel tempo dal dopo “è già successo”.
Dando libero sfogo alla “valvola”, la pressione si scarica all'esterno e, sostanzialmente, la pressione è solo la forma teatrale del contenuto, che preme e s’imprime “dentro”, sino a…
Ora, questa possibilità è stata colta, incarnata e gestita/sviluppata da SPS (Me), in maniera tale che – qualsiasi “cosa” sia – SPS (Io) la possa gestire assolutamente come “autentica ‘lato mio/tuo/umanità, centrale’”.
In cosa differisce, di fatto, questa sorta di “guida funzionale (potenziale)”, rispetto a quello che è sempre successo, puntualmente, nel passato (ossia, che la “guida” era sempre una emanazione del potere o qualcosa di destinat3 solamente a prenderne il possesso, non andando a modificare nulla... nella relativa ed assoluta gestione millenaria by dominante)?
In “cosa” può differenziarsi, ciò che non si riconosce “qua, così”?
|
Pechino, come "Milano"... |
|
"Alimentazione" altamente inquinata... |
La differenza è talmente grande, da essere infinita, diametralmente opposta e, quindi, scambiata per ancora la stessa forma di status quo, non apparendo... in qualcosa di governato dalla formula “troppo grande per fallire”.
SPS (Io) non prometto nulla, niente a chicchessia, ma – cosa assolutamente centrale ed allo stesso tempo – è la "propriocezione" “lato nostro/umanità, centrale”, lasciata a vagare nel vuoto, senza punti di orientamento convenzionale AntiSistemico, ad indicare l’accensione di una “luce” potenzialmente e davvero (sostanzialmente) “diversa dal solito”.
Ora, questo descritto non è un “programma politico” e non è nulla di “portante acqua al personale ‘mulino’”, avendo personalmente una totale ritrosia, confermata anche nel “carattere”, ad apparire in qualsiasi forma, modo e modalità.
Nella rinuncia a tutto quello che sembrava essere la direzione della “mia” vita/carriera, sta il nocciolo duro che è diventato sede di tutta questa “poetica”.
Qualcosa che era già nelle mie “corde”, anche in tempi non sospetti, ma… che nell’ultimo settennio è divenut3 una fonte solare di costante e coerente attenzione (focus).
E, sai quale è proprio la forma di maggiore intensificazione del segnale portante “lato mio/umanità, centrale”?
La regolare, assoluta, omni-assenza (99 vs 1)… dell’attenzione della Massa (con dentro anche te).
In una realtà manifesta, nella quale “emergi solo a fronte di una caratteristica ben specifica, nel bene e/o nel male”, la mancanza di attenzione verso SPS (Me) è – all’opposto – fonte di grande centralizzazione e di espansione, conferma, di quello che regolarmente SPS (Io) sto portando avanti.
È proprio l’apparente mancanza di “successo”, che conferma la bontà dell’operato e dell’opera condivisa quotidianamente.
Un processo proprio, di/in me, che deve essere sempre mantenuto sotto al diretto controllo della centralità personale (energia), anche qualora la strategia AntiSistemica dovesse trasformarsi, secondo altra direzione di marcia.
Infatti, come può cambiare un centro se sempre “giusto, ad angolo giro (lato proprio/umanità)?
Cambierà sempre trasformandosi in se stess3. Anche a fronte di sollecitazioni diverse. Anche se… "tutto quello che vuoi/puoi/immagini", by dominante.
È la scienza deviata che te lo dimostra. Infatti:
“nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma…”.
Certo. Ma… questa è la descrizione dell’interno di un loop.
Ora, se il loop (che deriva da un centro superiore, a monte, di “attenzione”) è un altro?
Lo “vedi (percepisci)”?
Tutto questo è “solo” potenziale.
Il potenziale, del quale anche tu (ogni forma umana) sei rifornit3, di “serie”. Qualcosa che “qua, così” è stato trasformato (dimenticato) in “optional”.
“Prendiamo questo.
1729. Non vedo che cosa abbia di speciale.
Non lo capivo neanch'io all'inizio…”.
L’uomo che vide l’infinito
La decodifica, che “fai”, è una emanazione – in ogni caso – emessa da un centro.
Una centralità che, una volta dimenticato, diventa una periferia del centro, un centro decentrato. Qualcosa che accade causalmente, però.
Ergo:
una profonda, incisiva, indicazione frattale espansa di 1) cosa "è già successo", 2) per opera di una ragione fondamentale, 3) immanifesta strategicamente (comprenderlo non è così difficile, né tanto... impossibile).
Nel giogo della democratica “alternanza (loop, status quo)”, le parti s’invertono. E, questo significa solo una cosa:
che è previsto (qualcosa che lascia la sostanza esattamente dove/come si trova, alias… la “forma reale manifesta by dominante, non risulta - ma diviene - inalterabile/inalterata”).
Lascia, dunque, perdere (da parte) “chi, dice cosa”, ma – piuttosto – concentrati sull'essenza, che continua a ridondare “a destra e a manca”.
Il fenomeno del “doppio specchio”, insomma, ti insegna ad andare al sodo (centro) con te al tuo/umano, centro (causalmente). Al di là della forma del giudizio, dell’appartenenza, dello schieramento, dell’interesse solamente personale, dell’avidità, della “malattia virale”, etc.
Legge bilancio, Camusso: Manca un vero piano strategico.
"Una legge in linea con il passato, mentre serviva un deciso cambio di passo... si continuano a distribuire soldi a pioggia alle imprese... ma che manca di un progetto Paese, e non risolve i problemi dell'occupazione giovanile... Se ci sono poche risorse bisogna usarle al meglio, e non disperderle. Questa legge, invece, è la somma di tanti piccoli interventi. E manca proprio un piano strategico.
Facciamo, facciamo... ma siamo sempre lì...".
Susanna Camusso
- una legge in linea con il passato (appunto, l'è già successo)
- manca di un progetto Paese, e non risolve i problemi (i “problemi” non sono tali, dalla prospettiva dominante, dotata di un esatto “progetto Paese”)
- se ci sono poche risorse (le “risorse” sono potenzialmente infinite: dipende dal “come le riassumi”)
- manca proprio un piano strategico (per nulla affatto. Tutto “qua, così” è assolutamente perfetto. Non lo ricordi più e non lo ricavi direttamente più, per via del disinnesco AntiSistemico. La dominante ha progettato tutto, all'interno del proprio progetto, per “te”).
“La poetica dell’occultamento.
Applicazioni e usi della Realtà Diminuita…”.
L'uomo ha sempre cercato di rimuovere o cancellare alcuni elementi presenti nella realtà che lo circonda, occultandoli per svariati motivi;
la parola stessa occultare evidenzia svariate azioni quali mettere qualcosa in un luogo ove nessuno possa vederlo o trovarlo, nascondendolo, oppure celare la conoscenza evitando che un fatto o una dottrina divenga nota, ma può venire usata per evidenziare qualcosa che da un momento all'altro può sparire ma che in realtà esiste essendo solo nascosto, mimetizzato, da vari fattori che l'uomo stesso innesca…
Alessandro Simeti
La “scarsità (crisi)” è una strategia.
La forma reale manifesta... lo è da una prospettiva (dominante).
Il centro è un “vantaggio”.
Il tempo è uno strumento, nonché un segnale di clock (artifizio).
Il mondo “qua, così” è un incantesimo.
Qualcosa di potenziale, che è emerso... perché preferito dalla grande concentrazione di massa…
Ed, ora, la grande accelerazione (anche se non ti sembra e/o non ti sembrerà).
Le “scoperte scientifiche” a quale livello si piazzano (osservano)? A quello dell’algoritmo “sistema operativo frattale espanso”, oppure, a quello degli effetti dell’algoritmo “sistema operativo frattale espanso”?
Ossia, può essere il singolo dettaglio – oltre che utilizzabile per “far luce” sulla realtà manifesta (in termini di causa/effetto e ragione fondamentale, dominante) – anche per comprendere il funzionamento del sistema operativo frattale espanso?
Le “ragioni (complessità)” si moltiplicano:
- esperimento (Massa/individuo)
- sistema operativo frattale espanso - realtà potenziale
- dominante (principio virale)
- Dominio (forma gerarchica piramidale)
- realtà manifesta “qua, così” - sotto dominanti (status quo)
- Massa/individuo (suddivisione, separazione, dimenticanza).
Con:
3, 4, 5 costituiscono il firewall ambientale
2, 3, 4, 5 costituiscono la “Caverna (elefante, astronave)”.
Non si parla mai “seriamente (a livello ufficiale)” della ragione fondamentale, per la quale il “mondo è ‘fatto così’”.
O, meglio, se ne parla ma solamente a livello di “collateralità (causa/effetto)”.
Ad esempio, “tirando in ballo” – al/il limite – note congregazioni segrete (massoneria, trilaterale, rosacroce, etc.), servizi segreti deviati, lobby di potere, etc. … se non proprio ricorrendo al simbolismo tradizional-religioso (duale) di Dio ed il Diavolo, così come dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso (in oriente, la “musica” non si discosta sostanzialmente).
In questa maniera (così) rimane sempre tutto esattamente “inascoltato”; la forma sociale rimane “così com'è ‘qua così’”.
E non si sfiora nemmeno, mai, il vertice distaccato (strategicamente) della dominante.
A tal pro, è d’uopo far notare che “la forma dominante”, in un ambiente a caratteristica gerarchica (piramidale), si ripete in continuazione (ad “immagine e somiglianza”).
Ergo?
Ciò significa che “la dominante è (in una/la) dima (frattale espansa)”, dentro alla quale ci può (puoi) mettere quello che vuoi (“vedi”), tanto la sostanza non cambia mai (ma, solamente, si trasforma sempre in se stessa).
Ad ogni livello e a qualsiasi gradazione della tua “cultura”, la forma dominante te la ritrovi sempre “tra i piedi”.
È centrale, quindi, accorgersi di questa “regola (legge) caratteristica”; allo stesso modo, attraverso il quale la scienza deviata ha misurato le grandezze (forze) fisiche, rilevandole nel loro funzionare d’assieme.
Insomma, ufficialmente “l’umanità” si è accorta di qualcosa, ma (ma) non di altro.
Perché?
SPS (Io) ho messo a punto un “modello universale di lettura della realtà manifesta”, nel quale esiste… non, un “nome esatto (responsabile)”, per/di quello che succede caratteristicamente “qua, così”, bensì… una “forma esatta (responsabile)”, per/di quello che succede caratteristicamente “qua, così”.
In questa maniera, non c’è un “unico colpevole”, ma esiste uno schema che si ripete in continuazione (uno "strumento ottico/logico, adatto per accorgerti").
Qualcosa che “anche se non vedi il piano più alto” … è, però, “uguale”.
Un ottimo modo per 1) non giudicare a vanvera (decadendo nel giogo AntiSistemico), 2) non disperderti in futili discussioni “tra impoveriti dentro” e 3) non “campare scuse”, dietro a paratie stagne convenzionali, tipo… non fa per me, non arrivo a capirci nulla, non ci posso fare niente, avrei dovuto studiare di più, il mondo è dei più furbi (mi “chi sono”?), etc., etc., etc. …
In questo modello, è sufficiente che “ti accorgi (che qualcosa ‘non va’)” e… “qua, così”, beh… ti accorgi (lo sai), che c’è qualcosa che “non ti torna (ma, ritorna sempre)”.
La “tua” impotenza viene meno, quando puoi ricorrere ad uno schema di “funzione unitaria di partizione inversa”, ossia:
a prescindere da quante possibilità esistano di… (valle)
all'inverso (in un ambiente a caratteristica frattale espansa)
esiste sempre una, ed una sola, possibilità di ragione fondamentale (monte, collo di bottiglia, forma).
Anche se questo non ti è chiaro, è importante che venga codificato in SPS.
Questo fa la differenza e “mette ordine” nel/tra il “caos/caso (strategico)”, che la dominante ha saputo spargere ad arte, nel “qua, così”.
Questo unifica tutto il “a valle”, verso l’unica “congettura/conduttura” possibile, strutturalmente, logicamente e frattalmente, “a monte”.
E, anche se ora non ti sembra “nulla di che”, da oggi (attraverso questo spazio web condiviso e permesso non paradossalmente dall’AntiSistema) … la tua mente (capacità propria) ha una direzione altra da poter percorrere, analizzare, sviluppare ed… auto sostenere (evitando di disperderti, puntualmente, in "sacche ambientali" per il disinnesco previsto e programmato).
Anche se non comprendi, tuttavia, puoi decidere di intraprendere e “camminare” – anche - in questa direzione, come sul suolo di una nuova isola che cresce dal mare, per via di una forte eruzione vulcanica sottomarina.
Ok?
Non si tratta di capire, ma di ricordare.
|
Vai sempre "Oltre Orizzonte", attraverso il... "Modello (e, persino, l'evidenza)"... |
Anche se il ricordo viene dopo, alla decisione di…
Per cui, per impedire ogni sorta di tecnica inconscia di auto sabotaggio pro/pre dominante, è sufficiente che inizi a “camminare in questa nuova direzione”, senza porti troppe domande, ma, se e perché.
Il “modello” ti guida, in qualcosa che non ha “angoli, spigoli, curve (att3 ad ospitare “imboscate d’ogni tipo”).
A prescindere dalla “tua” cultura, decidi spontaneamente di percorrere la tua vita, dalla prospettiva del modello (appena sopra riportato).
È come usare un dispositivo (che non esiste, ma c’è… o viceversa).
È come usare un moderno visore per realtà aumentata o gli occhiali alla moda Google Glass.
Non disperdi nulla. Anzi… guadagni solo qualcosa:
la tua memoria, la tua esperienza pregressa, l’inalienabile (veramente) sovranità “lato tuo/umanità, centrale”.
La funzione di partizione…
Link
Che cos'è una “formula”?
È l’atto finale della dimostrazione:
una App (pronta per l’uso).
La formula, in SPS (Me) è – analogamente – la possibilità di non passare dal livello accademico (auto deviante), per osservare (“vedere”) immediatamente la “forma” della ragione fondamentale “qua, così”.
Com'è possibile “dimostrare” tutto quello che è emerso in SPS (Me)?
Ci sono quasi 2000 Bollettini (progressivi, partendo sempre dall'ultimo, come “capostipite”).
Ma questo non serve a convincere nessuno. Per via dell’incanto AntiSistemico.
Dunque?
La dimostrazione, in un universo a caratteristica frattale espansa, è… ovunque.
Basta prendere qualsiasi situazione, tradizione, uso e costume, stile di vita, notizia, teoria, dogma, convenzione, linea di pensiero, libro di storia, di economia, etc. per rendertene subito conto.
Ma, facendo cosa? Facendo la differenza, tra te e “te”:
fra teequello che “vedi (ti riportano)”.
“Perché lo fai, tutto questo?
Perché devo farlo. Io lo vedo…”.
L’uomo che vide l’infinito
Che cosa ha contribuito a condensare, Ramanujan? Ad oggi…
“La forma fine a se stessa. Un’arte in sé e per sé… e come ogni arte, riflette la verità…”.
L’uomo che vide l’infinito
Fai attenzione, centralmente:
come ogni arte, riflette la verità
significa che
la realtà manifesta, lo è... su/a base frattale espansa (a partire dall'evento cardine/pilota, “già successo”).
Ora, se ti accorgi di questo ma lo releghi (deleghi) a livello simbolico codificato (ermetico) di Dio (dogma = limite artificiale, deviato), allora, la “verità” rimane esattamente dove/come si ritrova già, alias:
codificata, ovverosia, occultata/dimenticata/invisibile.
“Credo che lei abbia già provato a risolvere questo problema.
Si ritiene impossibile. Insolubile. Un’indecifrabile mistero dell’universo.
Fino ad ora…”.
L’uomo che vide l’infinito
Per il tuo/umano “bene (destino centrale, ‘autenticamente… tutto’)” …
“Fai”.
Repetita iuvant:
in questo modello, è sufficiente che “ti accorgi (che qualcosa ‘non va’)” e… “qua, così”, beh… ti accorgi (lo sai) che c’è qualcosa che “non ti torna (ma, ritorna sempre)”.
La “tua” impotenza viene meno, quando puoi ricorrere ad uno schema di “funzione unitaria di partizione inversa”, ossia:
a prescindere da quante possibilità esistano di… (valle)
all'inverso (in un ambiente a caratteristica frattale espansa)
esiste sempre una, ed una sola, possibilità di ragione fondamentale (monte, collo di bottiglia, forma).
Anche se questo non ti è chiaro, è importante che venga codificato in SPS.
Partizione di un intero…
Talora… risulta opportuno considerare anche come unica partizione dello ”0” la sequenza vuota…
Nel gennaio del 2011, il matematico statunitense Ken Ono, della Emory University di Atlanta, Georgia, insieme ai suoi collaboratori ha fatto grossi progressi nella comprensione del comportamento della funzione di partizione.
Estendendo alcune formule di Ramanujan, è riuscito a mostrare che i numeri di partizione hanno un comportamento di tipo frattale:
apparentemente essi sono disordinati, senza alcun legame logico o alcuna congruenza, ma se analizzati a fondo si scoprono essere scoperti da schemi ordinati con un preciso ordine di ripetizione…
Link
I numeri di partizione hanno un comportamento di tipo frattale (guarda non caso).
Apparentemente essi sono disordinati, senza alcun legame logico o alcuna congruenza, ma se analizzati a fondo si scoprono essere scoperti da schemi ordinati con un preciso ordine di ripetizione:
schemi ordinati (loop)
con un preciso ordine di ripetizione (e dominante).
L'arte o capacità di rendersi invisibili a volontà è una antica aspirazione e un antico sogno dell'uomo, che torna costantemente nelle tecniche e nei rituali iniziatici di tutte le civiltà e di tutti i tempi.
Ma non si tratta di un sogno irrealizzabile, bensì di un evento possibile, che proprio nella ripetizione - a vari livelli - di tale ricerca trova la conferma che nella sostanza si tratta di una facoltà oggettiva.
L'arte dell'invisibilità - Steve Richards
Decodifica ogni informazione (verità o memoria frattale espansa) “lato tuo/umanità, centrale” – per aiutarti – attraverso il “modello”, ivi riportato, per te (uman3 essere).
"Città capace di distruggere ciò che funziona…".
Aurelio De Laurentiis
Non è la “città”, bensì, la forma frattale espansa “qua, così (by dominante), del mondo manifesto.
"Non mi sembra proprio che Jp Morgan sia monopolista…".
Salvatore Rossi
Infatti, non è Jp Morgan ad essere “monopolista”.
È il modello bancario, in assoluto.
Ed è, alfine, la ragione fondamentale… che investe le sottodominanti a…
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2016
Bollettino numero 1922
prospettivavita@gmail.com
appena visto il film. Con SPS ho decodificato 19/06/17
RispondiEliminaAlessandro
Ciao Alessandro. Bene! La condivisione è sempre bene accetta :)
EliminaIn questo Bollettino è stato "bucato" un apice...
Grazie. Ti abbraccio.
Serenità