“Fuori dalla cassaforte, il buio…”.
Frase attribuibile a Paperon De’ Paperoni
È la prospettiva dell’osservatore che ridefinisce la realtà.
Il “valore”, contenuto nello status quo, lo è per la parte dominante, la quale crea anche la realtà esterna “a propria immagine e somiglianza (spesso... attraverso le paure, replicandole)”.
Al tempo dell’impero romano:
“fuori da Roma, le tenebre…”.
Al tempo dei filosofi greci:
“fuori dalla luce di Atene, la notte…”.
È sempre la stessa “cosa”. La stessa situazione di fondo. Qualcosa che si ripete, nel tempo. Al di là del cambiamento, la trasformazione. Il “qua, così”.
Espressioni come “tra i due litiganti, il terzo gode”, “la storia si ripete”, “nulla succede per caso”, “tra il dire ed il fare, c’è di mezzo il mare”, “squadra che vince, non si cambia”, etc. dipingono una situazione esatta:
la ragione fondamentale, dominante, “qua, così”
il terzo che “gode” (all'ombra dei litiganti)
la storia che si “ripete” (all'ombra della memoria)
la connotazione del “caso” (all'ombra della consapevolezza)
il mare che è “di mezzo” (all'ombra dell’evidenza)
la squadra che “vince” (all'ombra di tutto).
Ciò che “gode, ripetendosi, causalmente, attraverso il vincere (affermandosi)” …
È come se una immane tempesta fosse perennemente sopra ad una certa “località” che, nella fattispecie, corrisponde all'intero pianeta, poiché “qua, così” non v’è nessuna “zona” esclusa da una simile giurisdizione.
La “zona” è sia mentale che fisica (territoriale), poiché… la dominante impera ad ogni “latitudine (circostanza) del potenziale”, dato che il reale manifesto è come la punta dell’iceberg… provenendo da una proiezione metafisica (logica intenzionale), come è quella della mente.
Sì, ma… di quale “mente”?
È persino ordinario, non ritenerti sufficiente e necessari3, al fine di giungere a manifestare ordito reale manifesto.
Infatti, ti senti impotente e non all'altezza (se non per ambiti delimitati nel formarti una famiglia, lavorare, spendere e/o risparmiare, decidere dove andare in vacanza ma, molto spesso, non potendo decidere nemmeno il periodo ideale per te, idealizzare la carriera in ambito scolastico, professionale, etc.).
Ergo, “tutto ciò che lasci, viene ripreso”.
Lo snodo, forse, più importante (che proprio non ce la fai ad “allineare sensatamente”) è come – allo stesso tempo – sia possibile che sette miliardi di individui possano creare la propria realtà (ognuno al meglio per sé e per tutti gli altri).
Qualcosa che risulta come impossibile, soprattutto se… pensi a questa enorme massa di esseri umani che, riesce ad ottenere tutto quello che desidera, contemporaneamente.
Proprio non riesci ad immaginarlo, poiché sei decadut3 preda di una prospettiva che delimita, suddivide, riduce, scarnifica, nega, etc. piuttosto che il contrario.
Le risorse sembrano sempre troppo poche e limitate (scarse), pur nell'abbondanza, per poter giustificare un benessere comune, generale, totale… con la giustizia ad angolo giro.
Le scienze deviate più “razionali”, hanno sviluppato una logica dello sfruttamento, partendo dall'assunto fondamentale che “le risorse sono a scadenza (limitate)”, mentre la Massa cresce sempre di più (limitandosi a sfruttare tutto quello che esiste, in quando “dono naturale e/o divino”).
La matematica “conta” e non genera nulla, se non astrazione impalpabile ed assolutamente al di là di ogni “mal di pancia (per via della fame provata)”.
Tutte queste “scienze”, si limitano a conseguire ed a “contare” solo sugli effetti procurati dalla strategia dominante, che “non esiste ma c’è” o viceversa.
Gli esperti osservano la realtà manifesta e traggono le loro conclusioni, mixando l’osservazione più diretta e pura (originale, neutra, propria) con, ad esempio, l’interferenza principale derivante dal finanziamento delle “loro” ricerche, da parte di lobby di potere che “hanno tutto da perdere, da un tipo di scienza che sia completamente indipendente dal potere dell’aiuto finanziario, poiché ne hanno sempre bisogno (dipendenza, ricatto, pressione, deviazione)”.
Ok?
E tale “osservazione”, di conseguenza, tende sempre ad auto mantenere stabilmente in “orbita ‘qua così’”, lo status quo... derivante da una simile situazione di fondo, che è sino ad un certo punto un loop, essendo – di più – una forma piramidale a vertice distaccato, che è sede della ragione fondamentale dominante, che è divenuta grande concentrazione di massa, che per delegazione frattale espansa (leva), esercita quella “pressione” sul sistema operativo frattale espanso… tale da “costringerlo programmaticamente” ad… obbedire.
“Comanda padrone…”.
Se (se) tutto ciò è troppo astratto, per “te” … non importa, poiché continuerà ugualmente a succedere, dato che “è già successo”.
Se ritrovi un briciolo di lungimiranza alternativa sostanziale, non potrai non accorgerti che:
se qualcosa continua a succedere
è perché
“è già successo” a monte di tutto.
Prendi in considerazione la teoria del Big Bang, ad esempio:
ancora adesso, tutto è dotato di rotazione, spinta, direzione, orbita, etc.
per via dell’iniziale primo “scoppio”
che autorizza (alimenta) tutto
conseguentemente
a muoversi in una certa modalità che definire propria è quanto mai distorcente la ragione fondamentale, a capo di ogni “caratteristica di serie”, per ogni “corpo celeste” facente parte della teatralità di fondo, universale “qua, così”.
Ora, SPS (Io) non credo che il Big Bang te la dica tutta, se non assumendolo da una prospettiva (ottica) frattale espansa (lente) “lato mio/tuo/umanità, centrale”:
come una enorme analogia frattale
a ricordare simbolicamente
l’accaduto dominante “qua, così”
il… “è già successo”.
Ciò che ha già provocato il “tuo” futuro che, invece, credi di poter incidere attraverso le “tue” decisioni.
L’orbita di un pianeta, per gli antichi… corrispondeva al destino di tutti coloro che sono “ospiti” sul/nel/del pianeta stesso.
“Il Destino predeterminato era proprio delle persone, dei re, delle nazioni e degli stessi dèi, persino della Terra e degli altri pianeti (il cui “destino” era l’orbita assegnata a ciascuno) …”.
Le cronache terrestri rivelate - Zecharia Sitchin
Tutto consegue… e raffigura una simbologia, che addirittura “emana” sempre e comunque.
Una sorta di radioattività propria, che narra un po’ di tutto (soprattutto, a livello sostanziale, di quello che gli è già successo e della stessa ragione per la quale, ora, tutto continua ad accadere in un certo modo, come… pre assegnato, deciso a monte, “naturalmente e/o divinamente” o, meglio, fondamentalmente).
Dall'osservazione della “ragione reale”, la Massa ha escluso (dimenticato) la dominante.
O, meglio, l’ha solo “chiamata diversamente”, dato che la memoria frattale espansa è sempre all'opera, attivamente e funzionalmente.
Per cui, si è – nel tempo – affermata la “visione” religiosa, spirituale, scientifica (storica, comportamentale, filosofica, psicologica, tecnologica, sociale, economica, etc.).
Così, la dominante si è “trasferita” di livello, rimanendo sempre costantemente in proiezione, indisturbata, mentre miliardi di persone si sono auto convinte (piegate ed impiegate) che la loro origine sia qualcosa di non facente parte di quel piano della comprensione ordinaria “tutto attorno ad ess3”.
Infatti, dall'osservazione ambientale proviene solamente “qua, così”, la conferma delle teorie in voga.
Ossia, della strategia della distrazione di Massa, by dominante (il “fantasma nella macchina”).
La “sostanza”, che anima tutto, è qualcosa che ha una sola forma ed origine “qua, così”. E, anche se… all'opera vi è un gran complesso di “ragioni diverse”, ad un certo punto (semplificando “lato tuo/umanità, centrale”)… la ragione fondamentale è solo una:
certo
questo non risolve la situazione, introdotta dalla prospettiva “cosa c’era prima dell’avvento dominante”
anche se
quando hai caldo, ti liberi di volta in volta dai vari strati di indumenti che ti ricoprono, mentre te li porti dietro e ti sembrano persino caratterizzare, andando a modificarti apparentemente anche nella “forma”.
Il cardine è sempre quello:
ritenere la caratteristica frattale espansa, come ambientale (totale, ubiqua)
ergo
poter “tagliare la forma d’onda” attraverso il Filtro di Semplificazione (tanto, le informazioni non mancheranno mai, per via della memoria frattale espansa)
così da
riuscire, in ogni “caso”
a
osservare, accorgersi e risolvere sostanzialmente/fondamentalmente
“lato tuo/umanità, centrale” con la giustizia ad angolo giro
la situazione del/nel “qua, così”
dominante... ricompresa.
Lo schema logico (mentale, App, programmazione) è, tanto per iniziare, questo (che già conosci):
Attraverso questa “lente (ottica)”, puoi osservare la realtà manifesta con “altri occhi”.
Mettendo da parte ogni condizionamento “convenzionale (di parte)”.
È come affinare la vista, aguzzare l’intuito, annusare sottilmente, assaporare finemente, toccare con mano, etc.
Qualcosa che non ti sembra possibile, è sempre possibile poiché è potenziale (è in attesa di te, del tuo innesco).
Indire un referendum, di solito, significa “proporre qualcosa di significativo (motivo per il quale si ricorre ad un simile ‘strumento’)”.
Già il fatto che esista una proposta di… in una realtà sensata “lato tuo/umanità, centrale” significa “votare per il Sì”.
Perché, di solito, il referendum è (deve essere) qualcosa che viene avanti per intento popolare.
Ergo: sentito, giusto, esatto.
Ora, il prossimo 4 dicembre dovrai esprimere il “tuo” voto. Sì o No?
Il No lascia tutto “così com'è”.
Il Sì, che cosa propone?
Di cambiare qualcosa.
Ma, la proposta è qualcosa che, in seguito (alla possibile vittoria del Sì), andranno a “discutere” i soliti ignoti.
Cioè, la Massa è tagliata fuori dal processo decisionale, ad eccezione che per la modalità di voto (la “parte” della Massa che resta buona... pensando di essere in democrazia).
Dunque?
Non vi è alcuna differenza sostanziale, perché sempre “qua, così”. Ma (ma)… votare Sì significa, comunque, andare a modificare qualcosa, concretamente (anche se l’impianto AntiSistemico rimane tale e quale).
Ok?
Per cui, SPS (Io) dico sì.
In ogni “caso, una modifica si auto avvera, seppure sempre “dentro a…”.
Ed è molto meglio, a livello frattale espanso “lato tuo/umanità, centrale”, che dire No.
Per poi, sperare che le parti si mettano d’accordo tra loro (lavorino) al fine di portare delle modifiche che, stanne certo, non saranno mai significative “qua, così”.
È il più classico dei “dalla padella alla brace”.
Ma “dire Sì” alla modifica della Costituzione è a livello simbolico (potenziale, frattale espanso), molto più “centrale, lato tuo/umanità”.
Certo, perché la Costituzione è un blocco, un vincolo, un… vicolo cieco. E va senza ombra di dubbio, “superata”.
L’andare a modificarla, sull'onda della spinta popolare, seppure all'interno dell’AntiSistema, è un buon segnale frattale espanso, lanciato per l’ambiente.
E, il sistema operativo frattale espanso, è molto “sensibile” ad un simile tipo di irraggiamento della copertura ambientale.
“Fai”.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2016
Bollettino numero 1932
Ciao Davide, sono stupito ma per la prima volta non sono d'accordo con te ... votare SI è dire SI al nwo, anche se ciò non cambia assolutamente nulla per la dominante il "qua cosi" diventerebbe ancora più "pesante".
RispondiEliminaPersonalmente voto NO, non per salvare la costituzione massonica italiana che è un'enorme presa per il culo, ma per dire NO al "progresso" ed a un mondo di robot in sostituzione delle pecore umane attuali che almeno sono ancora un pò "biologiche". Per tutto il resto ... condivido tutto.
Come iniziava una vecchia canzone degli anni '90 "The world is a vampire ...
Un caloroso abbraccio. Cristiano
Caro Cristiano, c'è sempre la prima volta :)
EliminaEd esiste anche la vecchia massima che afferma "ognuno è libero di decidere come meglio crede". Per cui, nessun problema. Quel che è giusto, è giusto.
Non capisco, però, dove stia la differenza (per dire No al progresso). Con il No, sei certo che rimane tutto identico. Con il Sì, succede qualcosa. Io seguo questa logica:
è il simbolismo che va osservato "lato proprio/umanità, centrale"
la Costituzione è da "cambiare"?
con il Sì, inizi a cambiarla (lo status quo rimane inalterato. Ok. Ma, comunque, qualcosa è cambiato. E da "lì" si riparte di slancio, andando a mettere mano nuovamente alla situazione)
il referendum è popolare e chiede di cambiare parte della Costituzione. Io rispondo di Sì. Tanto più che costa molti milioni di euro.
dire No è (avere gettato via soldi, tempo e potenziale) rimandare la "palla" ai politici, i quali dicono di andare a nuove elezioni, per poi mettere mano alla Costituzione (una vera e propria utopia)
Io preferisco "poco ma certo e subito (via metà dei parlamentari)"
ripeto, è a livello simbolico che osservo. E' frattale espanso, il significato. Al di là, persino, dei contenuti nozionistici, politici, di parte, etc.
Ho letto che qualcuno ha detto "con il Sì, si apre la via per una nuova dittatura". Bene. Se leggi cosa scrisse Pasolini, in Petrolio (frase che ho riportato proprio nel Bollettino di oggi):
“per me una persona che sia dentro un certo giro del potere (quando non si tratti di una dittatura, perché allora tutto è più semplice) non può essere del resto che un’apparizione…”.
In una dittatura... tutto è più semplice. E più diretto. Puoi accorgerti meglio, della situazione. Il vertice è manifesto. La Massa si può rianimare.
Ma, vai tranquillo. Nello "stagno" nel quale siamo "qua, così", non si ritorna indietro (a meno che non cambi la strategia dominante).
Grazie Cristiano. Un abbraccio.
Serenità
Ciao Davide, proprio per il lavoro che faccio ti assicuro che questa riforma è una vera schifezza e che è solo un'altro passo delle sottodominanti illuminate per arrivare al loro NWO ... a livello simbolico io vedo (lato mio centrale) solo la Loro affermazione ... quando arriveremo al microchip obbligatorio la frittata sarà fatta. Sarebbe troppo lungo spiegarti come il diritto è stato usato dalle sottodominanti per controllarci non per liberarci però ti assicuro che il MIO NO è a tutto il six-tema ... ritengo l'attuale sistema di vita completamente insulso e a solo beneficio di pochi, odio il potere e le istituzioni il denaro e l'ambizione la vanità e l'invidia, sono profondamente convinto che l'unica via sia quella di una saggia anarchia (una società circolare) e che l'ignoto è molto più vasto di quanto possa immaginare ... sento che è inevitabile prima o poi, qui o oltre, combattere per la propria anima a meno che non si scelga di rimanere "cibo per dei". Cristiano
EliminaCiao Cristiano, ti rispondo unitamente a Marco. Vai, per favore, più sotto a leggermi, dato che la risposta è unica.
EliminaGrazie
ciao Davide, io voterò no, perchè qui viviamo un mondo all' incontrario, rovescia la piramide, il testo dell' referendum dice : approvate ecc ecc si o no.
RispondiEliminapotevano farlo iniziare (per mantenere il "si") ottenendo l' opposto con:
per mantenere il.. ecc ecc.. si o no
è stato scelto il si perchè è positivo ! certo! lo è sicuramente, ma non per la massa, scrivi di risparmio in denaro, non è per noi, e poi risparmio su cosa ? su un ente lo stato, che dovrebbe emettere moneta a gratis.
io voterò no, e faremo la fine della Grecia, non farò lo yess man, dove verso la fine del film lo prende comunque nel popo a contiunare a dire si. lo prenderemo nel popo comunque.
meglio avere la soddisfazione di dire No a tutto cio, e che dia un po fastidio, come a noi lo da prendrlo nel popo.
poi per carità c'è anche gente a cui piace prenderlo.
Ciao Marco (e Cristiano),
Eliminavi rispondo unitamente, senza giudizio e senza ego :)
Per Cristiano:
sarebbe troppo lungo spiegarti come il diritto è stato usato dalle sottodominanti per controllarci non per liberarci (fallo, per favore. Sarebbe opportuno e centrale. Magari, poche parole alla volta, senza pesare troppo sul tuo tempo. Magari stilando i "sette colpi principali inferti all'umanità, storicamente". Grazie).
E vengo alla mia...
La vostra è una risposta ordinaria. Per questo, “nulla cambia”. A nulla è valsa la “logica” implementata attraverso SPS. Ragionate ancora e sempre nella stessa maniera, di sempre. Con la convenzione nella testa. Davvero, credete che la mia sia stata una presa di posizione? Sì o No? Quale scelta? Quale libertà? Quale azione, direzione, destino… se non sempre l3 stess3.
La mia “scelta”, fateci caso, è stata dettata non dall'appartenenza ad una certa “ala” politica (orientamento), bensì ad un'altra logica. Ossia, a quella che “trasuda dal sentire”. Leggasi: frattalità espansa.
Ossia, proprio quello che nessuno ambisce a comprenderne la portata (applicandosi e diventando un esempio vivente). Come se tutto questo fosse una “trovata pubblicitaria” di SPS (Mia).
Non ho intenzione di fare del commercio, con7da tutto questo.
La presa d’atto, espressa qualche giorno fa, è stata formulata direttamente, materialmente, o quello che volete... ma sostanzialmente, per quello che simbolicamente è, incarna e sviluppa potenzialmente. Qualcosa che ho già espresso in precedenza.
È, forse, la prima volta che esprimo un parere personale. E, devo dire che “entrando nell'arena o nel saloon”, trovate (rispondete) subito lo spunto per farvi vivi.
Non è quello che in questo spazio web, deve succedere. E, badate bene, non sto facendo il processo a nessuno, né proibendo niente a chicchessia. È un’altra prospettiva. Tutto qua.
Per essere più chiaro, esiste la dima, il contenitore ed il contenuto. Il contenuto non è mai uno solo, bensì, è qualcosa di costituito da livelli. La memoria frattale espansa polarizza uno di questi livelli, ossia, quello che ti rappresenta maggiormente. Ecco che, allora, il contenuto per me... l'ho decodificato senza sapere altro. Senza sapere chi ha proposto cosa, né altro. E' un "sentire". Una logica altra. Qualcosa che "o si capisce, oppure è quasi impossibile tentare di spiegare". Ok?
Le vostre prese d'atto sono ordinarie. Troppo ordinarie. Comunque, le rispetto.
Grazie e serenità.
Un caro abbraccio
ciao Davide, io posso scrivere qui quando sento che ho qualcosa da dire, altrimenti leggo e basta, sono limitato, in un argomento dove c'è il si e il no è facile prendere posizione, quindi facile da commentare.
RispondiEliminaio non vedo nessuna arena qui ma solo un confronto di idee.
Ci sta qualche volta, non essere d'accordo, può essere che abbia ragione tu, io dal mio limitato terzo stato, sento piu giusto quello che ho espresso nel commento sopra, che dire evitiamo la guerra dei poveri, probabilmente il giusto sta nel mezzo, nel terzo stato, non andrò a votare :)
Ciao Marco, nessun problema. Ho dettagliato la mia prospettiva e spero di essere stato chiaro e, soprattutto, educato e rispettoso. Se così non sembrasse, mi scuso.
EliminaIn questa apparente scelta è, per me, centrale... specificare quello che mi sono sentito di "fare". Come hai scritto anche tu, "è un argomento (più) facile (per ) prendere posizione". Sì o No o astensione. Sono tre, le scelte. E sono tutte disinnescate "a monte".
Resta, quindi, la "simbologia frattale espansa" trasportata ed evocata.
Ma non intendo ripetermi nuovamente.
Grazie e un caro abbraccio.
Serenità