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Quante possibilità, a partire da "un numero intero (stato)"... |
“Io non credo in Dio. Non credo in nulla che non possa dimostrare.
Allora non può credere in me. Un’equazione non ha alcun significato per me. A meno che non esprima un pensiero di Dio…”.
L’uomo che vide l’infinito
Il dialogo procede tra “persone cieche e sorde ma, di certo, non mute”.
L’uno “crede solamente nella dimostrazione”, l’altro “in Dio”; mentre, entrambi, non s’avvertono del simbolismo, codificato sia nella formula che nella dimostrazione.
Qualcosa che “non è” né Dio, né la “natura”, né tutto quello che decodifichi “lato tuo/umanità, dominat3”.
Qualcosa che è tutto questo – tuttavia – è molto di più… se osservi “lato tuo/umanità, centrale”.
Un fattore di giustizia, ad angolo giro, fa la differenza.
Non più, un solo angolo della prospettiva – determina tutto – bensì, ogni angolo porta sempre a…, ma in due maniere diverse, 1) dalla dominante o 2) dalla tua/umana, centralità.
“C’era una volta…” un mondo di Re ed Imperatori.
C’era qualcosa che appariva e che la Massa – ciclicamente – poteva additare (vedere) come la causa dei propri mali (quando, la miseria era tale da non avere più nulla da mettere “sotto ai denti”).
C’era tutto questo e, nonostante gli eserciti schierati in campo, la Massa, comunque, “scendeva nelle strade e nelle piazze e… moriva per auto determinare la propria ‘libertà’”.
Giunta allo stremo della sopportazione, trovava nuova forza ben sapendo dove si trovava il “palazzo del responsabile” e dove, quindi, si trovava il centro (motivo) della propria sofferenza.
A quel punto, non c’era esercito che poteva tenere, a fronte di una simile furia.
Ma, che cosa succedeva, puntualmente, ogni volta causalmente?
Che 1) la Massa aveva necessità, in ogni caso, di una “guida ideologica, operativa, funzionale” e che 2) tale “guida” era incarnata, sempre, da individui della stessa “risma” di coloro che già sedevano al potere, oppure che 3) erano “destinati a ricoprire gli stessi ruoli”, tirando le fila ad uno status quo mai messo sostanzialmente in dubbio.
Insomma, la rivolta era sempre già “perdente in partenza”, essendo disinnescata a monte, poiché prevista. Sì, ma… prevista da chi/cosa? Dal Re/imperatore in auge? No.