“Viene da faticare” nel credere o immaginare che le persone di “c’era una volta” pensassero. Cioè, si tende a farsi un’idea come se quelle generazioni fossero “diverse” o, per meglio dire, primitive (non importa a quale periodo storico ti riferisci).
Semplicemente, la mente giudica tutto quello che è venuto prima, come… “peggiore”, non riuscendo però nemmeno ad auto orientarsi; tanto è vero che, contemporaneamente, si forma una sorta di ammirazione per le opere lasciate dal “passato”.
Al solito, sei tra incudine e martello:
la tipica esperienza di chi non ricorda direttamente, bensì… si limita a dipendere da chicchessia (“boh, bah”).
Allora, persino riferendosi agli ormai “lontanissimi” anni 90 del secolo scorso o, addirittura, alla prima decade degli anni duemila… sembra già o ancora “preistoria”.
No?
“Ma come facevano alla fine del 1900 ad essere senza Internet e cellulari? Boh. Bah”.
Senza Pc, ma con la Tv, come si poteva sopravvivere, infatti, facendo a meno di questa tecnologia? Se hai vissuto in quegli anni, lo sai per esperienza diretta che “era normale così”.
Ovvero, se ignori il potenziale, di conseguenza “è come se nemmeno esistesse”.
E allora è normale così.
Però, restando sempre nel presente, che è sempre “moderno e all’avanguardia” e dunque “migliore”, non fai altro che isolare il passato attraverso una cortina fumogena mentale, che lo fa sempre sembrare come “d’altri tempi” = ?
Un mix fra ammirazione per qualcosa che funge da amarcord, oppure per il “valore” acquisito e, al contempo, una sorta di nausea allorquando immagini come vivessero, come se fossero mancanti proprio dell’intelligenza.
Come degli incapaci.
Se poi ti lasci andare sulla scorta dell’onda mass mediatica, assistendo a produzioni televisive che a breve distanza di dieci/quindici anni, misteriosamente, sembrano appartenere agli anni 80 del 1900, per qualità della “pellicola” e addirittura per colori che ad arte “sbiadiscono”, nonostante sia tutto ormai digitale… allora, viene da intristirti a causa di motivi più che altro artificiali.
Hai presente, infatti, il modo di “girare” Stranger Things (che simula in tutto e per tutto gli anni ottanta del novecento)? Ecco:
questo significa che attraverso la tecnologia puoi essere “trascinato” dove intende teletrasportati la “Regia”.
Ci sei? Ovvero, gli anni 60 (sempre del 1900) ad esempio, possono esserti proposti in maniera patinata ed accattivante o affascinante, oppure… al contrario.
Dipende.
Ed in questo potenziale di oscillazione 1- dove sei sempre tu/“tu” e 2- chi decide sostanzialmente? Ebbene, “tu” scegli fra… ciò che il telecomando ti permette di raggiungere, mentre qualcun altro decide l’intera “scaletta”.
Sembra la solita solfa, eppure è portante renderti conto sostanzialmente di ciò che va in onda immantinente, usualmente nell’AntiSistema.
Fuori e “dentro” alla Tv è sempre uguale:
tuttavia, lo è proprio a livello sostanziale.
Infatti, mentre fuori “piove cacca”, dentro è sempre possibile deodorare l’ambiente, facendolo sembrare altro. Inoltre, da dentro non proviene alcun “odore”, bensì è l’auto suggestione proveniente dall’efficacia del segnale televisivo che instaura una connessione “intelligente” tra te/“te” e… cosa/chi?
In questo puoi comprendere quanto la mente sia in potenziale balia di queste “onde” che ti raggiungono, nonostante non vedi nulla attorno né tantomeno dentro.
Nello schermo televisivo si forma l’immagine che ti propone o rifila il tal “programma”, mentre ritieni la Tv (che è una tecnologia proprietaria) come se fosse l’acquario di casa, alias, qualcosa di normale (come se un acquario fosse normale, con-tenendo altre forme di vita segregate bellamente alla vista ed alla luce).
Come un Tamagotchi (che regolarmente fai morire, ogni volta).
L’espediente “apparecchio televisivo” è come il proverbiale “prendere un granchio”: o il “moderno” Cavallo di Troia, che viene introdotto presso ogni individuo affinché venga “adottato”, come se fosse un figlio.
Perché, allora, una volta dicevano e pensavano “temi i greci anche quando portano doni”?
Perché sostanzialmente non è mai cambiato nulla, nell’AntiSistema.
Ok?
Non a caso, se anche “oggi” un qualsiasi
politicante di turno decidesse di presenziare all’inaugurazione della nuova ala
dell’ospedale pubblico, finanziato da privati, lo farebbe solo ed esclusivamente
per promuovere la propria facciata condivisa, alias, per meri scopi personali e di Partito.
Sarà amaro quanto vuoi, oppure sarà una visione pessimistica della realtà manifesta, ma tant’è che è così nell’AntiSistema.
Perché illuderti del contrario, quando ti attacchi solo alla “speranza”, che è cosa ben diversa rispetto al potenziale contemporaneo. No? A San Gennaro ti rivolgi solo per chiedere “la grazia”, così come a Sant’Antonio, etc. etc. etc.
Ossia, c’è questo sentirsi piccoli di fronte a figure non meglio precisate, che chissà mai perché dovrebbero “intercedere per te”. In cambio di cosa, poi.
Sì, e presso chi o cosa dovrebbe accadere il “miracolo”?
Ti rendi conto che si tratta di una gerarchia. Vero? Qualcosa di giusto, allora? Qualsiasi sia la gerarchia, è sempre un potentato; alias “giustizia”. A meno che l’individuo diventa Re “per una notte”, riuscendo a trasmutare il regno o l’incubo e, poi, “rimette i poteri assoluti” all’alba del giorno successivo. Certamente, perché ognuno è sempre Re:
il proprio Re, contemporaneamente.
Ecco l'originale Rete.
Ma chi, usualmente, sarebbe disposto a “Fare…” così? Una volta “preso il potere”, la tentazione è assoluta:
perché lasciarlo immediatamente, “proprio ora che arriva il bello”?
Già. E così Artù diventa una macchietta… sulla tovaglia che rivela l’intera tavola addobbata per il “fiero pasto”.
Con miliardi di individui che si alternano, manifestandosi, sopravvivendo, morendo, etc. Come se fosse sempre “Natale” e quell’albero particolare brillasse continuamente di luci colorate a proprio modo; come un cielo stellato che non smetteresti mai di stare ad osservare, non importa cosa significhi.
Trovi tutto questo “molto bello” e suggestivo:
perché trovarci anche il significato?
Chi te lo fa fare. E poi è faticoso e diventa tutto molto meno romantico. Eppure, sotto a questo cielo ti senti sempre piccolo e schiacciato. Perché? Perché lo devi accettare così com’è, “a scatola rinchiusa”, da cui ogni senso di oppressione e schiacciamento non solo polmonare.
L’asma, ad esempio, ha origini nella “malattia” oppure nella depressione che insiste da quando ti manifesti, nell’AntiSistema, a conseguire?
La seconda. Vero?
Eppure, i bimbi sembrano sempre felici: basta lasciarli giocare. Tuttavia, se a qualsiasi bimbo fai mancare l’ingrediente principale (alias: il sentirsi libero di…), allora tenderà a sviluppare forme comportamentali di tipo opposto o, meglio, perfettamente in linea con l’incipit AntiSistemico che usualmente è rivelato attraverso il comparto generale della cosiddetta “educazione”, perpetrato amorevolmente da genitori e compagnia cantante.
Laddove, ognuno è complice ma non lo sa, non se ne accorge, non si rende conto sostanzialmente. E poi che cosa vogliono tutti da te:
“che non hai mai tempo per fare niente”. No?
E che diamine; un po’ di sana comprensione. Altrimenti “che cosa sono nato a fare in questo modo: solo per lavorare e tirare la carretta?”.
Ma no: tranquillo.
Non è così: non devi “tirare avanti” un bel niente, perché sei nell’AntiSistema, laddove tutto si muove in tondo o, di più, nel loop AntiSistemico.
Così come il “lavoro” è ancora schiavitù che, del resto, non può tramutarsi in oro, se è e rimane quello che è, nell’AntiSistema (ma non solo, essendo in ogni variante sempre schiavitù essenzialmente).
Con il lavoro qualcuno si è arricchito e, in generale, la popolazione ha molto migliorato il proprio status quo. Giusto? Allora, espandi tutto sostanzialmente e… “immagina” di conseguenza quanto ti stai perdendo perché ci hai rinunciato, da te in “te”, per “te”, nell’AntiSistema.
Se in proporzione ti reputi “tutto sommato fortunato ad avere un lavoro”, allora a cosa avresti diritto in una versione del mondo davvero giusta per chiunque, contemporaneamente?
Tutti potenzialmente Mozart.
Ricordi, Macron?
Ecco la differenza di potenziale in cui sei e che alimenti continuamente. Facendo perno su di te, infatti, diventi “te” ma continuando a sfruttare te, che sei e rimani il “Genio nella Lampada (AntiSistema)”:
generando quella “corrente” o flusso auto attrattivo (elettromagnetico) in cui “servi” sempre alla ragione fondamentale di tutto questo, che al di là di essere naturale, bada ben bada ben bada ben… è “naturale”.
“Un po’ di ottimismo, per favore”.
Sì: questo è ottimismo. Perché ad essere pessimisti non si sopravvive neanche un secondo. Se poi vuoi indorare la pillola, sei sempre libero di farlo:
la vita intanto è la “tua”, perché quando sei “dentro” all’AntiSistema, dell’AntiSistema non ti rendi conto se non sei dall’atteggiamento coerente, sostanziale.
Così, sopravvivi perché diventi via via “cieco” di fronte a tutto, che continua ad avvisarti a livello frattale espanso, tuttavia, “non devo essere io a salvare il mondo”. Infattamente (come dice il buon Cetto La Qualunque), “c’è qualcuno che è incaricato di salvarlo a nome collettivo”.
Come no: e poi sarà ogni giorno Natale, per tutti.
Immagina allora che, per la teoria dell’inflazione, anche un potenziale Natale quotidiano comporterebbe la svalutazione dei doni che, giorno dopo giorno, perderebbero il proprio “valore”. Il tutto “per la gioia dei bimbi di tutto il mondo”? Suvvia:
come si può stancare un bimbo di giocare?
Al limite, ritornerebbe a saltare la cavallina o a giocare a nascondino, abbandonando i doni. Al che, sarebbe evidente che è la condizione interiore ad essere giocosa e non qualcosa che dipende dal ricevere o meno il “regalo” a cui non si deve mai “guardare in bocca”.
E invece sei nell’AntiSistema, dove il Natale viene una volta all’anno, però puntualmente. Il che viene ritradotto come “se sarai buono, allora…”:
lo vedi il blocco logico dell’auto riprogrammazione indotta, alias, la f-orma AntiSistemica dell’AntiSistema che è ovunque nell’AntiSistema?
Qua si deve soffrire, sudare, faticare, sacrificarsi, lavorare duramente, etc. per potersi dire “me lo sono proprio meritato”. Salvo, poi, buttare via soldi in amenità d’ogni tipo, alla faccia del c®edo:
“adesso mi voglio proprio godere la vita”.
In che modo? In qualsiasi modo, perché… sinceramente, “sopravvivere è una tortura”. Allora, meglio un giorno da leone che…? Magari:
invece, fai la formica anche se la cicala sempre più spesso prende il sopravvento, perché così detta la “moda”. Insomma, sei un mix di tante sfaccettature di “te”, alias, costantemente “te”, auto dimenticandoti di te, che non esiste più anche se ci sei sempre.
Mentre sopravvive di te, “te”, che esiste ma non c’è, sostanzialmente.
Chiese in fiamme in Canada, forse rappresaglia per i resti di bambini indigeni…
Tra il 1863 e il 1998, infatti, 150 mila bambini indigeni, in gran parte Inuit e Metis, furono obbligati a frequentare scuole occidentali per assimilare la cultura europea. I bambini vennero separati dalle loro famiglie e portati nelle scuole allo scopo di essere rieducati, ma nelle scuole avrebbero subito, come documenta il National Center for Truth and Reconciliation, ogni tipo di violenza.
Quei luoghi si chiamavano “Indian residential schools”, erano istituti fondati a fine Ottocento dal Governo canadese e affidate alla gestione della Chiesa cattolica…
In meno di due giorni, all’alba del 26 giugno, due chiese ottocentesche, quella di Sant’Anna e quella di Chopaka sono state divorate dalle fiamme. Non si sa se l’orrido atto di vandalismo sia correlato alla scoperta scioccante dei corpi, dal momento che non vi è ancora stata alcuna rivendicazione, anche se il dolo è avvenuto lunedì, in occasione della Giornata nazionale dei popoli indigeni, dopo che altre due chiese a Penticton e a Oliver (nel Sud Okanagan), erano state bruciate.
Completamente distrutti, gli edifici lignei storici, sono ora irrimediabilmente perduti… Al genocidio culturale dei bambini morti probabilmente di stenti, segue la distruzione della storia da parte di un presente che non accetta di vedere in faccia il passato ma preferisce distruggerlo.
28 giugno 2021 Link
Sino al 1998 (sì hai letto bene), “furono obbligati a frequentare scuole occidentali per assimilare la cultura europea…” =
un presente che non accetta di vedere in faccia il passato ma preferisce distruggerlo… (il grande impero decaduto, infatti, non ha ancora finito di essere fatto a pezzi, venendo cancellata ogni traccia evidente, anche se non potendone mai annullare la portata frattale espansa, che “riecheggia per l’eternità”).
Allora, se tu sei “tu” nell’AntiSistema, la verità continuerà a girarti attorno come un condor, tuttavia sarà come se ci fosse solo sempre vento.
No?
Renderti conto non è arrenderti cont®o, rassegnarti per “mancanza di un nemico da combattere”, perché la guerra è finita e chi ha vinto, l’ha “Fatto…” e dunque “è già successo”.
Mentre il “continua a succedere” è come avercela coi mulini a vento:
anche se sono sempre fatti di sostanza.
La ragione fondamentale rimane ignorata, completamente. Tanto che non esiste anche se c’è.
E le “prove”?
Dai: ridiamo tutti insieme.
SPS_IO ti risponde attraverso questa “notizia”.
Alla luce delle implicazioni per la libertà di stampa derivanti dall’incriminazione di un giornalista ed editore come Assange in base al dettato del cosiddetto “Espionage Act” del 1917, l’allora amministrazione Trump si era mossa per rendere più grave la sua posizione, accusandolo di avere favorito l’hackeraggio di sistemi informatici governativi al fine di ottenere informazioni classificate. Prendendo forse spunto da una dichiarazione pubblica di Joe Biden nel 2010, il dipartimento di Giustizia di Trump aveva cioè cercato di dipingere Assange non come un giornalista, ma come un vero e proprio “hacker”. Biden aveva spiegato in quell’occasione che se si fosse dimostrato un eventuale “complotto con membri delle forze armate Usa per ottenere documenti riservati…”, il caso contro Assange sarebbe stato molto più solido rispetto a una situazione nella quale a un giornalista viene semplicemente consegnato del materiale segreto da pubblicare…
29 giugno 2021 Link
Al fine di ottenere informazioni classificate…:
un complotto… per ottenere documenti riservati… (?).
Il “tradimento” è sempre dietro l’angolo della “giustizia”. Dunque, come puoi “produrre le prove” dell’AntiSistema, se qualsiasi tentativo per recuperarle sbatte puntualmente contro il “Segreto di Stato” che violare comporta il “massimo della pena” prevista?
I documenti (le prove) sono “riservate, classificate, secretate, nascoste, rivelate, etc.”, per cui?
Come la metti, la metti = sei cotto e mangiato.
Sei nell’AntiSistema, allora, e ci rimani. Stop. Potenzialmente, per sempre. Fino a quando trascenderai tutto ciò, attraverso di te (punto di sospensione).
Qualcosa che può “Fare…” chiunque? Sì.
Anche se alla luce dell’evidenza attuale, rimane la solita utopia da “film”. Allora, contemporaneamente la “musica” può cambiare? Certo che sì:
va sempre bene.
Tuttavia, sei nel divide et impera. No? Un valido motivo per pensarla diversamente dagli altri, lo ritrovi sempre puntualmente. E allora non ti resta che “attaccarti al tram”, dipendendone.
Il peccato della Santa sede contro il Secondo comandamento…
Preoccupa una Chiesa Cattolica che… non difende un diritto universale di libertà di pensiero, ma un suo privilegio… Dalla Chiesa di Francesco, che predica il farsi poveri tra i poveri, ultimi tra gli ultimi, e che assume la parabola del buon samaritano come paradigma del proprio agire, era lecito attendersi un modo diverso di partecipare al dibattito su una legge dello Stato…
E non li sfiora il dubbio che attribuire alla volontà di Dio l’insensibilità della Chiesa ai segni dei tempi, in questo campo niente affatto secondario, possa costituire una grave violazione del secondo comandamento, “non nominare il nome di Dio invano”?
28 giugno 2021 Pietro Ichino Link
Si lotta per il non essere discriminati, per questioni di ogni “genere”, e poi passa regolarmente nel dimenticatoio generale, la struttura portante dell’abbruttimento AntiSistemico.
Tipo…
Polemiche per il concerto di Bruce Springsteen: potevano entrare solo i vaccinati…
Yahoo Notizie 28 giugno 2021 Link
Potevano entrare solo i vaccinati… = discriminazione automatica a “norma di legge”. Alias, la storia che si ripete sempre, ma sostanzialmente.
Riccardo Muti: “Sono stanco della vita…”.
“È un mondo in cui non mi riconosco più. E siccome non posso pretendere che il mondo si adatti a me… preferisco togliermi di mezzo. Come nel Falstaff: ‘Tutto declina…’…”…
Cover Media 28 giugno 2021 Link
“Ricordo un’interrogazione di latino alle medie. L’insegnante mi chiese: ‘Pluit aqua’; che caso è aqua? Anziché ablativo, risposi: nominativo. Mi afferrò per le orecchie e mi scosse come la corda di una campana. Grazie a quel professore, non ho più sbagliato una citazione in latino”. Poi la chiosa di un grande a cui è concessa la grandezza del benaltrismo temporale:
“oggi lo arresterebbero“.
Notizie.it 28 giugno 2021 Link
Il “tempo” che passa, lascia tutto in ombra; e il “passato” anche se originalmente odiato, poi viene edulcorato riuscendo a trovarvi persino del senso o del valore assoluto.
Qualcosa che succede quando è il presente a divenire odioso, però. Dunque, un processo di auto decadimento individual-sociale, prossimo alla depressione, piuttosto che altro.
Allora, è sempre sostanzialmente che va auto decodificato tale f-orma di “tutto” o AntiSistema, rendendoti conto essenzialmente di esservi “dentro” integralmente.
Qualcosa di totale, allora, che difficilmente puoi “comprovare”, a meno che… diventa assoluto l’atteggiamento altrettanto sostanziale del “Fare…” Sistemico o come dovrebbe essere comunque e quantunque, ovunque.
Qualcosa che è sempre giustizia contemporanea o ubiqua, che non necessita di alcuna spiegazione né tantomeno “prova”.
Grecia, credito di 150 euro agli under 26 per vaccinarsi.
La Grecia concederà un credito di 150 euro per vaccinarsi contro il coronavirus. Lo ha riferito oggi il primo ministro, Kyriakos Mitsotakis.
Il premier ha affermato che a partire dal 15 luglio, i cittadini greci di età inferiore ai 26 anni avranno diritto al credito in un portafoglio digitale dopo aver ricevuto la prima dose della loro vaccinazione Covid-19…
Yahoo Notizie 28 giugno 2021 Link
Quanto vali, tu? Quanto costi?
Perchè uno Stato è disposto a pagare per far vaccinare ogni fascia della popolazione? Perché non l’impone attraverso il dispositivo di legge?
Non sarebbe del resto la prima volta. No?
Ancora peggio; la Grecia - che sino a qualche anno fa era sull’orlo del baratro economico e sociale, ora perfettamente finanziata dal “branco di lupi” internazionale - si può permettere di incentivare con denaro la “responsabilità” della vaccinazione?
Uhm: molto strano.
Come se farsi di questo “vaccino” fosse davvero prioritario. Chissà mai perché, sostanzialmente…
La maglietta che si connette al 5G e può salvare la vita.
Una maglietta con sensori immersi nel tessuto, senza componenti metallici, in grado di rilevare i nostri parametri bio-vitali e di trasmetterli, in modo intelligente e super veloce, in 5G…
Il progetto di AccYouRate e Zte rientra in un settore, quello dello Smart Clothing, in grande sviluppo. La previsione di andamento del mercato, per i prossimi anni, mostra un aumento del 180% della domanda.
Il polimero addosso.
YouCare è tessuta in un materiale intelligente, in grado di rilevare parametri come un elettrocardiogramma, il respiro, le componenti del sudore, lo sforzo muscolare, la temperatura e di trasmetterlo per tutte le successive elaborazioni in 5G. Il suo materiale, più precisamente un polimero, è in grado di monitorare la salute, lo stress, i comportamenti di vita attivi, migliorando la sicurezza e la qualità della vita dei lavoratori, degli sportivi, degli anziani: in questo senso la tecnologia 5G consente una risposta veloce agli eventi critici e di prevenzione.
Dai device ai centri di controllo.
I parametri bio-vitali di YouCare vengono inviati ad una centralina miniaturizzata che registra i dati, li converte in formato digitale, inviandoli grazie al 5G ad una piattaforma bidirezionale che li trasmette allo smartphone o allo smartwatch dell'utente e ad una unità remota che ne analizza i valori con un software medico…
Agi Alessio Nisi 28 giugno 2021 Link
Il 5G e il polimero che ti porti addosso, probabilmente “lavorano meglio” se anche dentro di te c’è un agente infiltrato che faciliti le operazioni e l’organizzazione del… monitoraggio o controllo.
Trovi?
Così, i vari effetti “magnetici” interiori, post vaccino, trovano una sede logica del tutto plausibile allorquando tutto questo fa p-arte di una circuiteria più vasta, tanto da ricomprendere... tutto:
persino te/“te”, che sei interposto come un meccanismo tra i meccanismi, nel formare qualcosa che non esiste; c’è.
Prova, infatti, a trovare le prove e “vedrai”.
Come minimo farai la fine del professore di Muti, trasposto nel presente:
“arrestato poiché colto in flagranza di reato”.
“Il Fattore Maya" presenta un'analisi della storia del ciclo della civiltà umana dal punto di vista Maya. Il Fattore Maya è il fattore tralasciato, sottovalutato, in relazione alla comprensione della nostra storia.
È evidente dappertutto:
il corso imboccato dalla nostra storia va in direzione di una civiltà completamente tecnologica, basata sullo sfruttamento totale delle risorse naturali della Terra, con il conseguente inquinamento dell'ambiente naturale, noto con il termine scientifico di biosfera.
Il motivo per cui la direzione che abbiamo preso è preoccupante è che non sembrano esserci alternative a noi note. La situazione definisce una crisi al tempo stesso morale e biosferica. L'ottimismo tecnologico si rivela miope nel credere che si possa seguire questa direzione indefinitamente… L'eredità Maya ci offre un'alternativa a questa folle corsa tecnologica all' l'oblio, che ci tiene avvinti in un incantesimo…
José Argüelles
Il Grande Reset “è già successo” una volta, motivo per cui continua a succedere sostanzialmente, come se fosse “moda”; perchè “così fan tutti”, nell’AntiSistema.
Eppure, tutti sono a conoscenza della verità relativa al parassitismo globale della specie “umana”. Ma non importa mai a sufficienza, perché “l’importante è la salute”.
Ridere o piangere, allora?
“Spaghetti, pollo, insalatina
e una tazzina di caffè
a malapena riesco a mandar giù...”.
Fred Bongusto
Se mangi anche del pane, sono un sacco di “calorie”.
“Pazzie che non farò mai più…”:
certo, perché prima o poi, ne morrai, poiché “camurria”.
“Fai…”, ch’è meglio:
sostanzialmente, è molto meglio.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS_IO) 2021
Bollettino numero 10-444
prospettivavita@gmail.com