“Si è trattato semplicemente di una conseguenza inevitabile delle leggi della fisica…”.
The Grand Design - Stephen Hawking
A “cosa” si riferisce, Hawking, nel suo libro? Alla cosiddetta “creazione dell’universo”. Nientepopodimeno…
Sul progetto di una Super League:
Nel "piano inclinato (reale manifesto 'qua, così')" c'è solo... dislivello (gerarchia).
Ma, l’uomo “scientifico”… “tra i più importanti e conosciuti fisici teorici del mondo...” e, fra l’altro, “membro della Pontificia Accademia delle Scienze…” si può, ormai, permettere di comunicare al mondo intero, qualsiasi tipo di “pensiero” che riesca ad elaborare la “sua” mente, rinchiusa in una cella corporea sempre più derelitta.
Hawking è una grande “icona mediatica”. Un grande "specchio per allodole".
La sua figura è divenuta leggendaria, seppure ancora vivente (anticipando i tempi). Ma, domanda:
quanto di quello che gli succede a livello fisico, è riuscito a polarizzare l’attenzione prospettica (concentrazione) della relativa mente?
La sua immagine mediatica ricorda, da "vicino", se riesci a sostenere il paragone frattale espanso, quella di Adam Kadmon che, oscurato (per così dire) in volto, ha saputo costruire attorno a sé quell’opportuno livello di “curiosità innata” che tanto attira, da sempre, la Massa (il target mediatico, sul quale giunge sempre l’interesse dei livelli gerarchici, in costante proiezione).
Alla Massa piace un certo alone di mistero e una punta di “jella (mal comune...)”; gli estremi della scala del possibile attirano come miele gli orsi. Quando l’eccezionalità viene incarnata, ad ogni suo livello, nella/dalla stessa persona, la stessa... diventa come una venerabile fonte di “informazione”.
Maurizio Costanzo ha sempre classificato questo avvenimento, come il saper “bucare lo schermo”.
Hawking incarna, a pieno, ciò che interessa la Massa:
e
- “sfortuna” (malattia)
- allo stesso tempo (una storia da film, insomma… come è già successo).
E, dato che, nel caso di Hawking, la “fortuna batte la sfortuna (mediaticamente)”… allora, lo scienziato è diventato, nel tempo, un “faro d’illuminazione pubblica”.
Per cui, tutto quello che “esce” da esso, diventa presto o tardi (diciamo “presto”) anche un “dogma”.
Eppure, Hawking emette risultanze nel più vasto campo della “ragione dell’esistenza”. Qualcosa che, nonostante tutto quello che possa affermare qualsiasi fonte umana deviata, non è in assoluto dimostrabile (nella maniera che intende la scienza deviata, stessa).
Dati alla mano, non dimostri un bel niente, quando non sai nulla di te, né di quello che ti contiene (a parte le “teorie” più accreditate, che rimangono tali).
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"Nascere da sè" (e... l'uovo?). |
La scienza trova deviazione, incocciando nella propria presunzione (apparenza) di sapere.
Prova, infatti, a discutere con uno scienziato:
te ne accorgerai molto presto, della sua “presunzione”.
Innanzitutto, per discutere con esso/a, devi prima dimostrare di avere le stesse “medaglie, appuntate sul petto”, ossia, devi avere un certo “pedigree accademico”, il che – se mai lo avessi – ti rende “idoneo/a” ad essere ammesso seriamente alla discussione “scientifica tra scienziati”.
Ma in un simil modo, che cosa s’instaura, s’attiva (funziona)?
Un loop. E nel loop, non c’è alternativa sostanziale al… loop (se non a livello di potenziale frattale espanso).
In auto referenza, il circuito si apre e si chiude in se stesso, che – in definitiva – altro non conferma che “la teoria più accreditata, è quella che può contare sulla maggioranza della coerenza scientifica”…
Così facendo, si mantiene suddivisa anche la Massa:
- divisa dal reale potenziale (la propria sovranità centrale)
- per mezzo della “coperta, sempre troppo corta” del reale manifesto “qua, così”.
“Una gran bella ipotesi... tutta da dimostrare però e purtroppo non dimostrabile…”.Link
Questo “commento”, ritrovato in Rete, la dice lunga in relazione al “di cosa si parla”.
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"Guerra tra poveri"... |
Invece di mantenere un “assetto molto aperto” (visto che l’argomento non è proprio “alla portata di mano” e prendere un abbaglio è un attimo, se solo lo potessi ammettere ufficialmente), la scienza deviata ha “chiuso a doppia mandata la propria convinzione/convenzione”.
Ovvio, l’interesse dominante è esattamente questo che prevede, in un ambito dimensionale governato dall’assenza di “caso/caos” o, meglio, visto che:
il caso/caos, quando è riscontrabile, altro non è che semplice “organizzazione, programmata da un’ottica diversa rispetto a quella che sei abituato/a a ‘digerire’ usualmente”.
"Io non so ancora a quale club appartengo, non è una bella situazione, ma i calciatori sono abituati a non conoscere il loro destino…
Non dipende da me, ma io voglio solo fare bene con questa maglia per poter firmare un contratto reale. Non è stato facile allenarsi da soli per mesi, non lo auguro a nessun giocatore…”.
Ricky Alvarez
Il caso “serve”. Come mai non te ne accorgi ad un livello tale da renderlo, soprattutto, “illuminazione”?
Perché sei sempre anticipato, “qua, così”, dalla proiezione per delegazione frattale espansa by Dominio.
Anche SPS emette sentenze non dimostrabili, vero? E senza nemmeno una “valida” base scientifico accademica:
le speculazioni di Sitchin, basate sulla sua personale interpretazione dei testi sumeri, vengono considerate pseudoscienza e pseudostoria dalla comunità scientifica, rifiutate da scienziati, storici e accademici.
Inoltre le teorie e i libri di Sitchin sono stati fortemente criticati per ragioni quali la mancanza di conoscenze o studi specifici sull'archeologia mesopotamica e sulla storia del Vicino Oriente antico, congiunta ad una metodologia difettosa nello studio dei testi antichi sumerici, traduzioni errate di tali testi e affermazioni astronomiche e scientifiche che non corrispondono alla realtà…
Link
Per questo motivo, ad esempio, non trovi traccia alcuna di Sitchin, in Wikipedia (ormai, il default massivo, allorquando si tratta di “riferirsi ad una fonte ben clonata, in Rete”), in relazione alla voce “Gilgameš” .
Sitchin è stato “screditato” dal mondo scientifico ufficiale (quello che si è impossessato del “significato positivo del termine”). Dal quale deriva il fatto che tu tenda o meno, a seguire la tal portante informativa ad hoc con lo status quo...
Wikipedia è descritta dalle persone, educate AntiSistemicamente, ossia, "che hanno l'impressione di fare tutto da sè (mancanza di alternativa sostanziale)".
In qualche bollettino trascorso, SPS si era riferito alla versione di Sitchin, del “Libro dei morti” egizio. È bene evidenziare che quel “libro” deriva da quello, precedente, babilonese “Enûma Eliš” ("Quando in alto") + il “primo poema epico della storia dell'umanità pervenutoci, denominato successivamente Epopea di Gilgameš (Epopea classica babilonese). Si tratta di una epopea babilonese il cui nucleo principale deriva da antichi racconti mitologici sumeri che furono rielaborati e trascritti successivamente in ambiente semitico…”.
Link
Chi lo "dice"? SPS...
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Le "leggi" da cosa sono permesse? |
Alla fin fine, non esiste nemmeno “la disputa”, perché così facendo si scende nell’arena, al fine di incarnare l’eterna “guerra tra poveri (perché impoveriti dentro, da un fattore non più rilevato... seppure ancora e sempre dominante “qua, così”)”.
È meglio questo o quello? Quando si tratta di “tifo”, è meglio lasciar perdere. No?
Hawking e Sitchin costituiscono, in questa versione di reale manifesto, una fonte di auto intrattenimento.
Seguire l’uno o l’altro, equivale a non avere mai una propria idea (come, ad esempio, il sentire la radio o il vedere la Tv).
Certo, perché tu non sei un “esperto”. E anche qualora lo fossi, c’è sempre esperto ed esperto. Vero? SPS percepisce che ne sai qualcosa e anche da molto vicino…
La gerarchia continua sempre, anche dentro alla gerarchia.
Non è mai finita “qua, così”.
In Wikipedia, a proposito di Gilgameš, ad un certo punto della lunga trattazione, ritrovi il capitolo delle “Interpretazioni dell'epopea”. Ossia, il che cosa hanno evinto degli “esperti”.
Che cosa viene riportato?
In sostanza, che l’antica narrazione è simbolica, e rappresenta un significato da cogliere tra le righe (dando luogo ad una interpretazione sul modello “in Italia siamo tutti Ct”. Qualcosa di mediato e calmierato solo dalla componente più “esperta” e, dunque, in grado di zittire la gran parte della Massa, che così viene limitata al conseguire, mettendo da parte se stessa e quello che “percepisce da sé”).
Ma, l’antica arte – ancora egizia – era del tipo “formulato/a”.
Ossia, non lasciava spazio all’immaginazione, all’estrazione, alla simbologia metaforica, etc.
Non la interpretavi, bensì, la “leggevi”… come oggi segui il filo logico di un manuale. Ergo:
- le “interpretazioni” moderne di questa “epopea”
di fatto
- rappresentano solamente il disinnesco della dominante.
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Smarrimento... |
L’arte moderna è vincolata attorno alla componente “immaginifica”. Alla sovrapposizione di stati diversi.
Qualcosa che, se l'individuo non è opportunamente preparato a livello di conoscenza frattale espansa (sia per quanto riguarda la Massa, che per quanto riguarda gli Artisti), lascia sempre il tempo che ritrova, ossia:
- status quo
- come unica forma manifesta di reale “sostenibile”
- perché tutto il resto risulta sempre come troppo “fantasioso/sfuggevole”.
Perché la rappresentazione artistica è diventata “così”?
Per disinnescare il significato originale, lineare, addirittura “solo da leggere”, della messaggistica antica e “diretta, quanto un pugno sferrato in volto (idee chiare)”.
Nella forma artistica “astratta, sensazionale” c’è tutta la “tua” diluizione come essere vivente affossato in qualcosa che non sembra mai essere quello che “è”: Dominio.
“Non è facile. Ma è semplice…”.
Gods not dead
L’arte antica non era arte:
era informazione lineare (quei tipi di simboli, erano la rappresentazione di “ciò che si vedeva e vedevano”).
L’arte moderna deriva dall’offuscamento di quella “verità” (di ciò che è già successo).
Il dubbio ti viene perché decadi nel dubbio, a partire dalla forma di logica della “tua” mente.
“Sia credenti che atei sono alle prese con il tentativo di rispondere alla stessa domanda… su come tutto sia iniziato…”.
Gods not dead
La relazione fra tutte le “cose”, appartenenti al reale manifesto “qua, così”, è tra:
- la sperimentazione originale (lo “Spazio Sostanza”)
- la legge, strumento, memoria, frattale espansa (il “programma”)
- la delegazione frattale espansa (il “braccio operativo, in leva wireless”)
- la grande concentrazione di massa (Dominio)
- la Massa (“te” e Te).
L’ordine gerarchico implica anche la “forma del reale manifesto, a partire dal reale potenziale (arsenale)”.
In tutto ciò, esattamente, “dove si trova… Dio”?
Dio è a vari livelli:
- per questo, "ti ricordano" periodi storici nei quali esistono Dei ed altri nei quali esiste Dio (ma se ci pensi bene, anche quando esiste Dio – uno per ogni credo – nella sostanza “esistono ancora gli Dei”).
Dio non è uno. Dipende dalla tua prospettiva frattale espansa.
Nello schema precedente, della gerarchia “che collega tutto”, Dio è nell’ordine delle “cose” e... non è per nulla affatto "divino":
- la sperimentazione originale (lo “Spazio Sostanza”)
- la legge, strumento, memoria, frattale espansa (il “programma”)
- la delegazione frattale espansa (il “braccio operativo, in leva wireless”)
- la grande concentrazione di massa (Dominio)
- la Massa (“te” e Te).
Ogni livello è Dio, nel senso che… Dio è ciò che sembra apparire/”essere”, lato “sotto livello gerarchico (contenuto)”.
Dio è un... dispositivo, una conoscenza, qualcosa di non manifesto apertamente ai livelli "inferiori (gerarchicamente)".
Insomma, Dio non esiste… se non all’interno di una credenza, di un limite, di un livello, di una mancanza di prospettiva propria, centrale, coerente, etc.
Che, quando c’è e sussiste (esiste), ti porta ad identificarti con quel principio, che Dio rappresenta (venendo sempre dopo di te).
Questa “emancipazione”, è il fulcro della tua origine, della tua centralità, del tuo “motore di composizione reale/potenziale”…
“Hawcking si è espresso a favore di un universo che si è creato da solo…
Poiché esiste una legge come la gravità, l’universo può di fatto creare e creerà se stesso dal nulla. La creazione spontanea è la ragione per cui c’è qualcosa invece del nulla, ed è per questo che l’universo esiste, perché noi esistiamo. Non è necessario invocare Dio, per mettere in moto l’universo…”.
Gods not dead
L’assunto di Hawking non è dimostrabile “qua, così”. Per cui, perché “vale”?
Perché “così, serve”. A chi/che cosa? Allo status quo by Dominio.
Anche il Dominio non è dimostrabile?
Certamente, no… se non attecchisce in te la considerazione “frattale espansa”.
Se, all’opposto, ti apri ad una simile prospettiva, allora “tutto cambia, divenendo chiaro, evidente, lineare, etc.”.
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Paura e tentazione (status quo). |
Con “chi/cosa” hai a che fare?
Se fai trading, te ne accorgi subito (forse)…
Quando pensi di “avere capito”, cambia tutto senza cambiare niente. All'apparenza ma, con risvolti di reale (conseguenze. Perdite).
Sei offuscato/a a/nel rivedere tutto, anche se il giorno dopo... ciò che pensavi succede davvero ma, senza di te (sempre dalla parte sbagliata, "a ragione").
Credo, fede, coerenza, lungimiranza, presenza centrale che non tentenna di fronte a nulla.
In Borsa (e, dunque, in ogni situazione) lo spazio è limitato, eppure riescono a fare tutto quello che vogliono, giocando di solida illusione con te.
Con le “tue” paure.
Perché “la fortuna aiuta i principianti”?
perché non hanno, inizialmente, paura.
La fortuna non c’entra niente.
È la paura che fa tutto, facendoti collassare su/in te stesso (ma, la paura è... indotta e non nativa).
"Il mercato agricolo è quello che oggi subisce più degli altri le scelte sbagliate dell'Europa, pur essendo di fatto quello più assistito…”.Link
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Consegui il trend (status quo): "trend is your friend"... |
Il trend di lungo (4 anni, circa, in Italia)?
È il piano di investimento dei grandi azionisti…
Perché dura tanto a lungo?
Perché “questa gente” non è abituata a smuovere le proprie posizioni, prima di avere guadagnato quello che si attendono (visto che lo "organizzano", tra l'altro).
Il trend che dura più a lungo (piano inclinato, dipendenza) “qua, così” è, però, quell'unico che avanza “dalla notte dei tempi”.
Dal dopo “è già successo”.
A partire dalla componente dominante…
Qualcosa che, guarda non caso, 1) si è "creato da solo", ma 2) per mezzo della funzionalità “sotto esistente e permissiva (potenziale/reale)”.
In questo, Hawking ha ragione:
- l’universo si è creato da sè
- a partire da una certa “condizione di fondo (leggi fisiche)”.
Però,
- Hawking, nell’ammettere l’esistenza della legge di gravità
- omette (salta a piè pari)
- che cosa sia (la ragione) la legge di gravità.
Esso prende in considerazione solo un ambito, tendendo così a spiegare tutto, alla luce di una parzialità assunta... per “il regno dei cieli”.
La legge, strumento, memoria, frattale espansa è un “programma”, nel quale è prevista anche la legge di gravità.
Ma, che cosa è la frattalità espansa, in sostanza?
È ancora “loop”?
No. In SPS si riesce dal loop (se lo credi):
- il programma
- è scritto
- dal programmatore (lo capisci anche dalla “tua” realtà manifesta).
Il programmatore è asservito allo “scopo”.
Lo scopo è “interesse”.
L’interesse è “osservazione”.
L’osservazione deriva da un “attore (visto o non visto)”.
L’attore compresente sperimenta qualcosa.
Che si tratti di “quello che vuoi”… o di altro, non importa, visto che sei giunto/a ad un livello sostenibile (a partire da ogni logica radicata nel “qua, così”).
Sei, comunque, giunto/a ad un livello al di là di ogni divisione auto bloccante "qua, così". Un livello che costituisce una variante sostanziale a questo status quo by Dominio...
Un livello ancora alle prese con questioni pratiche/esistenziali/affaristiche?
Una cosa alla volta.
Prima, “riesci dal ‘qua, così’”.
In che modo?
Come ti connetti (ti accorgi) ad Internet?
Devi, prima, sapere che esiste. No?
Altrimenti, a che cosa ti “attacchi”, se non lo credi nemmeno possibile/immaginabile/esistente?
Immagina, dunque, il “fuori”. A cosa corrisponde?
Trova da te la simbologia esatta, a partire da esempi che conosci bene, alla tua attuale “coordinata (il "che cosa" è emerso e manifesto “qua, così”).
È quella la chiave d’osservazione frattale espansa:
- interpretare alla lettera, direttamente, “l’opera d’arte del reale manifesto”
- alla maniera antica, ossia… “lineare/diretta (leggendola)” (alla luce della decodifica prospettica frattale espansa).
Parti da Internet, ad esempio. Da “lì”, che cosa trai?
Pensa ad un ambito, ad ogni frangente, ad ogni tecnica, mezzo, dispositivo, azione, legge, modalità, etc.
Ti accorgerai che anche tu funzioni “così”, perché tutto è ad “immagine e somiglianza”.
Questa è la grande caratteristica (firma, memoria frattale espansa) agente sul posto e lasciata proprio come “Filo di Arianna”, al fine – non masochistico – di ritrovarti e, così, riuscire…
Il reale manifesto si presta ad asservire qualsiasi modello di pensiero, sufficientemente coeso/coerente, da “bucare lo schermo”. Ergo:
- la sperimentazione originale è alle prese con la conoscenza approfondita di sé.
Ossia:
- lei è te
- mentre, “qua, così”
- “te” non sei te
così che
col rischio che
Anche se questo è “davvero troppo, per ora”. Il filtro di Semplificazione, aiuta…
C’è una scala gerarchica, in “gioco”. Sino a quale punto arriva?
Stai pur certo/a che un punto d’origine (al di fuori del loop) esiste, sempre, anche se non si manifesta.
Ma “qua, così”, chi/che cosa non è manifesto?
Ciò che, se si manifestasse, identificherebbe immediatamente il “giro del fumo” o, appunto, il livello successivo del giogo.
Sino al punto di raggiungere un livello, oltre al quale non sembra esistere più nulla, il che renderebbe ipotizzabile l’immaginazione di un Dio (la forma impregnante più comoda, per configurare tutto, mettendo a tacere ogni senso altro).
Ma… da dentro a Internet, ad esempio, come puoi accorgerti delle macchine che lo permettono, alimentandolo per mezzo della corrente elettrica?
Capisci anche da te che, Dio è un simbolo e che non esiste fisicamente se non nella esistenza delle macchine e, ancora prima, dell’intelligenza che le ha create, ossia, nell’interesse che smuove tutto.
Ancora… Dio?
Sino al momento in cui, non realizzi la causa a monte.
Se sei dentro, sei dentro a qualcosa.
Quando ne riesci, sei all’esterno.
Ora, se la “tua” mente continua a vorticare attorno a ciò, non ritroverai mai una fine esauriente "a ciò", ripetendo per sempre, come quei moscerini, un volo a cerchio attorno alla luce artificiale, che ti mantiene, appunto, “qua, così”.
La “mente” deve cambiare frequenza.
Come ti proietti in Internet? Connettendoti…
Sei davvero tu, fisicamente, ad entrare?
No. Per ora, no.
Ma la tecnologia/conoscenza in atto, al di là di te, è assolutamente inarrivabile (guarda, ad esempio, la “natura”).
Per cui, pensa ad una realtà virtuale nella quale ti proietti fisicamente.
Che cosa è il “fisicamente”, se hai una sensorialità permessa dal dispositivo artificiale di proiezione?
La fisicità "sembra, dunque", perché “senti/provi qualcosa”.
La fisicità è un avatar, un esoscheletro animato dalla sensibilità e dalla tecnologia che ricava energia da qualsiasi movimento anche subatomico (Liike)…
Per oggi, basta così. Perché… è sufficiente.
Accorgiti, intanto.
Davide Nebuloni
Bollettino SPS numero 1771
Mi hai fatto ricordare un vecchio film: Il Tagliaerbe. Non ne vedo piu' film. Non adoro gli incubi che possono ingenerare.
RispondiEliminaCaro Spartan, "fai bene, se... ti generano incubi". Con il sufficiente distacco (protezione), però, dai film fuoriesce anche molto valore aggiunto, lato tuo frattale espanso (da accorto).
EliminaGrazie. Serenità...