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Preferivi, forse, il "500"? |
Il reale manifesto “qua, così” consegue, perché è previsto, essendo parte di un piano, di una strategia, della concretizzazione di qualcosa che a te sembra, semplicemente, impossibile. Per questo motivo non ci pensi nemmeno:
perché non lo riesci nemmeno ad immaginare
perché non lo riesci nemmeno a presupporre.
Eppure, film, romanzi, miti, leggende, fiabe, storie di fantasia, controinformazione, assiomi, etc. ipotizzano – molte volte – l’esistenza di regni “iper reali” o “surreali”.
E, a quanto pare, questo genere (ambito, filone) ti piace, visto il "successo editoriale" o la "cassetta sempre piena" (incasso, utile), che coincide immancabilmente con ogni "lancio di simili prodotti".
Ti sei abituato/a prendere ciò che arriva, dalla produzione di contenuti mass mediatici, secondo due pesi e due misure:
- i Tg e gli “esperti”, in generale, affermano sempre il vero (anche se di parte)
- tutto il resto è “fiction” (anche se totale).
In un reale manifesto, contrassegnato dalla globale mancanza di memoria a medio lungo termine, vivi aspetti della “tua” Vita... scanditi da voci esterne a te, zittendo nel complesso tutto ciò che s’emana da te e dalla tua “fantasia”, ritenendola come una semplificazione troppo azzardata per essere vera.
Eppure, di cose “assurde” te ne riportano in grandi quantità, anche i vari organi di propaganda AntiSistemica.
Eppure, in tutti quei casi, invece, ci credi.
E come potresti non crederci, visto che ci sono anche le immagini (immagini di/in un Mondo pieno di effetti speciali, che "non sai più cosa sia reale e cosa sia finzione/simulazione", sul modello 11 settembre 2001, immagini dallo Spazio, sbarco sulla Luna, guerre "in giro per il Mondo", gossip, etc.).
Sai perché ti devi accorgere di quello che "non va, rispetto a quello che vorresti"?
Perché vivi, costantemente, in una modalità di sostanziale annichilimento, rispetto a…
Se tu potessi scegliere, vivresti “così”? Forse “qua” sì, ma non “così”.
Forse, se potessi scegliere, diventeresti qualcosa di "insopportabile". Forse non te lo meriti…
Forse non sei in equilibrio e qualcosa non ti permette di “poter scegliere”.
Ma, nel pensare in questa maniera, in quale percentuale il “qua, così” ti ha trasformato/a... in "questa maniera"? Come puoi essere certo/a del tuo autentico punto di origine se, da tempo indefinito, sei sotto al controllo totale del Dominio?
Ovvio:
se tu potessi scegliere liberamente, ora (sotto agli effetti della “droga… qua, così”), è facile che non agiresti in equilibrio originale
e, ciò, contribuisce interiormente a non ritenerti nemmeno in grado di poter ricevere una simile “grazia” (il poter decidere liberamente cosa si… “vuole/desidera/intende”).
Tutto ciò descrive qualcosa, che descrive altro, cioè, “te”.
E lo fa come... tu potresti “scegliere il meglio per te”.
Tu sei, dunque, il frutto della decisione migliore “lato proprio”, di altro (che pensa esclusivamente a sé):
il Dominio.
In SPS è stato già messo a fuoco il meccanismo, attraverso il quale, tutto ciò può accadere e, dunque, riaccade puntualmente… essendo, ormai, lo status quo, anche, lo stato dentro al quale “non sei”, ma… “sei mantenuto/a in un surrogato d’esistenza”.
Hai presente quando, ad esempio, al discount trovi quelle confezioni di “pasticcini posticci”, che sembrano finti?
Quelli che non mangeresti mai, nemmeno sotto a tortura.
Quelle riproduzioni di “dolci”, dall’odore nauseante. Con quella spalmata di marmellate dai colori preoccupanti, in mezzo ad un impasto che dovresti “datare al carbonio 14”.
Quelle oscenità "plasticose", spacciate per le “oscenità originali”:
ecco...
tu sei diventato/a quel prodotto, finito, a buon mercato, artificiale, carente di ogni risorsa sensata per te.
E all’interno di questo “piano”, tutto ha un senso di parte… essendo parte del “piano”:
- "il dado è tratto" (in un reame come questo "qua, così", nel Dominio)
- "tutto è compiuto" (in un reame che si attiene alla convenzione).
Grecia, attuazione piano salvataggio non preoccupa Commissione Ue.
La Commissione Europea ha detto di non essere preoccupata riguardo l'attuazione del programma di salvataggio greco dopo che il primo ministro Alexis Tsipras ha dato le dimissioni, spiegando che le riforme hanno l'appoggio del parlamento greco.
"Non siamo preoccupati per l'implementazione del programma", ha detto una portavoce della Commissione UE.
"Le riforme sono state decise dal governo greco e votate dal parlamento. A prescindere dalle elezioni, le riforme possono essere implementate", ha aggiunto.
Le dimissioni di Tsipras porteranno al voto anticipato.Link
- le riforme hanno l'appoggio del parlamento greco
- le dimissioni di Tsipras porteranno al voto anticipato (quale "voto"? In questa recita collettiva e sempre monodirezionalmente indirizzata)
- le riforme sono state decise dal governo greco e votate dal parlamento. A prescindere dalle elezioni, le riforme possono essere implementate (il “lucchetto” è stato messo. Le riforme sono state approvate dalla "Grecia" ed ora, solo una rivoluzione le potrebbe bloccare. Cioè, qualcosa che non può più avvenire, perché non c’è più nessuno in grado di arrivare ad una lotta tanto profonda, da sopportare le conseguenze di un “tradimento” verso la Ue: un organismo molto "vendicativo").
“A prescindere dalle elezioni” = non importa cosa e come voterà la Massa greca.
Se ci rifletti attentamente, ti puoi accorgere di quanto “tu sia ormai inutile, da questa prospettiva”.
E, infatti, sei limitato/a nel conseguire per “tacito consenso”.
Fai attenzione anche a quando incarni, forse in gioventù, i modelli reazionari, rivoluzionari, di ribellione, etc. Perché, in realtà, stai solo recitando la tua parte, alla moda…
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"Nastro di Mobius, a tema"... sullo sfondo del Dominio. |
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(Testa e corpo del...) loop o programma "qua, così". |
In realtà, “la tua recita serve sempre al Dominio, per continuare a godere, in quanto terzo incomodo”.
Quando protesti, “con chi/cosa ce l’hai”?
Con capri espiatori e null’altro. Tanto è vero che, se tu “facessi carriera”, potresti – in seguito – anche arrivare ad occupare quelle stesse “poltrone”, che in "gioventù" hai, forse, tanto criticato ed indicato come responsabili della sempre attuale crisi societaria.
Una crisi “nomade”, itinerante, che ti segue sempre, perché in realtà sei tu che consegui, creando un vortice di eventi che la rendono sempre agganciata al tuo camminare, così… per inerzia.
La “tua” ricerca di modernità è sempre più tecnologica.
Qualcosa che cela una necessità di comodità, ossia, di agio, alias, di passività (ozio nel lavoro o “pausa del lavoro”) a causa di una stanchezza cronica, che ha messo radici in te... per l'immersione costante in un modello di stress, sviluppato ad hoc, come da programma “sociale”.
Il controllo lo accetti sempre di più, perché rivestito d’altre fattezze, rispetto alla più espansa valenza (verità) relativa al “tuo essere sotto al controllo”.
Chip nelle mani, arrivano gli uomini con poteri speciali.
Questo ragazzo non ha più bisogno della chiave per entrare in casa. Un semplice gesto della mano gli basta per aprire la porta d’ingresso.
Nelle mani, Sandro Portner ha inserito due micro chip a radio frequenza, rendendole un prolungamento tecnologico del suo corpo.
Le possibilità sono ancora limitate, ma questo giovane svizzero può dire di appartenere alla prima generazione di esseri umani dotati di poteri speciali.
“Non è indispensabile, certo, ma vedete io sono un appassionato di tecnologia e questa è un’invenzione che avevo molta curiosità di provare”, dice Sandro.
Aprire le porte, attivare lo smartphone… In futuro questi chip potrebbero avere altre applicazioni. Il concetto seduce le persone più svariate. Grandi quanto un chicco di riso, i chip sono innocui e non hanno effetti sull’organismo.
E anche i tatuatori hanno intravisto il business.
“Si sono fatte inserire il chip da noi circa 70-80 persone. I clienti accorrono. Quando una persona lo mette, gli amici vedono come funziona e lo vogliono anche loro. Per noi sono nuovi clienti”, dice un tatuatore.
“Alcuni pensano che sia strano, ma poi quando ci hanno visti si dicono: beh, perché no? Il chip permette di fare tante cose”, dice Sandro.
Ma, allo stato attuale delle ricerche, questa tecnologia è davvero utile?
Per l’antropologa svizzera Daniela Cerqui, che ha studiato il fenomeno, la questione non va vista in questi termini.
“La nozione di utilità è qualcosa che evolve con il tempo. Viviamo in una società dei consumi nella quale il livello si sposta sempre più in là. Ci sono cose che oggi ci sembrano inutili o addirittura ridicole e che domani o dopo domani ci sembreranno indispensabili, perché ci saremo abituati al fatto che sono tecnicamente fattibili”.
I chip diventeranno utilissimi in campo medico.
All‘École polytechnique fédérale di Losanna (Epfl), un ricercatore ha messo a punto un micro chip capace di monitorare molecole come il colesterolo o di dosare i farmaci.
“Può essere utile per diverse applicazioni. Per esempio, in oncologia si possono controllare i farmaci anti-tumorali e regolare le quantità da somministrare. Questi farmaci possono essere pericolosi e dosarli in modo preciso è molto importante”.
I chip sono un fenomeno di moda, uno strumento utile in medicina e sono anche stati oggetto di una bufala mediatica, quando si diffuse la notizia che sarebbero diventati obbligatori per i cittadini statunitensi nell’ambito del programma Obamacare che prevede l’assicurazione sanitaria universale.
In questo ufficio a Stoccolma il chip permette agli impiegati di aprire le porte, scambiarsi i contatti personali, stampare e usare la fotocopiatrice. Tutto con un gesto della mano.
Gli sviluppatori intendono esplorare altre possibilità e capire quali servizi e prodotti si possono creare grazie a questa tecnologia.
Il chip non è pericoloso per la salute.
La quantità di metallo è molto piccola. Passa attraverso i metal detector e non causa problemi per esami quali la risonanza magnetica. È molto raro che si possa rompere all’interno dell’organismo perché è protetto dalla pelle e dai tessuti.
A differenza dei cellulari, il chip non è tracciabile e non si rischiano intrusioni nella privacy.
Non rimane che aspettare di vedere che cosa succederà in futuro.
Link
I "poteri speciali". Che "figata". Vero? Come non averli? Perchè rinunciarvi? Soprattutto, quando diverrà un "fenomeno di Massa"...
Ecco il frattale che ti ispira a ricomprendere chi/cosa erano i "Maghi", nell'antichità. E, anche, chi erano tutti gli altri... alla mercè dei "Maghi", alias:
la Massa, ovvero, ancora e sempre "tu".
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Da quanto tempo stai lottando? Non lo ricordi più nemmeno... |
- i chip sono innocui e non hanno effetti sull’organismo (anche, ad esempio, l'amianto non doveva avere effetti sull'organismo ed ora le "autorità" ti fanno cambiare il tetto della casa - a spese soprattutto tue - se fatto di amianto)
- la nozione di utilità è qualcosa che evolve con il tempo. Viviamo in una società dei consumi nella quale il livello si sposta sempre più in là. Ci sono cose che oggi ci sembrano inutili o addirittura ridicole e che domani o dopo domani ci sembreranno indispensabili, perché ci saremo abituati al fatto che sono tecnicamente fattibili (l’abitudine è… “solo una questione di tempo”. Ergo: nel tempo, passa tutto quello che deve passare. Tutto quello che ti “servono sulla tavola, nel piatto pronto”)
- a differenza dei cellulari, il chip non è tracciabile e non si rischiano intrusioni nella privacy (certamente è così, perché sei portato/a a credere che è così, nonostante sai benissimo che in ambito informatico, la privacy non esiste, perché nativamente le infrastrutture sono concepite proprio per mantenere il controllo totale o “il coltello dalla parte del manico”)
- non rimane che aspettare di vedere che cosa succederà in futuro (qualcosa che tu non sei più in grado di decidere. Quindi: chi decide per te? Per te... utilizzatore/consumatore senza memoria).
Stop alle mestruazioni per le donne in carriera.
Sfidare le leggi della natura, andando ad alterare il sistema ormonale femminile e arrestando così la produzione ovarica, con conseguente mancanza di ciclo mestruale, rappresenta un rischio non trascurabile per la salute e per la fertilità femminile…
“Cosa ti serve”, e, “a cosa servi, riconvertito nel surrogato di te stesso/a, qua, così”?
“La nozione di utilità è qualcosa che evolve con il tempo...”.
L’evoluzione riguarda te, nella misura in cui… tu la “fai tua”, allorquando “te la ritrovi davanti, addosso, dentro”, come se fosse pioggia che cade su di te “per le bizze del tempo atmosferico”.
Qualcosa che, invece, non ha nulla a che fare con il caso o la “singola corrente d’aria”.
Ogni "corrente" si autogenera (inerzia) per precisi “momenti d’insieme”, che conseguono alla “spinta originale” (piano, previsione, intento, orizzonte degli eventi superiore, etc.).
Cosa è possibile? Dipende da “chi sei, qua, così”.
Dipende da cosa ti puoi permettere…
Ad esempio, la gran parte della Massa, in caso di “obesità”… se la tiene.
I “fortunati”, invece, possono semplicemente “scrollarsela di dosso, come se si cambiassero d’abito”.
Certo… se non mantengono una certa coerenza, il cambio d’abito è sempre reversibile, però, alla luce dei fatti, costoro possono concretizzare veri e propri “miracoli”, che per la moltitudine rimane solo la richiesta disperata del “miracolo, rivolta al tal santo di turno”.
Riuscito l' intervento allo stomaco...7 marzo 2005.
Un’operazione allo stomaco (perfettamente riuscita secondo i medici) per perdere 53 chili.
Per far fronte ai problemi di affaticamento del suo cuore dovuti al peso, Diego Armando Maradona si è sottoposto a Cartagena ad un intervento di "riduzione" dello stomaco.
“Sta bene ed è di buon umore - spiega Francisco Holguin, direttore della clinica Medihelp dove è stato operato l' ex capitano del Napoli e della Seleccion - ha trascorso una notte tranquilla e adesso sta riposando”.
Prima dell'operazione Diego, 44 anni, pesava 128 chili e i medici sperano che dopo l' intervento ed entro i prossimi 10 mesi, arrivi ad un peso forma di circa 75 chili…
Link
- sta bene ed è di buon umore
- un’operazione allo stomaco (perfettamente riuscita secondo i medici) per perdere 53 chili…
Un “miracolo” (perchè "immediato") perfettamente riuscito. Non c’è che dire. Tanto che, solo qualche mese dopo, Maradona viene lautamente pagato per “ballare agilmente con le stelle”, su Rai1, nonostante la bagarre fiscale dell’epoca, alla quale era chiamato non appena l’argentino metteva piede in Italia:
- come a dire a tutta la Massa italica
- “ma chi se ne frega” (firmato istituzioni italiane, produzione Rai Tv e “indici di ascolto”), perchè... nonostante tutta la recita, il programma si è fatto, perlomeno anche per una sola puntata "maradoniana".
“Ma chi se ne frega”, allora. E sia. Infatti, questa presa di posizione è proprio la “moneta sonante di scambio”, con la quale sei ampiamente ripagato/a, da sempre.
Da questa prospettiva ha senso, dunque, domandarsi:
"è nato prima l’uovo o la gallina?".
Non ha, forse, più senso… accorgersi che “è così, per prenderne finalmente atto”?
Il “doppio specchio” indica sempre ciò che è il protagonista di una “scena/situazione d’insieme”, chiedendoti di concentrarti sul tipo di “atmosfera” che si rigenera sempre, piuttosto che di concentrarti “su cosa viene prima, al fine apparente di cercare di capire come mai sia potuto succedere qualcosa, che così non metti mai chiaramente a fuoco”.
Doppio specchio = che cosa “rimbalza sempre” nel piano arresosi duale?
Ciò (l’accorgersi, la decodifica del messaggio frattale) toglie spazio a/per quella “ridondanza dei termini” (forma del reale manifesto, caratteristica sociale, status quo), venendo meno la caduta nel vuoto... del messaggio frattale espanso, che ti indica sempre “ciò che hai intenzione di sapere, anche se... non ricordando mai, o solo per non più di qualche attimo, di aver ordinato una risposta”.
La caduta nel vuoto è la norma “qua, così”, se… “continui a non esserci”, approfittando solo del miracolo tecnologico (lautamente pagato, in ogni senso). Troppa è, difatti, la dipendenza dal tutto, la compresenza di “demoni” d’ogni tipo (droghe, che non sono solo la “droga”, ma – benintesi – sono abitudini che s’implementano nel “tuo” sistema operativo).
Se inizi a fare qualsiasi “cosa”, l’atteggiamento successivo, che si radica, è il frutto di quella “cosa”; che altri non è che un “Cavallo di Troia”, per inserire proprio quell’atteggiamento, proteggendo la “cosa” (la chiave d’innesco).
Perché hai iniziato a fare quella “cosa”?
L’inizio nasce dall’esigenza di…
Un inizio prescritto in te, da qualcosa che “non esiste”… ma solo perché non lo prendi in considerazione. La risposta frattale in linea con ciò, è proprio quella mancanza di altre forme di Vita ("aliene") nell’universo, rilevata “per te” dalla scienza deviata (deviata proprio sulla via della non rilevazione).
La battaglia infinita di Maradona.
Ancora in ospedale, in terapia intensiva. L'alcol ha devastato il fegato.
14 aprile 2007.
Un uomo contro il proprio corpo. In una guerra infinita, ricca di variazioni devastanti:
se non sniffa cocaina beve troppo, se non beve mangia quantità impossibili di carne (con lo stomaco ridotto da una operazione), o fuma quattro sigari cubani di fila, o sta sveglio per tre notti.
Diego Armando Maradona è di nuovo in condizioni preoccupanti.
È stato ricoverato ieri mattina a Buenos Aires con dolori lancinanti allo stomaco, a soltanto 72 ore dall'ultima uscita dall'ospedale.
Immagini impietose:
Maradona in barella mentre viene fatto scendere da una ambulanza, gonfio, grasso, sotto sedativi, con una flebo al braccio e un respiratore sul viso.
Non sarebbe in pericolo di vita. Ma le reali condizioni dell'idolo argentino sono come sempre da interpretare attraverso le parole dei conoscenti e dei medici, ogni volta più imbarazzati.
Lo scorso 28 marzo Maradona era stato ricoverato d'urgenza per "scompensi" dovuti ad eccesso di bevande alcoliche.
Anni di stravizi hanno minato il fegato dell' ex atleta, che soffre di una epatite acuta con rischio di cirrosi…
Link
- un uomo contro il proprio corpo (davvero è “contro il proprio corpo”? Come israeliani e palestinesi… indefinitivamente, sempre in guerra. Come tutti quei nuovi nati, che si ritrovano sempre a dover portare avanti un conflitto, che non si ricorda più, con certezza, perché/quando era nato)
- in una guerra infinita, ricca di variazioni devastanti: se non sniffa cocaina beve troppo, se non beve mangia quantità impossibili di carne (con lo stomaco ridotto da una operazione), o fuma quattro sigari cubani di fila, o sta sveglio per tre notti (cosa lo porta a tanto? Il “peso del successo” che fu in altra età? Solo questo? Il non accettarsi nei nuovi panni di sé, al di fuori dei campi da gioco? No. Maradona è sempre stato così, anche sui campi da gioco. È la “sua dima”, questa. La sua dispersione in qualcosa che corrode tutto e tutti, senza per questo mai apparire come “la causa”. Su di lui, inoltre, c'è anche quella "industria della morte", che ad esempio, a Hollywood è sempre di casa. I suoi "diritti" sono molto ambiti, per il dopo Maradona...).
Ciò che per te è impossibile (se non hai il denaro “da buttare via”), per altri è la normalità. Addirittura, anche quando la trasformazione del proprio corpo è necessaria per “questioni lavorative” (il che rende ancora più assurda la vicenda ed il dramma personale, di tutto coloro che, invece, sono e rimangono impaludati nella impossibilità di poter ricorrere al rimedio, solo perché manca loro il denaro per poter attirare l’attenzione degli “esperti, in grado di risolvere il grasso depositato nei corpi della grande platea sociale dei papabili clienti”).
Una società “clientelare”:
- sempre più formata da/di "clienti"
- resi tali, ammorbandosi nelle viralità sociali, passate attraverso l’evoluzione (di qualcosa che non sei tu, ma che tu ti limiti a “respirare, per mancanza di alternativa manifesta e sostenibile, sempre secondo le regole dello status quo).
Secondo il “vivere comune” (programma d’abitudine), come puoi anche solo immaginare di fare a meno del “qua, così” (ossia, proprio del “vivere comune”)?
Se ricerchi l’alternativa, continui a ricercarla per sempre (sii più attento a come formuli certe intenzioni):
- se l’alternativa è disciolta nell’inosservanza
- come puoi riagganciarla se… osservi con timori che provengono dal “qua, così”?
Ti urge, allora, “coraggio”.
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Prima... |
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Dopo... |
La trasformazione di Jake Gyllenhaal per "Southpaw".
Jake Gyllenhaal è irriconoscibile nei panni del campione di boxe superwelter Billy Hope nel film Southpaw, grazie ad un fisico scolpito.
È una lunga tradizione per gli attori e attrici di Hollywood, quella di cambiare radicalmente i loro corpi per calarsi nei panni de i loro personaggi, ma non è una cosa facile e di solito richiede l’intervento di un team di esperti.
Abbiamo rintracciato alcuni dei professionisti incaricati di rendere scultorei alcuni dei corpi più attraenti di Hollywood, per scoprire esattamente come funziona.
Jake Gyllenhaal in Southpaw.
Prendete un qualsiasi film di supereroi uscito negli ultimi 10 anni e ci sono buone probabilità che Bobby Strom e sua moglie Alicia si siano occupati di trasformare i protagonisti in veri e propri atleti, dal fisico muscoloso.
La coppia ha allenato Scarlett Johansson per Iron Man 2, Jessica Biel per Blade:
Trinity, e Blake Lively e Ryan Reynolds per Lanterna Verde, solo per citarne alcuni.
Anche se in genere ci vogliono mesi di lavoro e di impegno, ogni situazione è diversa:
“Scarlett perse alcuni chili di grasso, sostituendoli con massa muscolare magra. Con la sua corporatura si nota molto,” spiega Strom. “Ryan Reynolds è alto 1 e 90 ed è decisamente longilineo, quindi è stato necessario lavorare parecchio per avere un cambiamento visibile.”
Renée Zellweger ha messo su circa 9 chili per impersonare la protagonista de Il diario di Bridget Jones.
In pratica, fare trenta minuti di cyclette qualche volta a settimana non serve a nulla se si sta cercando di metter su peso o dimagrire.
Deadline riporta che Gyllenhaal si è allenato 2 volte al giorno, tutti i giorni per diversi mesi, con veri allenatori di pugilato.
I clienti di Strom si applicano 5-6 giorni a settimana, facendo allenamenti con varie combinazioni di resistenza con attrezzature e col loro stesso peso corporeo, esercitazioni cardio come sprint e vogatore, ed esercizi per il core e l’equilibrio, senza interruzioni (il core training è particolarmente importante se un attore deve girare scene acrobatiche - lo farà apparire sexy sullo schermo, aiutandolo anche a prevenire gli infortuni).
Per girare Gone Girl - L’amore bugiardo (2014), Rosamund Pike è dovuta ingrassare e dimagrire per ben 4 volte durante le riprese, seguendo i consigli della sua allenatrice, Holly Lawson, che è anche pugile professionista.
Lawson ha trascorso ogni giorno con Pike, per circa 6 mesi prima e durante le riprese.
“Abbiamo avuto 2 settimane e mezzo per farla ingrassare, poi lei è andata a girare le scene in Missouri, e al suo ritorno abbiamo avuto 10 giorni per farla tornare come prima,” dice Lawson.
Per fare ciò, Lawson ha fatto prendere a Pike quasi 3,6 chili di muscoli, grazie al sollevamento di pesi e a una dieta molto specifica (ne riparliamo in dettaglio fra poco).
Hilary Swank ha sfoggiato muscoli possenti in Million Dollar Baby.
Lawson ha fatto in modo che l’attrice accumulasse circa 3 chili e mezzo di grasso al di sopra dei muscoli, per creare l’impressione di una massa molto sviluppata, dato che le telecamere aggiungono ancora un po’ di effetto in tal senso.
Per darci un altro esempio, Strom prende Sylvester Stallone nel ruolo di Rocky:
durante le riprese, Stallone non pesava effettivamente come un pugile di categoria pesi massimi, ma “quando i muscoli sono definiti, si appare più imponenti e pesanti. È possibile aggiungere visivamente una decina di chili, che sembrano anche di più sullo schermo,” spiega Strom.
Quando Pike ha dovuto apparire di nuovo magrissima in un breve periodo di tempo, Lawson l’ha sottoposta a un programma cardio ad alta intensità 2 volte al giorno, per eliminare la ciccia in eccesso. Il risultato?
“Quando si elimina il grasso, si può risultare più pesanti di prima, ma l’aspetto migliora,” spiega Lawson.
“Rosamund non aveva mai avuto la tartaruga in tutta la sua vita, e invece l’aveva nel film”. Se pensate che già questo suoni male, pensate che Pike ha dovuto ripetere l’intero processo per girare di nuovo alcune scene.
Anche se l’esercizio e l’allenamento sono fondamentali per scolpire il corpo che ha in mente il regista, non si può fare a meno del giusto tipo di nutrizione, e si tratta davvero di una scienza.
Lawson ha fatto mangiare a Pike alimenti con “grassi sani e proteine buone, come l’avocado e il salmone, per nutrire i muscoli”, passando poi a cibi grassi e con molto sodio, per farla "gonfiare" (una cosa abbastanza facile da eliminare) e in seguito a pietanze grasse quando aveva bisogno di mettere su massa.
Per dimagrire, Pike ha seguito una dieta povera di sodio e grassi, eliminando del tutto i carboidrati (ad eccezione delle verdure crucifere) e i prodotti caseari.
Il cibo fornisce gli elementi costitutivi del corpo, letteralmente.
“Potrei allenarti per sollevare il peso più grande presente qui in palestra, ma non prenderesti massa semplicemente sollevando pesi”, dice Strom.
“Puoi diventare più massiccio solo sollevando una forchetta nella tua cucina”. E per massiccio, lui intende un fisico statuario o grasso, a seconda di ciò che si mangia.
Secondo Strom, per aumentare la massa muscolare per Million Dollar Baby, Hilary Swank ha assorbito dalle 5.000 alle 6.000 calorie al giorno, a volte anche svegliandosi nel mezzo della notte per mangiare.
Ci è riuscita mangiando carne rossa, uova e frullati proteici, abbinati a un rigoroso programma di allenamento con i pesi.
La dieta a base di ciambelle di Renée Zellweger per aumentare di peso e interpretare la grassottella Bridget Jones è ormai leggendaria, e Strom ha aiutato nello stesso modo anche Benicio Del Toro ad acquistare ben 23 chili di grasso per il film Paura e delirio a Las Vegas, del 1998.
Sebbene lui abbia posto attenzione affinché l’attore mangiasse grassi sani come il burro di mandorle, aumentare di così tanto peso non è mai una cosa sana.
Infatti, Del Toro e Zellweger hanno dichiarato che ci penserebbero due volte prima di farlo di nuovo.
Anche se possono volerci mesi per avere un look da supereroe, bastano solo un paio di settimane di inattività a Cabo e un paio di cocktail margarita per perdere il risultato.
Entrambi i trainer sottolineano che noi spettatori non dobbiamo rimanerci male se non riusciamo ad avere il fisico per indossare una tuta in lattice alla Catwoman, perché pochi possono raggiungere quel tipo di perfezione e nessuno è in grado di mantenerla per sempre.
Dopotutto, gli attori sono motivati da stipendi di svariati milioni di dollari.
“Se non siete pagati per alterare drasticamente il vostro corpo, non è davvero una cosa che avete realmente bisogno di fare” consiglia Lawson.
Tutti e due gli allenatori dicono anche che aumentare e perdere peso velocemente può fare male alla salute, quindi non si dovrebbe mai cercare di fare qualcosa di così esagerato, a meno che non si debba recitare in un film di Wonder Woman.
Invece, dobbiamo utilizzare questa conoscenza come motivazione per muoverci.
Strom dice a tutte le attrici con cui lavora di continuare, dopo le riprese, a praticare un programma regolare di esercizi fisici per 2-3 giorni alla settimana, e questo è un buon consiglio anche per chi non bazzica Hollywood.
“Questa costanza vi permetterà sempre di essere in grado di fare tutto ciò che volete,” dice.
Lawson consiglia di impostare obiettivi ragionevoli e raggiungibili, che non abbiano nulla a che fare con un numero sulla bilancia.
“È necessario impostare un obiettivo di performance o estetico, se è ragionevole,” dice. “Non dobbiamo pensare:
"Voglio avere la taglia 36".
Suggerisce di fissare un obiettivo del tipo:
riuscire a correre 10 chilometri, avere spalle più definite, o qualcosa di altrettanto realizzabile.
Anche ottimizzare un po’ la dieta vi darà risultati abbastanza immediati, aiutandovi a mantenere la motivazione.
Diminuendo il sale, perderete anche un po’ di pancia.
“Se mangiate in modo scadente, la cosa più semplice da fare è eliminare un po’ di sodio e con esso la ritenzione idrica, e subito migliorerete l’aspetto e l’umore” dice Lawson.
Consiglia anche di bere quasi 4 litri di acqua al giorno.
Durante i pasti, riempite la maggior parte del vostro piatto con frutta e verdura, e il resto con proteine magre, un po’ di cereali integrali e cibi con grassi buoni, come l’avocado.
Ancora più importante, mantenete le vostre aspettative ragionevoli.
“Cerchiamo di essere realistici. Rosamund è una star del cinema ed è pagata per essere sullo schermo:
è bella, fotogenica e tante altre cose positive, ma lavora sodo come tutti noi”, dice Lawson.
“Tutti dovremmo impegnarci a diventare la migliore versione possibile di noi stessi”.
Link
“Tutti dovremmo impegnarci a diventare la migliore versione possibile di noi stessi”.
Proprio quel genere di impegno, che ti viene richiesto costantemente… sempre nel/per fare altro.
Qualcosa che la “necessità del denaro”, ti ha reso come… “assente da te”.
A cosa corrisponde “la migliore versione possibile di... te”?
Ecco, la traduzione frattale espansa (per “analogia frattale”), “migliore per te stesso/a”:
leggi l’espressione sopra riportata, come qualcosa che non è riferito alla tua “immagine”, bensì, alla tua “immagine, per come la s’intende nel Mondo informativo, a proposito di un backup del sistema operativo e della memoria del computer, ad un dato istante temporale (ritenuto, da te, come “perfetto”, per essere messo in memoria, per ogni evenienza o ostacolo successivo)”.
L’immagine non è “il tuo aspetto”.
L’immagine sei tu, nel tuo complesso (dentro/fuori/altrove) "migliore".
Il reset, che ti mantiene “qua, così”… ripristina la “tua” immagine, migliore ma... per quanto riguardo il grado di auto contenimento nell’attuale forma di reale manifesto.
Che cosa “recuperi” (per default, inconsciamente) dunque, di te, ogni volta?
Quale tipo di “immagine”?
Leggi le trasformazioni fisiche di Maradona e degli attori professionisti (spinti dalla consistente “paga”), come “qualcosa che è, di fatto, possibile” (anche se "qua, così", tutto tende a farti riassumere la tua forma abitudinaria o prevista inerzialmente per te).
Apriti a questa prospettiva del fattibile, ma aprila – a sua volta – in maniera frattale, a qualsiasi ambito del reale manifesto, a partire dal potenziale, però.
È “lì” che ritrovi di tutto, compresa la “versione migliore di te stesso/a”.
Rifletti:
ci sono così tante immagini nel mondo, che crediamo di aver visto tutto. Pensato tutto...L'immagine mancante
Sotto una bandiera che riproduceva edifici industriali e ordinati campi di riso, Rithy Panh trascorre quattro anni della sua vita, sopportando con il suo popolo ogni genere di sopruso.
Di quella sopraffazione ci dice L'image manquante, plasmando letteralmente dalla terra rossa le "figure" di un passato ancora prossimo che annullò il (suo) mondo reale.
Ricomposta la memoria in statuine lavorate e dipinte a mano, Rithy Panh le organizza in quadri, vere e proprie stazioni che raffigurano la "passione" e il martirio di un popolo.
Dentro un film, che combina acqua, terra, sangue e ricordi, l'autore "mette in forma" il genocidio cambogiano e produce l'immagine negata che ha inghiottito un terzo della sua gente tra il 1975 e il 1979.
Da quel "mondo surreale", che presentava "l'inefficienza, la povertà e la violenza come bene supremo", emerge il ricordo di un popolo a cui l'autore restituisce ordine e pace.
Collocato il dramma privato e collettivo in un luogo che doppia quello del trauma, Rithy Panh può finalmente raccontarlo, immaginarlo e attribuirgli un senso, attraverso un approccio narrativo "figurativo" e alternativo...
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Un altro genocidio, un altro esperimento... da applicare, poi, allo/nello status quo (senza colpo ferire, questa volta), caricandone l'immagine relativa nel "nuovo" reale manifesto... come da programma, intenzione, senso proprio dominante.
"Cosa"... manca, nel "qua, così"?
La tua versione migliore "lato tuo"...
Davide Nebuloni
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