“Lo psichismo umano si definisce sulla base della priorità delle rappresentazioni per immagini, che, caricate di una forte affettività, si propongono immediatamente come artefici del suo rapporto con il mondo…”.
Jean-Jacques Wunenburger
Comprendi?
Quale “immagine/affettività” hai - o è stata - caricata in “te”? Il nome “Tv” ti dice niente? E “Radio”? “Giornali, Internet e pubblicità”? E, ancora, “scuola, religione, spirito”? Oppure, “filosofia, educazione, dovere”?
Questa è la famosa “dottrina delle illusioni” che scivola in profondità e allora sembra normale anche se è “normale” o rappresentazione artefatta del mondo reale, manifesto come conseguenza della proiezione immaginifica ad hoc, in “te”, che rimani come un proiettore olografico “grazie” al cervello.
La “priorità delle rappresentazioni per immagini” è una dipendenza vera a propria, qua nell’AntiSistema:
ricorda che non sei giudicato in grado di intendere e volere, alias, di decidere sostanzialmente. Ecco perché non sei libero ma “libero” in tale gerarchia che, guarda non caso, non esiste anche se c’è.
La risultante è il vettore che perlomeno dal 2020 è emerso a tuttotondo:
la situazione francamente in-umana
sostenuta dalle “immagini caricate in memoria”.