“C’era una volta…”, negli anni ’70, soprattutto se vivevi in un piccolo paesino della provincia non solo milanese, in campagna, bè… se vedevi una macchina passare per la via principale, che tagliava in 2 tutto quanto, era già tanto. I bambini giocavano nei cortili e uscire sulla strada, se la palla finiva lì, era un pericolo… dato che potevano passare “le macchine”.
Davanti al bar, ne potevi vedere alcune parcheggiate.
Ma quelle di passaggio erano davvero sporadiche. C’erano più trattori che auto. Più motorini, vespe, biciclette, che altro. Gente a piedi.
Orbene, che fine ha fatto quel mondo?
Chi lo ha cancellato? Il “progresso”. Gli stessi che ora stanno ululando al “cambiamento climatico”. Non, di certo, quei bambini oramai cresciuti che altro non hanno potuto fare se non adeguarsi, come preordinati soldatini. Eppure, l’oro ti dicono che “è colpa tua”:
sei “te” che inquini, ma… attenzione, non solo perché inquini; soprattutto perché “inquini” = sopravvivendo, inquini l’ambiente.
Respirando e facendo tutto quello che fai, “te inquini”.