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lunedì 27 marzo 2017

La corrente.



Perché dare una spiegazione a tutto?
Perché, se – poi/invece – la Massa consegue verso quella “direzione (senso)” più convincente, non tanto perché è “autentica (ad angolo giro, valore universale a prova di prospettiva)”, quanto perché vi è attratta (luogo comune, convenzione)…
Mi mancheresti anche se non ci fossimo conosciuti…”.
Anonimo
Perché? Perché, esiste un interesse – allora – nel mettere in atto questo auto convincimento seriale.
Se (se) tutt3 è paragonabile a ciò che puoi vedere avvenire – anche - nel/sul letto di un fiume, in termini di “corrente, vortici, scorrimento, anse, circoli e ricircoli, direzione, senso, origine e destinazione, corpi di vari dimensioni che vengono trasportati, etc.”, dunque:
dove vai?
scorri "qua, così"
cosa (chi) ti spinge, dal momento che la “corrente” è solo un agente, frutto della ragione fondamentale o grande concentrazione di massa, giurisdizionale, compresente, immanifesta, dominante?

lunedì 5 ottobre 2015

Senza corrente funzioni lo stesso.


A "bocce ferme".
“Facendo 'tabula rasa' tutt’attorno a sé”… SPS ha perso (e perde in continuazione) “pezzi”. È qualcosa di necessario affinché risalti meglio il processo stesso in atto. Affinché affiori la “sostanza, valore aggiunto, quintessenza” del processo.
Quale processo?
Quello della propria manifestazione in chiave “a sé”, all’interno dello scenario reale manifesto e di riferimento nel “qua, ora”.
Perché “a sé”? E che cosa s’intende?
“A sé”, significa: libero di...
Libero/a da “che”? Libero/a da ciò che ha, da (ora) sempre, il “diritto di proprietà sostanziale” su di te.
Da ciò che “ha comprato l'essere che si è venduto” in qualche ansa del tempo e che “ora (da sempre o da soli 5 minuti, non fa differenza)”… ti “usa, sfrutta, devia, obbliga, schiaccia, pressa, comanda, ordina, controlla, etc. attraverso le qualità dovute proprio al ‘vantaggio’ che, un simile potere, gode indissolubilmente ‘qua, così’ su di te”.
Cosa è libero/a sostanzialmente? E cosa lo è… apparentemente?
Per ricordare la differenza, ti basta assaporare cosa s’evoca da/in te allorquando pensi ad una modalità di Vita “epico avventurosa”.
Che immagini pirati, nativi, esploratori, cavalieri, eroi, etc. non importa, visto che non è il “costume” a colpire i tuoi centri sensori/evocativi, quanto il percepire qualcosa che è in grado di baldanzosamente “vivere da fuori degli schemi”.
Siano anche, questi schemi, la ritenuta “giustizia/morale” – frutto dell’arcano semovente (moda ipnotica) del tempo – o maggior biglietto da visita del sotto potere dominante di turno, all’ombra di ciò che non è mai cambiato d’una virgola, relativamente alla propria natura di Dominio “sopra a tutto e a tutti”.
Un pugno "teso" calato sulla Massa, sul Pianeta, in tutta l’aria che respiri e che ti conferisce il “pass” per continuare a “non morire (sopravvivere)”.
   

venerdì 26 giugno 2015

Corrente.



Se hai creato una macchina cosciente, non si tratta della storia dell’uomo. Si tratta della storia degli Dei…”.
Ex Machina
Gli Dei, Dio, il Creatore, etc. è/sonoil Dominio.

Si tratta, dunque, della (retro) ingegnerizzazione (*) di ciò che “è/era”, ad opera di coloro che “hanno maturato il loro tempo” e che “c’erano quando era tempo di esserci”…
(*) L'ingegneria inversa (spesso si usa il termine retro ingegneria) consiste nell'analisi dettagliata del funzionamento,progettazione e sviluppo di un oggetto (dispositivo, componente elettrico, meccanismo, software, ecc.) al fine di produrre un nuovo dispositivo o programma che abbia un funzionamento analogo, magari migliorando o aumentando l'efficienza dello stesso, senza in realtà copiare niente dall'originale; inoltre, si può tentare di realizzare un secondo oggetto in grado di interfacciarsi con il primo...
Link
Il Dominio è fatto da/di umani, come te (ma, prima di essere diventato “così”; come ricordi di essere da sempre, ossia, da quando sei nato/a).
Statico per i ricordi. Dinamico per i pensieri…”.
Ex Machina
È la memoria che hai “perduto”. Ossia, che ti è stata in (p)arte “as(portata)”. Una lavorazione fine, sottile, che ha necessitato di due vie:
  1. la (re)ingegnerizzazione iniziale (del già esistente)
  2. la (retro)ingegneria continua (sempre presente nel tempo).
La seconda via è quella sempre attuale, che ti “misura” e che “ri(p)rende, ogni volta, (ri)soluzioni in funzione della tua risposta, momento per momento”…
Ciò, mette in luce che “sei in cambiamento, seppure nella stasi provocata e (man)tenuta ad arte” (status quo).
Il "cambiamento" è com(pensato) preventiva(mente) o, ap(punto):
retro ingegnerizzato ad hoc.
In pratica... "non ti muovi nella sostanza, ma ti muovi da fermo/a, sul posto, 'qua, così'".
Come puoi raccapezzarti, in una simile realtà manifesta?
Come? Se… “non (ri)cordi più”.
  

lunedì 25 maggio 2015

Non è vero?


Videogio(g)o. Realtà... aumentata. Chi "guida"?
Non ti piace il jazz?
No, mi piace molto, ma questa è un'altra roba.

The age of Adaline
Come cambia il "giudizio", per chi ha "memoria"?
È possibile essere “eterni”, senza per questo essere dei vampiri?
Come è possibile? In tutti questi anni hai vissuto ma non hai mai avuto una vita.
The age of Adaline
In una Realtà/Mondo, in una società… “come questa”, regolata dalla comune “data di (s)cadenza” inerente alla “speranza di Vita”… cosa potresti maggior(mente) approfondire se tu – e solo tu - fossi eterno/a?
Beh, che cosa... se non “l’infinita tristezza del continuare a sentirti sempre più solo/a e, dunque… maledetto/a”?
In una scenografia di reale simile, gli esseri umani diventano progressiva(mente) “auto limita(n)ti”. Una Vita sola alla volta:
(in)fatti, troppo è il dolore per una "perdita", che diventa continua, dal momento in cui… tutti ti lasciano inesorabil(mente). Ogni tuo affetto, ogni tuo "senso", ogni tuo attimo respirato così intensa(mente)… e vissuto insieme a…
Tutto se ne va, scivolando via “come lacrime nella pioggia”.
Che cosa ti rimane? Il (ri)cordo. Un dolore ancora più grande, quando sei sempre più solo/a! Un’altra (f)orma di “maledizione”.
Meglio, molto meglio… non (ri)cordare più.
Anzi:
meglio morire (ogni volta, a tempo debito), come tutti (prima o poi), in questa Vita. In “una sola Vita, per volta” (senza sapere, senza avere memoria, senza lascito alcuno)…
Non è vero?
Chi vorrebbe essere eterno/a, in una realtà manifesta nella quale “si è i soli a funzionare in un certo modo”?
He He…