venerdì 24 ottobre 2025

Un mondo piano.


Chi va piano? Non va forte.
Chi va in piano? Non si arrampica.
Chi va (in) piano? Non si accorge.

Dove i raggi del sole che lambiscono la terra in gennaio scompaiono e si spengono nell’oscurità, là sta un mondo misterioso. È una bolla enorme fatta di materia simile a vetro soffiato, ma molto più dura e non trasparente. E come una bolla soffiata da noi ha una pellicola dilatata, così questa bolla, di ineguagliabile grandezza, consiste di una pellicola dilatata e aderente. Sulla sua superficie, col passare delle ere, è caduto uno strato sottile di polvere dello spazio, e tanto è levigata la superficie che la polvere vi scivola sopra, avanti e indietro, formando ispessimenti e ammassi determinati dalle proprie attrazioni e dai propri movimenti…
Racconti scientifici di Charles Howard Hinton


Cosa ti dice Hinton, attraverso tali elucubrazioni?
Il lato oscuro della luna: l'Oltre.

Là sta un mondo misterioso:
una bolla enorme fatta di materia simile a vetro soffiato
ma molto più dura e non trasparente
di ineguagliabile grandezza…

?


“Oltre al monte c’è un gran ponte. Una terra senza serra… Non lo sai…”.
Due mondi – Lucio Battisti

Una terra senza serra… = l’Oltre.

Il “cielo” cos’è, se non questa “bolla (serra)”. E la “scienza” che ruolo ha, in tutto ciò (qua, così)? 

Quello di firewall. Hai presente


Come quello che agisce, sorvegliando ogni processo, anche nel “tuo” Pc. Ciò che non lascia entrare e non lascia uscire: uhm. Qualcosa che ricorda il classico “guardiano (della soglia)”. 

Va in “Antartide”. No? Vatti a fare un giro. 

Certo: ci lascerai un sacco di soldi e le condizioni meteo sono proibitive, proprio come sorvolare quel tal convenzionale “parallelo (ove sono tutti d’accordo nel mantenere tale area inviolabile, in virtù della protezione ambientale di una zona terrestre ancora illibata). 

Qualcosa che deodora di “crociate”.

Chi ha generato le condizioni per inquinare (come conseguenza matematica)? Chi? Non “te”. Nemmeno Te. 

Chi, dunque? 

Fai attenzione perché sembra sempre qualcosa di impersonale. Infatti, solamente in tal modus, non puoi andare a prendere a sberle qualcuno. Ergo, qualcuno che diventa qualcosa, di modo che “niente”. Con “te”, al di dentro di “tutto” ciò: assolutamente abituato nel “tempo”, proprio come gli animali che conducono una vita in “cattività”. 

Che cosa “hanno”, gli animali? 

Niente, rispetto a quello che costituisce un “obiettivo social-individuale” (qua, così). Infatti, anche a “te” verrà prospettato di “non avere niente ed essere felice”. Peccato che è già tale la “sorte” che ti è toccata usualmente:

ogni “avere” è privo di “valore”, se non all’interno di un ambiente che in toto vi conferisce “fiducia” = è... senza alternativa sostanziale calpestabile. 

Esiste ma non c'è!

Cioè? È già successo. E quindi? Continua a succede-re. Niente de che, paro, paro. Alias, “niente”. Così come “niente di nuovo” è quello che SPS replica ogni giorno; cos’altro (si) dovrebbe de-scrivere. No

La Verità è la Verità: non resta che riportarla da ogni prospettiva ad angolo sferico. Dunque, qualcosa che può persino annoiare: ma pensa un po’

Però, se ti rendi conto, è come per qualsiasi ambito che si occupa di “xyz”. Se entri in un negozio che vende sementi, troverai solamente sementi: quella è la Verità. Se entri in un sito che si occupa di gossip, troverai solo gossip = questa è la Verità. Se entri in SPS troverai la Verità, che è la Verità. In SPS non si parla altro che della Verità. 

Cosa che ti dà alquanto fastidio, imp®egnato come sei di “verità” = ancora della Verità ma invertita ad almeno un angolo giro. Ossia? “Niente”, non te ne accorgi sostanzialmente, essendo sostanzial “niente”. 

Va da sé che SPS sembra qualcosa di estraneo, alieno: un fastidio non solo per gli occhi. Ergo

Non deduci che “vuole dire qualcosa”. No? 

Quando qualcosa ti scuote in profondità, significa. Come dici? Cosa pensi? Ah: SPS proprio nun te tange pe’ niente! Già. Perché ne ignori il significato, la portanza, la portata. Del resto, sei in linea, sei coerente con il solito atteggiamento da servomeccanismo (qua, così). 

Sei un essere programmato a… 

Sei un artefatto auto “trasformato” da Te in “te” (qua, così). Anvedi che questa è la spiegazione. Di cosa? A tutto quello che (ti) continua a succedere, essenzialmente. Dove? Sulla Terra AntiSistemica (l’oro). 

Che? Chi!








Attenti al matto.
Tu.
Tu.
Tu pure sai che non va la vita, com'è, ragazzo mio.
Ci son volpi di qua, lestofanti di là, mille topi tutti per te.
Le zanzare che pungono me sono le stesse che poi pungeranno te.
E tutto questo perché con tanti galli che cantano non si fa mai giorno...
E se domani pure tu, ragazzo mio, vedi un'aquila lassù.
Tu vai con le gambe che hai in un posto che sai.
Dove lei non può arrivare mai.
C'è una tigre dietro al cespuglio
Che aspetta là dove passerai.
Non andare finché il gallo canta.
Il gallo che canta non ci casca mai...
Il gallo, si sa, becca qua, becca là.
La talpa fa tutti i buchi che può.
E il gatto non va dove il pesce non c'è.
Il lupo scenderà quaggiù.
Il coccodrillo sa che presto morderà.
E che nessuno lo prenderà.
Ed il giaguaro è già pronto.
A colpire finché ogni gallo canterà.
Chichichi cococo
Curucurucurucurucu quaqua
Chichichi cococo
Curucurucurucurucu quaqua
Chichichi cococo
Curucurucurucurucu quaqua
Chichichi cococo
Curucurucurucurucu quaqua
Attenti al matto!
Chi
Chi
Chichichi cococo
Curucurucurucurucu quaqua
Chichichi cococo
Curucurucurucurucu quaqua
Chichichi cococo
Curucurucurucurucu quaqua
Chichichi cococo
Curucurucurucurucu quaqua
Chichichi cococo
Curucurucurucurucu quaqua
Chichichi cococo
Curucurucurucurucu quaqua”.
Pippo Franco 

Eh? C’è l’intero testo. 

Con tanti galli che cantano...
Troppe galline rispondono...
E se i piccioni spariscono...
Tutte le papere piangono...

Nel 1983, questa “chanson” ebbe un grande successo, in “Italia”. Molto significativo. Molto orecchiabile! Il segno che nel “Bel Paese” la testa è stata di-staccata dal corpo. E chi se ne approfitta, gode sempre del “vento in poppa”. 

L’im-prenditore, prende, poiché (così, qua) vanno le cose:

come remore Vs lo squalo. 

Facendo attenzione a non finirgli in bocca, stanno come i parassiti attenti alle briciole del lauto pasto. Il s-oggetto social@ è tale e quale “show”. Talmente “distante” dalla Verità, seppure costantemente adeso alla “verità” = potenzialmente sempre informato sul “dato”, ma – indovina? – “niente”. 

E, persino, “Nessuno”. 






  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4061
prospettivavita@gmail.com


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