mercoledì 12 giugno 2024

Struttura.


Bando alle ciance: 

“creazione” = artifizio. 

Laddove il naturale è… relatività

qualcuno dimentica tutto. Altri, purtroppo per “te”, no. 

È il Re-Seth. L’oro. E se non sono l’oro, allora sono loro (i sottodomino, relativizzati poiché in gerarchia: i “Bravi”). Potenzialmente, i sottodomino sono chiunque (lo hai visto molto bene con laggente “Smith”, in Matrix), andando a concretizzare il firewall AntiSistemico che opera sempre “in nome l’oro”: 

l’eco-dominante che, infatti, x “te” non esiste poiché (così, qua) “serve”.


Allora, “cerchi di capire”, ma… aitè, se cerchi allora ricerchi continuamente (loop ma soprattutto routine), mentre se vuoi capire, No

Che vuoi capire, quando c’è da “sentire”. 

Ma “te”, ti superi ancora una volta: dis-sentendo ciecamente, ricercando puntualmente di… capire. Uhm


Dunque; s’era arrivati all’artifizio = “creazione”. 

Ergo, alla relatività. Va da sé che c’è, di conseguenza (seppure “a valle”, anche se ubiquamente = sempre com-presente) un assoluto; altrimenti, perché qualcosa dovrebbe essere relativo. Trovi

Logica. Sostanza. 

La relatività è “connessione a…”: 

comunicazione, delegazione, rappresentanza, persino dimostrazione dello “occulto”, etc. etc. etc. 

Tuttavia, è soprattutto qualcosa che funziona

il, non solo, I-Ambiente (legge, strumento, memoria). 

L’I-Ambiente è il “genio (frattale espanso)”, non, l’eco-dominante (che ne è il relativo-assoluto “pilota” = la grande concentrazione di massa che è ancora agganciata al potenziale contemporaneo). Infatti, il “genio” ha sempre una… “lampada”, ossia, è alle dipendenze di… chi se ne serve, avendone il “privilegio” = avendo fatto “precipitare” tutto il resto o “prossimo”. 


Ecco che Te sei “te” (qua, così). 

La struttura è qualcosa che funziona, funzionando mediante il funzionamento o la relativa “funzione”. Qualcosa che è un tutt’uno con Sé, ma… in quanto tri-unità = dispositivo per la terra (in) formazione (qua, xxx). Ergo, l’I-Ambiente è un artifizio pre-esistente che, in questa sede per ora, va ritenuto tale senza andare Oltre, anche perché Oltre sarebbe ancora più arduo padroneggiare l’arcano. 

La situazione è sempre intera, in qualunque “salsa”, avendo caratteristica frattale, di certo non per facilitare la comprensione altrui, bensì per una questione di funzionamento: 

la frattalità espansa è l’auto caratteristica che permette, “come fosse magia o tecnologia superiore o potere”, di… trasformare le Particelle Fondamentali che riempiono e danno “f-orma” allo Spazio Sostanza, in qualsiasi versione manifesta o terrena-evidente-fisica, del relativo desiderata o funzione d’onda che l’esse-Re “pilota” riesce a comandare (in input) all’I-Ambiente che, a sua volta, “obbedisce” e va ad auto caratterizzare il “creato”. 



Ed ecco, alfine, la ragione fondamentale del costrutto, “ad immagine e somiglianza”. No?  
Bene:

“creazione” = artifizio
artifizio = relatività
relatività Vs assoluto
assoluto = eco-dominante
eco-dominante = “pilota”
“pilota” = grande concentrazione di massa
grande concentrazione di massa = esserci (com-presenza)
esserci = l’oro, ma, anche, Te
Te = potenziale contemporaneo
potenziale contemporaneo = I-Ambiente
I-Ambiente = legge, strumento, memoria
legge, strumento, memoria = funzione
funzione = struttura
struttura = scopo
scopo = origine
origine = Oltre.

Ok?

Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l'etterno dolore, per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore: fecemi la divina podestate, la somma sapienza e'l primo amore. Dinanzi a me non fuor cose create se non etterne, e io etterno duro. Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate…”
Canto III, Inferno (Divina Commedia) Dante Alighieri

Questo in “entrata”. Ma, ben altro… in “uscita (Oltre)”. 






Oltre a… cosa-chi? Dove... porta? L’al di là. Al di là di… cosa-chi? Vedi che l’oro hanno avuto tutto il “tempo (spazio, abitudine, vantaggio, etc.) per organizzarsi al meglio. Cioè, non troverai delle guardie ordinarie o dei custodi classici o delle bestie medievali in feroce e solenne attesa del viandante. No. Troverai il “nulla” = il non esiste; c’è. Qualcosa che necessita di “fede”: 

di Te che, anche facendo il “salto nel buio”, non tentennerai mai oltremodo. 

Il vertice è distaccato dal resto dell’edificio. Il “castello” ha il fosso scavato e pieno d’acqua. E se questo è vero in miniatura, figurati allora tale “fosso + pieno d’acqua” a cosa equivale se assumi la Terra come scenario totale

Ci sei? 

Le acque terrestri cosa comportano, al discernimento che passa dal vedere e, quindi, dal misurare tutto in termini lineari?  


… l’acqua è utilizzata (“serve”) come firewall


Infatti, l’acqua può anche ghiacciare e costituire un vero e proprio muro. È fisica, mica fantasia. E, poi, è “tanta” se confrontata al tuo essere abitudinario tutto “casa, lavoro e denaro”, il che ti porta a viaggiare per lavoro o per le vacanze, sempre su rotte turistico, commerciali de noantri. Anche quando sei con-vinto dal contrario, tipo… turismo fai da “te” (qua, così). 

Roba che nemmeno “Alpitour”. Nevvero

Se, “per me si va…”, allora, è attraverso qualcosa che passi Oltre. Una “porta magica”? Il “valico di Rafah” dove porta? Porta Oltre, oppure in Egitto-Striscia di Gaza? E... in Egitto-Striscia di gaza, dove sei (ancora una volta)?

Perché ne’ “I guardiani del destino” se hai quel particolare “cappello in testa” la porta si apre e ti porta altrove, mentre se non hai quel dispositivo e apri la stessa porta ti ritrovi in casa? 

Sostanza. 

Non, “ma è solo un film, una storia, una provocazione, fantasia, fantascienza, etc.”. Di “porte magiche” è piena la… “letteratura” d’ogni tipo. 

Come mai? 

Una volta…” arrivavi al supermercato e dovevi aprire a forza la porta d’ingresso. “Ancora prima…” qualcuno poteva permettersi gli schiavi che aprivano le pesanti porte all’arrivo del “Signore”. Cioè

Che significa. Non, “cosa vuol dire?”. 

An-nota sostanzialmente:

porta magica, si apre da “sola”
porte azionate da schiavi, si aprono da “sole”.

D+:

ad un certo punto
hai toccato con mano che
una fotocellula tecnologica apriva le porte del supermercato al tuo arrivo.

Dunque? Ri-unisci i puntini. Auto decodifica il “codice” frattale espanso (la “memoria” I-Ambientale che funziona e funzionando ti mantiene “informato”, essendo la verità, laddove la verità è una = l’esse-Re già successo che continua a succedere).

Ora, “magia, schiavi, tecnologia”… cosa sono?

Sono... “automatismi di servizio, in funzione”, non importa il contesto storico, andando Oltre (alla sostanza, al “Verbo”).

In tutto ciò, è il (l’oro) “vantaggio” a rimanere tale e quale, assolutamente “lì”: 

(qua, così), inevitabile... finché non esiste; c’è. 

Ergo, devi essere sempre “te” (qua, così) affinché l’AntiSistema prevalga continuamente. Perché se ti accorgi, allora per l’oro sono volatili per diabetici. No?


Struttura:

Spazio Sostanza (il “volume” attrezzabile o tutto), diciamo la Terra
Particelle Fondamentali (l’elemento sempre programmabile che riempie ed auto caratterizza il tutto), diciamo la sfera
I-Ambiente (la “anima, magia, tecnologia, potere”, il wetware, del tutto), diciamo il dispositivo terra (in) formante

Ora, in tale organizzazione del “tutto disponibile (Terra)”, le 3 p-arti sono un costrutto, ovviamente: 

non un essere vivente. 

Al limite, un esistere (funzionare) a prescindere dalla propria relatività (verso un assoluto che, a sua volta, non esiste; c’è… come la “proprietà privata”, il “copyright”, la “proprietà intellettuale o industriale”, la “industria”, etc. etc. etc. dimostra-no, nella sostanza = nel codice frattale espanso sempre a disposizione).

Così, “per me si va…” indica proprio quella porta

l’apertura verso l’ignoto in-immaginabile

Oltre le “Colonne D’Ercole”, in-somma. 

Un varco che è diventato fisico, s’eppure è “intimo” = riguardante l’esserci. L’indicazione va nel senso essenziale del non solo termine, che diventa anche fisica epperò è sostanza, ovvero, atteggiamento con-f-orme. 

Il “codice” infatti lo puoi hackerare, ovvero, entrare in connessione, e… “Fare…”. Senza opporre alcuna fisicità o fisima. In un software, programma, persino “IA”, etc. ti connetti e “penetri”, interagendo. Però, il corpo fisico, la persona, l’individuo, è e rimane altrove: 

non è lì, dentro alla macchina (seppure lo è ma all'interno dello Spazio Sostanza e, + ad-dentro, all’AntiSistema). 

Le “scatole cinesi” parlano chiaro, anche se non capisci. 





E, per quanto concerne “struttura”, si ritorni ancora allo schema il-logico (sostanziale) “prima” Vs prima:

tutto, nello Spazio Sostanza, ha f-orma sferica, essenzialmente
ergo
l’e-vento “futuro” e quello “com-presente” o quello “com-passato”
sono sempre Particelle Fondamentali, seppure ingrandite a livello frattale espanso (sostanzialmente)
va da sé che, di conseguenza
è immaginabile che l’intero Spazio Sostanza
è formato da punti di memoria-esperienza o, appunto, da tali e-venti (non importa se ancora av-venire, com-passati o com-presenti)
laddove
la “programmabilità” è or dunque dovuta
sia al desiderata dell’esse-Re “Pilota”
sia alla memoria I-Ambientale stessa
sia al potenziale contemporaneo (insito ovunque, anche se per “te” non esiste, essendo anche “speranza” che, come l’acqua in-segna, può trasformarsi in diversi stati in funzione della “temperatura”)
andando a designare, in-somma
qualcosa che funziona, essendo funzione in funzionamento
composto da p-arte natia (artifizio) + p-arte “cre-attiva” (singolarità).

“Ora”, purtroppo per “tutti”, lo Spazio Sostanza è polarizzato a livello AntiSistemico

la f-orma “arredo” è tale, by eco-dominante (la singolarità “eletta”, essendo rimasta l’unica che ricorda il potenziale contemporaneo, a discapito del “prossimo”, precipitato proprio come in una reazione più “alchemica” che chimica, anche se nella sostanza il risultato è lo stesso).

Ecco dove sei (qua, così): 

nel paventato luogo comune “Inferno”, da cui tenti in ogni modo di stare alla larga, salvo non accorgendoti che è già successo (la “paura” indica proprio qualcosa che ti ha provocato un trauma e, non, qualcosa che temi possa arrivarti tra capo e collo). 

Ecco che a livello di e-vento “futuro”, dotato di campo giurisdizionale avente capacità attiva anche nel “pri(s)ma (passato, anche se per ‘te’ è il presente)”, il tuo campo emotivo (se saturato dalla paura) può influire sull’e-vento prossimo, andando ad auto interferire o schermare quel potenziale che, è carico di quello che comporta, ma a “te” può giungere ben altro. 

Questo spiega perché in una qualsiasi tragedia, c’è sempre qualcuno che potenzialmente si salva, come se non ne facesse parte. E spiega anche perché a “qualcuno tocca”, sia nel bene che nel male.  

È la s-fortuna. No? 

Qualcosa di assolutamente relativo. Sì, a… cosa, se non all’assieme vettoriale che scaturisce dal confronto in-diretto (sostanziale) tra e-vento “prossimo futuro” Vs e-vento “com-presente/passato” = Te/“te”. 

In tal modus, il futuro può modificarti (terraformandoti a l’oro immagine e somiglianza), oppure, cor-risponderti (terraformando a tua immagine e somiglianza). 

Alfine, può succedere contemporaneamente, dato che lo è il potenziale alla luce della singolarità = ognuno è dotato del medesimo potenziale, essendo l’esserci il punto di sospensione potenzialmente disponibile a chiunque, contemporaneamente, attraverso cui si ri-attua la “creazione”. 

La “Bibbia” narra della singolarità che ce l’ha fatta. Sì, ma “alla faccia tua”, essendo “tu” il… caduto o precipitato di/in tale… c-reazione.

Dai

Con questo Bollettino si aggiunge un po’ di “ciccia”.


Senza “news”, è meglio! Meno vomito = + concentrazione… 

L’esserci “passa da lì”.

  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2024
Bollettino numero 3726
prospettivavita@gmail.com


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