venerdì 17 aprile 2020

“Tante stupide galline che si azzuffano per niente...”.



Un piccolo esercizio, che chiunque può fare:
scrivere i seguenti due termini (sostanza, di fatto) e poi, in un word processor qualsiasi, sostituirli automaticamente con il primo sinonimo suggerito. 
Attenzione:
non ricorrere ad alcuna forma di dizionario, né fisico, né online.
Utilizzare il contenuto interno del programma utilizzato.
Cosa si ottiene? Ad esempio, utilizzando Word:
sostanza = essenza
di fatto = costruito.
Qualcosa che dovrebbe ricordare la differenza che intercorre tra natura e “natura (artifizio)”. 

Di più, qualcosa che narra di come continuano a succedere le “cose”, nel paradigma in corso d’opera (Anti-Sistema). 
Se le persone non si rendono conto del significato, allora, sarà il “significato” a recarsi presso le persone, andando ad auto possederle… che cosa ed in che  modo? 
L’essenza, sostanzialmente. 




Ciò che, altresì, il “di fatto” tende proprio ad escludere, o togliere di mezzo, poiché la “legge” funziona da, o in, un livello differente.
Ad esempio:
se le condizioni di “vita (sopravvivenza)” non permettono, ad un individuo, di – appunto – sopravvivere e costui ruba “due polli”
per la legge, meriterà una punizione.
Ok? 
La legge non entra nel merito, sostanzialmente. 
La legge entra nel merito, di fatto. 
In tal modo, si è auto separato l’unicum (il potenziale contemporaneo o, cuore, anima, coscienza, etc.) in “due” parti (laddove per “due” s’intende tutto ciò che rientra nella fuzzy logica o nella degradazione di grigio tra il bianco ed il nero).
Tali livelli sono, ancora sostanzialmente, la conseguenza della strategia (intenzione) auto proveniente (e denunciante, contemporaneamente) dalla compresenza eco-dominante, che si manifesta “a massa” per mezzo della catena di distribuzione sottodomino (ad immagine e somiglianza, come eco e memoria/funzione). 
Ovvero, di chi
Di chi comanda essenzialmente il mondo. 
Di “cosa” controlla di fatto il mondo. 
Ecco, allora, la ragione fondamentale ed ogni “autorità”. Ecco il Signore ed il “Signore”. O, meglio, il “Signore” ed il… Signore. 
Come la Roma imperiale, che si dota di origini “divine”, suonandosela e cantandosela.
Altro esercizio di base:
ci si eserciti, quotidianamente (sino a diventare un’abitudine), a notare ed annotare, di ogni situazione vissuta o osservata, la differenza tra significato (sostanza) e “di fatto”.
Un momento:
potrebbe non essere ancora sufficiente, poiché ci si trova nell’Anti-Sistema
motivo per cui si può tendere alla confusione nell’argomentare tale differenza (essendo sostanziale).
Quindi, ecco come “Fare…”:
quando la confusione assale
la si eviti del tutto, da “a monte”
ossia
lasciando perdere ogni forma di complessità.

Ergo, si ritorni all’esito del primo esercizio:
sostanza = essenza
di fatto = costruito.
In ciò, la complessità è un costrutto e, di certo, non è sostanza. Perché? 
La sostanza non è chimica, né quantistica (semmai, tutto ciò è “scienza” ovvero “costruzione”).
La sostanza “è”. Punto.
Lo sai. Lo senti che è così.
Se si continua a spaccare il capello, ogni volta, in “quattro”, si ottiene solamente complessità
Non a caso, nell’Anti-Sistema l’Anti-Sistema, laddove chi decide non sei mai tu, ma, la cosiddetta classe degli “esperti”, che hanno imparato la lingua della scienza, ch’è un codice (artificio, parte) e, non, lingua naturale.
Coronavirus, Fontana: riapertura? Deciderà scienza ma prepariamoci
Fcz Askanews 17 aprile 2020 Link


Ogni volta che “senti” di sprofondare “dentro” ad una qualsiasi situazione, chiediti sempre “è sostanziale, oppure, di fatto?”. 
È logico che se sei nell’Anti-Sistema, è il di fatto che viene richiesto. No? 
Eppure, mutare dentro di sé è già “un buon giorno per…”. 
Quindi, è possibile esserci di fatto, ma, esistere (contemporaneamente) sostanzialmente
Inizialmente, sembrerà di non esistere, ma, “poi” sarà sempre e comunque come… esserci. 
E non si tratta di avere due anime. Bensì, riguarda quell’essere unicum, di originale costituzione, che è venuto meno o, a “mancare”, poiché auto sprofondato “dentro” ad un tessuto reale a base di Anti-Sistema.
“Ora”, se qualcuno si mettesse all’opera per “vivisezionare” il Bollettino, che cosa comporterebbe al proprio sentire? 
Complessità = di fatto. Quindi
Quale deve essere l’approccio a tale forma di comunicazione? 
Sostanziale. 
Per mezzo di quell’atteggiamento che è già di per sé più che totale o completo e, dunque, perfettamente idoneo per… comunicare allo stesso “livello non livello (unicum o sentire)”.
Di che cosa stiamo “parlando”? 
Sembrerebbe, del nulla. Vero?
Non esiste; c'è. Per ciò, senti che è tale, anche se non riesci a spiegartelo.
Ossia, di qualcosa che “sembra” complessità.
No? 
Bene. Ecco perché “è già successo” l’episodio biblico “Babele”
Perché “ora” sembra tutto complesso, non sentendosi all’altezza, oppure, sentendosi “troppo” per…
Ciò rivela una strategia, che dunque non esiste; c’è.
SPS dovrebbe scrivere come ci si rivolge a bimbi, al fine di farsi comprendere? È di tale “semplicità” che abbisogni?
“Fai…” attenzione:
una fiaba è semplice, oppure, complessa?
Sembra semplice, nell’impalcatura apparente (quella che magnetizza ed attrae). Tuttavia, è complessa nel momento in cui occorre auto decodificarne la portata, in termini di “sentire” che, allora, sembrerà non per tutti, o, ancora complessità… laddove ritornerà a manifestarsi nuovamente ogni “fantasma”, che aleggia dentro, come prova dell’avvenuto passato mai del tutto dimenticato, sostanzialmente. 
L’arte del dedurre è, quindi, la punta dell’iceberg di qualcosa di molto, molto, più espanso o “vasto”. 
Di quell’atteggiamento che auto comporta auto decodificare l’informazione infrastrutturale frattale espansa “ambiente (memoria, cloud, Akasha).
Un unicum in cui la verità è una e, non, altro.
Tanto per ricordare:
quando succede qualcosa di epocale
tale accadimento rimane come punto spartiacque, nel “tempo”
ossia
“dopo” non è più come “prima”.
Ecco il significato di “è già successo”.
E… se il “dopo” rimane sempre sostanzialmente “ora”, allora:
ecco il significato di “continua a succedere”.
Come per il Diluvio Universale e tutto ciò che ha comportato “dopo” = soprattutto “ora”.
O come per l’Avanti Cristo ed il Dopo Cristo o “ora”.
Sostanzialmente, se apri una radio, non trovi la musica, che “senti”.
Mentre, di fatto, se apri una radio ci ritrovi tutta la componentistica impiegata per costruire la circuiteria occorrente, seguendo tale “via”, per sentire la musica.
Laddove, sentire e “sentire” non è la stessa cosa.
Nessuno ti ha mai detto:
“ma mi ascolti?”.
Anche se “ci senti”, a volte non ascolti, ovvero, stai solamente sentendo.
Ciò denota che l’informazione ambientale consiste in un pieno (totalità) e, non, in un vuoto (complessità).
Infine, l’esempio più lampante tra sostanziale e di fatto? Eccolo.
Una discrepanza stridente fra aspettative e realtà.
Negli Stati Uniti il Cesi precipita ai livelli registrati nel 2008. I sussidi di disoccupazione suggeriscono un tasso di disoccupazione a livelli da Grande Depressione. Eppure il mercato azionario americano continua a tirare
Gaetano Evangelista Trend Online 17 aprile 2020 Link
Una questione vergognosa che, invece, viene “digerita” come se fosse “normale”, del tipo:
“che cosa ci posso fare? Niente” (è già successo)
per cui
tant’è (continua a succedere).
Resurgam… (non proprio l’Araba Fenice).
“Facciamo… diversa-mente o, meglio, col ‘cuore’”.
     
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2020
Bollettino numero 10-143
Riproduzione libera”.