“Fermati, dunque, tu sei così bello! La traccia dei miei giorni terreni non potrà svanire in eterno…”.
Faust – Goethe
Allo stesso tempo:
attraverso la “tua” memoria, si forma la “tua” esperienza…
Sei, dunque, solamente “te”.Il tuo “diritto” non è qualcosa di concesso, bensì, di auto esistente (e se mai dovesse essere una “acquisizione”, ossia, una “concessione”… allora, lo sarebbe solamente al di là del “qua, così”. Ossia:
in ogni “caso”, Tu – ora – sei “uno stato di diritto, che viene prima di tutto quello che ti caratterizza in questo reale manifesto by dominante).E, nel tuo diritto sta tutta una serie di attributi “di serie”, che ti sembrano ormai inimmaginabili.
Cioè:
che non ti sembrano affatto possibili, poiché nemmeno riesci a ricavare il minimo fondamento in termini di alveolo ideale.
Come se ti venisse a mancare persino l’ispirazione…
Nella “costola emersa, diSPS(Mia)”, in Westworld, trovi tutto quello che ti serve per “fartene una ragione”.
Sempre che non ti limiti ad assumere la trama, come se fosse solo “una trama da film”. Se ti immergi nella narrazione, avendo nella mente l’excursus affiorato inSPS(Me), allora nella trama trovi come un irrobustimento dell’esperienza:
della tua esperienza
seppure “qua, così”.
“È già successo”… così, come viene recitato:
“tutto è compiuto”.Che cosa, dunque, è “successo (compiuto)”?
Qualcosa che “già” ti regola. Il “qua, così”, ad esempio.
Che ne dici?
Dove hai la "testa"?
Dal momento della tua manifestazione (nascita) in questo mondo reale manifesto, trovi “tutto già successo e già compiuto”.
Ritrovi, tutto, pronto ad accoglierti (nel bene e/o nel male).E il tuo spazio vitale risulta come auto ridotto, piuttosto che “ridotto”.
Ossia, ti abitui e ti adatti alla forma sociale emersa, dato che non ti sembra esserci una ragione valida, alternativa sostanziale, per rifiutarti di conseguire.
Certo, vivi con delle “crisi (di rigetto)”, che ciclicamente ti piombano addosso, come antiche orde di barbari inferociti (dalle ingiustizie subite, sempre “a monte”).
E, tali “crisi”, si sommano a quelle economiche, lavorative, sociali, amorose, etc. che – di pari passo – "non sembrano" levigarti, intagliarti e ricavarti (formarti), come una scultura per mano dell’artista, anche se lo fanno nella sostanza.
Il velo della morte, ti sembra un passaggio obbligato e, di fatto, vivi in attesa di una simile “esperienza”.
Nulla (ad eccezione della memoria frattale espansa e della dominante) sopravvive, di questo livello a questo livello, quando il “velo” ti trapassa e caratterizza. E non puoi mai “giurare” che non è la prima volta che vivi.
Al limite, credi in qualcosa di preconfezionato.Non ricordando nulla, ti affidi al consenso sociale (che non esiste, se non nella misura in cui… non risulta che è, di più, un effetto collaterale – ancora – del non ricordare d’assieme, nella riformulazione più classica del “mal comune, mezzo gaudio”).
Consenso che è come una gigantesca “coperta”, intessuta per “provare calore e, così, non uscire più da ‘sotto di essa (casa)’”.
La "formazione" a tavolino, decisa da un Mister… che non sai nemmeno esistere e, quindi, che risulta come inconoscibile “dentro a/di te”.
E da “lì”, si apre la via per la formazione della religione, della spiritualità, e di tutto quello che ne consegue. Nuovo “spazio” disponibile per essere “arredato”. Così come è già stata “la scoperta delle Americhe”.
No?
Bensì, tutto questo è... alimento, valore, fondamento, direzione, senso, sentire, apertura, espansione, etc.
Ma, non, attraverso nuove formazioni di obsoleto credo, fede e speranza. No… c’è molto di più dietro/dentro/attraverso/oltre…
Originalmente.
O, perlomeno, prima del momento di “è già successo”.
Il Big Bang (scientifico deviato) è un riflesso frattale espanso di quel “momento”, nel quale la dominante ha già vinto la “guerra”.
C’è la forma del “qua, così”.Così come si riprogramma un dispositivo dotato di una simile funzione.
Quale differenza sostanziale esiste, infatti, tra l’invenzione del computer e “te”? Nessuna.
Perché la memoria frattale espansa “spinge” per l’affioramento, comprovato e comprovabile, del “è già successo”.
Ma, la stessa – se “lato tuo/umanità, centrale” – si spinge oltre persino a questo livello. In che modo?
Attraverso la stratificazione della memoria stessa, riportando tutto ma… tutto, risentendo della compresenza immanifesta dominante, che da grande concentrazione di massa, riesce ad interferire non tanto con la memoria frattale espansa, quanto con “te”:
tra “te” e Te.
l’informazione non manca mai (anche quella più esauriente), ma risulta come mancare la Tua capacità di decodifica prospettica, poiché “tu” sei come auto impedit3 a proseguire oltre, per via della componente trasversale, giurisdizionale, dominante.
“La tua libertà finisce dove inizia la mia...”.
Aristotele
esiste uno stato giurisdizionale
a tutela (garanzia) di Te.
Qualcosa che, per essere “già successa”, però, deve essere passata per una fase “cosciente (manifesta)”, prima di potersi – poi – eclissare.
Qualcosa che “ricorda come un vuoto di memoria, collettivo”, contrassegnato a livello frattale espanso, dai tanti "buchi (anelli mancanti)", emersi a livello di spiegazione del "qua, così".
Infatti, come puoi renderti immanifes3, globalmente, se non “lavorando ai fianchi, pazientemente, l’intero genere umano”?
Oppure, come nel caso del “parco (Westworld)” la dimenticanza è potuta auto avvenire… poiché “come da copione principale (programmazione)”. Ok?
Non importa, nella sostanza, poiché la sostanza è sempre quella (come la “morale… nel/del mangiare Girella”).
Fondamentalmente, “è già successo”.
Il fatto che, ora, attraversoSPS(Me) Tu possa iniziare a ricordare, significa – allora – tutto quello che immagini, “sentendo”.
ripristinare un punto di configurazione altro (meglio se precedente al “è già successo”).
È la Tua esperienza che recuperi.
Alla quale agganci anche quella attuale, che funge da servomeccanismo, in leva, per conferire maggiore senso (sintonia fine) rispetto a quello che, persino, recuperi da Te in Te.
Come attenui un simile “colpo”?
Attraverso, proprio, quello che hai imparato “qua, così”, facendo da cuscinetto, analizzando alla velocità della luce… tutto il “vecchio attuale vs il nuovo datato”.
Una simile “comparazione di stato”, permette un afflusso regolare e regolato dell’informazione più ampia immaginabile. Ne rallenta il flusso debordante, nella misura in cui… risulta auto sostenibile.
Alias, che tutto questo esiste in uno stato di potenziale, molto simile ad un ghiacciaio.
Scioglierlo d’un colpo, può risultare persino autolesionistico, anche per i possibili effetti collaterali che può procurare sull'ambiente circostante.
Motivo per il quale “temi” e, quindi, allontani da te un simile momento, possibilità, prospettiva. Perché non ricordando, non sapendo ma intuendo, non sai che cosa potrebbe scatenarsi e riducendo la portata del potenziale, ne riduci anche l’infinita gamma di possibilità, ivi ricompresa anche quella del “controllo assoluto”.
l’accedervi attraverso step
scalini
livelli
passi
tappe
posizioni
configurazioni
espansioni
portata
capacità, etc. ma, sempre, "lato tuo/umanità, centrale", con la giustizia ad angolo giro, In Comunione.
Qualcosa che annulla la caratteristica “così”, bypassandone interamente la portata incantesimale, di parte, dominante.
La forma è qualsiasi.Perché è il contenuto/sostanza, che fa la differenza.
Che cosa, infatti, carichi dentro a…?
La forma è apparenza, contrassegnata (scandita) dai passi sempre alla moda, per ogni tipo di gusto, stile, tendenza, etc. ma… la sostanza rimane invariata, rispetto alla forma, perché sempre in grado di emanare “radioattivamente (in maniera frattale espansa)” lo stesso tipo di “segnale portante”.
ispirare la forma (creatività disinnescata)
al fine di riempirla di significato "qua, così"
che rimane sempre lo stesso
fintanto che tu e l’umanità conseguite alla forma.
Perché, giurisdizionalmente “ad immagine e somiglianza” della dominante, che non esiste ma c’è e/o viceversa.
Il simbolo della mela è... "mangiato".
Non puoi, nel senso che… sarà come accanirti in una “guerra tra impoveriti, nel tempo, dentro”. Ok?
In ogni “caso”, auto esistente, saranno lasciati liberi (dalla dominante) di svilupparsi dei “simboli socialmente riconosciuti e valorizzati/valorizzanti”.
Quindi, la strategia “lato tuo/umanità, centrale” ti porterà a riconoscerli ma non in quanto tali, in termini di contenuto/valenza, bensì a caricarli e, poi, leggerli nella valenza altra, da te impostata prioritariamente.
È come auto riconoscersi sempre allo specchio, nonostante questo sia la superficie di una vetrina pubblica, il vetro di una porta scorrevole, lo spazio riflessivo di una pozza d’acqua, le immagini di Te che ricavi quando sei “in giro” ovunque, comunque e quantunque.
È come se… ogni simbolo sociale, improvvisamente, rispecchiasse sempre Te, ovvio, “lato tuo/umanità, centrale”.
Attraverso il passaggio di un caricamento di significato, altro, rispetto alla valenza ordinaria che ti sei abituat3 “qua, così” a riconoscere e a rispettare.
Una serie di comandi speciali, che ti colpiscono ogni qualvolta hai a che fare con i simboli.
Quando entri nella rispettiva portata giurisdizionale.
Informazioni codificate che si diramano sino a raggiungerti, ogni volta, condizionando la “tua” capacità decisionale in merito di…
Dalla più banale delle “scelte” a quella più “sostanziale”.
pensa alla svastica nazista, ad esempio.
Quale “portata/portanza”, ha? Immensa.
Irrorando di "valore altro" il contesto globale, che lo respira e se ne nutre.
Motivo per il quale si forma, poi, persino la “tua” ammirazione per… anche senza entrare nei dettagli del “come sia nella sostanza, ciò che è rappresentato a livello simbolico/ideale”.
Da questa prospettiva, la simbologia alla moda, interpretata in maniera trasparente, ma centrale… assicura tutte queste proprietà (una sorta di analoga strategia della ‘immanifestazione’, compresente dominante):
rispetto della legge (di ciò che regola la società globale, “caso per caso”. Ossia: il non dare nell'occhio, l’essere insospettabili)
libera interpretazione (ognun3 vede quello che intende vedere, caricat3 nella simbologia esistente. Senza manifestarlo pubblicamente e senza, così, cadere nella trappola del giudizio/freno/censura altrui)
diretta ispirazione (chiunque, anche “qua, così”, può essere raggiunt3 dalla simbologia pubblica che, caricata di altra valenza, permette di ispirare notte/giorno, senza colpo ferire)
insospettabile influenza (allo stesso modo, la valenza sottile e altra, rappresentata dalla simbologia ordinaria, è al di là di ogni forma di controllo, razzismo, persecuzione, etc. rimanendo, allo stesso tempo, intensamente “ascendente”)
ubiquità sociale (la simbologia pubblica è ovunque, poiché usata AntiSistemicamente per… qualsiasi motivo; nell'unicità strategica dominante, se non rivestita d’altra valenza alternativa sostanziale)
viralità auto educativa (l’informazione via simbolo non è solo "simbolica", bensì, caratterizzante ed auto caratterizzante, in funzione del segnale portante. Ti ricordo che la simbologia, anche più ordinaria, è sempre un riflesso frattale espanso, codificato, che ti narra di Te e di quello che “è già successo”, in maniera tale che Tu possa prendere “provvedimenti centrali”. Tutto questo è pubblico, globale, virale. Ed è una forma di educazione per auto apprendimento, senza necessità centrale di avere un insegnante fisic3)
concentrazione continua (la visione simbolica è ampiamente diffusa, socialmente. Per cui, viene buona anche per rimanere sempre sul pezzo, prendendo spunto dalla continuità simbolica, svuotata del valore ordinario e riempita, altresì, di quello “lato tuo/umanità, centrale”)
sviluppo strategico (l’alta concentrazione permessa, per via della successione simbolica globale, permette di sviluppare sempre più l’intensificazione del segnale portante “altro”)
coerenza di fondo (per la serie “sempre sul pezzo”. Una caratteristica permette e rafforza l’altra e tutte assieme permettono il radicamento della “nuova” prospettiva In Comunione, con la giustizia ad angolo giro, etc.)
sempre all'ordine del giorno (un accrescitivo del significato coerente, strategico, concentrato, lungimirante, etc. La successione di simboli, anche per le vie cittadine, rappresenta il “programma continuo” di scavallamento ed auto implementazione “vecchio/attuale vs nuovo/datato”, ma “lato tuo/umanità, centrale”)
memoria sempre accessibile (camminando per strada, immagina di poter ricordare ogni volta, anche subito dopo ad ogni reset AntiSistemico. Alla faccia di ciò che succede sempre “qua, così” e di ciò che ha raccontato Ouspensky in “Frammenti di un insegnamento sconosciuto”, a proposito di quella lunga via che, percorsa per intero, rappresentava e realizzava la sistematica cancellazione del piano della intenzione, cancellando la memoria ogni volta)
valori universali (questo è il dodicesimo raggio. Il mezzo vettore che trasferisce e trasporta/manifesta il regolare indice di riferimento globale/collettivo, nel “qua, così”. Esso permette, se ricordato centralmente – in ogni momento, attraverso l’infrastruttura degli altri undici raggi – di mantenere quella saldezza interiore a tutto tondo, che solitamente non è rappresentata socialmente, se non attraverso riflessi frattali espansi, non riconosciuti/decodificati “lato tuo/umanità, centrale”).
Come già descritto, questo elenco – seppure ancora superficiale – rappresenta quelle “proprietà interiori”, necessarie a trasformare la simbologia sociale AntiSistemica, in simbologia pro “umanità, giusta ad angolo giro, sempre centralmente (In Comunione)”…
Una traccia, sì, ma… frattale espansa.
Che necessita della Tua autentica compresenza centrale.
È capace di “auto convincere” da sé.
Nel momento in cui, esiste un altro tipo di “luce (possibilità potenziale)”, caricata dentro a tale simbologia, sarà (è) il potere di riflessione simbolica stesso, che espanderà il campo d’informazione (ispirazione).
“Come hai detto. Sono qui da sempre…
L’informazione è qui, ma il nuovo sistema non la legge.
Significa che non si può accedere?
Significa che per avere l’accesso, io devo scendere al piano di sotto…
Sono residenti non registrati col nuovo sistema?
Yes…
Fermiamo il canyon appena fuori città…”.
L’antagonista – Westworld
La “via” già usata per… dal Dominio (e dalla dominante).
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